VII - The Old Fisherman/Csontváry Kosztka Tivadar
Spingo la porta in avanti e mi ritrovo davanti la figura di un uomo anziano. Il vento tempestoso gli scompiglia i capelli e i vecchi vestiti consunti. Sul pescatore - una blusa nera, un berretto grigio e un impermeabile.
Si appoggia allo staff e mi fissa. La sua faccia è ruvida, coperta da una fitta rete di rughe. Sullo sfondo, dietro di noi, c'è la baia. Le onde si infrangono sulla riva, dai camini delle case c'è fumo denso.
Sulla linea dell'orizzonte ci sono montagne o piuttosto le loro sagome nascoste da una nebbia lattiginosa.
Il mio sguardo è fisso sull'uomo vorrei almeno capire se ho qualcosa da temere o se è un bravo quadro, così gli chiedo come si chiama, ma stavolta non ottengo risultati, sembra non capire ciò che dico. Lui non parla ma in compenso continua a fissarmi.
《Perché sono qui cosa vuoi insegnarmi?》
L'uomo mi guarda, mi fissa con il suo sguardo pesante senza proferire una sola sillaba. Lo guardo con attenzione e mi rendo conto che la spalla destra scende come un tetto spiovente e ha sopra un impermeabile marrone mentre la spalla sinistra è alta e a coprirla c'è tipo una pelliccia bianca e nera. Sembra che abbia la gobba e perché su ogni lato porta un capo diverso per coprire le due spalle?
Sono qui da un'ora e ancora non ho capito il perché; lui non parla, si limita solo a guardarmi, comincio a chiedermi se l'amico qui non abbia qualche problema. Sinceramente è tardi perché sono stanco e ho sonno; voglio solo uscire da qui, portare la mia piccola a casa e tornare alla mia per fare una gran bella dormita e invece lui sta lì a fissarmi, senza parlare e come lo scopro il sesto insegnamento per poter uscire, non voglio restare qui dentro.
Il vecchio pescatore d'un tratto smette di fissarmi e si sposta più avanti davanti alla vetrina di un bar. Mi fa poi segno con la mano di raggiungerlo. Finalmente forse ha deciso di aiutarmi.
Vedo uno specchio sul tavolino all'entrata e lo prendo, è bilaterale, nel senso che riflette da entrambi i lati, l'uomo come sempre mi guarda e si forma un ghigno beffardo sulle sue labbra; lo prendo come un segno che ho avuto la giusta idea. Vi ricordate quando vi ho detto che la posizione delle spalle è diversa e che indossa due cose diverse per coprirle? Beh penso... E se fosse... Ora vediamo.
Posiziono lo strumento giusto al centro dell'uomo e... Ecco cosa vedo: il riflesso della spalla destra è un bel vecchio con i capelli e barba e baffi bianchi sullo sfondo il mare calmo.
Il lato sinistro, invece, raffigura un uomo con un cappello a punta, gli occhi a mandorla e le onde impetuose dietro di lui.
Ho capito tutto, ma non vorrei proprio che la parte sinistra l'avesse vinta così mi allontano dall'uomo; mi rendo conto che la parte sinistra del quadro sorride, mentre quella destra è preoccupata.
Comincio a correre in cerca di una porta, un cancello, una saracinesca, un qualcosa dove fermarmi un attimo e dire la lezione che ho imparato, ma non vedo niente, non so dove andare, intanto l'uomo mi insegue, non riesco a capire che intenzioni abbia per cui preferisco scappare piuttosto che farmi prendere e chissà che altro. Non ho più forze ho bisogno di fermarmi, ma poi lo vedo; il cancelletto per accedere alla banchina, è lì che devo andare e dire quello che ho imparato.
Arrivo a destinazione stremato, il vecchio sta per raggiungermi; dico in fretta:
《In ognuno di noi coesistono sia la metà luminosa che quella oscura, il bene e il male. Dovremmo sempre dare spazio al bene che c'è in noi e non al male》
Sento il solito rumore e apro in fretta il cancello, lo oltrepasso e lo chiudo appena in tempo. Il lato oscuro del vecchio Fisherman è alle mie calcagna, non può più raggiungermi adesso. Sono sfinito, mi appoggio alla parete e mi lascio scivolare lentamente. Ho bisogno di riposare, ho sonno, così poso la testa al muro e mi addormento.
Intanto nel museo il tempo per Giulia è come se si fosse fermato; è lì davanti al quadro che guardavano un attimo prima lei e Roberto. È come fosse in trance, chiusa in bolla temporale in attesa che il suo ragazzo torni da lei per continuare la loro bellissima giornata insieme.
Ha un'espressione preoccupata; ha visto il giovane che ama smaterializzarsi un pezzettino per volta, poi non ha avuto il tempo di pensare ad altro, visto che le lancette dell'orologio per lei hanno smesso di muoversi.
Nella vita reale si sono già fatte le due di notte e la situazione non è ancora risolta a Roberto è nel labirinto e lei nel museo ad aspettare il suo ritorno.
Angolo dell'autore:
Spero che questa nuova storia possa piacervi.
È la prima volta che mi addentro in un racconto del genere, perciò vi chiedo clemenza.
Anche il sesto insegnamento è stato imparato e il nostro protagonista è stato ancora una volta abbastanza fortunato anche se nel finale stava per finire nelle grinfie del lato oscuro del vecchio Fisherman.
Come avrete visto il personaggio all'inizio era innocuo, ma poi ha vinto il suo lato oscuro e stava per catturare il povero Roberto.
Secondo voi ce la farà ad arrivare sano e salvo alla fine del labirinto?
Cosa succederà nel prossimo quadro?
Sarà ostile o amichevole?
Non ci resta che scoprirlo andando avanti con la lettura.
Fatemi sapere se vi piace attraverso ⭐ e commenti.
Grazie mille per l'attenzione.
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