Quella volta in cui Rem scoprí qualcosa di interessante
Ai ragazzi di Prevet,
brutti disgraziati,
che anche quando provavo
a reprimere ogni emozione,
mi hanno fatto vedere un po'
della bellezza collaterale.
<3 <3 <3
Dove Marlene sostiene
che Remus abbia la capacità
di far amare a Sirius
qualunque cosa.
( specialmente se stesso)
-Remus Lupin, tu hai i superpoteri.-
Affermò Lily Evans entrando a tutta birra nella biblioteca, scortata da una Marlene McKinnon fin troppo entusiasta e spaventando vagamente Remus, perché se Lily urlava in biblioteca, il protocollo corrente era "chiamate un esorcista e si salvi chi può".
-Come, di preciso, hai convinto Sirius a rivalutare i Beatles?-
Dorcas, al fianco di Remus aveva ridacchiato roteando gli occhi, prima di tornare alla sua lettura.
-Non lo so Lils–stai davvero urlando per questo?-
-Non trattarmi come se fossi pazza, Remus Lupin, sai che la musica è molto importante.-
-Oh andiamo Lils, dovresti saperlo, che lui ha il dono di far innamorare Sirius di qualunque cosa. Potrebbe mettersi ad elogiare dei cruciatus e domani mattina sarebbero l'incantesimo preferito di Sirius.-
Esclamò Marlene vispa, prima di sedersi spaparanzata sulla sedia di fronte Dorc e scartare non curante un lecca-lecca alla fragola.
-Okey, wow Marlene, da dove le partorisci queste cazzate?- Chiese Remus senza nemmeno distogliere lo sguardo dal libro in un chiaro segno di imbarazzo.
-Oh, andiamo, è solo un dato di fatto Lupin.- affermò di nuovo noncurante la McKinnon e sta volta Rem la ingnorò direttamente, rivolgendosi a Lily.
-Per la cronaca, stavo semplicemente ascoltando Hey Jude, lui è entrato nel dormitorio e dopo un po' si è limitato a chiedere di chi fosse. Tutto qui.-
-Glie la avrò fatta ascoltare dieci volte "Hey Jude" Rem. L'ha sempre odiata.-
Osservò distaccata Marlene mentre giochicchiava col dolcetto tra le sue labbra. A contatto con la caramella, notò Docas, erano diventate di un piacevole color pesca, che risaltava piacevolmente sul suo pallore inglese.
-Vuoi vedere che per una volta Marle ha ragione?- scommise Lily divertita e Remus roteò gli occhi.
-Quando mai, ragazze. Sirius Black è la persona più ostinata del pianeta forse solo dopo te, Lily. E poi capiamoci, quali sarebbero questi grandi miracolosi segni di cambiamento?- chiese seccato, perché onestamente? Si sentiva già abbastanza in colpa per aver preso una cotta per Sir, non c'era bisogno di infierire.
Marlene si tirò sulla sedia infastidita, staccando il leccalecca dalle labbra con un pop molto rumoroso.
-1:Io ho sempre ragione, e 2. Gli hai fatto rivalutare quei vecchi film babbani, e il cioccolato bianco, e il pollo arrosto e una marea di altre piccole cose, e Cristo Rem! Al quarto anno era il mio ragazzo, te lo ricordi, si? Mai avuto la possibilità di toccare i suoi capelli. Nemmeno li ho sfiorati, e invece da te si fa fare le trecce. LE TRECCE, REM. Al che il mese scorso provo a fargliele, e lui si alza a metà dell'opera affermando che non ho le mani delicate come le tue. Vuoi che continui l'elenco, oppure...-
Remus aveva già abbassato lo sguardo, quando una voce silenziosa la aveva interrotta spaventandoli a morte.
-Francese.- Regulus Black alle volte sapeva essere tanto silenzioso da passare inosservato, e Remus non poté fare a meno di confrontare il suo carattere con quello del fratello maggiore.
-Come scusa?- Aveva sussurrato Lily con uno sguardo dolce mentre Marlene e Dorcas trattenevano il fiato.
A tutti loro piaceva fingere che quella guerra non esistesse, eppure Regulus era lì davanti a loro e anche se non aveva ancora il marchio impresso sul braccio, aveva già giurato fedeltà alla sua fazione, la fazione di un uomo che aveva mandato Fenrir Greyback a morderlo in una notte dei suoi cinque anni. Remus comunque non avrebbe mai osato attaccare in alcun modo il più piccolo dei fratelli Black-il solo pensiero di ferire Sirius lo nauseava più dell'odore delle sardine sotto la luna piena.
-Il Francese. Sirius aveva una pronuncia tremenda e nostro padre lo riempiva di cruciatus. Lo odia davvero tanto. Se volete scoprire se la bionda ha ragione, il metodo più ovvio e semplice è il francese. E tu parli francese, vero Remus?-
Remus aggrottò le sopracciglia stranito. -Come fai a...- Regulus sorrise freddamente , eppure i suoi occhi argento erano trasparenti come quelli del fratello maggiore.
-Fino all'anno scorso vivevo con lui. Ha letto i titoli dei libri sul tuo comodino.- Remus arrossì un istante al pensiero che Sirius fosse stato così entusiasta da raccontare di loro al suo fratellino. Da raccontare di lui.
-Piccolo Black, sei un genio!- esordì Marlene stupendo tutti, perchè mai, mai avrebbe risposto così entusiasticamente e dolcemente a un serpeverde.
-Non lo farò Marlene.- Remus smorzò il suo entusiasmo. -Non rischierò di fargli del male per permetterti di vincere una stupida sfida o per dimostrarti che hai torto.-
- Oh ma andiamo Rem...- intervenne Lily, che ormai si stava affezionando alla causa, ma prima che qualcun altro potesse intervenire, Regulus ridacchiò.
-Non essere stupido, Lupin. Tu tra tutti non riusciresti a ferirlo nemmeno se volessi.- affermò serafico, come se con quella frase non avesse appena sconvolto l'intera esistenza di Remus, come se con quella frase non gli avesse fatto bloccare il fiato in gola.
Marlene scoppiò a ridere mentre
mentre Regulus si allontanava, e Lily si limitò a dare una pacca sulla spalla di Rem.
Remus era seduto sul prato, poggiato con la schiena ad un albero, e Sirius poggiato sulle sue gambe, mentre si lasciava intrecciare i capelli.
Il biondo miele aveva detto di no alle proposte delle sue amiche, e poi aveva ridetto di no, e poi aveva ribadito i suoi no, e negato a gran voce che lo avrebbe fatto, e poi aveva detto ancora di no e poi aveva tenuto il muso a Marlene per due giorni, però ora tutto quello che gli girava in testa era una poesia di Prevet e le parole di Regulus.
"Tu tra tutti non riusciresti a ferirlo nemmeno se volessi" Remus si chiedeva se fosse a causa sua o di Sirius.
Non voleva davvero rischiare di ferirlo, però le sue amiche avevano ragione, e in un modo o nell'altro la sua pelle fremeva all'idea che Sirius potesse ricambiare anche solo lontanamente quello che Remus provava.
"Tu non riusciresti a ferirlo neanche se lo volessi." aveva detto Regulus, e "ti perdonerebbe un omicidio, Lupin, figurati una poesia in francese." aveva detto Lils, e poi un altro milione di frasi che gli davano speranza, e gli davano il fiato e lo facevano sorridere e ridere e sognare.
Prese un altra ciocca di capelli e il Black sospirò rilassato.
-Les enfants qui s'aiment s'embrassent debout
Contre les portes de la nuit- sospirò piano, come quando canticchiava le canzoni che gli passavano per la testa,e sorrise piano al ricordo di Sirius che alle volte si univa al suo coretto.
-Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s'aiment ne sont là pour persone.- continuò piano, prendendo un altra ciocca con una disinvoltura che sembrava averlo abbandonato.
-È francese quello?- chiese Sirius con voce tremante e Remus trattenne il fiato.
-Si, è una poesia che mi è rimasta in testa. È di Prevet, magari la cono- si interruppe teatralmente. -Mio dio Sir scusa. Scusami cazzo. Tu e il francese. Non ci avevo pensato, davvero, mi dispiace, mi dispiace.- si sentí una merda. Si sentí male, se non direttamente peggio, per le sue parole, e le sue bugie e le sue parole vuote. Sirius mandò una delle sue mani dietro la testa, a cercare quelle del licantropo dagli occhi miele per infondergli un po' di sicurezza.
-Va tutto bene, davvero. Ti va di finirla? Hai davvero una buona pronuncia, mi piace la tua cadenza.-
Remus annuì e sospirò insieme stupito.
-Et c'est seulement leur ombre qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leurs rires et leur envie.- A questo punto Sirius tolse la mano, lasciandosi cullare dal suono delle parole di Remus, e lasciando che il biondo completasse la sua opera mentre ripeteva quella poesia.
-Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l'éblouissante clarté de leur premier amour.- A questo punto Remus legò i capelli con un elastico.
Solitamente restavano fermi in quella posizione per un bel po' dopo che Remus finiva le sue acconciature, ma quella volta Sirius si mise a sedere subito, per guardarlo negli occhi.
Portò una mano candida a sfiorarsi i capelli e sorrise divertito a Remus, anche sei suoi occhi luccicavano.
-Treccia alla francese, poesia in francese. Devo aspettarmi di vederti correre in giro con una bandiera della Francia sotto il mantello e una baguette sotto l'ascella?- Remus roteò gli occhi diverto e si sistemò a gambe incrociate. -huhhuh Sirius, sei davvero divertente.- il giovane Black ridacchiò e poi lo abbracciò di scatto.
-Grazie.- sussurrò, e Remus sorrise un po' fingendosi tonto. -Per la treccia?- sussurrò ironico e Sirius lo strinse un po' più forte scuotendo la testa.
-Per rendere tutto meno doloroso. Per rendere anche gli Incubi bellissimi.- Gli schioccò un bacio sulla guancia e poi si alzò di fretta e corse via, la treccia appena fatta che rimbalzava sulla spalla. Remus stava probabilmente avendo un infarto e nemmeno gli importava. Solo, sentiva le labbra di Sirius sulla sua guancia, e avrebbe voluto che fossero ovunque, su ogni centimetro di lui, e avrebbe voluto che ci restassero per sempre.
Regulus Black era seduto con i piedi a penzoloni giù da una finestra del terzo piano quando Marlene si poggiò al suo fianco accendendosi una sigaretta, e Reg pensò che lo avesse distrattamente scambiato per Sirius , e stava giusto per notificarle quindici aspetti che lo rendevano completamente diverso da suo fratello, quando la bionda gli sorrise.
-Ti cercavo.- disse piano, in modo che i passanti per le scale non la sentissero. -Pensavo potesse interessarti che tuo fratello se ne va in giro mormorando poesie di Prevet da tutta la settimana.-
-Remus?- chiese il corvino e la ragazza accennò un sorriso. -Ha totalmente perso la testa per lui, non è vero?- e chiese e lei -è un problema?- chiese indietro. -Regulus scoppiò a ridere amaro in risposta. -I miei genitori mi hanno cresciuto a pane e cruciatus, McKinnon. Non capisco l'attrazione di mio fratello verso gli uomini, ma un po' di amore non gli farà male.-
-Quindi qualunque cosa succeda gli vuoi bene?- chiese Marlene e Regulus annuì disinvoltamente.
-Sai che non tardi per te, vero Regulus? Siamo la famiglia di Sirius, e possiamo essere anche la tua.- Regulus sorrise di nuovo, gli occhi persi all'orizzonte e un sorriso smarrito.
-Lo è invece. E voi dovete prendervi cura di lui. Potter lo tratta come un fratello, tu sei la sua migliore amica, Remus si sta innamorando di lui e dovete assicurarvi che stia bene per me, ok?-
Marlene gli sorrise e fece Evanescere il mozzicone della sigaretta.
-Fai un favore a tutti e buttati di sotto Death-sucker.-
-Il tuo sangue è troppo contaminato dal marcio perchè tu abbia il diritto di parlarmi, Grifondoro.-
E nessuno fece caso al sorrisino sincero di Marlene mentre si allontanava dal ragazzo
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