10. I giochi dell'alpha
Gulmi era seduta nella sala riunioni accanto a Wheein e Jungkook. Durante la colazione Namjoon aveva annunciato al branco che l'alpha si sarebbe unita alla loro missione ed i due avevano avuto una reazione entusiasta che doveva ancora terminare.
La mora non era abituata al contatto fisico perciò dovette sforzarsi di nascondere tutto il proprio imbarazzo quando il cugino e Wheein la abbracciarono.
Adesso la sua pelle profumava di muschio bianco e biscotti con un'aggiunta di caramello: Eunha era arrivata in ritardo nella mensa perchè rallentata dal sonno, ma ricevuta la notizia si era svegliata del tutto ed era saltata addosso a Gulmi che l'aveva stretta forte, spaventata dalla possibilità di farla cadere.
Namjoon era rimasto calmo, con un sorriso intenerito che gli aveva illuminato il viso alla vista della felicità dei maknae.
Hoseok e Jin non avevano detto nulla, ma sembravano felici anche loro, soprattutto quando risero perché Gulmi aveva perso l'equilibrio sotto l'attacco di Eunha e le due erano cadute a terra.
Yoongi non aveva detto nulla ed a Gulmi non poteva interessare di meno.
Si erano quindi spostati nella sala principale e l'odore nell'aria era diventato una simile miscela di aromi che per l'alpha fu impossibile distinguere persino il proprio: sono più a loro agio quando sono tutti insieme dedusse.
Tempo due minuti e Namjoon aveva già acceso una delle sue amate candele alla lavanda.
"Il nostro branco è solo un tassello del puzzle," disse Hoseok mentre trafficava ad un computer portatile "il movimento di cui facciamo parte è molto più grande e non possiamo semplicemente decidere noi se puoi entrare a farne parte oppure no".
Namjoon annuì e distolse lo sguardo da quello a cui stava lavorando Hoseok per guardare Gulmi.
"Parlerai con altri due del consiglio Ribelle:" le spiegò il ragazzo dai capelli bianchi "sanno già perché sei qui, quello che dovrai fare sarà convincerli ad accettare il tuo aiuto".
Gulmi annuì alle istruzioni del leader e, mentre pensava, non si accorse della testa di Wheein che si era posata sulla propria spalla.
"Io ho deciso di fidarmi di voi, ma anche voi dovete avere fiducia in me, no?" Namjoon annuì e da un angolo della stanza si sentì uno sbuffo sarcastico di Yoongi. "Allora ho una richiesta: non dovrete chiedermi come faccio a sapere quello che dirò".
Hoseok si voltò nella direzione di Gulmi, ma la ragazza guardava solamente il capo branco in attesa di una risposta. L'alpha impiegò qualche secondo, chiaramente concentrato sulle proprie riflessioni, ma alla fine si disse d'accordo.
La mora si sentì sollevata, aveva temuto di tornare al punto di partenza con la propria richiesta, ma per fortuna Namjoon sembrava intenzionato a lasciarle i propri spazi.
Era un bene, perché Gulmi non poteva assolutamente dire al branco quanto la sua conoscenza con Seungho andasse a fondo e sarebbe stata costretta a mentire se loro avessero insistito.
"Dove sono Eunha e Jin?" chiese la mora a Jungkook sussurrando.
"Namjoon non vuole che Eunha partecipi quando si parla della ribellione, quindi Jin di solito ha il compito di distrarla" rispose il bruno a bassa voce.
"Non è una bambina, se vuole sapere cosa succede dovreste lasciarglielo fare" s'intromise Wheein lanciando un'occhiata poco impressionata a Jungkook.
"Namjoon crede che sia la decisione migliore, quindi si fa così" il tono del beta non accettava repliche: il suo leader dettava legge. Un sentimento di nostalgia ed orgoglio assediò il cuore dell'alpha: il solito beta leale.
Il capo branco chiamò Gulmi che si sedette al suo fianco davanti al computer. Aveva la webcam incorporata e la mora non riuscì a fare a meno di guardare Hoseok per cercare un po' di rassicurazione.
"Ho criptato la connessione," il beta sembrò capire l'insicurezza della ragazza "andrà bene. Non ti preoccupare".
Gulmi tuttavia non riusciva a sciogliere quel nodo di ansia e disagio che le si stava attorcigliando nello stomaco. La mora era sicura della scelta fatta, ci aveva pensato tutta la notte, ma in quel momento l'agitazione era tale dal farle dubitare di essere pronta.
Ma non sarebbe mai scappata. Questo mai.
Sullo schermo del PC comparvero due finestre diverse di videochiamata: una con una persona con il viso coperto da una mascherina nera ed un cappello con la visiera, e una in cui vi era una donna.
Gulmi la riconobbe quasi subito: era una senatrice omega, uno dei vertici dell'opposizione contro Park Seungho.
La donna portava i capelli neri legati in un chignon che le dava un'aria elegante insieme agli occhiali da vista. Gulmi non aveva idea di quanti anni avesse la senatrice, ma li portava davvero bene, soprattutto grazie a quel trucco leggero e alla camicetta rosa cipria.
Quando sentì il proprio nome venire pronunciato da Namjoon, Gulmi si rese conto di non aver prestato la minima attenzione alle introduzioni dell'alpha. Salutò inchinando il capo per risultare almeno cordiale.
"Namjoon ci ha riferito che hai delle informazioni importanti da cedere alla nostra causa, Gulmi-ssi" iniziò la senatrice di cui -porca miseria- l'alpha non aveva ascoltato il nome. "Quando vuoi" continuò con fare annoiato.
Se c'era una cosa che Gulmi non era abituata a fare era girare intorno a quello che voleva dire.
"Signora senatrice, le posso dire con certezza che c'è una spia all'interno del suo partito che passa informazioni a Park Seungho riguardo l'organizzazione ribelle".
Gulmi osservò il volto di Namjoon sbiancare attraverso la schermata che mostrava la loro riproduzione sul display, insieme a lui anche la donna ebbe la stessa reazione.
"Come fai ad esserne certa?" chiese la persona dal volto coperto, la voce non sembrava modificata artificialmente quindi l'alpha capì che si trattava di un uomo.
Prima di rispondere Gulmi vide Yoongi muoversi dal proprio angolo nella stanza per sedersi vicino a Namjoon.
Non poteva dire perché sapeva una cosa simile, ma aveva già pensato ad una via traversa per provare la propria affermazione.
"Una settimana fa è stata tentata un'evasione alla Casa Omega di Busan, ma la missione è fallita perché il numero delle guardie era stato aumentato senza che nessuno di voi venisse a saperlo. Inoltre, da quel che so, le armi dei supervisori non erano le solite pistole che utilizzano solitamente: avevano anche mitragliette e fucili semiautomatici" Gulmi ricordò una foto che Seungho le aveva mostrato mentre si vantava dei suoi ultimi acquisti. "Sono armi sovietiche, nel caso vi interessi. Il carico è arrivato a Busan il giorno prima del vostro attacco alla Casa e non credo che sia una coincidenza".
"Questo non vuol dire nulla" obiettò il tizio mascherato. "Se ci fosse davvero una spia nell'organizzazione allora anche l'attacco del clan di Bhukansan a Seoul sarebbe stato ostacolato".
"No, Pan" negò invece Namjoon. "Yoongi sospettava già da tempo di una talpa e per questo motivo mi ha chiesto di parlare della nostra missione solamente a te. Mi dispiace davvero, Seunghwan-ssi, ma le informazioni di Gulmi ci confermano solamente sospetti che avevamo già sulla tua divisione".
La donna sembrava sul vertice delle lacrime e parve persino che le sue mani stessero tremando, tuttavia annuì alle parole di Namjoon e disse che avrebbe compiuto le dovute indagini per trovare la spia.
"Una cosa però non mi è chiara:" confessò Gulmi "le nuove armi da fuoco dovevano venire distribuite in tutte le Case Omega, ma in quella di Seoul non ce n'era nessuna".
"Alcune nostre squadre minori ultimamente hanno preso il vizio di intercettare i trasporti di Park Seungho e prenderli d'assalto" rispose Yoongi sorprendendo la ragazza, non le rivolgeva la parola dalla discussione del giorno precedente. La mora osservò il delta che aveva un diabolico ghigno dipinto sulla bocca: "Forse teme di organizzare grandi spostamenti, soprattutto se si parla di carichi simili".
Namjoon annuì al ragionamento del biondo: "Pan, manda qualcuno a controllare il porto di Busan. Park Seungho potrebbe muoversi così lentamente da aver lasciato ancora lì qualcosa".
Il senza volto annuì al comando dell'alpha e sembrò scrivere qualcosa su un foglio di carta.
"Gulmi-ssi," la chiamò la senatrice Seunghwan "chi è a finanziare Park Seungho? Non può fare tutto questo da solo".
La mora prese del tempo, non perché non volesse parlare, ma perché il discorso si stava muovendo verso un campo minato che lei proprio non sapeva come affrontare.
Venne distratta dal rumore della porta che veniva aperta e da Jin che entrava nella stanza, quando fu abbastanza vicino ad Hoseok il beta lo informò che avevano già iniziato.
"Ehm..." Gulmi tornò con lo sguardo sul display e si concentrò sulle proprie sinapsi. "Sa meglio di me che nel partito di Park Seungho ci sono tantissimi ricchi imprenditori, signora senatrice".
"Nessuno di loro sarebbe in grado di sostenere le spese di quel folle: parliamo di mantenere centinaia di Case Omega in tutta la Corea" rispose la donna con gli occhiali. "Hai detto che ha speso miliardi in armi da fuoco sovietiche, corrompe le forze dell'ordine, i media e buona parte dei membri del Parlamento. Gulmi-ssi, da dove vengono i soldi?"
Beh se lo chiedi così...
"Dalla DK Company" rispose la mora. "La più grande industria di soppressori e ferormoni artificiali di tutto il mondo".
"Perché la DK dovrebbe investire nelle pazzie di Park Seungho?" la domanda la fece Jin e Gulmi si chiese perché era toccato, nell'intero mondo, proprio a lei rispondere. La ragazza rilasciò un sospiro e si strinse le tempie con le dita.
"Seu- Park Seungho non si è scordato che il 47% delle donne in Corea sono di rango omega" iniziò la ragazza sorvolando sul quasi scivolone del nome. "È consapevole che eliminando completamente il rango delle omega dallo Stato ci sarebbe una crisi delle nascite, perciò ha affidato alla DK la creazione di un progetto".
Non ce la posso fare pensò la ragazza. Tutti fissavano la mora in trepida aspettativa, ma Gulmi mosse le labbra a vuoto perché non sapeva come continuare, come indorare la pillola.
La gola della mora era completamente arida, così tanto da farle male quando deglutiva, e percepì il proprio battito farsi sempre più frenetico fino a sentirlo risuonare nelle orecchie. Era agitatissima all'idea di come potesse reagire il branco a quello che stava per dire, così tanto che sentiva i palmi inumidirsi di sudore.
Gulmi chiuse gli occhi nel tentativo di riacquistare un minimo di tranquillità e, per cercare di rallentare le pulsazioni del proprio cuore, prese un respiro profondo.
Un vellutato aroma di cioccolato amaro le arrivò alle narici e lo sentì sciogliersi sulla propria lingua. Aprì gli occhi ed incontrò lo sguardo carbone di Jin che si era seduto dall'altra parte del tavolo. L'uomo era dietro a PC, esattamente di fronte all'alpha.
Nei suoi occhi c'era uno sguardo incoraggiante che invitava la ragazza a continuare: forse un po' per quegli occhi, forse un po' il profumo di cioccolato, Gulmi percepì la propria determinazione ritornare a scorrere nelle vene.
"La DK sta cercando di costruire una specie di siero che elimini i geni Ω o qualcosa del genere, non le so queste cose. Il loro piano è di iniettarlo alle omega che saranno rinchiuse nelle Case: su di loro non avrà effetti, ma li avrà sui loro figli perché potranno essere solo alpha, beta e delta" Gulmi si rifiutò di guardare negli occhi chiunque fosse in quella stanza.
"Vogliono far diventare le Case dei... centri in cui le omega verranno obbligate a creare una nuova generazione di Figli della Luna, una generazione perfetta senza omega. La DK investe in questa follia perché Park Seungho gli ha promesso la direzione dell'intero sistema quando questo succederà, il loro guadagno sarebbe immenso se ci riuscissero".
Gulmi non voleva affrontare nessuno dei membri del branco, quindi osservò la persona di cui le importava meno.
La senatrice Seunghwan era in lacrime, l'alpha vide chiaramente che la donna stava cercando di trattenersi da un pianto disperato, ma delle gocce traditrici le scivolarono lungo le guance lo stesso.
"È un'idea folle" commentò Wheein. La bionda si era alzata in piedi e camminava avanti ed indietro per la stanza con fare nervoso.
Gulmi si aspettava di vederla spaventata, ma l'omega era solamente arrabbiata a giudicare dallo sguardo infuocato che aveva negli occhi. Sembra furiosa.
"A Park Seungho non importa se è folle. Potrebbe anche rivelarsi un'impresa impossibile, ma non gli interessa se delle omega ci rimettono la vita: per lui siete solo una spesa inutile, unnie" spiegò la mora alla più grande e Wheein si portò le mani nei capelli in un gesto di disperazione.
"Gulmi, parliamo di tempistiche" disse Jin, a quanto pare l'uso dell'onorifico era andato perduto. "Sai per caso quanto tempo ci metterà la DK per creare questo siero?"
L'alpha scosse la testa in risposta negativa, in tutta sincerità dubitava persino che una cosa del genere fosse possibile, ma lei non era una scienziata.
"No, però so che hanno un prototipo che hanno intenzione di iniziare a testare dopo l'imprigionamento di tutte le omega nelle Case".
"Ma come pensa di poter raggiungere una situazione simile? La gente non lo permetterà mai" le chiese Jungkook, il povero beta si stava passando le mani sul volto a causa dello stress e sembrava stesse cercando di svegliarsi da un brutto sogno.
"Con un colpo di stato, no?" chiese Namjoon in direzione di Gulmi e la mora annuì. "Vuole avere i pieni poteri su tutta la Corea del Sud e farla diventare la sua dittatura".
"Santa Luna" si sentì sussurrare Hoseok.
"Il prossimo passo è la legge che vieta il lavoro omega, dopo di che il suo partito proporrà la conversione di tutte le Case Omega in Centri di Protezione: rifugi dove il rango potrà andare quando si sentirà minacciato" Gulmi rilasciò uno sbuffo sarcastico perché quelle strutture avevano uno scopo totalmente diverso dalla "protezione" che promettevano.
"Così lui passerà come l'eroe del cazzo che ha riconvertito dei bordelli in luoghi sicuri" commentò Yoongi e la mora annuì nuovamente.
"Esatto, e quando otterrà il controllo della nazione avrà già le strutture dove deportare tutta la popolazione omega della Corea e sfruttarla come cavia da laboratorio" aggiunse Namjoon. Il ragazzo dai capelli bianchi aveva lo sguardo perso davanti a sé, non fissava nulla in particolare ed era chiaramente immerso nei propri pensieri.
"Namjoon, non ci conosciamo da molto ma devo ammettere che la tua delicatezza mi rincuora ogni volta" Wheein tirò all'alpha una frecciatina, la mancanza di alcun onorifico ricordò a Gulmi che la bionda aveva un anno in più dell'alpha.
Il capo branco chiese scusa, ma Wheein lo liquidò con un gesto della mano.
"Abbiamo tante cose a cui pensare perciò direi di finirla qui" disse Namjoon rivolgendosi ai due in videochiamata. "Pan, occupati di quella missione al porto di Busan. Seunghwan conto su di te per scovare la spia che si nasconde nella tua divisione. Io ed il branco ci occuperemo di ideare un piano d'azione che discuterò con voi nei prossimi giorni".
Gli altri due salutarono e l'alpha spense la chiamata lasciando la stanza nel silenzio. Hoseok fece per parlare, ma il capo branco lo bloccò con un gesto della mano.
"Non ti chiederò come facevi a sapere tutta quella merda, ma sappi che qualche domanda me la sto facendo" disse Namjoon a Gulmi.
"Fidati, la risposta non ti darebbe nulla da usare contro Park Seungho" rispose diretta la ragazza.
"Sapevi troppe cose per passare inosservata, Gulmi-ssi. Una tale quantità di informazioni è sospetta" Yoongi guardava la mora con gli occhi stretti come a volerla studiare.
"Piuttosto incoerente detto dalla persona che ieri diceva di non avere bisogno del mio aiuto".
"No! Fermi immediatamente! Abbiamo altro a cui pensare" Jin bloccò la discussione dei due sul nascere e rivolse il proprio sguardo a Namjoon. "Che facciamo?"
"Ripaghiamo Gulmi del suo aiuto spiegandole come si lavora in questa famiglia".
Yoongi commentò con un verso esasperato e fece per andarsene, ma Namjoon gli ordinò di tornare a sedersi e portargli dei fogli ed una penna.
"Dimmi che non devo studiare, faccio schifo nello studio" disse Gulmi mezza terrorizzata.
"Confermo" aggiunse Jungkook nel tentativo di risollevare l'umore nella stanza. Jin e Wheein risero leggermente.
Gulmi si preoccupò di chiedere a Wheein se stesse bene, intendendo in realtà "sei arrabbiata con me per quello che ho detto?". La bionda sorrise alla più piccola ed andò ad occupare il posto accanto a lei dove prima sedeva Namjoon.
"Gulmi, ti sei chiesta come mai quel giorno alla Casa Omega Jin si trovasse lì?" le chiese il capo branco. Il gigante camminava lentamente con le mani dietro la schiena, alla mora ricordò uno dei suoi professori delle superiori. Namjoon aveva dimenticato l'onorifico, ma lei non se la sentì di ricordarglielo.
"Ho sempre dato per scontato che fosse stato catturato ed imprigionato, dato che sei un omega" rispose Gulmi parlando prima con Namjoon e poi con lo stesso Seokjin.
"Sbagliato, abbiamo costruito tutto in modo che apparisse così, ma la verità è che Jin è stata la spia di cui avevamo bisogno all'interno della Casa" le spiegò il bianco. "È stato tutto pianificato: il suo ritrovamento e anche la cattura. Quello che doveva fare era avvertire le omega del nostro arrivo e dirgli di prepararsi".
Gulmi non rimase troppo convinta dalle parole dell'alpha: Jin si era infiltrato in una base a loro nemica, era stato un gesto vulnerabile ed pericoloso. Certo, tutto era andato per il meglio (senza considerare la stessa presa in ostaggio della mora), ma era stata comunque una mossa rischiosa.
"È così che lavora la nostra divisione, Gulmi-ssi" disse Hoseok. Il beta disegnò tre cerchi sul foglio di carta adagiato sul tavolino e ne indicò uno: "Pan è a capo delle divisione militare, se così la vuoi chiamare. Gestisce i branchi che prendono d'assalto i rifornimenti, che procurano le armi ed organizza la maggior parte delle evasioni".
Il corvino indicò un secondo cerchio sul foglio.
"Kim Seungwan è a capo della divisione politica. Lei e quelli del suo partito frenano le leggi di Park Seungho e finanziano la ribellione con i loro soldi. Se qualcuno degli uomini di Pan viene catturato, è lei a tirarlo fuori. È lei che si occupa di eliminare le prove delle missioni nostre e dell'altra divisione".
Gulmi annuì assorbendo ogni informazione, Namjoon allora prese la parola.
"Noi di Bhukansan agiamo in modo diverso:" spiegò Namjoon "se organizziamo delle evasioni dalle Case Omega non lo facciamo armati fino ai denti, ma infiltrandoci. Se indaghiamo alla ricerca di informazioni lo facciamo sotto copertura e spiando" il tono dell'alpha era chiaro e solenne.
"Noi arriviamo dove gli altri con la violenza bruta e l'esposizione ai media non possono: sapevo del piano del colpo di stato di Park Seungho perchè settimane fa ci siamo introdotti in uno dei suoi uffici e quel coglione ancora non ne sa nulla".
"Siamo come degli agenti segreti" commentò Jungkook.
"E tu me lo stai dicendo perché...?" chiese Gulmi al capo branco.
"Perché se vuoi entrare a fare parte di questa divisione dovrai imparare a giocare con le nostre regole".
Spazio autrice
Well hello, I'm here!
Eccovi a voi il vero piano del nostro cattivone e un po' di spiegazioni sia sul passato che ha visto l'incontro dei nostri protagonisti! Dal prossimo capitolo ritorniamo ad avere un po' d'azione (perchè il branco dovrà pur vedere di cosa è capace Gulmi). E li rivogliamo Jin e baby birba insieme? Io sì, tantissimo. Fatemi sapere che cosa pensate di questo cattivo pazzo folle coglione di Park Seungho: dovrei trovargli un prestavolto e inserirlo nel cast? Che ne dite?
Grazie per aver letto, ditemi se il capitolo vi è piaciuto e se sì ricordate di mettere la stellina.
-V e o
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