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Capitolo 24

~Allison~

Dopo un mese...

-Ally!-

Mi giro verso la porta della stanza e sorrido, mentre il medico continta a prelevarmi il sangue esibendo una faccia infastidita.

Okay, ho alzato il braccio soggetto del prelievo, che cosa avrò mai fatto di così catastrofico?

Emily si precipita correndo verso di me e si ferma davanti a me, seduta sul lettino con le gambe di lato.

Mi sono svegliata dal coma circa una settimana fa e mi sento rinvigorita più che mai.

Ma, sebbene mi senta carica e felice di essermi ripresa così in fretta, mi sento un terribile peso che schiaccia il cuore.

Daniel non si è mai presentato dopo che io mi sono svegliata, eppure mentre ero in come ho sentito spesso la sua voce. Era roca e come sempre aveva quel suo timbro particolare che ho apprezzato ed amato fin da subito.

Ci sono rimasta male. Ha detto chiaramente che mi ama e adesso perché non si fa vedere?

Non riesco a capire.

-Stai bene?- Noah si avvicina e poggia una mano sulla spalla di Emily.

-Dalle tregua, Ly, falla respirare!-

Ridacchiamo tutti insieme e parliamo del più e del meno per tanto tempo, finché non arriva l'infermiera con il vassoio del pranzo.

Mi siedo al tavolo e mangio, arricciando il naso per il pessimo sapore della pasta in bianco che mi hanno servito.

-Allora, cosa si dice in giro?- inizio un discorso a caso, sperando di farla parlare.

-Come mai indossi quei vestiti?- sia invece la mia domanda, portando la conversazione sui miei vestiti.

È vero, dovrei indossare un pigiama adatto ad un ospedale, ma non ce la facevo più e mi sono fatta portare un paio di cambi.

Adesso indosso un pantalone strappato nero, con la gamba del gesso arrotolata fino al ginocchio, un maglioncino e una sciarpa.

Ai piedi porto un paio di stivaletti che finalmente ho potuto mettere perché mi hanno tolto il gesso.

-Non ce la facevo a stare in pigiama- dichiaro, aprendomi in una risata, ma quando mi accorgo della facce funeste della coppia, il sorriso scompare dalla mia faccia.

-Cosa è successo?- domando, ho paura di scoprire cosa mi attende oltre a queste quattro mura bianche.

Si guardano r capisco che si stanno parlando con gli occhi, cercando di capire come esporre la notizia che li ha resi così.

-Allora?- domando, sempre più inpaziente. 

Emily si gira verso di me e mi guarda con le lacrime agli occhi.

Oddio, cosa è successo?

-Ally...- Noah si siede accanto a me. Mi guarda con la stessa espressione della sua ragazza, ma senza gli occhi traboccanti di lacrime.

Il dottore, intanto, tutto tranquillo ha finito il prelievo e si è diretto verso la porta, dandoci la giusta privacy.

-Ecco, riguarda Daniel-

Sussulto. Il mio cuore inizia a battere più forte e ho perso il conto di quante volte lo ha fatto al solo nominare il suo nome.

Ma il sussulto ha reso reale la consapevolezza che sia successo qualcosa di grave o estremamente brutto riguardante il mio ex.

-In questo mese non ha fatto altro che venirti a trovare dopo scuola. Era sempre più distrutto e pensava che non ce l'avresti fatta. Lo stesso giorno in cui però sei stata ricoverata, ecco... ha deciso di partire per l'Australia-

Ed ecco: il Premio Nobel Su Come Spezzare Un Cuore a Daniel McCartney.

-Co... cosa?- domando stupidamente, incredula.

Non può essere! Perchè, perché Daniel? Perché mi stai lasciando?

Salto giù dal lettino ma un giramento di testa improvviso mi spinge ad appoggiarmi al comodino.

-Allison, forse è il caso di non affaticare troppo la gamba- la mia migliore amica indica l'arto appena sgessato.

-Non mi interessa! Quando parte?!- urlo, se sono in tempo per fermarlo correrò ogni rischio, anche quello di finire di nuovo sotto un camion.

-Tra 15 minuti- Noah risponde subito, credo abbia timore di ogni mia azione.

-Aiutami!- allungo una mani verso di lui. -Portami subito all'aeroporto, voglio provare a fermarlo!-

-Allison, non ce la faremo mai!- Emily cerca di fermare le mie mani che stanno cercando freneticamente allacciare la giacca.

-Non importa! Tentar non nuoce!- mi dimeno dalla sua stretta, e, quando ci riesco, scatto verso la porta.

Scendo velocemente le scale ed esco di corsa fuori. Respiro l'aria pulita, finalmente fuori dalla mia stanza odorante di muffa e disinfettante.

Corro verso la strada e mi fermo sul marciapiede, facendo il segno che chiamare un taxi.

Fortunatamente per me avevo dei soldi dietro e spero bastino per la corsa.

Un taxi si ferma quasi subito davanti a me, e, prima che Noah ed Emily mi raggiungano, entro dentro al veicolo ed intimo l'uomo a partire, dicendogli velocemente la mia meta.

Mentre il veicolo si fa strada verso l'areoporto, mi guardo indietro vedendo Emily e Noah guardare il mio taxi allontanarsi, immobili sul bordo del marciapiede.

Forse avevano ragione, magari restare all'ospedale sarebbe stato meglio.

Insomma, io dovrei essere arabbiata con Daniel per il suo tradimento, ma mi rendo conto solo adesso di quanto io sia stata stupida.

So che Charlotte non si è mai data per vinta per la mia storia con Daniel, ed ha provato di tutto per farci allontanare.

In questi giorni ho anche incontrato Miriam, la sorella di Mike. Ha quattro anni in meno di me ed ha una cotta per Jackson.

Mi ricordo quando è entrata nella stanza tutta trafelata. Era venuta per parlarmi ed ha cercato di convincermi che sia io che Daniel siamo stati vittime di Charlotte, che ha drogato il mio ragazzo per inviarmi quella foto.

Io non le ho creduto ma una frase del suo discorso mi ha colpito.

Inizio ricordo

-Non ti credo Miriam, stai solo cercando di coprirlo da ciò che ha fatto- urlo, seduta con la schiena appoggiata alla testiera di questo letto.

-Sai una cosa Allison? Pensavo fossi più sveglia, pensavo che tu avessi visto ciò che Daniel prova per te. Inoltre, ho visto quella ragazza entrare nella stanza ma non hanno fatto assolutamente niente. In ogni stanza c'è una telecamera ed io ho controllato le registrazioni.
Ciò che mi fa imbestialire è che tu non ti sei mai minimamente accorta che Daniel farebbe di tutto per te, e che fai finta di non capire quanto lui ti ami. Dovresti imparare a fidarti di lui, se lo merita.
Le cose più belle ce le abbiamo sempre sotto il naso e non ce n'accorgiamo fino a quando non le abbiamo perse-

Fine Ricordo

Le parole di Miriam mi sono rimase impresse nella mente sino a questo momento. La mia felicità l'ho avuta dal primo momento che due occhi verdi dolci e sbarazzini hanno incontrato i miei.

Quella frase mi ha fatto rinsavire, e solo adesso mi rendo conto di quanto sia giusta la mia azione.

La ragazza ha ragione.

Spesso la felicità sta sotto il nostro naso, e noi non ci accorgiamo di averla avuto vicino finchè non la perdiamo.

Spero solo che per la mia felicità non sia troppo tardi.

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💕Angolo Autrice💕

Pensavo di riuscire a finire questo capitolo entro due o tre giorni, ma... la pigrizia ha avuto la meglio, e chiedo venia.

Spero che il capitolo non sia troppo triste, come ho detto un quello precedente, questo doveva essere un capitolo di passaggio, infatti è leggermente corto rispetto agli altri.

Ho dovuto modificare un paio di cosette e sono giunta alla conclusione che tra 5 capitoli, non contando questo, finirà il libro!

Al prossimo capitolo🌟

Lety🌌

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