Capitolo 22
Niente.
Non sento niente.
Il mio cuore? Non c'è più.
È in mille pezzettini.
Non verso neanche una lacrima. Non ne ho le forze.
Tutto ciò in cui credevo, l'amore, la fiducia, dissolte nel nulla.
La persona in cui avevo riposto tutto quello che consideravo importante ha voluto portarsi via il mio cuore insieme al resto.
Come se non valesse niente. Come se non avesse importanza.
Fisso il soffitto della mia camera per ore ed ore, sembra che questo maledetto giorno non voglia passare. Invece voglio svegliarmi domani e pensare che tutto questo sia stato solo un brutto incubo.
Che Daniel non mi avesse mai tradita.
Quella foto che lui stesso ha mandato lo ritraeva a letto con Charlotte, nudi e lui con un succhiotto, mi ha spezzato quel cuore già torturato in passato.
La foto l'ho ricevuta questa mattina presto, quando avevo visto la notifica di un messaggio da parte del mio ragazzo -ormai ex- ero euforica. Mi stavo preparando per andare a scuola.
Ma il contenuto ha spento il mio sorriso in un attimo.
Una lacrima incontrollata si fa strada sulla mia guancia macchiata dal mascara. Sento un'ansia incredibile dentro, un dolore insopportabile.
Wow, ci si sente così quando si perde ciò che si ama? Pensavo che quello che succede adesso a me esistesse solo dentro ai film: tutti i pianti, le lacrime, le grida di dolore erano finte, non potevo sapere che facesse così male.
Mi passo una manica sugli occhi. Mi sento distrutta.
Sento bussare alla porta.
-Tesoro, scendi per pranzo?- mamma parla piano, quasi avesse timore di farmi stare ancora più male.
Mamma e papà, quando mi hanno visto piangere, gli ho raccontato tutto, raggruppando i pezzi della mia anima e cuore, espondendoli a loro.
Papà si è arrabbiato molto, era decisamente furioso.
Mi ha espressamente vietato di frequentarlo finchè non mi avrebbe spiegato la verità su questo accaduto.
Mi ha ricordato che è stata colpa sua se tre anni fa sono fuggita in Italia, e mi ha pregato di non andarmene anche questa volta.
Ho solo annuito, sarebbe crollato insieme a me, non potevo permetterlo. Dopo tutto quello che ha fatto per me, dopo avermi protetta numerose volte, non potrei mai abbandonarlo.
Nessuno della mia famiglia.
Sarebbe assolutamente un gesto egoistico, andarmene cercando di recuperare il mio cuore ed abbandonando le persone che più amo dopo che mi hanno aiutato.
So che mia mamma mi sta ancora guardando, allora, solo allora, scuoto la testa, sono esausta.
Sento il cigolio della porta mentre si chiude e ripiombo nel mio dolore.
-------- - - ------- ----- - ---- - - --------
Autunno. Settembre, 2017.
L'aria mi scompiglia i capelli dolcemente, mentre guardo l'acqua incresparsi in piccole onde a causa del vento.
È passata quasi una settimana da quando ho scoperto che Daniel mi ha tradita, e in questo lasso di tempo il telefono non ha fatto altro che suonare.
Daniel sta cercando in tutti i modi, telefonate, messaggi, lettere, tramite i nostri amici in comune, di contattarmi. Vuole assolutamente parlare di quella notte.
Come se non fosse già chiaro.
Piego la testa e guardo le mie mani incrociate, le unghie mangiucchiate. Le ho torturate quando sentivo di stare per crollare di nuovo, piangere come se non ci fosse un domani.
Ma non c'è nessuno. Sono tutti a lezione.
Ho detto ad Emily che sarei tornata domani, o almeno, avrei provato ad esserci. Non volevo lasciarla sola.
Piango ancora finchè non sento passi di una persona che si avvicina.
-Allison...-
Quella voce. Non è possibile.
Mi giro lentamente, sperando che ciò che ho sentito sia solo frutto della mia fantasia.
Ed invece lo vedo, più vero che mai.
Profonde occhiaie si estendono sotto gli occhi, sottolineando la sua stanchezza. I capelli spettinati, la barba di qualche giorno invece non oscurano la sua innaturale bellezza.
Non dovrei più pensate a lui in questo modo, ma i miei sentimenti sono rimasti invariati, lo amo da sempre, questo non cambia in un secondo.
Ma presto tutta la delusione e tristezza diventa rabbia e dolore, si riversa in me tutto ciò che provo, come una cascata lei cui acque si muovono sotto la pressione inarrestabile delle correnti.
Gli occhi si appannano per le lacrime che stanno per uscire, le mani si stringono in due pugni stretti e, quando lui mi si avvicina ponendosi a un centimetro dal mio viso, gli tiro uno schiaffo epico.
Lui non si ribella, e io lo guardo ancora più furente. Per lo meno non ha iniziato a blaterare scuse.
-Al, ti posso spiegare- parla per la prima volta.
Sento la sua voce arrochita, o forse sono io ad non essere più abituata alla sua voce. Però anche dal suo aspetto, credo che in qualchr modo stia male.
Intendo male di salute, probabilmente ha un raffreddore. Strano, lui non si è mai beccato nessun malanno, al contrario della sottoscritta.
-Cosa mi devi spiegare, eh? Come sei magicamente finito tra le braccia di Charlotte? Credo di saper arrivarci da sola- ribatto, fredda come il ghiaccio.
-Mi ha drogato- sussurra, quasi non volesse farsi sentire, ma invece questa frase mi è arrivata benissimo alle orecchie.
-Ah sì?- stizzito, punto gli occhi nei suoi. -E perché mai dovrei crederti?-
-Lo sai il perché- abbassa la testa. -Sai quali sono i miei sentimenti verso di te-
-No! Io non li so!- grido, disperata e furiosa per le sue bugie.
-Mi hai presa in giro! Mi sono fidata di te, mi ha fatta innamorare per poi spezzarmi il cuore! È una settimana che io sto così, e dovresti ringraziarmi: se non fosse stato per me, mio padre sarebbe venuto da te per strozzarti, come in passato!-
Ho il fiatone. Avrò anche fatto un breve discorso, ma ho urlato così forte da farmi sentire fino dall'altra parte di New York.
-Tu pensi che per me sia facile, vero? Tu pensi che io starei così per una per cui non provo niente, eh? Io ti amavo Al, ti amo ancora e mi fido di te! Ma probabilmente sono io ad essermi sbagliato, forse questa volta sono io l'illuso- urla anche lui, abbassando il tono di voce all'ultima frase.
-Ti sbagli, anche io ti amo ancora- sussurro, le lacrime che scendo inesorabili verso il mio mento.
Vedo che i suoi occhi riprendono lucentezza, speranzosi.
-Ma non posso e non voglio stare con te-
Non l'avrei mai detto, ma per la prima volta vedo un Daniel fragile, debole e, appena pronuncio questa frase, scoppia a piangere.
Non riesco a sopportare un tale spettacolo, il mio cuore si è ristretto in una morse nel vederlo in quello stato, ma mi ha ferita e non posso perdonarlo.
Almeno, non adesso.
Corro verso la strada, scappando dal motivo del mio bene e del mio male.
Ma non mi accorgo minimamente del camion che sta arrivando.
E, subito dopo, il buio più totale.
-- - -- - -- - - - - - - - - -- - - - - - - - - -
💕Angolo Autrice💕
Ripeto: IL CAPITOLO PIÙ TRISTE DELLE MIA STORIA E CHE IO ABBIA MAI SCRITTO.
Veramente, non ho mai scritto niente di così triste, mi sono commossa pure io! Credetemi che non ho pianto perché se no sarei diventata Eyeless Jack versione femminile!
Come lo avete trovato? Mi scuso per il ritardo, spero mi perdoniate!
Al prossimo capitolo!
Lety🌌
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro