Capitolo 11
~Allison~
-Tesoro, potresti andare a fare la spesa?- urla mia madre dalle scale.
-Mamma, sto studiando! Non puoi mandare Lith?- urlo di rimando, cercando si concentrarmi sul libro di francese.
-Lith è occupata e tuo padre lavora, mentre io devo andare in ufficio ad aiutare i miei colleghi per un progetto importante! Mi fai questo piccolo piacere?- la voce esasperata di mia madre mi giunge alle orecchie distraendomi dallo studio.
Sbuffando, raggiungo la mia genitrice al piano di sotto e le prendo la busta della spesa e il portafoglio dalle mani in modo molto poco gentile per essere una ragazza.
Mamma mi guarda adorante, quasi come se le avessi salvato la vita.
-Ci vediamo dopo! E grazie tesoro!- mi schiocca velocemente un bacio sulla guancia e scappa verso la porta.
Alzo gli occhi al cielo, esasperata.
Mia madre è sempre così esuberante, ed è anche una donna molto ritardataria: la mattina si alza sempre tardi e la vedi in giro per casa con le cose più impensabili tra le mani e una brioche in bocca.
Arrivo al supermercato ed entro, subito investita dall'aria che fuoriesce dai condizionatori.
La mia schiena viene percossa da mille brividi, e mi ritrovo a stringermi le spalle per scaldarmi.
Leggo il primo ingrediente della lista trovata all'interno del portafoglio e mi incammino verso il reparto a cui appartiene.
Più il tempo passa, più il carrello si riempe, e finalmente posso dirigermi verso la cassa per poter tornare a casa.
-Salve signore Morrinton- saluto la signora seduta dietro la cassa, intenta a passare sullo scanner un prodotto.
-Allison?!- esclama lei. -Oddio, come sei cresciuta! Come sei diventata bella!- si complimenta, mentre io arrossisco ad ogni suo parola.
-Grazie, lei è sempre molto gentile- ringrazio, passandole una scatola di fagioli.
-Ti ha mandato tua madre, vero? Quella sfaticata!- scherza amabilmente lei, scoppiando a ridere.
La signora Morrinton è una loquace donna di quasi 50 anni, con i capelli biondi che tendono al grigio e occhi color nocciola. A quanto ne so, conosce mia madre da quando era ancora una neonata.
Mi unisco alla sua risata e la saluto con la mano mentre mi dirigo verso l'uscita del supermercato.
Inizio a fischiettare allegra e guardo dentro alle vetrine dei negozi, ammirando entusiasta gli abiti appesi ai manichini.
Mi è sempre piaciuto fare shopping e quando posso vado con le mie amiche al centro commerciale: per me, comprare vestiti è un modo per esprimere la mia fantasia e la mia originalità.
Continuo a camminare con le buste della spesa in mano, ma non mi rendo conto che un'altra persona sta camminando nella mia stessa traiettoria.
Vado a sbattere contro il petto di qualcuno e il contenuto delle buste si sparpaglia sul marciapiede.
-Oddio! Scusami tanto! Ti sei fatta male?!-
Una voce maschile molto preoccupata copre il rumore del traffico, mentre due braccia toniche e muscolose mi tirano in piedi.
Scombussolata, alzo lo sguardo e incontro due occhi color del mare, caldi e amichevoli.
Noto con la coda dell'occhio noto un ciuffo di capelli biondi cenere, color del grano.
Resto imbambolata davanti a questo angelo caduto dal cielo. È di una bellezza assurda: i suoi occhi, i capelli, lo sguardo sicuro e dolce allo stesso tempo, la sua stretta amichevole e il suo sorriso.
-Ehi? Ti sei imbambolata?- il ragazzo mi passa ripetutamente una mano davanti al viso.
Scuoto la testa per risvegliarmi dallo stato di trance in cui ero caduta e gli sorrido calorosamente.
-Scusami, non volevo farti cadere la spesa- continua a scusarsi il ragazzo.
-Non c'è nessun problema davvero- rispondo imbarazzata mentre mi chino per raccogliere le mele che stanno per rotolare giù dal marciapiede.
Il ragazzo si inginocchia subito dopo di me per aiutarmi è più di una volta sfiora le mie mani con le proprie. Sono talmente grandi che le mie mani, in una delle sue, ci starebbero quattro volte.
Dopo esserci rialzati, il ragazzo mi tende la mano e io lo guardo perplessa.
-Scusami, ma non ho fatto in tempo a presentarmi. Piacere, mi chiamo Jacov Von Trasiliji. Tu come ti chiami?-
Sorrido e gli stringo la mano.
-Sono Allison Paper, ma chiamami pure Ally-
-Senti Ally, per farmi perdonare, che ne dici se andiamo a un bar e prendiamo qualcosa? Offro io-
-Ti ringrazio davvero, Jacov, ma adesso non posso. Mia madre mi aspetta a casa per poter cucinare con ciò che ho appena comprato. Magari un'altra volta- gli rispondo dispiaciuta.
È una mezza veritá: a mia madre serve veramente la spesa, ma non cucina mai verso le quattro del pomeriggio. Ho mentito perchè questo ragazzo è molto carino e gentile con me, mi mette in soggezione e poi giá a guardarlo negli occhi mi sento in colpa verso... verso... verso Daniel, ecco.
Non so cosa mi sia successo, ma quel bacio ha davvero cambiato le mia prospettiva: se prima lo odiavo perchè mi aveva abbandonata, adesso spero di incontrarlo tra la folla che caratterizza New York, che mi viene incontro urlando il mio nome e mi prenda tra le sue braccia, baciandomi come se non ci fosse un domani.
-Dammi il tuo telefono, così salvo il tuo numero- mi chiede Jacov, così glielo passo, salva il suo numero sul mio telefono e ci salutiamo, prommettendo di ricontrarci.
•• ••
La sera la passiamo divertendoci tantissimo, durante la cena.
Lilith ci racconta del suo lavoro. Ha volto cambiare la sua scelta e ormai ha preso la specializzazione in psicoterapia, scoprendo anche di avere talento nell'ascoltare e aiutare i pazienti. Abita con noi e lavora qua a New York in un ospedale.
Papà continuava a fare battute sul bel infermiere che Lilith ci ha raccontato di aver conosciuto nell'ospedale in cui lavora, facendo ridere me e Jake e rendendo felice la mamma, che sta giá programmando il matrimonio di Lilith.
Adesso sto leggendo il mio nuovo acquisto, "Non mentire al mio cuore" di Leisa Rayven, sdraiata sul mio letto matrimoniale dalla trapunta morbida grigia.
Amo la mia camera, la considero il mio rifugio, dove posso essere me stessa senza essere giudicata dagli altri. Il mio pavimento è in legno scuro mentre le pareti sono di color beige chiaro, con decori bianchi e marroni che assomigliano ad alberi, dipinti dove la tastiera del letto 3 vicina al muro.
Vicino al letto ci sono due piccoli comodini sempre di legno scuro con una lampada sopra ciascuno. Quando è giorno, le tende azzurre e bianche impediscono ai raggi del sole di entrare. Nell'angolo a destra vicino alla finestra è occupata da una piccola poltrona marrone con dei cuscini, mentre in quello a sinistra c'è uno specchio rotondo dove posso specchiarmi vedendo tutto il mio corpo, con vicino un bellissimo vaso di orchidee bianche.
Davanti al letto, nella parete opposta, si trova una porta scorrevole che permette di entrare nella mia cabina armadio e dal soffitto pende un lampadario bianco che si ramifica, formando intrecci bellissimi.
Sembra una camera da adulti, ma, in fondo, l'anno prossimo compio diciotto anni, e poi mi rispecchia a pieno: è neutra e seria, come sono io, ma gli alberi disegnati sono segno di allegria e libertà, tutto ciò che desidero essere.
Sto leggendo la parte in cui Liam entra nell'ufficio di Elissa per parlarle, quando il telefono inizia a vibrare contro la trapunta.
Guardo lo schermo e vedo che il messaggio è stato mandato su Whatsapp. Apro l'app in questione e guardo perplessa il messaggio ricevuto.
Da Sconosciuto:
~Ehi Paper. Ti pare il modo di leggere un libro? Ogni ragazzo della mia etá interpreterebbe la tua posa in modo sbagliato, senza contare come sei vestita😏😏~
Non riesco a capire bene il messaggio. Sono semplicemente sdraiata a pancia in giù, con le gambe sollevate, reggendomi con i gomiti, e indosso un paio di shorts di jeans e una maglietta bianca con lo scollo a barca, che mi scopre una spalla. Rispondo al messaggio sempre perplessa.
A Sconosciuto:
~Chi sei? P.s: perchè mi spii?~
Da Sconosciuto:
~Paper, se non mi conosci mi riterrò estremamente offeso. E no, non ti spio, anche se mi piacerebbe vedere in questo momento la tua faccia, visto che stai dando le spalle alla finestra~
All'improvviso capisco chi è. C'è solo una persona al mondo che può vedermi da un punto abbastanza alto senza che nessuno lo scambi per uno stalker.
Salvo il suo numero e lo salvo col nome "Stalker🙈"
A Stalker🙈:
~Daniel, se non la finisci di importunarmi, sarò costretta a chiamare la sorveglianza😡~
Da Stalker🙈:
~Uff, hai indovinato😢 comunque, posso chiederti una cosa?~
A Stalker🙈:
~L'hai appena fatto😂😂 scherzo dai. Dimmi~
Sembra quasi una conversazione tra amici intimi. Da... migliori amici. La cosa mi spaventa.
Da Stalker🙈:
~Allison, scenderesti a fare una passeggiata insieme a me?~
Sono stupita. Daniel che mi invita a fare una passeggiata insieme a lui di sera? Okay, la cosa non solo mi spaventa, ma mi mette anche ansia. Se accettassi, sicuramente avrei paura di dire qualcosa di sbagliato. Se invece rifiutassi, me ne pentirei a vita.
Senza contare che mi ha appena chiamata per nome, cosa che succede di rado.
A Stalker🙈:
~Ma sei impazzito? Oltre il fatto che non so se accettare, i miei genitori non mi lasceranno uscire di casa senza il loro consenso~
Da Stalker🙈:
~Tranquilla... ci penso io😉😉~
Appena leggo il messaggio, con quelle faccine che mi inquietano non poco, sento bussare alla porta.
Mi precipito giù dalla scale mentre papà va ad aprire la porta.
-Daniel, ma che piacere!-
Il ragazzo in questione gli sorride cordialmente e lo saluta stringendo la sua mano. Stasera è di una bellezza da mozzare il fiato. Indossa una camicia bianca completamente abbotonata, con le maniche arrotolate fino ai gomoti, e un paio di jeans neri che gli fasciano alla perfezione le gambe muscolose.
-Buona sera, signor Paper. Senta, se lei è d'accordo, vorrei portare Allison a fare un giro, una tranquilla passeggiata- propone Daniel a mio padre, mentre io li guardo entrambi.
-Ma certo Daniel, ma sappi che se le succede qualcosa, capirai cosa significa veramente provare dolore- lo minaccia mio padre.
Daniel non sembra minimamente turbato. -Stia tranquillo, la proteggerò anche da me stesso, se necessario- promette il ragazzo.
Usciamo da casa mia dopo aver preso il mio giubbotto di pelle e ci incamminiamo verso il parchetto dove abbiamo giocato da piccoli.
Non ho cambiato i miei pantaloncini, ma per fortuna fa ancora abbastanza caldo di sera, sebbene siamo agli inizi di settembre.
Ci sediamo sulla panchina sotto uno dei numerosi alberi che sono sparsi per il parco.
Il silenzio diventa opprimente, non riusciamo a parlare. Ma sento benissimo la sua presenza più di quanto sia mai successo: il suo respiro, le nostre gambe che quasi si sfiorano, la brezza che mi sfiora la pelle portando con sè il suo meraviglioso profumo.
-Come hai avuto il mio numero?- chiedo, spezzando il silenzio sceso tra noi.
-Non lo hai mai cambiato. Io, avendo perso la vecchia Sim, ho cambiato numero, ma non ho mai cancellato il tuo- mi risponde, fissando il vuoto davanti davanti a sè.
-Perchè?-
Sono felice che abbia tenuto il mio numero, anche perchè vuol dire che voleva tentare di chiamarmi.
Come se avesse letto nella mia mente, lui risponde:
-Da quando sei tornata, ho sempre avuto la tentazione di chiamarti o mandarti il messaggio, ma non avevo abbastanza coraggio da farlo- mi guarda negli occhi e leggo in essi la profonda tristezza che prova in questo momento.
-Volevo tentare di riallacciare la nostra amicizia, ma ora capisco che forse sono arrivato troppo tardi, ma io ti voglio di nuovo al mio fianco, come hai vecchi tempi e...-
Non fa in tempo a finire la frase che gli poso il mio indice destro sulle labbra e gli sussurro:
-Daniel, non so come dirtelo, ma anch'io desidero tornare ad essere la tua migliore amica, ma mi ci vorrà tempo per poter perdonarti per tutto quello che è successo in passato-
-È un si?-
Alzo la testa e lo guardo negli occhi, quegli occhi che sono stati il mio incubo più brutto ma il mio più grande desiderio.
-Si-
Tutto succede in fretta. Ci alziamo di scatto e Daniel mi abbraccia, facendomi volteggiare in aria mentre le nostre risate riecheggiano nel quartiere.
Piano piano le nostre risate scemano e la nostra giravolta si ferma, bloccandoci.
Daniel mi guarda intensamente, mentre leggo sul suo volto la felicitá e una scintilla di... desiderio?!
Le nostre lebbra iniziano ad avvicinarsi lentamente mentre socchiuse gli occhi.
Le nostre bocche sono ad un passo a sfiorarsi quando il mio telefono inizia a squillare e le prime note di Give Me Love di Ed Sheeran squarciano il nuovo silenzio che si è andato a creare.
Daniel mi lascia e poso i piedi per terra mentre tiro fuori il telefono, chiedendomi chi è che rompe a quest'ora.
Da Sconosciuto:
~Ehilá, bellezza, sono Jacov. Ti va di incontrarci adesso? Nella stessa via dove ci siamo "scontrati"?~
Leggo sospirando. Sento qualcuno grugnire sul mio collo e, voltandomi, mi ritrovo Daniel che guarda lo schermo del mio telefono infastidito.
Rispondo a Jacov dopo aver salvato il suo numero, chiedendomi perché sia Daniel che io ci sentiamo infastiditi.
A Jacov:
~Ciao Jacov. Purtroppo stasera non posso, che ne dici se facciamo un altro giorno?~
Da Jacov:
~Tranquilla, non ci sono problemi. Buonanotte😙~
A Jacov:
~'Notte😪~
Non me la sentivo di mandargli una faccina con il bacio, anche perchè ci siamo appena conosciuti e non siamo giá amici intimi.
Daniel mi accompagna a casa e mi saluta con un bacio, trattenendo le sue labbra più del dovuto sulla mia guancia, provocandomi ancora una volta quei brividi lungo la schiena.
Sempre premendo la sua bocca contro la mia pelle, Daniel sussurra:
-Sogni d'oro, Paper-
Si allontana lentamente e mi volta le spalle, correndo verso casa sua.
Entro anche io in casa, corro su per le scale e mi precipitò in camera. Appena entro, mi butto sul letto.
Cosa stava per succedere? Quel quasi-bacio... lo volevo? Volevo il bacio di Daniel McCartney, il ragazzo di cui ero innamorata da piccola?
Cavolo, si!
💕Angolo autrice💕
Eccomi, sono viva! Allora come trovate il capitolo?
Allison è davvero confusa: tutte quelle sensazioni in una volta sola... riuscirà a chiarire i suoi sentimenti?
In questo capitolo scrivo del quasi bacio come se Allison e Daniel non si siano mai baciati, ma entrambi ritengono il bacio che si sono dati a scuola un errore, un momento dettato solo da pura attrazione fisica. Dite che nei prossimi capitoli capiranno o rimarranno a un punto fermo??
Spero che il capitolo dia stato di vostro gradimento e al prossimo capitolo!💕✋✌
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