Capitolo 1
Perché esisto?
È quello che mi chiedo da quando ho iniziato le superiori, esattamente quest'anno. Dal primissimo giorno in cui ho messo il piede dentro a questa maledettissima struttura che serve per fare impazzire i neuroni di noi ragazzi.
Possiamo dire che è l'inferno personale di ogni essere vivente.
Ah, non mi sono presentata: mi chiamo Allison Paper e ho 14 anni, compiuti qualche giorno fa, il 18 gennaio. Abito a New York, abbastanza vicino a Central Park, con la mia famiglia. Siamo in cinque: io, i miei genitori Kathryn e Jonathan, mia sorella Lilith, di 19 anni, e Jake, di 8 anni.
Lilith abita a Roma, con i nostri zii Lucia e Stefano, per studiare Medicina: vuole diventare un dottore e i miei genitori sono tristi nel non vederla molto spesso, ma felici che la loro figlia maggiore segua il suo sogno.
Comunque certe volte ci viene a trovare, e questa è la "settimana del saluto", come la chiama lei: è ritornata da circa quattro giorni e ripartirá domani. Si è fermata perchè doveva prendere dei documenti importanti che aveva lasciato da noi l'ultima volta che è venuta e così ci ha fatto una visita.
Jake va ancora alle elementari ma dice di sapere cosa fare da grande: il meccanico. È appassionato di moto da corsa e sostiene di saper riconoscere un'auto dal suono del motore.
Lilith assomiglia molto a nostro padre, mentre io e Jake a nostra madre.
Mia sorella ha gli occhi azzurri e i capelli castani di papá, mentre mio fratello ha gli occhi azzurri e i capelli rossi di mamma.
Io sono tutta mia madre: ho gli occhi verdi e i capelli rossi corti. Queste sono le cose di cui vado più fiera, ma non bastano per cambiare la mia reputazione da "sfigata".
Infatti sono ai limiti del sovrappeso, e, se non sto attenta, potrei diventare obesa. Porto l'apparecchio per i denti e gli occhiali, ma non mi servono a molto, poichè ci vedo bene anche senza. Poi ho i brufoli e, come se non bastasse, ho le lentiggini.
Mi chiedo sempre come faccia Emily, la mia migliore amica, a starmi vicino: lei è una delle più belle ragazze dell'istituto, ma, al posto di andare con le ragazze popolari, sta con me, dicendo che sono simpatica e che non è mia amica solo per compassione e pena.
Emily ha i capelli biondo dorato e gli occhi verdi. È alta 1.70 m ed è magrissima, ma con le curve al punto giusto, a detta dei ragazzi.
-Ehi, Ally, ci sei?- ecco, si pensa a lei e subito compare.
-Buongiorno- prendo il libro di letteratura dall'armadietto e le sorrido.
-Ti eri incantata di nuovo, lo sai? Ultimamente lo fai troppo spesso- mi rimprovera con un tono scherzoso.
-Non è colpa mia se la fantasia è l'unico modo per non pensare- le rispondo ironicamente, chiudendo l'armadietto.
Appena mi giro per guardarla in faccia, intravedo alle sue spalle alcuni ragazzi che varcano la soglia dell'istituto.
È il gruppo dei ragazzi più popolari della scuola, capitanato da Daniel.
Daniel McCartney è il ragazzo più bello che esista: i capelli castani sono come seta e gli occhi verdi sembrano due smeraldi. È muscoloso ma non troppo ed è abbastanza alto: all'incirca mi supera di 15-20 cm abbondanti, considerando che sono 1.65 m.
Tutte gli sbavano dietro, e tra queste ci sono anche io.
Ci siamo conosciuti quando io avevo sei anni e lui sette: eravamo e siamo vicini di casa da quell'età e abbiamo sempre frequentato le stesse scuole.
Eravamo grandi amici: lui mi difendeva dai bulli ed io lo aiutavo con i compiti. Non andavamo d'amore e d'accordo ma ci volevamo bene.
Appunto, ci volevamo: siccome lui è un anno più grande di me, è arrivato qui prima, e quando ho iniziato anche io le superiori, è totalmente cambiato: fuma all'insaputa dei genitori, va alle feste, si ubriaca, se la fa con tutte e mi prende in giro.
Appena i suoi occhi incontrano i miei, vedo la sua bellissima bocca che si contrae in un sorriso derisorio e io abbasso la testa intimorita e triste.
Abbassando la testa, vedo come è vestita la mia migliore amica: una felpa grigia con sopra un cartone di patatine fritte e una scritta, un paio di jeans blu, le Nike ai piedi e al collo la collana con il ciondolo a forma di cuore che le ho regalato per il suo tredicesimo compleanno
Mentre io indosso una indosso un maglioncino di colore azzurrino e un paio di jeans neri strappati, ovviamente tutto taglia XXL, con la mia collana preferita.
-Ally, lascialo stare, lo sai che lo fa apposta- mi dice la mia amica, guardandomi negli occhi.
Sospiro e chiudo gli occhi.
-Allora, quindi Lilith è giá arrivata da Roma?- mi chiede.
-Si ma riparte domani: ha detto che deve prendere dei documenti importanti di cui non ricorda dove li ha messi, e farli cercare a mamma sarebbe un disastro- ridacchio all'idea.
-Dai entriamo, sta per suonare- Emily mi prende per un braccio e mi trascina all'interno dell'aula di letteratura.
Sento che sarà una lunga giornata.
💕Angolo Autrice💕
Ciao a tutti! Io sono Letizia, ho 15 e questa è la prima vera storia! Sono emozionata!
Spero che capite che il mio lessico non sia proprio il massimo e mi scuso già per tutti gli errori che incontrerete nella lettura (sempre che non sia stato il mio correttore a farmi brutti scherzi😂)
Buona lettura!
Lety🌌
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