Nathan

Mi cambio, indossando il pantalone di una tuta, poi sollevò le coperte di Aria e mi sdraio al suo fianco.
Ho paura di toccarla a causa dei lividi e cerco di starle lontano.

"Non ti mangio, puoi avvicinarti" mi dice con una vocina piccola piccola, quasi un sussurro.

"Non vorrei farti male, quel bastardo guarda cosa ti ha fatto" le rispondo stringendo i pugni.

" mi hai fatto più male tu" mi dice ma quello che mi fa più male, non sono le parole ma il tono.

"Mi dispiace, sono un coglione. Ero ubriaco e non solo. Hai ragione ad essere incazzata con me.
Prima quella era la mia vita, cioè le mie serate con gli amici.
Donne e alcol.
Poi sei arrivata tu e in poco tempo mi hai stravolto.
Non so cosa mi abbia fatto, forse un incantesimo, ma ora non posso più fare a meno di te." Mi giro di fianco e le faccio una carezza, i nostri occhi si fissano.
La vedo che vorrebbe dire o fare qualcosa ma si trattiene.
Gli occhi le diventano lucidi.
"Io...io non ci riesco, vorrei ma ogni volta che chiudo gli occhi rivedo tutto. E fa male, fa dannatamente tanto male"
Le asciugo una lacrima che era sfuggita al suo controllo.
"Dammi tempo, devo tornare ad avere fiducia" tira su con il naso, mi avvicino a lei e allargo le braccia, Aria si rannicchia contro il mio petto nudo e mi da un bacio sul cuore.
E basta questo, basta solo un semplice bacio per far svegliare il mio amico li sotto.
La stringo poco e le lascio un bacio tra i capelli per poi sospirare.
La sento ridere piano, credo si sia accorta della mia erezione.
"Scusa ma questo è l'effetto che mi fai. Posso farti una domanda?" Le chiedo
Annuisce con la testa.
"Perché lo fai?" Sa a cosa mi riferisco.

Butta fuori l'aria "mi riesce bene e mi piace"

"Quando sarai mia moglie smetterai" sgancio la bomba, lei tenta di tirarsi su di scatto ma la stringo leggermente a me, impedendoglielo.
"Sei necessaria come l'aria per me...ora dormi piccola" le lascio ancora un bacio.
Si gira di schiena, facendo aderire i nostri corpi.
Ora il suo fantastico culo preme sulla mia enorme e fastidiosa erezione.
Prende le mie mani e ci si abbraccia.
Sono decisamente fottuto.

Aria

Mi stropiccio gli occhi e li apro piano. Nathan è attaccato a me, non mi ha lasciata tutta la notte.
Ho pensato a tutto quello che mi ha detto. Quando saremo sposati... ancora mi rimbomba nella testa.
Insomma, non credo che una persona come lui dica una cosa del genere tanto per dire.
Mi ha raccontato di quello che è successo quella sera, si è preso le sue colpe dicendo che non avrebbe dovuto bere cosi tanto, vedo che è sincero ma ho paura.
Paura di questi sentimenti così forti e nati improvvisamente ma, soprattutto, ho paura che possa succedere di nuovo.
Lo guardo.
Dorme profondamente e una piccola ruga si forma, ogni tanto, in mezzo agli occhi.
Le labbra carnose, leggermente schiuse, sono come le sirene di Ulisse, come delle ciliegie mature e invitanti.
Potrei baciarlo, è tutta la notte che ci penso, in realtà ho pensato anche ad altre cose oltre che un semplice bacio. Dormire con lui attaccato dietro e il suo amico pronto per me,  è stata una tortura.
Ma non posso cedere subito, voglio andarci piano.
Continuo a guardarlo...magari solo uno...piccolo...sto per avvicinarmi alle sue labbra quando, la porta della camera si apre piano.
La testa di mio fratello sbuca fuori, ci guarda con uno sguardo che, li per li non riesco a decifrare ma poi, sorride.
Si avvicina piano e si abbassa sulle ginocchia per essere alla mia altezza, mi fa una carezza spostandomi i capelli dal viso.
"Come stai sorellina?" Faccio spallucce ma gli sorrido.
"Vedo che avete fatto pace, vorrei parlarti e spiegarti anch'io, posso?" Chiede gentile.
Annuisco e cerco di spostarmi ma , come mi muovo, le braccia di Nathan mi stringono a se, mugugna una cosa tipo no, mia e mio fratello sorride "sei nei guai sorellina, guai seri"

" aiutami, alza il braccio" rispondo scuotendo la testa.
Mi aiuta e riesco a liberarmi dalla morsa delle braccia di Nathan.
Come mi metto seduta, una fitta al fianco e un giramento di testa mi fanno gemere.
Le braccia di mio fratello sono subito su di me "vogliamo andare in ospedale?" Chiede spaventato.

Nego con la testa e mi appoggio a lui per alzarmi.
Andiamo in cucina e mi fa mettere seduta, mentre prepara la colazone.
"Non so da dove iniziare, anzi , inizio subito con dirti che mi dispiace, mi dispiace per tutto.
Per essermene andato e averti lasciata da sola con quella merda di padre che ci ritroviamo.
Mi dispiace per averti fatto assistere a quella scena nel locale. Non avevo idea, di quanto lui tenesse veramente a te. Avevo paura che ti avrebbe fatto del male ma, sono stato io a farlo a voi.
Vi chiedo scusa." Mi guarda e rivedo nei suoi occhi nostra madre.

"Ho capito perché l'hai fatto, non sono arrabbiata con te..be'   forse un po' si...però non l'ho fatto apposta ad innamorarmi di lui. Ci conosciamo da pochi mesi è vero, ma poso assicurarti che i nostri sentimenti sono sinceri."

"Aria,  posso chiederti un favore,  da fratello maggiore rompipalle?" Mi chiede ma è girato di spalle e non posso vedere la sua espressione.

"Dimmi tutto"

"Potresti smettere di combattere?"
Inizio a ridere ma una fitta mi fa piegare in due.

"Credo si possa fare, almeno per ora.
Diventerò una studentessa modello" lui si gira e gli faccio l'occhietto.

Una voce roca e impastata di sonno ci interrompe"Buongiorno " sento due mani appoggiarsi sulle mie spalle.
Metto la testa all'indietro e la mia bocca si apre in un sorriso.

"Buongiorno a te " gli prendo le mani.

"Il mio non è un buon giorno. Mi sono svegliato e tu non c'eri e non mi hai salutato appena mi hai visto," dice, imbronciato come un bimbo di tre anni.

A fatica mi alzo e mi  appoggio sul suo petto nudo.
Poi, mi metto in punta di piedi e gli lascio un bacio a stampo "buongiorno"

"No, sai fare di meglio "

"Basta così, vi prego. Mi state facendo venire il diabete. Nathan, amico, ti voglio bene ma l'idea di te che fai sesso con mia sorella, vorrei rimuoverla dalla mente. Però sono contento che vi siete trovati. Siete le persone che amo di più al mondo."

"Abbiamo la tua benedizione?" Chiede divertito, ma sollevato, Nathan.

"Assolutamente si, ora facciamo colazione che ho fame"

Sconosciuto

"Ho anche il suo indirizzo"

"È tornata a casa dal fratello?"

"Si ma ora c'è un piccolo problema"

"Ossia?"

"Sta con il socio di suo fratello"

"Non sarà un problema,  sai che se voglio una cosa l'ottengo. Con le buone o con le cattive.
E io voglio lei.
Ora vai e tienimi aggiornato"