☆1☆
Nathan
"Non è la mia ragazza, è mia sorella" questa è musica per le mie orecchie ma musica dolorosa per le mie palle.
Quelle che, sicuramente, Cameron mi staccherebbe se sfiorarsi la sua sorellina.
Sapevo della sua esistenza ma non me ne aveva parlato più di tanto. E, sicuramente, si era dimenticato di dirmi che era una gnocca paurosa.
"Perdona la mia irruenza, sorella di Cameron.
Ricominciamo -dico porgendole la mano-
Io sono Nathan, coinquilino, socio e migliore amico di tuo fratello" dico, mentre le faccio uno dei miei sorrisi strappamutande.
Lei mi guarda, con le braccia incrociate e un sopracciglio alzato.
"Cos'hai, una paresi? A no, scusa, era un sorriso.
Io sono Aria e la prossima volta, se ti azzarderai a toccarmi, le mani te le spezzo".
Poi si gira e se ne va al piano di sopra. E io resto come un coglione, con la mano a mezz'aria e gli occhi sul suo culo, che ondeggia, mentre sale le scale.
"Praticamente mi ama" dico a Cam.
"E' fattuale, amico" mi risponde.
Poi andiamo in cucina a preparare il caffè.
Siamo seduti a fare colazione e a parlare di lavoro, quando la piccola Aria si unisce a noi.
Struccata, con un completo sportivo da corsa nero, i capelli raccolti in una coda alta, che lascia scoperto il suo collo, dove vorrei lasciarle tante piccoli baci fino a sentirla fremere sotto di me...ma che cazzo penso? È la sorella del mio migliore amico, porca puttana! Ma il suo profumo manda in tilt il mio cervello.
Soprattutto perché non è un profumo di profumeria ma è l'odore della sua pelle.
"Piccola, puoi dirmi cos'è successo?" Chiede Cam, seduto su uno sgabello, abbracciandola da dietro e portandola in mezzo alle sue gambe.
Poi le appoggia il mento su una spalla e le da un bacio sul collo.
Invidia, tanta invidia Cam.
"Sono tornata a casa e era sveglio. Posso restare con te? Ti pagherò l'affitto, mi cercherò un lavoro.
Quest'anno finirò gli studi e andrò via. " più che una richiesta, sembra una supplica.
Chi era, ad aspettarla sveglio? Il suo ragazzo? Il livido e il taglio sul labbro, è stato lui?
Sento dentro di me, alla bocca dello stomaco, come un macigno.
"Certo che puoi restare, Nathan è un problema per te?" Mi chiede, piu per cortesia perché già conosce la risposta.
"Nessun problema amico, puoi restare quanto vuoi Aria.
Scusa per questa mattina- le porgo nuovamente la mano- pace?"
Aria mi guarda, ci pensa ma poi, allunga la mano e stringe la mia "pace" risponde, ma nel momento in cui, le nostre mani sono strette insieme, una corrente parte da esse per arrivarmi fino al cervello.
Aria
L'amico di mio fratello, mi porge la mano "pace?" Mi chiede.
O si amico, farei pace con te per tutto il giorno, in camera tua, indossando i vestiti di quando siamo appena nati.
Prendo la sua mano e la stringo, ma accade una cosa stranissima.
Una scarica elettrica, parte dalle mani e mi arriva dritta, dritta al cervello.
Resto con i miei occhi incatenati nei suoi ma un colpo di tosse di mio fratello, fa sussurrare entrambi.
Non poteva convivere con un cesso?
"Ok, Aria, stavi uscendo giusto?" Chiede con lo sguardo corrucciato.
"Emmm, si, devo comprare un paio di cose e passare all'università, per vedere gli orari. Posso utilizzare una parte del garage?" Parlo velocemente, leggermente in imbarazzo.
Cameron mi fa un cenno affermativo con la testa, gli lascio un bacio su una guancia e saluto il suo amico.
"Hey, potrei avere un bacio anch'io? Mi sento escluso" mi dice facendo il labbruccio.
O si, ma alla francese e avvinghiati come polpi. Penso.
Gli allungo una pacca sulla spalla ed esco sorridendo.
Nathan
Aria è uscita da dieci minuti e io continuo a girare il caffè, vedo Cameron agitarsi sullo sgabello, mi guarda negli occhi
"Non la devi sfiorare neanche con il pensiero, so'come tratti le donne perché siamo uguali e lei è off limit, ok?" È dannatamente serio.
"Cam, per me sei come un fratello, vorrà dire che lei, per me, sarà come una sorella." Che cazzo ho appena detto? Una sorella che vorrei fottermi in ogni superficie di questa casa.
"Dai, andiamo al negozio, ho una marea di appuntamenti oggi, Aria ci dovrebbe raggiungere per pranzare con noi "
Prendo le chiavi della macchina e, insieme, usciamo.
Aria
Ho appena venduto la mia adorata moto ma, con i soldi ricavati, ho potuto acquistare il necessario per allenarmi a casa, o meglio, in garage.
Oggi è mercoledì e, da lunedì, comincerò l'università.
Sto aspettando il camion che mi porterà gli attrezzi per allenarmi e il ragazzo del negozio, molto gentilmente, si è offerto di aiutarmi nel montarli.
Avverto Cam che non andrò a pranzo con lui, meglio stare lontana dal suo amico il più possibile.
Il pomeriggio passa in fretta e , una volta rimasta sola nella mia nuova mini-palestra, infilo le protezioni per le mani e provo il sacco.
Il rumore dei colpi è musica per le mie orecchie, sono talmente presa che non mi rendo conto del tempo che è passato.
Rimetto tutto apposto e vado a casa. Ho bisogno di una bella doccia calda, magari con qualcuno che mi insaponi la schiena. Ho già qualcuno in mente e quel qualcuno, scende dalla macchina di mio fratello, con lui al seguito.
"Ciao piccola tutto ok? Ma che schifo, sei sudata e puzzi!" Mi urla il parente, prima di cacciarmi in malo modo.
"Non è vero!" Protesto, saltandogli sulla schiena e attaccarmi a lui tipo scimmia.
"Nathan, puzzo?" Lo tiro verso di me con la mano libera, con l'altra stringo il collo di Cam che tenta di aprire la porta di casa.
Mi mette il naso dietro l'orecchio, provocandomi un brivido "diciamo che non odori, sorella di Cam" mi risponde con un sorriso forzato e le pupille dilatate.
"Non vale, tu sei di parte. Siete due brutte persone." Scendo dalle spalle di Cam e mi dirigo in camera mia ma mio fratello mi urla " ceniamo fuori, vieni con noi?"
Annuisco e vado a prepararmi.
Nathan
Il suo odore. Il suo odore è, per me, il miglior afrodisiaco.
Avrei voluto baciarle quel collo caldo, scendere fino al suo seno, giocarci un po' e poi, continuare ancora più giù.
Devo parlare con Cameron.
Siamo al "Piper Pub", il locale dove andiamo spesso, il nostro punto di ritrovo.
Infatti, qui, troviamo gli altri già seduti ad un tavolo.
Dylan e Lucas, che sembrano fratelli con i loro ricci biondi e gli occhi verdi.
Con loro c'è Fanny, il piccolo folletto dai capelli lisci e rossi, portati con un caschetto corto, gli occhi verdi e il viso pieno di lentiggini. È la piccola del gruppo. Impossibile non andare d'accordo con lei.
Salutiamo e Cameron prende la parola "lei è Aria, mia sorella. Guardatela ma non toccatela. " tutti iniziano a ridere e a prenderlo per il culo, Aria compresa ma, guardando i volti dei miei amici, tutti sono rimasti colpiti da lei, indossa un semplicissimo abito con le spalline sottili color pesca, che le arriva sopra al ginocchio. I capelli sono raccolti in una coda alta. Niente trucco pesante, solo rimmel e matita che mettono in risalto i suoi occhi.
Guardandola bene, è decisamente muscolosa, o meglio, definita. Non è mascolina ma i muscoli, si notano anche se sta immobile.
"Aria, come fai a mangiare come uno scaricatore e non avere un filo di pancia? Ti sei divorata quella pizza gigante tutta da sola" Chiede Fanny.
Aria sorride e incrocia per un secondo, gli occhi del fratello, per continuare, subito dopo, a guardare la sua interlocutrice.
"Faccio un po' di corsa e ogni tanto vado in palestra." Ci hai provato piccola, ma quel fisico non è un fisico da "ogni tanto".
Sono molto simili, lei e Cam.
Entrambi occhi azzurri e capelli neri. Cam si allena quattro volte a settimana e io con lui. Cercherò di coinvolgere anche lei e scoprire perché non è sincera.
"Ragazzi, vado a prendere da bere. Qualcuno vuole qualcosa?" Chiede Aria mentre si alza. Abbiamo finito di cenare da un po' e ora stiamo chiacchierando sempre seduti al tavolo.
"Ti accompagno " le dico ma Cam mi prende per in braccio e mi ferma. " ora ti raggiunge, un secondo piccola"
"Ok, ti aspetto al bancone, Nathan"
Io e il mio amico ci guardiamo " tutto ok Nathan?" Mi chiede.
"Tranquillo fratello, ne abbiamo già parlato" gli lascio una pacca sulla schiena e vado a raggiungere Aria.
La vedo parlare con un tipo che conosciamo di vista e non piace a nessuno di noi.
La tiene per un braccio e la sta tirando verso di sé. Aria tenta di divincolarsi ma lui la stringe più forte. Sono quasi arrivato da loro quando succede tutto in un secondo.
Aria, con il palmo della mano libera, da un colpo secco sotto al naso del tipo, che lascia la presa su di lei per tamponare il naso che perde sangue. Ma lei gli prende il polso destro, girandogli il braccio e forzando, con l'altra mano il gomito. Basterebbe una pressione per romperlo.
"Se ci tieni, al tuo braccio, non azzardarti mai più ad avvicinarti a me" gli sussurra.
Resto immobile con la bocca aperta.
Lei mi guarda, con lo sguardo come di qualcuno che ha appena fatto una cosa che non si fa.
Le porgo la mia mano e lei la prende subito, solo le persone vicine si sono accorte di quello che è successo, suo fratello e gli altri no.
" mi porti a casa?" Mi chiede.
"Avverto gli altri" rispondo.
Preferisco mandare un messaggio a Cameron, dicendogli che dopo gli spiegherò tutto.
Aria
È stato istintivo, come mi ha tenuta troppo stretta sono scattata. Mi sono difesa ma non ho avuto paura.
Siamo arrivati sotto casa e, durante il breve viaggio, l'imbarazzo ha fatto da padrone.
"Grazie di avermi riportata a casa e mi dispiace di averti rovinato la serata" se lo guardo negli occhi è la fine e parlo guardandomi le mani.
Mi alza la testa mettendomi la mano sotto il mento.
Appunto.
Occhi negli occhi.
Poi è un'attimo, mi avvento sulle sue labbra, morbide e calde.
Le nostre lingue si accarezzano e gli metto le mani nei capelli per tenerlo a me.
Salgo sopra di lui e le mie mani si aggrappano alle sue spalle e sento i muscoli tendersi.
Nella macchina si sentono solo i nostri respiri affannati.
Mi stacco e lo guardo. Mi perdo nei suoi occhi.
Vedo dei fari di una macchina avvicinarsi a noi e mi rimetto al mio posto, sotto il suo sguardo stupito.
Faccio appena in tempo e mio fratello parcheggia dietro di noi. Sentiamo lo sportello sbattere e, subito dopo, bussare al finestrino.
Nathan apre lo sportello e vedo mio fratello guardarlo malissimo, poi guarda me "che cazzo è successo?" Chiede arrabbiato.
"Stavo a prendere da bere quando un tizio mi ha importunato.
Per fortuna Nathan era lì ma mi sono spaventata e gli ho chiesto di portarmi a casa." Credibile no?
"Mi stai prendendo per il culo?" Appunto...
"Ok, possiamo parlarne dentro casa?" Chiedo sbuffando.
Poi scendiamo ed entriamo.
Una volta dentro, mi siedo in cucina mentre mio fratello mi passa la vaschetta del gelato. Lui sa come farmi parlare. Mentre Nathan resta appoggiato al muro con le braccia incrociate.
"Gli ho rotto il naso ma non volevo, non mi faceva andare via" dico mentre mi ingozzo.
"Chi era e chi ti ha visto" chiede nervoso.
"E chi lo conosce, in quanti mi hanno vista?" Chiedo a Nathan.
"Era uno che ho visto spesso con Rosco, che cazzo non so' Cam?" Risponde, ha capito che c'è qualcosa.
"Magari nessuno ti riconosce" dice mio fratello.
"Hey, io sono qui! Mi rispondete?" Insiste Nathan.
Io e Cam ci guardiamo e gli faccio un segno di assenso con la testa.
"Siediti Nathan, ti faccio conoscere mia sorella".
E accende il pc portatile.
Sarà una lunga serata.
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