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Scontro con Kisame

I due si incamminarono nel bosco, verso il villaggio, Naruto aveva le guance arrossate, ogni tanto lanciava uno uno sguardo al moro che camminava silenzioso con gli occhi bassi.

"Tra poco sarà sera, ci conviene aspettare il buio per passare inosservati" Propose Naruto

"Sì, ci stava pensando anche io" Itachi evidentemente era preoccupato anche se non lo dava a vedere.

Nell'oscurità della sera che avanzava, i suoi capelli sembravano ancora più neri, e la sua pelle ancora più candida, Naruto era estasiato, gli sembrava di vivere in un sogno; gli tornò alla mente la prima volta che aveva visto Itachi, da piccolo, era andato a trovare Sasuke e stavano nella sua stanza a giocare.

"Sasuke, sto morendo di fame, non possiamo scendere a fare merenda?"

"Uffa, sei sempre il solito, Naruto; pensi solo a mangiare"

Il biondo mandò una risata imbarazzata massaggiandosi la testa mentre l'amico lo guardava con la sua solita arroganza a braccia incrociate "E va bene, ingozzati pure" disse infine Sasuke sbuffando.

I due scesero le scale per andare in cucina, Naruto aprì il frigo e si mise a rovistare dentro senza dire niente.

"Sei un bel maleducato!" lo rimproverò Sasuke.

"Io credo che invece il maleducato sia tu" una voce gentile alle loro spalle "hai un ospite e non gli hai offerto niente"

I due si voltarono, Naruto rimase a bocca aperta, era apparso un ragazzo moro sbucato non si sa da dove; molto simile a Sasuke tranne che per alcuni particolari che lo rendevano diverso e...migliore. I capelli dello stesso colore ma quello dietro di loro li aveva più lisci di Sasuke, le ciglia molto più lunghe e folte, le labbra leggermente più carnose, gli stessi occhi, ma quello dietro li aveva cerchiati da delle profonde occhiaie che lo rendevano ancora più intrigante "Accidenti, ma da quanto tempo non dorme?" pensò ingenuamente Naruto.

"Mio fratello Itachi" disse Sasuke.

"Piacere, io sono Naruto, siamo in classe insieme all'Accademia" il cuore del biondo rotolava a caduta libera, credette di essere sul punto di svenire, possibile Sasuke aveva una meraviglia del genere come fratello?

"Se volete vi preparo un tè, ho degli ottimi biscotti di riso, che ne dici, Naruto?"

Il biondo non fu capace di spiccicare parola, Sasuke gli rifilò una gomitata sulle costole "Ehi, sei in trance per caso?"

Itachi accennò un sorriso e prese il bollitore dell'acqua, Naruto osservava la sua morbida cosa nera chiedendosi come sarebbe stato passarci le mani in mezzo, poi si sedette tremante al tavolo.

"Che ti succede, sei sicuro di stare bene?" lo stuzzicò ancora Sasuke

"Ehm...certo!" il biondo si massaggiava ancora la testa con fare imbarazzato.

Itachi mise loro davanti due tazze di tè fumante e un vassoio di biscotti "Scusate se non vi faccio compagnia, ma ho un po' da fare" e si allontanò di nuovo con gli occhi bassi e i capelli davanti al viso.

"Ma che vi prende a tutti oggi?" protestò Sasuke.

Naruto rimase non poco deluso, sperava che quel bellissimo moro si fosse seduto a parlare con loro, teneva le mani nascoste sotto le gambe per timore che Sasuke ne scorgesse il tremito, poco dopo espresse il desiderio di tornarsene a casa accampando la scusa di non sentirsi bene.

"Lo vedo!" fece Sasuke con il solito broncio.

Da allora gli era capitato di vedere altre volte Itachi, ma il moro sembrava fare di tutto per evitarlo, spesso non lo salutava nemmeno, con il tempo Naruto si dimenticò di lui, o almeno così aveva creduto...

"Aaaaaaah!" un gemito interruppe i suoi pensieri.

"Che succede, Itachi?"

"Mi ha morso qualcosa"

"Fa vedere" Naruto gli tolse la scarpa e mise a nudo la caviglia sollevando il gambaletto bianco non poté fare a meno di notare che anche le unghie dei piedi erano colorate di rosso. Due fori paralleli :"Sembra un serpente"

"Non credo sia velenoso, non fa tanto male" Itachi si rimise la scarpa mandando il chiaro messaggio che non aveva tempo per gli imprevisti e che preferiva andare avanti, Naruto capì che non era il caso di insistere.

"Itachi, ti ringrazio che rischi così tanto per me" iniziò Naruto.

Il moro non rispose

"Non voglio sapere quello che fai nella tua vita, sono solo felice di come sia andata questa giornata"

"Non credo che ti piacerebbe, Naruto" fece il moro dopo una lunga pausa

Ormai erano nei pressi del villaggio, ma cercavano di stare lontani dalle strade e dai sentieri per ridurre al minimo il rischio di incontrare qualcuno.

"Come sta Sasuke?"

"Lo sai, Itachi..." Naruto abbassò gli occhi azzurri

"So che è difficile, ma devi stargli vicino, lui ti considera un amico, anche se forse, non lo dimostra"

"Se sapesse quello che sto facendo e quello che provo di sicuro non ne sarebbe felice" il senso di colpa attanagliò lo stomaco del biondo.

Il discorso aveva preso una brutta piega, forse era meglio lasciar perdere, i due proseguirono in silenzio per un po'.

Naruto dovette riprendere il coraggio di guardare in faccia Itachi perché lo sentiva respirare un po' affannato, si accorse che la sua faccia era lucida di sudore.

"Itachi, ti senti bene?"

Il moro non parve averlo sentito, fece ancora qualche passo poi crollò in ginocchio.

"Itachi!" Naruto si inginocchiò di fronte a lui e lo afferrò per le spalle.

"No...Naruto, non sto bene"

"Ah, ecco dove eri finito, Uchiha!" una voce minacciosa li fece sobbalzare "Non credi che sia il caso di rientrare? Avresti dovuto avvertirmi del tuo intento di andartene a zonzo per gli affari tuoi, poi mi tocca venirti a cercare!"

L'ombra gigantesca fece un passo verso di loro e la luce della luna piena illuminò la pelle blu e la ghigna da squalo di Kisame, era a torso nudo con la spada Samehada, ben stretta dentro le sue bende, legata dietro la schiena.

"Ma che diamine state combinando? Itachi, che ci fai con Uzumaki?"

"Poco fa è stato morso da un serpente" intervenne Naruto "credo che sia stato velenoso, non sta bene"

"Fa vedere" Kisame lo afferrò brutalmente per un braccio sollevandolo in piedi, siccome Itachi aveva il capo abbassato, Kisame lo tirò maldestramente per i capelli per guardarlo in faccia

"ehi, vacci piano!" Naruto protestò stringendo i pugni

"Accipicchia, non hai una bella cera, sei più bianco del solito" commentò Kisame, poi accorgendosi che non si reggeva i piedi, lo prese in braccio.

Itachi, forse solo perché sfinito, appoggiò istintivamente la testa sulla spalla di Kisame.

Naruto si sentì trafiggere da una saetta di gelosia: "Kisame, ha bisogno di cure, devo portarlo immediatamente al villaggio"

"Non dire stupidaggini, biondino, lo sai che Itachi è un traditore e che non uscirebbe mai vivo da lì" Kisame lo strinse ancora di più a sé come per dimostrare a Naruto che il legittimo proprietario di Itachi fosse lui.

"Naruto tremava di rabbia: "non uscirà vivo nemmeno se gli neghi le cure necessarie, eppure è un tuo amico, pensavo ti interessasse la sua salute"

"Scherzi Uzumaki? Questo mascalzone ha la scorza dura, qualche giorno di riposo e tornerà come nuovo" la ghigna di Kisame si stava facendo più insolente di minuto in minuto.

"Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo!"

"Allora vuoi la guerra!" Kisame posò Itachi a terra con la schiena appoggiata ad un albero affinché vedesse tutto e non si perdesse neanche un attimo mentre lui annientava Naruto.

Impugnò Samehada che iniziò a liberarsi dalle bende mostrando la sua gigantesca bocca e il suo orrido corpo violaceo pieno di punte, non si chiese quale copia di Naruto fosse quello vero, non era necessario.

"Rasengan!" le copie di Naruto iniziarono a far ruotare il chakra una nella mani dell'altra, l'energia azzurra illuminò la notte.

"Sì, fatti sotto, povero illuso!" gli occhi di squalo di Kisame scintillarono di arroganza e la branchie che aveva sotto si dilatarono, dalla sua bocca piena di denti enormi e triangolari, uscì una risata spaventosa.

Le copie di Naruto si scagliarono contro Kisame con i Rasengan caricati al massimo, Kisame puntò Samehada in direzione di Naruto, ma senza avvicinarsi; il biondo e le sue copie scaricarono tutta la loro rabbia su Kisame, non poteva schivare tutti i colpi, non sarebbe stato possibile, e poi anche Itachi, quel giorno aveva elogiato la sua forza...

Un'esplosione di luce azzurra, silenzio improvviso e subito dopo degli orribili suoni di deglutizione.

Naruto e le sue copie si fermarono increduli a guardare Samehada che assorbiva tutto il suo chakra nella sua enorme bocca, come un buco nero.

Kisame riprese a ridere :"Hai visto, biondino? È tutto inutile!"

Samehada iniziò a muoversi da sola uscendo dalle mani di Kisame, l'uomo squalo fece dei segni velocissimi con le sue mani dalle unghie colorate di rosso: "Cinque Squali Famelici!"

Una terribile ondata d'acqua si sollevò dal terreno emettendo un tremendo boato di diga rotta, sulla sua sommità Naruto scorse degli spaventosi squali feroci che puntavano in picchiata verso lui e le sue copie, la maggior parte dei cloni andarono distrutti.

"2000 colpi concatenati di Naruto Uzumaki!" con le poche energie rimaste, Naruto creò altre copie per calciare via tutti gli squali creati da Kisame, uno di loro era proprio lui che rovinò a terra rotolando.

Naruto fece una rovesciata con una mano a terra e cadde in mezzo a un cespuglio.

Kisame si rialzò, recuperò Samehada e, stringendo il pugno, gridò:" dove ti sei cacciato Naruto? Non abbiamo ancora finito!"

"Kisame..." Itachi alle sue spalle lo chiamò con voce tranquilla "dai avvicinati, vieni qua, forse è meglio che andiamo via, vengo con te"

"Finalmente!" esclamò Kisame andando verso di lui

Itachi era piegato in avanti con il viso nascosto dai capelli, ma, quando lo squalo si chinò su di lui per farlo alzare, Itachi sollevò lo sguardo all'improvviso; il rosso degli Sharingan brillava nel buio, le tre tomoe si unirono velocemente per formare una stella a tre punte.

"Ha trovato una scusa per ottenere il contatto visivo!" pensò Naruto ancora nascosto nel cespuglio.

Kisame si accasciò a terra attanagliato da quelle che sembravano convulsioni, in preda alla terribile tecnica ipnotica dello Tsukuyomi, probabilmente Itachi, nella sua mente, gli stava infliggendo delle terribili torture.

Naruto si avvicinò velocemente, Itachi aveva usato quella micidiale tecnica sul suo amico esclusivamente per poter stare con lui!

Kisame rantolava a terra, anche Samehada boccheggiava accanto a lui.

"Non ti preoccupare, non l'ho ucciso, ne uscirà molto traumatizzato, ma è un osso duro" spiegò Itachi a Naruto che ora era in piedi di fronte a lui.

Gli Sharingan si erano spenti e ora il moro si premeva una mano sull'occhio sinistro, Naruto si inginocchiò davanti a lui vedendo che perdeva sangue.

"Itachi, se continui così diventerai cieco!"

"Non ha importanza..."

Naruto si chiese perché avesse fatto un'affermazione del genere poi disse: "Dai, andiamo"

Il biondo si caricò Itachi sulla spalla destra stile sacco di patate e poi si diresse, questa volta velocissimo, verso il villaggio. Volò tra i rami degli alberi, e poi sui tetti delle case sperando di non essere notato; l'ultimo tetto su cui atterrò fu proprio quello di casa sua, si assicurò che non ci fosse nessuno in strada prima di balzare davanti alla porta per entrare.

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