9-Sam
Rientro in casa, ritrovando un inquietante silenzio. Saranno le troppe sventure che mi sono capitate, sarà uno strano sesto senso, ma sono sicuro che ci sia qualcosa che non va.
<<Aimee?>> la chiamo urlando, correndo in camera sua. Non la trovo.
<<Sam, perché gridi così?>> chiede Laura ansiosa.
<<Non c'è, Aimee non c'è!>> urlo. Sembrerò impazzito, ma non ha importanza: dov'è andata?
<<Venite qui!>> esclama Clary dal salotto. L'abbiamo incontrata in spiaggia, che ammirava il panorama con uno sguardo quasi assente.
Corro in salotto, con già due scene nella mia mente: la prima, trovare Aimee in una pozza di sangue, morta. La seconda, trovarla viva e sorridente, spiegando che era semplicemente a fare una passeggiata.
Clary ha un biglietto in mano, composto solo da tre righe scritte e stampate a computer. Cosa saranno? <<Dammelo>> ordino strappandoglielo di mano.
Cerco di concentrarmi e di calmare l'ansia: quando sono nervoso o arrabbiato non riesco a leggere, è come se la mia mente fosse concentrata altrove.
È nelle nostre mani.
Vi uccideremo tutti, una volta per tutte.
E ora cosa farete?
Strappo il bigliettino e lascio che i brandelli cadano a terra come foglie spinte dal vento: <<Cosa facciamo?>> chiede Mary.
<<Ve ne andate, subito>> rispondo, cercando di mantenere la calma <<Io resto qui e cerco Aimee>>.
<<Non puoi restare qui da solo>> ribatte Jena <<È troppo pericoloso. E poi chi sono i nostri rapitori? Dobbiamo chiamare la polizia>>.
<<No>> la interrompe Violet <<Non possiamo. Ti... ti spiego fra un attimo, okay?>>.
Avevo già spiegato a Violet che sarebbe arrivato questo momento, in cui avrebbe dovuto spiegare tutto alla sua migliore amica Jena. Ma non ha voluto darmi retta e ora le racconterà così tante cose che sarebbe difficile crederele addirittura per me.
<<Ragazzi, c'è un problema>> dice Dylan entrando in casa. Era andato a cercare la barca che useranno per tornare a casa <<A quanto pare i nostri amici si divertono a giocare con noi>>.
<<Non è una novità>> mormora Laura <<Ma cosa sta succedendo?>>.
<<La nostra barca è scomparsa, ed è stata sostituita da una barca minuscola nella quale ci sta solo una persona>> risponde nervoso.
Nel momento in cui finisce la frase, tutti ci lanciamo occhiate preoccupate e pensiamo ad un'unica frase: chi si salverà?
<<Qualcuno dovrà portare con sé la bambina, non è ingombrante>> dice Violet <<Chi?>>.
<<Io propongo mia sorella. Mi odierete e vi sembrerò un'egoista, ma è la più piccola e deve salvarsi>> spiega Mary a disagio.
<<Per prima cosa, io non sono piccola. E io non ti lascio qui>> ribatte decisa Laura.
Mary non risponde, ma tutti guardano me come se fossi un leader. Devo prendere io questa decisione?
<<Mandiamo Eatan>> decido <<È forte e potrà occuparsi della bambina. Contatta Bree il prima possibile>>.
Lui annuisce e, nonostante non sia opportuno, sorride. Penso che sia più forte di lui, in effetti ha appena sentito che sarà l'unico a non rimanere qui.
<<Preparati, partirete il prima possibile. La bambina non è al sicuro qui, portala via>> ordino di fretta, correndo nella stanza di Aimee.
Perché sono stato così stupido? Non avrei dovuto lasciarla da sola, non avrei dovuto abbandonarla dopo tutto quello che ha passato.
Nella sua camera devo trovare una cosa che possa aiutarmi a trovarla.
Non dev'essere poi così lontana, contando che non si sarebbe mai allontanata da casa da sola. Dev'essere qui, da qualche parte.
Ma non trovo nulla, se non una rivista gettata a casaccio sul letto.
Siamo di nuovo qui.
Siamo nuovamente nella tana del lupo.
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