8-Aimee
Torno nella mia stanza dove metto Luna nella culla. Ho appena sentito mia madre e mia sorella e, come al solito, non mio padre.
Non abbiamo mai avuto un buon rapporto, eppure dopo che sono scampata dalla morte per ben due volte un "ciao" mi sarebbe andato bene.
Ma non si può avere tutto, non è così?
Prendo un cambio e metto un maglione verde con dei pantaloncini neri, sotto delle calze scure con degli stivali dello stesso colore: fa abbastanza freddo qui.
<<Aimee?>> mi chiama Jena fuori dalla porta.
<<Cosa?>> rispondo, guardandomi allo specchio.
Non risponde e, quando apro la porta, non trovo nessuno. Vado in cucina dove trovo Violet e Jena intente a leggere un giornale: <<Mi hai chiamata?>>.
Jena alza lo sguardo: <<Io? No>>.
<<Sei sicura? Sono certa di averti sentita... non importa>> dico, confusa.
Ero sicura di averla sentita... me lo sono immaginato? Sono arrivata fino questo punto?
<<Stai bene?>> domanda la bionda, osservandomi attenta.
<<Sì, è solo che... no, niente. Sto bene>> rispondo.
Torno nella mia stanza, chiudendo la porta. Mi appoggio ad essa: cosa mi sta succedendo? Sto impazzendo?
Probabile, già con il gatto ho dimostrato di non essere così tanto normale. Ma addirittura sentire le voci?
Torno nel mio letto, dove prendo il cellulare. Mi stufo dopo cinque minuti, così prendo la bambina e torno in salotto.
Ci sono tutti, tranne Clary: <<Dov'è?>> chiedo riferendomi alla bionda, mentre Eatan prende Luna.
<<A fare una passeggiata>> risponde Sam, poi sussurra <<Forse potremmo farla anche io e te, da soli>>.
Allaccio le braccia attorno al suo collo: <<Ci penserò>> sussurro a mia volta.
<<Cos'abbiamo in programma, capitano?>> chiede Laura voltandosi verso Dylan, mentre Sam mi stringe a sé.
<<Fare una passeggiata in spiaggia e, magari, passarci la notte. Cosa ne dite?>> propone, entusiasta.
Sbuffo: <<Scusate, ma io preferirei restare a casa. Mi piacerebbe un sacco venire con voi, ma non posso>>.
<<Dai!>> insiste Eatan <<Dovrai pur divertirti, no?>>.
<<No. Sono in quel periodo, perciò no>> rispondo secca.
Annuisce: <<Sì, forse è meglio se resti a casa. Noi andiamo, sicura di non aver paura da sola?>> e in risposta io annuisco.
Tutti escono, lasciandomi sola in casa. Vado in cucina per prepararmi un tè caldo e, mentre si prepara, vado nella mia stanza a prendere una rivista. Torno in salotto con la tazza e la rivista, poi mi siedO comodamente a leggere.
Passa mezz'ora così, infine mi stufo e mi alzo. E ora che faccio? Magari potrei vedermi un bel film, ma non so dove Violet li abbia messi.
Corro verso la sua stanza. Ad ogni passo il pavimento scricchiola, mettendomi i brividi: non potevamo avere un pavimento normale? Quando passo accanto alle scale, al posto di uno scricchiolio si sente il rumore dell'asse abbassarsi.
Ci ripasso più volte per cercare di capire da dove proviene, ma alla fine trovo il punto esatto. Con la mano riesco ad alzare l'asse, che non è incollata al pavimento, ma libera. Sotto d'essa ci sta un chiavistello arrugginito e una botola lunga come me.
Dietro ad essa ci stanno delle scale, che portano in una stanza buia. So che non dovrei andarci -contando che sono in casa da sola e che, nei film horror e nelle mie esperienze passate, non ha mai portato nulla di buono- ma è più forte di me.
Prendo il cellulare e attivo la torcia, dopo di che scendo i gradini lentamente. Sono piccoli e per questo si può rischiare di farsi male: per fortuna che Luna non può ancora camminare.
Devo restare silenziosa, non ho mai capito la logica delle protagoniste dei film horror che chiedono "C'è nessuno?" o che urlano per tutta casa: non ci arrivano che così attirano ancora di più gli assassini?
Quando scendo di sotto e trovo il pavimento, cerco sulle pareti un interruttore (sperando con tutta me stessa di non trovare qualcosa di strano). Finalmente lo trovo e, tutta la stanza si illumina mostrando una cantina vuota.
Alle pareti ci sono solo delle mensole per contenere bottiglie di vino tutte vuote: perché nascondere così una cantina?
Decido di tornare di sopra, ma qualcuno mi prende alle spalle e mi tappa la bocca: <<Non vorrei farti questo, ne hai passate troppe>>.
Sento l'odore del sonnifero e le forze svanire. Prima di addormentarmi sento un'ultima frase: <<Ma se credi che sia finita, numero sei, ti sbagli di grosso>>.
N/A
Non odiatemi, grazie.
Comunque ho deciso che aggiornerò il martedì e il venerdì, uniche mie giornate libere. Con qualche eccezione dovrei riuscire anche o il sabato o la domenica.
Buon Hllwn! Cosa farete di bello oggi?
Maratona di serie TV con una mia amica, like vitadafangirl.
Vi ricordo di seguirmi su Instagram "figliadiade2002" e.e
Sciau
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