Alzo lo sguardo ritrovandomi faccia a faccia con Sam.
Mi sorride e mi lascia un bacio sull'angolo della bocca:
<<Non avere paura>> sussurra.
Sorrido e lo abbraccio forte, odorando un'ultima volta il suo profumo: nonostante tutto è ancora attaccato alla sua giacca.

Siamo davanti a una porta che mi condurrà in una stanza.
C'è chiaramente scritto che dovrò entrare solo io e che Sam mi aspetterà fuori.
Ho paura.
Perché devo entrare io? Fra me e Sam non ci sono segreti, quindi dovrò sacrificare qualcuno? Chi?
Lascio la sua mano ed entro nella stanza. Mi guardo attorno estrefatta: è la riproduzione della vecchia stanza dell'appartamento di Sam.
È tutto perfetto, una riproduzione fatta nei minimi dettagli.

Ma perché mi ritrovo qui?

Sento delle voci provenire dall'ingresso e, quando mi avvicino, rimango senza parole.
Ci sono io con Sam: avevamo gli abiti della festa di Natale e, quella notte, abbiamo concepito Luna.

Non riesco a ricordarmi quasi nulla, ma guardarmi mentre parlavo con lui mi fa uno strano effetto.
Mi volto dall'altra parte per lasciarmi una certa intimità, ma le nostre voci vengono sostituite da quelle di Violet e Sam.

Lei indossa un abito che le sta benissimo e Sam le corre incontro.
Non capisco: perché mi stanno mostrando questo?
<<Sam. Ti hanno fatto qualcosa?>> chiede lei.

La stanza di Sam è scomparsa e al suo posto c'è uno dei tanti corridoi della Haldell.
Mi guardo attorno, ma non c'è nessuno se non i due ragazzi.

Sam rimane in silenzio e Violet strabuzza gli occhi: <<Non puoi farle questo, Sam. È una ragazza, è mia amica. Le rovinerai la vita>>.

Si guarda attorno accertandosi non ci sua nessuno: <<Mary cosa dice?>>.
<<Che se lo facessi sarei un mostro>>.

<<Quando accadrà?>> domanda tentando di non piangere <<Non devi farlo per me, lo sai>>.

<<Alla festa>> dice Sam evitando lo sguardo di Violet  <<Accadrà alla festa>>.

<<Quindi, quella notte, la metterai incinta?>>.

Sento il mondo crollarmi addosso.
Le gambe mi lasciano cadere a terra e il cuore batte sempre più veloce. Le lacrime non riescono a fermarmi e nemmeno il mio respiro affannoso.

Non sento più le loro voci, non sento niente se non il battito del cuore che rimbomba nelle mie orecchie.
Vorrei sparire.
Vorrei gridare in faccia a Sam che mi fa schifo.

L'ambientazione cambia.
Mi trovo in un ufficio enorme e dalle pareti grige, con una grandissima scrivania al centro di essa.
Una donna alta e con i capelli neri si siede sulla sedia in pelle, guardando negli occhi Sam.

<<Il capo ha deciso di darti un incarico>> dice tenendo lo sguardo fisso negli occhi di Sam.
<<C'entra la numero sei, Aimee Ryle>>.

Mi alzo dal pavimento cercando di fermare le lacrime.
Devo sentire tutto, farà male ma almeno scoprirò la verita.
<<La ascolto, signora Murphy>>.

<<Hai due incarichi. Primo: far ritornare le mie due figlie nel nostro gruppo. Minaccia Mary, dille che faremo del male a Dylan.
Secondo: qui si arriva a Ryle. Dovrai fecondarla, dobbiamo vedere come il suo corpo potrebbe reagire con un neonato mezzo Atlantideo>>.

Sam sembra sobbalzare sulla sedia, ma la signora Murphy sembra non notarlo.
<<Perché? È solo una ragazzina, non potete..>>.

<<Si tratta di ordini, Stark. E di cosa ti preoccupi? È il tuo incarico, non la tua ragazza>> La signora Murphy gioca con una ciocca di capelli <<E se non lo farai, uccideremo la tua vera fidanzatina>>.

<<Violet non la dovete toccare>> Sam si alza di scatto dalla sedia provocando una risata da parte della donna. <<Non sto scherzando>>.

<<Nemmeno noi>> Continua a ridere maleficamente <<Se non metterai incinta la numero sei, uccideremo Violet. A te la scelta>>.

Sento un tuffo al cuore e mi appoggio alla parete.
Credevo mi amasse davvero: tutte quelle parole, le promesse... Tutte per salvare la ragazza che amava davvero.

Violet la credevo un'amica, ma anche lei ha agito alle mie spalle.
Quella volta che le ho vomitato nei bagni addosso o in montagna quando avevo annunciato a tutti la gravidanza... Lei ha reagito così perché era gelosa.

Inizio a piangere.
Hanno agito alle mie spalle, mi hanno rovinato la vita. Vorrei spaccargli il cranio a entrambi, giocare con loro come hanno fatto con me.

E fa male.
Fa male sentire il cuore che batte così forte.
Fa male sentire il fiato mancare in questo modo.
Fa male singhiozzare e non riuscire a smettere di piangere.

Torno nella realtà, nella stanza dove ho scoperto la verità.
Davanti a me c'è una lettera, piccola e ingiallita.
La prendo in mano e leggo il contenuto:

Missione compiuta, ora mantenete le vostre promesse e lasciate stare Violet.

Strappo la lettera sentendo la rabbia salirmi dentro.
Inizio a urlare e a tirare pugni al muro, con le nocche che sanguinano e le ossa che scricchiolano.

Sento la porta aprirsi alle mie spalle e il sangue scaldarsi.
<<Aimee, piccola, stai bene?>> chiede Sam.

Mi mette una mano sulla spalla, ma quando mi volto gli tiro un pugno in pieno volto.
Quando cade a terra, sibilo:
<<Stammi lontano, non dovrai più avvicinarti né me né a lei>>.

N/A

Ciao pulcini.

Ho sganciato la bomba, era da tre libri che non vedevo l'ora di farlo.

Comunque, ora vi dico il titolo della prossima storia che scriverò dopo la fine di questo Mystery.

Titolo: Tears In Heaven
Genere: drammatico

Trama:
Quando ti raggiungeró in paradiso, mi amerai ancora?
Nadia ha perso la persona che amava di più al mondo.
Ha ventitré anni e una vita che tutti i suoi conoscenti ritengono perfetta.
Ma nessuno sa che anche la sua vita ha dei lati oscuri: un bambino del quale non sa cosa fare, una madre malata di cancro. E lei, ogni notte, scrive una lettera al suo amato per ricordare i momenti passati insieme.

Ve piasa?
Spero di sì.

Buona giornata pulcini❤