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29-Aimee

Giorno 2.
6 giorni alla salvezza.

Sento l'orologio scoccare per la mezzanotte.
Lo sento come se ci stesse prendendo in giro, che ci ricorda che fra sei giorni gli altri avranno la libertà ma che io e Sam moriremo qui.
Non fa male, anzi, è come un solletico. Ma fa male ricordare: è come se il dolore di quel giorno nella vasca lo stessi provando ora, molte volte più forte.
È una cosa tutta mentale, provo e non provo dolore allo stesso tempo.
Ma non posso far altro che stare distesa atterra a gridare straziata.

Sento anche Sam, che sta provando il vero dolore.
Non come me, che sto accasciata qui a sentirlo urlare.
Dovrei alzarmi, smetterla di stare qui a pensare ai miei problemi.
Dovrei salvarlo, non udirlo urlare il mio nome in preda agli spasmi.

Forse sono davvero una debole.
Forse, se fossi morta prima, sarei ancora viva.
Non sarebbero dovuti venire a salvarmi, perché l'hanno fatto?
Hanno solo complicato le cose, non hanno fatto altro che peggiorarle.
Sì, hanno solo fatto un disatro.

Luna, invece, l'ho tenuta fra le mie braccia pochissime volte.
Vorrei farlo ora, vorrei vedere i piccoli sorrisini che fa. Le fossete prese dal padre, le mani che afferrano i miei capelli...

<<Aimee! Sam!>> Sento una voce, provenire da qualche parte.
L'ho già sentita, è simile a quella di qualcuno... Ma chi? Ma certo, Bree!
Alzo la testa per guardarmi in torno, ma non vedo nessuno.
Vedo solo Sam che urla, continuando a muoversi a scatti.

<<Bree? Dove sei?>> chiedo. Torno a stendermi presa dagli spasmi, poi vomito della saliva.
Sto impazzendo.
O morendo?
Sento delle voci nella mia testa, ora. Sento cose che non esistono.
Forse i medici hanno sbagliato quando hanno detto che stavo meglio, in realtà non sono mai migliorata.
Sarei ancora là, sotto cura di farmaci... E continuerei a chiedermi se sono pazza o sana di mente.

<<Aimee>> Continua a chiamarmi, ma io ignoro questa stupida voce.
Non esiste, è tutto nella mia testa. Non devo pensarci... Non esiste. È solo la mia immaginazione, niente di più.
<<Aimee, ascoltami>>.

Vorrei gridare a questa voce di smetterla, di uscire dalla mia testa. Ma l'unica cosa che riesco a dire è <<Fa male...>> Un'altra scossa travolge il mio corpo, facendomi gridare con tutte le mie forze. Con la gola in fiamme e le lacrime agli occhi dico <<Fermalo>>.

Mi sono ridotta ad implorare una voce insistete nella mia testa, a implorare il nulla.
Cosa mi sta succedendo?
Basta! Basta!
<<Aimee, ascoltami>>. Questa volta non rispondo, ignoro la voce.
Se capisce che non la sto ascoltando, smetterà di tormentarmi.
Eppure... Perché la voce è di Bree? Forse il mio subconscio mi fa capire che mi manca, in fondo lei era la mia migliore amica.

<<Aimee!>> urla talmente forte che la testa sembra star per scoppiare. Se non fosse attaccata al collo sarebbe partita via.
Alzo la testa di scatto e mi guardo attorno, ma anche ora non vedo nessuno.
Ma no, non sono pazza.
Questa voce è reale, vuole guidarmi.

<<Vicino alla porta>> Volto il capo verso la zona indicata. Quando vedo un pulsante, sorrido: non sono pazza, è veramente Bree. E ci sta aiutando.
<<Vai là e schiaccialo. Hai già sopportato tutto questo puoi farlo>>.

Improvvisamente, sento come un filo spezzarsi nella mia testa. Come se la voce se ne fosse andata, come se mi avesse lasciata sola.
Ripensandoci, era meglio quando c'era. Avevo Breanna accanto a me, in un modo o nell'altro non mi aveva abbandonata.
<<Coraggio, Aimee>> Stringo i denti e mi alzo, sentendo l'elettricità che passa attraverso tutti i muscoli.

Ignoro le urla di Sam, che mi entrano nel cervello straziandomi.
Continuo a camminare, non sentendo più il dolore. Ho già provato tutto questo, sono preparata.
Io posso farcela.
E ce la farò.

Premo il pulsante, sentendo l'elettricità bloccarsi.
Le urla di Sam cessano e la porta si apre, facendo uscire tutta l'acqua.
Corro verso di Sam e chino il capo sopra il suo petto, sentendo il cuore battere ancora e il respiro regolare.
<<Sam?>> lo chiamo, lasciandogli un bacio sulle labbra.

Lui apre gli occhi, per poi richiuderli: <<Sono morti? Siamo morti?>> chiede. Riapre gli occhi e mi guarda confuso, poi si alza con difficoltà e si guarda attorno <<Non siamo morti, wow>>.

Mi lancio verso di lui e lo abbraccio, facendolo tornare a terra. Ridacchia: <<Va bene, cos'è successo? Ci hanno lasciato andare?>>.

<<No>> rispondo alzandomi. Gli tendo una mano, quindi lo aiuto a fare lo stesso. <<C'era un pulsante lì e... l'ho schiacciato>>.

<<Sapevi dove era?>> chiede.

Faccio segno di no col capo: <<No... Ho sentito Bree che mi diceva tutto, mi incoraggiava per farmi alzare>>.

Annuisce: <<Va bene... Stavi delirando, è normale. Ora va tutto bene>>.

<<Pensi io sia pazza?>> Sono senza parole.
Pensavo che almeno lui, il mio ragazzo, mi avrebbe creduto. E invece no, crede che io sia folle.
Certo, ci avevo pensato anche io, ma questo non cambia.
Lui è il mio ragazzo e non dovrebbe pensare certe cose!

<<No... Insomma, hai sentito delle voci e non c'era nessuno. Non dico tu sia pazza, ma non è neanche normale>> si giustifica.

Esco dalla porta infuriata e vado a sbattere contro qualcuno, che cade a terra. Mi preparo a combattere, ma mi accorgo che è solo Dylan.

<<Oddio Dylan, stai bene?>> Lo aiuto ad alzarsi mentre lui si massaggia il sedere.
Sam ci raggiunge e lo guarda sereno, come se non mi avesse appena dato della pazza. <<Questo individuo crede che io sia pazza>> Indico Sam, che lo saluta con una mano.

<<Perché pensa questo?>>.
Gli racconto tutto, di quando il signor Murphy mi torturó e di Bree che mi ha contattata tramite il pensiero <<Okay, non è proprio normale...>>.

<<Ma mi credi>> concludo <<Vero?>>.

Si passa una mano dietro alla testa imbarazzato: <<Dico solo che potrebbe essere nato tutto dalla tua testa. Hai detto che avevi già vissuto un'esperienza simile, di conseguenza ti sei immaginata qualuno che ti spronava perché da sola non eri in grado di farlo. Capisci cosa intendo?>>.

<<Capisco che non mi credi!>> sbotto <<Va bene, ho urlato quando un gatto è entrato dalla finestra in camera. Ma cosa pretendete?
Pensate che qualsiasi cosa io dica sia dato dalla mia pazzia?>>.

<<Non diciamo questo>> mi rassicura Sam <<Stai tranquilla, ora vai con Dylan e tornate in cantina. Vi raggiungo dopo>>.

<<Dove andrai?>> chiede Dylan prendendomi per mano.

<<A cercare Mary e Laura>> risponde Sam <<E, se le troverò, anche Jenna e Violet>>.

N/A

Scusate il ritardo, ma non sono mai stata una persona puntuale.

Comunque, il capitolo precedente vi ha uccise.
Per rassicurarvi posso dirvi che non tutto è come sembra.

Coomunque pt 2, questa settimana potrebbe esserci un altro aggiornamento a sorpresa+una notizia carina carina.
Devo ancora decidere se dirvela.

Buonanotte Pulcini, vi voglio bene❤

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