22-Aimee
Giorno 1. 7 giorni alla salvezza.
Continuiamo a camminare lungo il corridoio, tenendoci per mano. È stato stupido partecipare a questo gioco, ma non avevamo scelta. O restare al buio, indifesi e in pericolo, o rimanere in cantina senza entrare nei corridoi, facendoci sicuramente uccidere.
Mi appoggio al muro, con la testa dolorante. Ogni passo è come venire colpita dieci volte: una morte lenta e dolorosa.
<<Ehi, stai bene?>> chiede Sam, aiutandomi ad alzarmi.
<<Sì, non preoccuparti>> mento.
Prende con le dita il mento, facendomi voltare verso di lui: <<Ce la faremo, tornerai sana e salva. È una promessa. Nessuno ti farà del male>>.
Sorrido e annuisco, dopodiché continuiamo ad avanzare. Finalmente troviamo una porta, da cui esce un filo di luce di candele. Sento l'odore fino qua: mia mamma è una fanatica delle candele, quando ero piccola ne prendeva sempre tantissime e di tutti i profumi.
Mi manca così tanto...
Entriamo all'interno di quella che si mostra una biblioteca. Lungo le pareti si innalzano metri di librerie, colme di libri di tutti i tipi. Vedo anche libri di favole o libri sulla seconda guerra mondiale. Al centro della stanza ci sta un tavolo pieno di lettere aperte e chiuse, alcuni libri e un aggeggio già visto prima.
<<Quella non è la macchina del tempo del professor Dofel?>> chiedo.
Sam annuisce: <<Sì, l'avevo notato. Cosa ci fa qui?>>.
<<Non lo so>> ammetto <<Controlliamo le cose sul tavolo, magari scopriamo qualcosa>>.
Insieme ci avviciniamo al tavolo, smistando le lettere. Alcune sono solo fogli bianchi, altre sono solo cose senza senso, parole scritte a caso. Probabilmente vorranno distoglierci dalla vera lettera, magari qui c'è un informazione importante.
<<Aimee>> mi chiama Sam <<Leggi questa>> Mi passa una lettera giallastra, scritta in maniera disordinata: forse chi l'ha scritta era di fretta.
Buon giorno capo,
Spero di non disturbarla e di non farle perdere tempo, ma vorrei parlarle di uno dei nostri soggetti, Peter.
Prelevandogli il sangue, è risultato positivo, quindi abbiamo proseguito con l'esperimento.
L'abbiamo ucciso, affogato per la precisione, e l'abbiamo riportato in vita con una macchina simile a quella di un uomo, Sebastian Dofel. Una macchina in grado di riportare in vita le persone, senza che essi se ne accorgano. Forse nemmeno si ricorda che è stato lei ad ucciderlo.
Eppure, abbiamo scoperto una cosa magnifica: è in grado di avere visioni del futuro o del passato.
Abbiamo mandato alcuni uomini ad eliminarlo, aveva già detto ai nemici alcune informazioni.
Ora proseguiremo con altri soggetti.
Distinti saluti,
Signor Murphy.
<<Cosa significa tutto questo?>> chiedo una volta finito di leggere <<Esperimenti? Visioni? Peter è stato ucciso?>>.
<<Non lo so>> risponde Sam <<A quanto pare, chi viene riportato in vita può avere visioni>>.
<<Quindi quel disegno che ha fatto Peter, quello di Mary... Succederà davvero? Ucciderà davvero qualcuno?>> chiedo.
<<Sì. Accadrà davvero>> risponde <<Ma il futuro può cambiare a seconda delle decisioni, forse non succederà nulla>>.
Annuisco. Poi torno a fissare la macchina: <<E Bree? Lei l'abbiamo riportata in vita, giusto? Anche lei avrà visioni? Forse è proprio questo che la turbava>> ipotizzo.
<<Credo proprio di sì>>.
Mi siedo su una delle sedie: <<Dobbiamo trovare un modo per comunicare con lei. Magari da qualche parte c'è scritto>> Inizio a buttare tutto a terra, cercando qualcosa di utile.
<<Perché?>> chiede lui, bloccandomi.
<<Perché Bree è l'unica che può salvarci. Dobbiamo trovare un modo per farle capire dove siamo... I poliziotti non ci troveranno mai qua sotto, lei sì>>.
<<Ma siamo nel bel mezzo di una tempesta! Come potrebbe raggiungerci?>> chiede.
<<Dobbiamo resistere una settimana. Poi verrà a prenderci>> rispondo <<Non abbiamo altra scelta>>.
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