11-Dylan
Rientro in casa, triste e infuriato per non aver trovato nulla. Nemmeno qualcosa di minuscolo, ma c'era da aspettarselo.
<<Trovato nulla?>> domanda Sam. Il suo volto è sciupato, come se questa ricerca lo stesse facendo invecchiare.
<<No, mi dispiace>> rispondo, sedendomi sul divano.
Fuori è buio e il paesaggio era così bello... lo ammetto, sono rimasto qualche secondo ad osservarlo, ma mi ha aiutato a riflettere.
Devo agire.
Non devo agire solo qui, per tirarci fuori da questa situazuone. Ma devo agire anche nella mia vita, creandone una nuova e tranquillo.
Trovando anche una persona altrettanto magnifica che mi accompagnerà fino alla morte.
Sono ancora dell'idea che sia Mary quella persona, ma non saprei... sembra che io per lei sia inesistente.
<<Dylan, sei distrutto>> dice Jena <<Vai a riposare>>.
Annuisco, senza discutere. Sono veramente distrutto, ho cercato ovunque nei dintorni della villa.
Entro in camera, dove trovo Mary intenta a struccarsi. Essere in camera con una ragazza è strano e complicato, devo abituarmi ai suoi tempi, alle sue azioni e al suo perenne silenzio. Solo qualche volta mi parla.
<<Già tornato?>> chiede, buttando la salvietta.
Scrollo le spalle: <<Sì, non ho trovato granché>>.
Non risponde e si mette sotto le coperte, dandomi la schiena. Entro anch'io nel mio, chiudendo la luce.
Forse dormire mi aiuterà a riordinare le idee...
La sento rabbrividire e tirare le coperte: <<Hai freddo?>> chiedo.
Lei non risponde, così ritento: <<Se vuoi ho una coperta in più e...>>.
<<Vieni qui>> ordina.
<<Cosa?>>.
<<Hai sentito cos'ho detto, muoviti>> risponde.
Mi alzo dal letto, abbandonando il caldo. Lei accende la luce e mi fa spazio nel letto, dove mi posiziono io.
Chiude la luce e si attacca al mio petto. Sento il suo fiato freddo che si scontra contro il mio petto: <<Come fai ad essere così caldo?>> chiede, mentre io la immagino sorridere.
<<E tu come fai ad essere così fredda?>>.
La sento sospirare e muoversi, poi una piccola luce verde illumina la stanza. Fra le mani ha una pietra verde, che riflette sui suoi occhi: <<Cos'è?>>.
<<Non lo so>> risponde <<L'ho trovata prima, mentre camminavo>>.
<<E lì cos'hai?>> domando, vedendo dalla tasca dei pantaloni uscire un angolino di un foglio.
<<Il disegno>> ammette <<Non me lo sono mai scordata>>.
Tira fuori il disegno di Peter, che mostra lei uccidere una persona, mentre l'altra rimane sofferente a guardare l'amica morire: <<Questo?>> chiedo, indicando un simbolo in alto a destra.
<<Non lo so>> risponde <<Non so nulla>>.
<<Sai più di quante cose credi. Non abbatterti, non pensare di essere un'incapace. Tu sei meglio di loro, lo sarai sempre>>.
Lei mi guarda e accenna un sorriso: <<Come fai a dire sempre cose belle? Sei sincero o cerchi solo di mostrarti dolce agli occhi degli altri?>>.
<<Dico solo ciò che vedo e penso>>.
Sorride lievemente, poi si avvicina. Le nostre labbra si incontrano e la mia mente torna al nostro primo bacio.
Sento il cuore battere a mille e la mente che cerca di capire cosa sta accadendo: lei mi ha davvero baciato?
Si stacca, con gli occhi sgranati: <<Il simbolo, l'ho visto prima>>.
<<Dove?>> chiedo ancora attonito.
<<Nel bosco, non molto lontano da qui!>> esclama alzandosi e correndo fuori.
La seguo, mentre lei continua a correre: <<Rallenta!>> urlo e lei, stranamente, si ferma.
<<Lì>> dice indicando un masso sul terreno, sul quale c'è lo strano simbolo <<Aiutami a spostarlo>>.
<<Spostare un masso?>> chiedo.
Lei inizia a scavare intorno al masso, ma non troviamo nulla. Cosa stiamo facendo? Siamo ridotti così male da scavare sotto i massi?
<<Fermati>> dico, ma chiudo la bocca quando lei mi mostra un pezzo di legno.
<<Qua c'è qualcosa>>.
Decido di aiutarla e, una volta finito, a destra del masso non c'è più terra. Ma una porta.
Lei la apre, ma la blocco: <<Vuoi seriamente scendere là sotto?>>.
<<Abbiamo scelta?>>.
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