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7✔️

Entro in classe e raggiungo Violet e Eatan, che stanno seduti aspettando il professor Dofel. Proprio come Tyler mi ha riferito, l'insegnante ha indetto una riunione all'ultimo minuto attirando la curiosità di tutti gli studenti. Non c'è nessuno in questa classe che non si chieda cosa stia accadendo, anche perché fin'ora non c'è mai stata riunione estiva di massima importanza. Solitamente augurano buone vacanze e cose di questo tipo, ma dopo ciò che è accaduto quest'anno sento che si potrebbe trattare di qualcos'altro.

Do una pacca sulla spalla a mio fratello, che digrigna i denti e impreca. In questo momento sembra sia sopravvissuto ad una rapina di gruppo, infatti il naso è gonfio e il corpo pieno di ematomi. Dylan, invece, che se ne sta seduto con Mary dall'altra parte della classe, ne è uscito indenne e sembra più rilassato di prima.
L'italiana, ad un certo punto, trascina il moro accanto a noi e gli dà un piccolo spintone per invitarlo a parlare.

Dylan borbotta qualcosa di incomprensibile, così Mary gli dà un pizzicotto sul braccio. «Non si sente» cantilena.

In risposta Dylan sbuffa. «Scusa» borbotta.

Io e mio fratello spalanchiamo la bocca sorpresi, mentre Mary sorride compiaciuta. Tento di dire qualcosa, ma la ragazza alza la mano per mettermi a tacere. «Eatan, tu hai qualcosa da dire?» chiede.

«Avresti dovuto darmi il tempo di spiegare ed evitare di colpirmi, ma comprendo la tua reazione ed è giustificabile. Più o meno» risponde.

«Quindi ora potete essere amici?» tenta Mary.

«Non se ne parla!» esclama Dylan, prima di allontanarsi e andare a sedersi accanto a Jena e Bree. Quest'ultima, non appena intercetta il mio sguardo, abbozza un sorriso e alza la mano per salutarmi.
Non abbiamo più parlato dalla visita a Fitz, ma non credo sia ancora arrabbiata, forse più delusa per non aver ottenuto le informazioni di cui avevamo bisogno.

Mary si siede fra me e Eatan, così ne approfitto per allungarmi verso di lei e dirle: «Lo sai che non puoi continuare così.»

Si volta verso di me con espressione confusa. Si guarda attorno per accertarsi che stia parlando con lei e non con qualcun'altro, così torna ad osservarmi con la fronte aggrottata. «Cosa intendi?» chiede.

«Non puoi ammaestrarli come se fossero dei cuccioli, Mary. Avrai fatto loro dei discorsi da strizzacervelli per convincerli a scusarsi e diventare amici, ma così non concluderai nulla. L'unica cosa che puoi fare è scegliere» spiego.

«Io ho già scelto!» ribatte, furiosa. «E non li sto manipolando. Come puoi anche solo pensare...»

L'entrata del professore in classe la costringe a interrompere il discorso, ma mi lancia un'occhiata come per dirmi "finiremo dopo". Ci alziamo tutti per salutare l'insegnante, che con una mano ci fa segno di tornare a sederci. «Abbiamo indetto questa riunione per discutere della situazione di questi ultimi mesi e della scomparsa di una delle nostre studentesse, Aimee Ryle.»

Un'ondata di nausea mi travolge, ma faccio respiri profondi per calmarmi e sentire dove il professor Dofel vuole arrivare. «L'altro giorno è stato ritrovato il corpo di Kate, un'altra alunna scomparsa. L'assassino delle precedenti cinque ragazze era Fitz, un nostro alunno. Questa notizia ci ha lasciati tutti senza parole, perciò abbiamo aumentato i livelli di sicurezza di questa scuola. Più telecamere e accurate analisi prima di ammettere nuovi studenti alla Haldell» spiega. «I poliziotti, però, non hanno alcuna pista da seguire.»

«E cos'hanno intenzione di fare?» chiede Violet.

«Aspettare» risponde.

«Come sarebbe a dire?» esclamo, attirando l'attenzione di tutti i presenti. «Una ragazza è nelle mani di un pazzo assassino e loro intendono aspettare? E cosa? Qualche messaggio da parte sua con allegato un dito di Aimee?»

«Daranno anche una ricompensa: cinquanta mila dollari a chiunque riesca a trovarla» ribatte, come se cambiasse qualcosa.

«C'è altro?» chiede Jena.

«Sì, riguarda Kate. Il suo corpo aveva segni di torture durati mesi e si pensa c'entri anche Winter Hyde, ossessionata dalla ragazza. Non appena le hanno annunciato la sua morte ha distrutto camera sua e insultato i genitori, uscendo poi di casa e non facendo ritorno.»

«Sta bene? L'hanno ritrovata?» chiede Dylan, con voce tremante.

Spesso dimentico che lui, Winter e Aimee avevano un rapporto simile a quello fra fratelli. Si conoscevano da una vita, hanno passato l'infanzia insieme e ora una è scomparsa e l'altra impazzita.
Fin'ora non mi sono mai sforzato di mettermi nei suoi panni, ma non posso far altro che provare profondo rispetto per lui. Non dev'essere facile, ma non rinuncia mai e merita molto per questo.
Anche se immagino che una possibile scomparsa di Winter sarebbe la goccia che farebbe traboccare il vaso.

«Dei passanti l'hanno trovata su una spiaggia alle tre del mattino in overdose. Hanno subito chiamato l'ambulanza e ora è fuori pericolo» spiega «Per questo motivo siamo preoccupati per tutti i nostri studenti. Questi avvenimenti ci hanno fatto aprire gli occhi e...»

«Meglio tardi che mai» mormora Mary. «Povera ragazza.»

«Ci dica qualcosa di più su Winter, invece che sui regolamenti della scuola» intervengo «Le cose sarebbero dovute cambiare dal momento in cui Dana è stata ritrovata morta nel bosco. Si pensava suicidio, no? Eppure la scuola non ha fatto nulla per indagare o aiutare altri studenti con questi problemi.»

«Concordo» dice Clary, lanciandomi un'occhiata.

Il professor Dofel sospira. «Questa mattina ha avuto un crollo nervoso. Non si sa se per le droghe, la situazione di Kate o altro, ma ha tentato di uccidere un'infermiera che le stava servendo la colazione» risponde «Era fuori di sé.»

Tutti trattengono il fiato, tranne Dylan che è l'unico a voler sapere di più. «E ora cosa le accadrà?» chiede.

«Ora è rinchiusa in un ospedale psichiatrico» dice «Mi spiace.»

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