-2 alla fine.💕

Questo posto sembra un labirinto infinito di muri grigi, porte sigillate e stanze vuote.
È come se stessimo passando per la stessa via infinite volte, non trovando mai una fine.
Solo alcune presentano delle finestre che ci permettono di guardare cosa vi è all'interno, trovando sempre gli stessi lettini ospedalieri e kit medici.
Non riesco a trattenermi dal pensare che è proprio qui che quei mostri fanno i loro esperimenti diabolici e che Aimee potrebbe essere stata proprio una delle loro vittime.

Eppure non c'è anima viva, l'unica cosa a riempire il silenzio sono i passi miei e di Violet.

«Sam, sai dove si trova la stanza di Aimee?» chiede la bionda.

Nego con il capo. «So solo che si trova nell'Ala Nord accanto agli uffici, nient'altro.»

«Non vedo alcun ufficio, solo stanze tutte uguali» ribatte. «Ne sei sicuro? Non è che ti stai confondendo?»

«Potrei davvero sbagliarmi?» sibilo, forse con troppa cattiveria.

Lei annuisce velocemente, nascondendo un'espressione triste, per poi entrare in una delle stanze con passo rapido. Inizia a rovistare ovunque, buttando a terra quaderni, fogli e fascicoli.
«Guarda qua!» esclama.

Mi passa un fascicolo, sul quale è attaccata una foto di Aimee: i capelli ondulati le ricadono ordinati sulle spalle e un sorriso le incurva le labbra. Deve essere stata scattata prima di tutto questo disastro.
Sotto a questa, un paragrafo scritto a mano parla di lei:

Il corpo del nostro soggetto, Aimee Ryle, rifiuta le sostanze iniettate all'interno del suo sangue, che vengono espulse a seguito di spasmi, vomito o forti attacchi intestinali.
Nella pagina successiva possiamo notarla durante una delle sue crisi, che appaiono dopo l'espulsione delle droghe o delle sostanze.

Con le mani tremanti giro la pagina e con orrore guardo la foto: Aimee è stesa a terra, con gli occhi sgranati e iniettati di sangue e delle siringhe accanto al suo corpo. I capelli le coprono metà viso e la bocca è schiusa.

«Merda» sibilo, sfogliando le altre pagine. «Ecco, stanza 205! Muoviamoci!»

***
T

rovare la stanza 205 è stata un'impresa, ma dopo numerosi tentativi ce l'abbiamo fatta. «Andiamo, muoviti!» esclama Violet, tentando di aprire la porta. Chiusa a chiave.

Non so ben dire quanto ci siamo stati prima di trovare la stanza 205, ma non appena l'abbiamo vista abbiamo sospirato di gioia.

«Lascia fare a me!» urlo sotto tensione, tirando un calcio alla porta.

Sento questa staccarsi dai cardini con un botto, per poi cadere a terra con un altro.

Entriamo nella stanza, dove ci aspetta un'enorme teca di vetro.
Dentro questa si trova il corpo di Aimee, ancora cosciente, che galleggia e tira pugni cercando di distruggere il vetro.

Sta affogando.

N/A

Capitolo breve, ma ho la febbre e ho scritto nel miglior modo possibile.

E per le due pubblicazioni precedenti, mi è scivolato il dito sul tasto "pubblica".

Sì, per due volte.

Sciau.💕