Tenere fra le mie braccia la bambina non è come credevo sarebbe stato: non provo alcuna gioia, non sento l'affetto smisurato che dovrei provare, ma sento solo vuoto. Ripenso alle parole di Mary, al giuramento che Aimee le ha fatto fare: come ha potuto? Non pensa a me? Non ha riflettuto su come mi sarei potuto sentire?

Mentre la piccola piange e si dimena, Violet cerca ancora la soluzione all'indovinello. «Tiziano... Non conosco nessuno con questo nome!» sbotta, lanciando la penna contro al muro. «Tiziano Sclavi... Chi è o cos'è un Tiziano Sclavi? Mi sembra di impazzire!»

Passo la bambina a Mary, che con qualche carezza e una canzoncina riesce a tranquillizzarla. Vorrei avere io questo dono. Prendo poi il pc e cerco su Internet il nome che ci è stato assegnando, aprendo il primo sito disponibile. «Si tratta di uno scrittore e fumettista noto per una delle più famose serie italiane. Il nome dell'opera è Dylan Dog, una storia horror» leggo, aggrottando la fronte.

Dylan ride. «Mi piace il nome della serie.»

Mary si blocca improvvisamente: «Dylan, sei tu colui che dovrà fare un sacrificio... ma perché proprio tu?»

Lui fa spallucce: «Non lo so, dimmelo tu» poi sbuffa e torna a rivolgersi a me. «Sarà una coincidenza. Cerca l'altro nome, Julie Andrews.»

Obbedisco e digito velocemente il nome: «Qui dice che Julie è un'attrice, cantante, regista e scrittrice britannica. Ha vinto moltissimi premi e quando fece il suo primo film aveva solo ventisette anni: Mary Poppins.»

Nessuno osa aprire bocca.

Mary e Dylan.

Unite chi amate di più con un altro sacrificio...

Perché loro? Perché vuole che si sacrifichino entrambi? A meno che non sia diverso e che io mi stia sbagliando.

«Mary e Dylan, quando lo farete...»

«È il signor Murphy» mi interrompe Mary «Lui ha scritto quest'ultima parte.»

«Mary. Io sacrificherei lei» dice Dylan, senza battere ciglio.

Mary sorride lievemente, ma sembra essere stata colpita da un masso. «Laura,» sussurra «Io sceglierei lei.»

Un'illuminazione mi passa per la mente, così come la consapevolezza di ciò che vuole il signor Murphy. «Vuole voi due» affermo «Vi rivuole indietro.»

Dylan sbuffa una risatina:  «Mi dispiace per lui, ma non vi avrà mai.»

Eatan e Bree entrano nella stanza frettolosamente e con il fiato corto. Prima che io possa chiedere loro cosa ci facciano qui, mio fratello mi passa una lettera firmata dal signor Murphy e mi invita a leggerla con un cenno del capo.
Parla di un allenamento al quale Eatan avrebbe dovuto partecipare, ma che ha saltato senza nemmeno avvisare.

«Vedi quella serie di numeri e lettere in basso a destra? È un codice informatico» spiega Bree, sedendosi davanti al computer.

«E quindi?» domanda Dylan.

«Gli Atlantidei non sono poi così intelligenti. È uno dei dati più sensibili di ogni sistema informatico e scriverlo così liberamente non è molto furbo.»

«Riuscirai ad hackerare il loro sistema?» chiede meravigliata Violet.

«Datemi un'ora e scopriremo dove si trova la base degli Atlantidei.»