-10 alla fine.💕

Ogni volta che cammino per le strade di Hauntown un brivido mi percorre la schiena: non so se sia per colpa della mia fervida immaginazione, che mi fa percepire gli occhi di centinaia di assassini sulla mia schiena, o più semplicemente del fatto che sto passeggiando su quelle che una volta erano i sentieri dell'antica Atlantide, la stessa che si studia nei libri di mitologia e che viene definita una leggenda.

Da un lato mi sento fortunato, sto camminando su un vero e proprio miracolo, qualcosa che va contro le leggi della natura o quelle scientifiche, ma dall'altro mi fa anche realizzare quanto assurda sia la situazione che stiamo vivendo. Ragazze date in sacrificio, feti che permettono alle madri di respirare sott'acqua, assassini folli che ce l'hanno con la mia ragazza... Mi domando quando finirà tutto questo.

«Dovremmo esserci» dice Violet, fermandosi davanti a me.

Tutte queste domande e nuove informazioni, però, non devono distogliermi dall'obiettivo personale, ovvero salvare Aimee. Più il tempo scorre, più l'idea di perderla mi soffoca, insieme alle ore di sonno che perdo cercando di decifrare l'indovinello di quei mostri.

«Questo passaggio sembra essere abbastanza semplice, ma quello dopo mi spaventa» dice Violet, come se mi avesse letto nel pensiero. «Cosa sta a significare, secondo te?»

«Non lo so. Non voglio pensarci finché non arriverà il momento» rispondo, stringendomi nella giacca.

Negli ultimi tempi il clima di Hauntown si è fatto sempre più strano. Le giornate calde e afose, infatti, stanno lasciando spazio a vento fresco e sere dal cielo scuro. Non so se prendere questa cosa come ennesimo segno che le cose stanno cambiando o che sto diventando troppo paranoico. 

«Lo so, è che... Dio, è spaventoso tutto ciò che ci sta accadendo. Mi sento diversa, sempre controllata, circondata da minaccia.»

«Probabilmente sei cambiata nel momento in cui hai gettato Aimee da un ponte,» sibilo, «ma sì, capisco cosa intendi.»

Unite chi amate di più con un altro sacrificio.

Altri sacrifici? Non riuscirei a reggerne, contando che ormai siamo tutti delle bombe pronte ad esplodere. Se l'ultima parte dell'indovinello riguardasse me e dovessi sacrificare la persona più importante per me, sicuramente sceglierei Aimee. Sarebbe un circolo senza fine. Che sia tutto un tranello? Un ennesimo giochino per farci uscire di testa?

Eppure non è chiaro chi dovrà fare l'ultimo sacrificio.

«Siamo arrivati» annuncia Dylan, che fino ad ora era rimasto in silenzio.

Il locale ha l'aspetto di una topaia: le finestre sono sporche e circondate da ragnatele, mentre i tavolini esterni sono in pessime condizioni. All'interno il mobilio non è messo meglio e un penetrante odore di more fa venire la nausea. 

«Wow. Non solo gli Atlantidei vogliono farci uscire di testa, ma non si degnano nemmeno di offrirci un pasto in un luogo decente» commenta Violet, storcendo il naso. 

«Buon pomeriggio, come posso aiutarvi?» chiede quello che deve essere il proprietario. Uno smoking elegante fascia il suo corpo, stonando con il resto del locale. 

«Vorrei un Aimee's drumming» risponde Violet, porgendo i soldi. 

«Ah! Voi dovete essere i clienti speciali!» esclama. «Aspettatemi qui.»

Sparisce in una stanza, dalla quale provengono rumori di scatoloni e bottiglie di vetro. Io e gli altri ci guardiamo confusi e imbarazzati, finché l'uomo non ritorna con una busta fra le mani. «Ecco a voi.»

Dylan spalanca la bocca. «E il mio panino?»

«L'Aimee drumming è stato tolto dal menù qualche settimana fa, quasi nessuno l'ordinava. Il giorno prima, però, un uomo, Mur-qualcosa, è venuto da noi per prenotarne uno. A nome di Sam Stark. Ha detto di aspettare il vostro arrivo.»

«Il signor Murphy...» mormoro.

«Mi è passata la fame» commenta Dylan.

Violet prende la busta ed esce dal locale senza dire nulla. Mentre io la seguo, sento Dylan ringraziare il proprietario e poi seguirci frettolosamente. La ragazza apre la lettera e legge il contenuto, per poi schiudere le labbra in un'espressione esterrefatta.

Vuole dire qualcosa.

Ma non ci riesce.