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27 ✔️

Dimentico ogni volta di scriverlo.

Mystery 2 durerà circa 40-50 capitoli, quindi non manca molto.

Buona lettura.💕

Sistemo il colletto della camicia bianca e indosso la giacca blu che mi ha prestato Anthea, osservando poi il mio riflesso. La cravatta scivola fino al pavimento, ribellandosi al nodo che ho tentato di fare. Già, non è mai stato il mio forte.
L'ultima volta che ne ho indossata una Aimee era con me, pronta a sistemarmi e combattere la mia sbadataggine.

Dylan si alza dal letto, poi scoppia a ridere. «Lascia fare a me» dice, raccogliendola da terra e avvicinandosi a me. «Sicuro sia una buona idea?»

«Non ho altra scelta. Baratterei la mia stessa vita pur di passare un singolo istante con Aimee» rispondo. «Tu, al posto mio, lo faresti?»

«In altre circostanze avrei accettato, ma con Anthea? Non ci si può fidare di quella lì, lo sai.»

Qualcuno bussa alla porta e al solo pensiero che potrebbe essere proprio Anthea, lo stomaco si stringe. Ho avuto un'idea, un pensiero fisso negli ultimi giorni: se lei ha il potere di far avere visioni, cosa le impedirà di proiettarne una con Aimee e farmi credere che quella sia la realtà?

Apro la porta, ritrovandomi davanti Anthea in un abito blu scuro e scollato. I capelli sono raccolti in uno chignon stretto, che le liberano il viso coperto da una maschera simile a quelle veneziane. Sorride e mi porge una scatola. «Pronto alla festa?» domanda.

Apro la scatola, trovando all'interno una maschera uguale alla sua. Sospiro e la guardo negli occhi. «Non posso più tirarmi indietro, ormai» mormoro.

«No, non puoi» esclama, prendendomi a braccetto. «Andiamo, Aimee ti sta aspettando.»

***

Le pareti dell'enorme sala adibita alla festa sono ricoperte da quadri raffiguranti avvenimenti storici in ordine cronologico. Partono dalla seconda guerra mondiale e terminano con la scoperta del fuoco e vecchi riti di caccia, disegnati in maniera estremamente stilizzata, forse per richiamare i graffiti che decoravano le pareti delle grotte.

Anthea mi prende a braccetto e si avvicina a me, sfiorando con le labbra il mio orecchio. «Non aprire bocca, intesi? Ci faresti scoprire in un secondo, hai un aspetto troppo umano» sussurra. «Resta qui per qualche minuto. Mangia, bevi, sii naturale, io devo trovare mio fratello. Ti porteremo da lei.»

Sbuffo. «Non possiamo andare subito da Aimee? Perché dobbiamo prima trovare tuo fratello?» chiedo, poi faccio una smorfia, offeso. «E cosa significa che sono troppo umano? È un insulto, per caso?»

Anthea scoppia a ridere. «Vedi tutta questa gente? Come minimo saranno cento persone, forse duecento, delle quali cinquanta sono Atlantidei.»

«Quindi sono quasi tutti umani? Per quale motivo?» domando, guardandomi attorno. Una delle tante maschere che ci circondano potrebbe nascondere il volto del vero assassino, colui che sta organizzando tutto dal principio. Qui, a detta di Anthea, ci sono gli Atlantidei più rinomati della zona, i più pericolosi e astuti. 

Mi domando se Fitz abbia mai partecipato a una di queste feste, se si sia sentito parte di questa folle comunità. Il suo intendo era quello di proteggere le sorelle, ma si sarà di sicuro sentito potente, forse esaltato dalle malsane idee che gli avranno ficcato in testa gli Atlantidei.

«Tyler, eccolo!» esclama Anthea, facendomi sobbalzare. Si allontana a passo svelto, lasciandomi solo.

Mi avvicino a uno dei tavoli, studiando i cibi che li imbandiscono insieme a una decina di vasi di fiori blu. Osservo un piatto, che sembrerebbe offrire un gustoso piatto di carne. Prendo una fetta con una forchetta, ma una voce alle mie spalle mi ferma. «Non ti conviene: budella di cervo» dice. «Ciao, Sam.»

Il suo volto, come tutti quelli degli altri, è coperto da una maschera, ma non potrei mai dimenticare la voce e l'andatura beffarda del signor Murphy. Esibisce un sorriso e mi dà una pacca sulla spalla, che tento inutilmente di evitare. 

«Cosa ci fai qui?» chiedo.

«Io? Piuttosto cosa ci fai tu qui» ridacchia. «Voglio aiutarvi, sai? Non saresti qui se non fosse per me, Anthea mi ha spiegato tutto del vostro piano. Finalmente incontrerai la tua Giulietta, eh?»

«Non mi fido comunque di te» ribatto.

Anthea ritorna e saluta con un cenno del capo il signor Murphy, che ricambia con un'occhiata divertita. Perché deve sempre avere questa espressione... ridicola? «Via libera, non c'è nessuno di guardia» spiega la ragazza, prendendomi a braccetto. «Sbrighiamoci, abbiamo poco tempo.»

Mi trascina con sé, facendomi attraversare una serie di corridoi lerci e bui, illuminati solo dalla luce della luna che penetra da piccole finestre sulle pareti. Se non fossi qui con Anthea, mi sarei sicuramente perso e non saprei nemmeno tornare indietro. «Eccoci» mormora, fermandosi davanti a una grande porta in ferro.

Prende un mazzo di chiavi e la apre, facendomi entrare.

Lei è accasciata sul pavimento, tiene il suo gracile corpo stretto fra le braccia e alza lievemente il capo, scrutandomi con occhi colmi di terrore. Non appena mi riconosce, scoppia in lacrime e si affretta ad alzarsi, rischiando quasi di cadere. Si avvicina e mi abbraccia, continuando a piangere. 

Lei è di nuovo fra le mie braccia.

Aimee è di nuovo mia.

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