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26 ✔️

Cammino per i corridoi ancora immerso nei miei pensieri, sempre con Aimee nel cuore e nel cervello, finché non m'imbatto in qualcuno, rischiando quasi di farlo cadere a terra. Il mio sguardo incontra quello di Anthea, che sorride non appena mi riconosce. Cerca di salutarmi con un bacio sulla guancia, ma mi allontano senza permetterglielo. 

Nasconde la delusione con una risatina. «Sam, sei proprio l'uomo che stavo cercando!» esclama. Mi prende per un braccio e mi trascina con sé senza darmi il tempo di ribattere o andarmene. «Voglio proporti una cosa.»

«Cosa vuoi?» domando, sfilando il braccio dalla sua presa. «Sono stufo dei tuoi giochetti.»

«Lo so, alla festa me l'hai fatto intendere benissimo» risponde, triste. La sua espressione muta in un secondo, nascondendo tutta la delusione dietro una facciata neutrale. Qualche volta mi domando come faccia a cambiare umore così in fretta. «Ma questa volta è diverso. Voglio farti incontrare la tua amata.»

Mi volto di scatto in sua direzione. «Se è uno scherzo, giuro che...»

«No,» mi interrompe, «non è uno scherzo.»

«Portami da lei, allora. Cosa aspetti?»

So che non dovrei fidarmi di Anthea, ma si tratta di incontrare Aimee, di poterla stringere nuovamente fra le mie braccia. Forse è una bugia, ma se fosse la verità e mi rifiutassi di seguirla ovunque voglia portarmi, perderei anche l'ultima e unica occasione di rivedere la mia ragazza e mia figlia. 

«In cambio dovrai venire a una festa con me. Sarà in maschera, perciò nessuno dovrebbe riconoscerti» spiega. «Sarà domani, quindi trova al più presto dei vestiti decenti.»

«A una festa? Con te?» domando. «Perché mai dovrei? E chi potrebbe riconoscermi?»

«Non usare quel tono scocciato e ricorda che è solo merito mio se rivedrai Aimee. La vuoi oppure no?» Inarca un sopracciglio. «Gli atlantidei non dovranno riconoscerti o ti faranno fuori all'istante.»

«Dovrei imbucarmi a una festa piena di gente che non vede l'ora di uccidere me e la mia ragazza? E dovrei andare in questo posto insieme a te, che collabori con loro?» domando, sarcastico. «Mi hai preso per un idiota?»

«Non ti resta altro che fidarti di me, Sam» fa l'occhiolino. «Cerca uno smoking blu decente, io mi occuperò della maschera. Ci vediamo domani!»

Si allontana a passo svelto, lasciandomi da solo in mezzo al corridoio. Dovrei accettare o no? E se fosse una trappola? E se non lo fosse  e potessi incontrare Aimee?
Le domande sono tante e la risposta è solo una: lo scoprirò accettando l'invito e andando con Anthea a quella dannata festa.

***

Mi guardo attorno, spaesato e con un brutto presentimento nella mente. Mio fratello ha deciso di trasferirsi in una nuova casa, a detta sua più economia, e vuole a tutti i costi che io passi a trovarlo. Eppure ho come l'impressione di aver già visto questo posto, di esserci già stato. Ma non riesco a ricordare quando, né perché. Le pareti esterne della casa sono verdi, cosa del tutto inusuale, mentre un vialetto di pietre porta direttamente alla porta d'ingresso, affiancata da dei vasi pieni di fiori morti. Mette i brividi.

Suono il campanello e attendo, continuando a guardarmi attorno. Non appena mio fratello apre la porta, mostrandosi in una camicia elegante e dei jeans, un ricordo si fa strada per la mia mente, come se avessi già vissuto questo momento. Quando si scosta dall'entrata, finalmente riconosco il luogo: lo stesso vialetto sul quale giocavo da bambino, gli stessi corridoi nei quali sono passato più di una volta... La casa di Grace.

Mio fratello mi invita a entrare. «Sapevo l'avresti riconosciuta. Era disabitata da anni ormai, da quando portarono via la famiglia di Grace. Non meritava di essere abbandonata così, perciò eccomi qui. Qualche volta mi sento circondato dai loro fantasmi, sai? Come se mi perseguitassero in cerca di vendetta e vagassero per le mura di questa casa per dannarmi» dice, chiudendo la porta alle mie spalle. Con un cenno del capo mi chiede di seguirlo. «Quando ho denunciato quella famiglia, so di aver fatto un grande errore, ma che scelta avevo? Era quella giusta, non erano innocenti.»

«Lo so, ma era una persona davvero importante per me. Grace valeva tutto per me, così come Aimee in questo momento. Non appena hai menzionato il cesareo, è stato come rivivere tutto, come se avessi voluto ripetere lo stesso errore» spiego. «Non voglio perderla come ho perso Grace.»

«Sam, non sono entrato nel gruppo degli atlantidei per perdere tempo. Sto cercando di aiutare il più possibile, ma è un periodo difficile per me. Io e Mary abbiamo chiuso.»

«Cosa?» lo interrompo. «Perché?»

«È stata una decisione di entrambi. Il suo cuore appartiene a un altro ragazzo, ma prima deve schiarirsi le idee. Farà la cosa giusta, ne sono certo, ma non avrebbe avuto senso continuare a prenderci in giro a vicenda.»

«Mi dispiace.»

«Non ti ho chiamato, però, per parlare della mia vita sentimentale. Ci tengo solo che tu sappia che sarai sempre il mio fratellino e che sarò sempre qui per te. Non abbiamo mai avuto un buon rapporto, ma questo non cambierà mai il legame di sangue che ci unisce. Voglio acquistare la tua fiducia, farò in modo che tu possa chiamarmi fratello senza prima avere mille ripensamenti» sorride. «Volevo solo dirtelo.»

«Grazie» sussurro. «Sono grato tu l'abbia fatto.»

Ci abbracciamo e diamo una pacca sulla spalla, unendoci come non facevamo da tempo.

Da cinque anni.

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