24 ✔️
Mi fermo davanti a casa di Eatan e faccio una smorfia, domandandomi come io sia finito in questa situazione. Non sono sicuro sia una buona idea, soprattutto perché in entrambi i casi qualcuno se la prenderà con me: se decidessi di non aiutare Laura, lei andrebbe su tutte le furie, se invece decidessi di stare al suo gioco, Mary e Eatan mi farebbero fuori non appena lo verrebbero a sapere.
Perché finisco sempre nei guai?
Rende il tutto ancora più complicato il rapporto fra me e Eatan, che non è ancora dei migliori. Ci parliamo, condividiamo informazioni essenziali per ritrovare Aimee, ma manca ancora quella particolare fiducia che dovrebbe esserci fra due fratelli. Non siamo mai stati legati, ma qualche volta vorrei le cose fossero andate diversamente.
Busso alla porta e attendo qualche minuto. Quando Eatan mi vede in carne e ossa davanti ai suoi occhi, spalanca la bocca dalla sorpresa. «Cosa ci fai qui?» chiede.
«Sono venuto a trovarti.»
«Non è il momento.»
«Perché?»
Lancia un'occhiata in casa, nervoso, poi sospira cercando di mantenere la calma. «Non sono affari tuoi. Ora, per favore, vai» Rimane a osservarmi per un po', finché io, con uno spinone, non lo tolgo da davanti la porta per entrare in casa. Lui mi fissa incredulo. «Ma chi ti credi di essere?»
«Tuo fratello» rispondo, raggiungendo il suo studio.
Esamino la scrivania, ricoperta da fogli, schede e libri scolastici. Un cartoncino azzurro, chiuso da due conchiglie che legate fra loro formano una molletta, attira la mia attenzione. Prima che possa prenderlo, però, un rumore alle mie spalle mi distrae.
Mary entra nella stanza. Mi guarda sorpresa, dopodiché sposta lo sguardo su mio fratello. «Sam? Cosa ci fa lui qui?»
Decido di ignorarli e di continuare le mie indagini per scoprire cosa mi sta nascondendo mio fratello. Prendo il foglio e lo apro, sentendo mio fratello protestare e avvicinarsi. Mary, però, si mette fra di noi e poggia una mano sul petto di Eatan per farlo indietreggiare. «Lui deve sapere, non puoi nasconderglielo per sempre. Riguarda la vita di Aimee, la sua ragazza. Faresti lo stesso se fossi io quella in pericolo o vorresti sapere ogni nuovo indizio?»
La guarda con sguardo cupo, vuoto. «Non deve leggere quella lettera.»
«Non sta a te deciderlo» ribatte, risoluta. «Sam, leggila.»
Lo sguardo di Eatan si vela di delusione, mentre il suo viso arrossisce per la rabbia. Ravviva i capelli con una mano, poi tira un pugno contro il muro. «Avevi promesso avresti mantenuto il segreto!» esclama. «Tutto questo per Dylan, vero?»
Mary sbuffa una risatina sarcastica, ma il suo volto rimane impassibile e non trapela alcuna emozione. «Deve sempre riguardare Dylan, non è vero? Secondo te lui è la causa di tutto, del nostro legame che si sta lentamente spezzando, ma la colpa è tua! Sei cambiato, sei irriconoscibile, Eatan.»
«Quindi stai dalla loro parte?»
«Ne esiste solo una di parte, non lo capisci? Siamo tutti sulla stessa barca e condividiamo lo stesso obbiettivo: salvare Aimee. Questo non riguarda né te, né me, né Dylan. Riguarda la verità e la giustizia. E Sam merita di sapere cosa sta succedendo, che ti piaccia oppure no» ribatte.
Eatan esce dalla stanza senza aggiungere altro, mentre Mary si volta verso di me a testa alta. È assurdo come questa intera faccenda l'abbia cambiata: non è più quella ragazzina intimorita da ogni cosa, ora combatte per ciò che crede anche a costo di perdere chi ama. È cresciuta.
«Cosa sta succedendo?» chiedo.
«Leggi» si limita a dire.
Apro il foglietto azzurro e inizio a leggerne il contenuto:
Gentilissimo Eatan Stark,
Siamo lieti di annunciarle la sua promozione. Oggi stesso potrà presentarsi in base per parlare della sua occupazione.
Siamo felicissimi abbia deciso di entrare nella L.A.M. (Lega Atlantidei Mutati), speriamo si possa trovare bene.
Signor Murphy
«Tuo padre?» chiedo, confuso. «E Eatan sta dalla parte degli...»
«No» mi interrompe. «Il piano era quello di indagare da più da vicino ed entrare direttamente nella base degli Atlantidei. Mio padre, invece, ci ha semplicemente ingannati. Non è mai cambiato.»
«Perché Eatan non voleva dirmelo?»
«Aveva paura della tua reazione» risponde. «Sei imprevedibile, Sam. Sia tu, che lui siete cambiati. Quasi irriconoscibili.»
Rimango in silenzio, incapace di aprire bocca.
«Ora abbiamo altro da fare, seguimi» Mi strappa la lettera dalle mani. «Dobbiamo parlare con Bree.»
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