Un nauseante odore di vomito mi fa spalancare gli occhi e mi obbliga ad alzarmi di scatto, sentendo la testa pulsare in segno di protesta. Quella di ieri non deve essere stata una bella serata. Guardo il pavimento, dove un secchio pieno di vomito mi fa storcere il naso: non ricordo molto di ieri notte, ma non deve essere finita bene.

Prendo il secchio, vado in bagno e lo svuoto, poi prendo del deodorante e lo spruzzo per tutta la camera. Apro le finestre per cambiare aria e rimango ad osservare la vista. Una serie di alti edifici, che sembrano quasi toccare il cielo azzurro di Hauntown, si estendono davanti al mio sguardo, fino a diventare linee indefinite. La periferia, ovvero dove vivo, non è mai stato un luogo particolarmente affollato e solo intravedere una macchina sulla strada può essere paragonato a un evento straordinario.

Sbuffo e torno in bagno, dove decido di farmi una doccia per eliminare definitivamente i residui di ieri notte e per pensare meglio a ciò che ci aspetta a partire da oggi. Non manca molto al ritorno di Dylan e siamo tutti nervosi per le notizie che porterà con sé: la resa dei conti sta arrivando, ma siamo per davvero pronti ad affrontare gli atlantidei?

***

Non appena metto piede nella stanza di Laura, quest'ultima si piazza davanti a me con un ghigno soddisfatto stampato sul volto. Mary e Eatan hanno di recente litigato, così lei ne sta approfittando per organizzare la cena fra la sorella e Dylan. Ritiene sarebbe un ottimo modo per dare il bentornato a lui e per far aprire gli occhi a Mary e convincerla a lasciare mio fratello.

«Ho organizzato tutto, tu dovrai solo distrarre Eatan. Ho speso tutti i miei risparmi per questa cena, non deludermi e soprattutto non fallire» dice Laura, lanciandomi un'occhiata torva. «Altrimenti dovrai restituirmi fino all'ultimo spicciolo speso.»

Sorrido. «Andrà tutto bene, tranquilla. L'unico problema sarà tua sorella, lo sai come ragiona e di sicuro non sarà così facile convincerla ad andare a cena con lui.»

Laura mi fa l'occhiolino. «Non dubitare delle mie capacità.»

La porta si apre e Mary e Dylan entrano nella stanza entrambi con un'espressione estremamente seria sul viso. Per un momento temo abbiano cattive notizie, poi ricordo quanto teso sia il rapporto fra i due e come Laura abbia obbligato la sorella ad andarlo a prendere in stazione.

«Allora? Hai novità?» chiedo, nervoso.

«Sedetevi, sarà un racconto particolarmente lungo» dice. Ci accomodiamo e ascoltiamo attenti le sue parole: ci parla della statua, di dove ha dovuto lasciare il dito e del contenuto dei messaggi. Mi porge i soldi, silenzioso. «Cosa ci facciamo con questi?»

...e poi tutto ciò che dovrete fare sarà gustare una mora.

«Non ne ho idea, aspettiamo siano loro a dircelo.»

«Ti devo ricordare che giorno è? Il 22 luglio, Sam» interviene Mary. «Abbiamo solo nove giorni prima dell'inizio di agosto, poi avremo solo un mese.»

«Non essere pessimista! Manca poco prima della soluzione dell'indovinello e poi riusciremo a trovarla. Ce la faremo!» esclama Dylan.

«Stiamo parlando degli Atlantidei. Quello che vogliono loro è vincere e faranno di tutto perché accada. Quando avremo finito e risolto l'indovinello troveranno un modo per distruggerci e ricattarci» ribatte. «O forse ci stanno ingannando fin dall'inizio.»

Laura sbuffa. «Non mi piace questa tua negatività, che ne dici di andare a fare una passeggiata?» propone. Le stringe la mano. «Andiamo al centro commerciale, c'è un bel vestito che voglio mostrarti.»

Cerco di nascondere una risata, ma Mary la nota subito e sposta lo sguardo da me a sua sorella. «Cosa state progettando voi due?»

«Nulla. Ora andiamo, Sam deve parlare con suo fratello.»

N/A

Sono viva!
Ieri non ho pubblicato perché ero esausta, scusate.

Comunque domani iniziano le superiori e sono troppo nervosa! Ho un'ansia terribile!

Quindi non aggiornerò più una volta al giorno, anche se ci proverò.