15 ✔️
Prima dell'arrivo della polizia abbiamo nascosto i biglietti sotto una roccia molto distante dalla scena del crimine. In questo modo non avremmo destato sospetti, soprattutto dopo esser riusciti a convincere i poliziotti di aver trovato il corpo per caso. Arrivati sul luogo, hanno notato che alla mano sinistra di Winter mancava un dito. Hanno cercato ovunque, ma di esso nessuna traccia, come se l'assassino lo stesse custodendo come ricordo di un'ennesima delle sue vittime.
Prendo il biglietto con l'indovinello e lo rileggo almeno una centinaia di volte.
Il sacrificio di una persona alla seconda fase porterà.
Winter è morta per questo, per permetterci di procedere con l'indovinello e salvare Aimee.
Ma cosa possiamo fare ora? Come dovremmo procedere?
Sul secondo biglietto ritrovato non c'erano né coordinate, né altri indizi, solo un disegno di me che inseguo Aimee lungo un corridoio immerso nel buio: cosa sta a significare?
Dove nella tana del lupo vi condurrà.
Con la tana del lupo intendono sicuramente il loro nascondiglio, ma non abbiamo la più pallida idea di dove si trovi. Abbiamo pochi indizi, eppure è un inizio: devo solo riuscire a collegarli e scoprire la verità.
Il cellulare squilla. Non appena leggo il nome di Anthea sul display, alzo gli occhi al cielo. Cosa vuole adesso? Speravo di essere stato abbastanza chiaro il giorno in cui abbiamo litigato. «Cosa c'è?» chiedo.
«Ho bisogno di parlarti» risponde.
«Al momento sono occupato, che ne dici di non parlarne mai?»
«È importante» insiste «C'entra con le materie da studiare per l'esame. Ne devo dare ancora uno per completare l'ammissione e Jena mi ha riferito che sei molto bravo in questo argomento. Puoi venire qui e darmi una mano?»
«E perché mai dovrei aiutarti?» chiedo.
«Perché sei una persona gentile e disposta a mettere da parte il rancore per un paio d'ore?» tenta, con voce simile a quella di una bambina.
Alzo gli occhi al cielo e guardo l'ora: le tre del pomeriggio. Potrei andare da lei per un'ora e poi andare da Violet per riprendere le investigazioni. Sospiro. «Va bene. Aspettami nella tua stanza.»
Squittisce. «Ti adoro, grazie!»
Chiudo la chiamata e mi alzo per prendere lo zaino, rimasto sotto il tavolo del salotto dalla fine delle lezioni. Non l'ho mai disfatto e tutti i libri sono ancora al suo interno.
Prendo le chiavi dell'auto e scendo, ancora poco convinto della mia decisione.
***
Anthea apre la porta con un largo sorriso stampato in volto. «Entra pure» dice, mettendosi da parte per farmi entrare. «Scusa il disordine.»
Non appena metto piede nella stanza, aggrotto la fronte: non scherzava quando ha parlato di disordine. Ci sono penne sparse sul pavimento e sulla scrivania, fogli strappati e accartocciati, quaderni ammucchiati in un angolo e altri sul letto, mentre il computer, ancora spento, è su una sedia.
Mi faccio strada in mezzo al caos, andandomi a sistemare sul letto. Schiaccio qualche foglio, che scricchiola in mezzo al silenzio. Resto ad osservarla: sebbene sia in condizioni pietose, rimane una bella ragazza. Peccato per la personalità.
«Smettila di fissarmi, mi metti a disagio» afferma, lanciandomi un'occhiataccia. Si alza e mi raggiunge, mettendosi a cavalcioni sopra di me. «O forse mi trovi attraente?»
Le sue labbra si posano sulle mie, muovendosi con passione. Le sue mani mi passano fra i capelli, mentre le mie cercano di respingerla. All'improvviso, però, tutto comincia a girare e la testa si fa pesante. La vista si offusca, così come i miei pensieri: perché sono qui?
«Sam? » mi richiama, con voce sensuale. Mi bacia a fior di labbra. «Mi ami, Sam?»
Sorrido. Che domande sono? «Sei la mia ragazza, come potrei non amarti?» chiedo.
Mi avvicino per riprendere il bacio, ma con un ginocchio mi colpisce allo stomaco. Cado a terra dolorante, riprendendo lucidità: cosa diamine stavo facendo? Ho perso il controllo, come se non fossi stato più in me stesso. Non capivo nulla, non mi ricordavo nemmeno di Aimee e di mia figlia.
«Devi tenere la mente salda» mi rimprovera Anthea, alzando gli occhi al cielo. «Non puoi permetterti certi errori.»
«Cosa?» chiedo, confuso.
«Questo ricapiterà, credimi. Quel giorno dovrai essere pronto, o morirai» afferma.
«Morirò?»
«Morirai dentro» annuisce. «Dimenticherai Aimee, Mary, Violet, chiunque. E una volta accaduto questo, anche lei morirà.»
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