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Nastu


Con il fiatone a dominarmi i polmoni lasciai il vicolo buio della periferia. Mi alzai il cappuccio nero e camminai, con passo svelto, fino alla mia auto parcheggiata poco lontano dal vicolo.
L'aprii e salii velocemente. Poco dopo partii come un razzo verso casa mia.

Durante il viaggio verso casa non pensavo a niente, come la maggior parte del mio tempo...
L'unica cosa che percepivo in me era l'eccitazione che scendeva.

Un'altra vittima.

Svoltai a destra. Percorsi il lungo viale e, per mia fortuna, trovai un parcheggio. Con un paio di manovre parcheggiai. Scesi dall'auto e con grande velocità raggiunsi ilio condominio; salii le scale e aprii la porta di casa mia.

Stetti per entrare ma una voce mi richiamò.

<<L'hai fatto di nuovo?>>

Mi girai e incontrai il viso di Gray, il mio vicino. Non mostrava espressione, come sempre.

<<Si>>

Sospirò, si staccò dall'uscio della porta e si girò di schiena.

<<Lo sapevo.>>

<<Allora perché me l'hai chiesto??>>

<<Prima o poi ti arresteranno. E ti pentirai di quel che stai facendo...>>

Lo so Gray. Lo so...

<<Lo so. La stessa cosa vale per te...>>

<<Non ne posso fare a meno. Tu lo sai...>>

<<Si.>>

Detto questo entrai in casa senza nemmeno salutarlo. Troppi ricordi... Dolorosi ma allo stesso tempo belli....

Sospirai, mi sbottonati la giacca e l'appesi all'attaccapanni.
La mia casa era in perfetto disordine.

Cartone della pizza sparso ovunque, lattine di birra vuote sul tavolo, per terra, sul divano...
Scatole di cibo vario e schifezze dominavano la mia casa.

Sbuffai e, senza togliermi le scarpe, raggiunsi camera mia.
Aprii la porte e di nuovo mi trovai quella puttana stesa sul mio letto.

<< Sei un'idiota. Io faccio di tutto per te e tu? Tu svergini ragazze?? Si può sapere cos'hai in testa?>>

<<Zitta puttana! Non ho voglia di discutere con te ora! E via dicendo da casa mia. Non ti voglio più vedere!>>

Ma ovviamente non voleva muoversi e aveva una faccia arrabbiata che faceva cagare.
Mi avvicinai, la presi con forza dai capelli e la buttai fuori da casa.

Per una buona ora continuò a battere alla porta ma dopo un po' smise.

Sentii i suoi passi scendere la scala ed io tirai un sospiro di sollievo.

Girai il capo verso il letto. Tutti i suoi vestiti erano sparsi sul letto. Aveva solo l'intimo.
In più quella puttana aveva fatto sesso sul mio letto!
Di sicuro con Bix, l'uomo che abita sopra di me, l'uomo che scopa tutte...
Non cambierà mai...

E nemmeno io.

Tolsi tutto ciò che si trovava sopra il materasso e mi addormentai.

Purtroppo il mio sonno durò poco perché la sveglia suonò.

Odio il lunedì.

Ed iniziai così la mia solita routine quotidiana.

Lavoro, lavoro, lavoro.
Traffico, traffico, traffico.
Ricordi dolorosi e sfogo...

La mi solita routine... Una cosa positiva di tutto questo è che ho incontrato il mio migliore amico: Gray, uno spacciatore.

Anche lui come me ha subito traumi da piccolo e adesso sta subendo le conseguenze.

Dopo l'ennesimo stupro decisi di farmi una passeggiata.

Quel giorno indossavo una tuta completamente nera, in più, per nascondere il mio voltilo, indossai una felpa e mi alzai il cappuccio.

Stavo passeggiando tranquillamente, non mi resi conto del tempo che passava.
Il vento soffiava e i miei arruffati capelli svolazzavano a una parte all'altra. Era tutto vuoi e, all'improvviso, vidi una luce.
Un'auto si stava avvicinando.

Si avvicinò maggiormente e vidi che era un'autobus a due piani. Si fermò davanti alla scuola linguistica abbandonata da anni ormai, e fece scendere i passeggeri.

Mi fermai a guardare. Era raro che un'autobus si fermasse in periferia. Ed era ancora più raro vedere un'autobus in questo quartiere... Di spacciatori, di stupratori, di gente senza soldi e senza una vita normale che, per avere un'abitazione e qualche soldo, arrivava a fare i lavori più sporchi di questo mondo.

In più il veicolo era abbastanza costosi, si vedeva.

Dall'autobus scese una grande quantità di  studenti. Erano tutti agitati. Il conducente uscii e aprii il bagagliaio, depositò tutte le valigie sul pavimento e salii di nuovo sul veicolo.

Gli studenti presero la propria valigia e, dopo un po' iniziarono a salire su delle auto, parcheggiate vicino la scuola.

Osservai attentamente tutti gli studenti. Nella folle notai lei...

Il mio dolore...

I miei occhi si dilatarono e, svelto mi girai.
Per fortuna avevo la felpa col cappuccio. Misi le mani in tasca e con passo svelto mi girai e me ne andai.

Per mia sfortuna lei mi tirò dalla felpa.

<<Scusi... Sa per caso dove si trovi Via del fiori di ciliegio?>>

La sua voce. Sentii il mio cuore sanguinare, le lame del mio dolore lo stavano squarciando.

Non le risposi e, semplicemente strattonai il mi braccio dalla sua fragile mano.

<<Ehi! Ti ho fatto una domanda, pretendo risposta!>>

Testona. Non ti arrendi mai.

Iniziai a correre. Non volevo vederla, non volevo sentirla, non volevo toccarla.

Iniziai a correre ma ovviamente, non voleva arrandersi.

<<Ragazze, vi lascio la valigia!>> Urlò.

Che stupida.

Iniziò a correre dietro di me. Non so come, dopo vari chilometri di corsa riuscì a prendermi.

Per risuscirmi a prendermi mi fece lo sgambetto e mi fece cadere. Peccato che con il geniale instinto la presi e la tirai giù con me. Sotto di me.

Chiuse gli occhi e dopo un po' li riapri, incontrando i miei occhi smeraldini.

<<Nastu...>>

~in Via della Vita~

Lucy mi ha visto e ho dovuto portarla con me.

L'ho portata a casa mia...

Durante il viaggio continuava a farmi domande.
Troppe domande.

Una volta arrivati entrammo in casa ed arrivammo davanti alla.mia porta.
Infilai la chiave nella serratura e iniziai a girare.

Dietro di me si aprii una porta.
Gray, cazzo.

<<L'hai fatto ancora?>> Si fermò dopo aver visto Lucy.

<<Cosa hai fatto ancora?>> Chiese lei.

Non risposi. Aprii semplicemente la porta e la feci entrare di forza, spingendola.

Accesi la luce. Forse era meglio se non la facevo entrare.

Il caos e la sporcizia dominava la mia casa.

Con un po' di fatica riuscimmo ad arrivare in camera mia.
Aprii le finestre, alzai le tapparelle e sistemai un po' la camera. L'avrei fatta dormire in camera mia.
Lei rimase sull'uscio della porta a guardarmi con un'espressione indecifrabile.

<<Purtroppo non ho lenzuola. Dovrai accontentarti.>>

<<Cosa hai fatto?>>

<<Non ti riguarda.>>

<<Invece si... Non sei più il mio migliore amico...?>> Disse l'ultima frase con un filo di voce.

I ricordi mi fecero smettere di respirare.

<<Si. Lo siamo>>

<<Allora spiegami il perché... Perché quando mi hai vista te ne sei andato, perché hai fatto finta di non conoscermi, perché mi nascondi le cose, perché non vuoi essere più mio amico!! Perché mi vuoi far soffrire!! Lo sai quanto soffro se tu stai male, lo sai!>> Urlò lei sfogandosi, lasciando che le sue lacrime cadessero sul pavimento.

Quelle lacrime... Quante ne ho versate io..

<<Non voglio avere a che fare con te dopo che te ne sei andata!>> Le urlai contro.<< Mi hai abbandonato nel momento del bisogno. Mi hai mollato dopo la morte dei miei genitori, ENTRAMBI!! Te ne sei andata come loro. TE NE SEI ANDATA!! Io ci tenevo a te.>>

<<Io non ti ho mai abbandonato! Anche i miei genitori sono morti e tu lo sai benissimo come ho reagito io. Mi sono drogata, stavo quasi per  morire ma tu mi hai slavata. Anch'io volevo farlo con te dopo quell'incidente! Casì sono partita per lavorare. Credi che a diciannove anni sia facile? Ma io l'ho fatto per te. Ho guadagnato un po' di soldi per aiutarti, sono tornata per te...>>

Stava piangendo a dirotto.
Piccola...
Odiavo vederla in quello stato.
Dopo quelli che mi disse mi schiaffeggiarli mentalmente. Che bel comportamento di merda che ho avuto nei suoi confronti.

<<Lucy... Mi dispiace.>>

Sospirò e si avvicinò a me. Mi guardò negli occhi.
Vedevo i suoi occhi lucidi per via del pianto e il mio riflesso.

All'improvviso mi ricordai di tutti quei occhi che, piangenti e imploranti, mi suplicavano di lasciarle stare. Gli occhi delle mie povere vittime.

Il mio cuore smise di battere per qualche secondo.

Una rabbia verso me stesso, un disprezzo è un grosso pentimento investì a tutto gas il mio cuore.

Perso il controllo. Iniziai ad urlare, sbattere ovunque, le cose e Lucy erano offuscate ai miei occhi.

Non so per quanto durò il tutto ma alla fine smisi. Lei mi baciò. Bacio casto. In tutto quel movimento un solo tocco delle sue labbra riuscii a calmarmi.

Mi fermai e la guardai.

<<Era per fermarti...>> Arrossì

Di conseguenza il mio cuore perse un battito.

<<Cosa hai fatto?>> Chiese sedendosi su letto.

Sospirai e mi sedetti ai suoi piedi.

<<Sono un pedofilo.>>

Sgranò gli occhi. Probabilmente penserà che la stuprerò. Ma si sbaglia. Io non la toccherei nemmeno con un dito se lei non lo desidera. Io a lei ci tengo. La voglio. La bramo. E il mio universo, la mia stella Polare, la mia speranza, la mia felicità, per me lei è la mia vita. Io... La amo. Fin dal liceo... Anche con tre anni di differenza... Io la amo. Quando partii la mia anima urlava di dolore tutte le notti, tutte le ore, in tutti i momenti...
Quando mi lasciò solo pensai di averla persa e da allora che stupro le ragazze; ogni volta che passavo per strada vedevo queste ragazze felici, con una famiglia, con i ragazzi.
Volevo che anche loro sentissero lo stesso mio dolore. Per questo iniziai la mia carriera da pedofilo. Di tutto l'universo non avrei MAI voluto che lei lo venisse a sapere. Gray lo sa, quella puttana albina lo sa... Mi andavano tutti bene ma non lei... Ma a quanto pare il destino ha deciso di farglielo scoprire...

Una sua frase mi risvegliò dai miei pensieri...

<<Pedofilia... Heartfilia... Siamo collegati... Il suono è simile... Anche se c'è una A di troppo...>>

<<A di amore.>>

Sgranò gli occhi.

<<Ti amavo. Ti amerò. Ti amo>>

<<Anche io>>

Quelle parole segnarono la fine del mio lungo incubo e l'inizio di una nuova vita. Una bella, una da vivere appieno.

Nei giorni successivi al nostro incontro cercai le ragazze a cui avevo strappato la felicità e per mia fortuna le trovai... MiraJane, Cana, Wendy, Juvia, Kinana... Le trovai tutte. Le radunai in una sala e sempre accompagnato da Lucy mi scusai. All'inizio non accettano, mi tirarono schiaffi ma, per miracolo di Dio mi perdonarono. Dopo le mie scuse volevo dichiararmi alla polizia ma le povere ragazze mi convinsero a non andarci... E avevano ragione... Se me ne fossi andato Lucy sarebbe rimasta sola per anni... Ed io non volevo.

Passò in po' di tempo e Gray smise di fare lo spacciatore. Entrambi ci trasferimmo dalla Via della vita, una via della sporca periferia, in una delle più belle  case del centro città. Dov'è la criminalità non esisteva, dove la gente stava meglio. Mi trasferii proprio nella Via dei fiori di ciliegio... La via che mi aveva chiesto Lucy... Che stupida... Se non ero io si sarebbe messa in guai grassi.

Nella nostra nuova casa feci l'amore per  la prima volta con Lucy. Mi ricordo che ebbi una fatica enorme. Avevo paura.

Ma la mia Lucy sa sempre come risolvere la situazione. E, da quella volta, ogni volta che Lucy mi chiedeva di fare l'amore, ogni santa volta le donavo tutto il mio cuore e l'amore che disponevo nel mio animo e nel mio corpo. Non pensavo che avrei mai fatto e provato emozioni simili... Sono stato fortunato.

La mia gioia più grande fu la nostra relazione, apparte per quei pezzi di merda... Volevano la mia Lucy. Prima la ignoravano perché era nerd e adesso le sbavano addosso sapendo che è la mia ragazza...

Apparte per quei momenti di gelosia andò tutto bene.

E finalmente i miei sogni pian piano si stavano creando.

E pian piano il mio cuore pieno di ferite sanguinanti stava guarendo. Lucy era il filo che ricuciva tutte le mie ferite.

Il giorno più bello della mia vita e stato il giorno in cui la sposai.

Bellissima, cerimonia coi fiocchi e non parliamo di tutti gli amici che mi ero fatto... La sera è stata una delle parti più belle della giornata. Lo stesso giorno in cui la sposai mi disse di essere rimasta incinta. Gioia immensa.

Ilio sogno di avere una famiglia di stava realizzandolo.

Il primo di Marzo naquero Nashi e Nash. I miei due bambini.
Nashi, identica a me apparte per gli occhi e Nash identico alla sua stupenda mamma.

Vedere Lucy partorire e poi allattarli e stato bellissimo per me. Amo Lucy, amo la mia famiglia, amo i miei bambini, amo la mia vita....










Ciao a tutti!!

Voglio arrivare subito al punto.
Questa storia l'ho scritta col cuore in mano. Per me ha un grande valore... Ho avuto un po' di problemi e di sicuro ne avrò altri, come voi... Come ognuno di noi ma non mi scoraggio.
Ho conosciuto persone che facevano male a se stesse... Ed io ci tengo davvero molto loro e questa storia mi è venuta dal cuore proprio per queste persone.

Post tenebras lvx
Dopo le tenebre luce, ecco la traduzuone.

È una frase che ho trovato scritta ad un muro a Ginevra e ho voluto scriverla anche qui, il significato da me interpretato e questo: Dopo l'oscurità c'è la luce e per questo non abbattetevi, non scoraggiatevi, non mollate, lottate. Perché tutti gli sforzi che avrete fatto verranno ripagati nel domani. Non rovinatevi  adesso. Ad ogni problema c'è una soluzione.

Spero che il mio messaggio vi ha colpito almeno un po'

La storie è di mia immaginazione e l'ultima frase vorrei dedicarla a tutti.

La vita è bella.
Se si apprezza ciò che si ha, se si lotta per ciò che non c'è.

Amate la vostra vita.

Spero di aiutarvi almeno un po'

E questo è un messaggio a Delle persone di mia conoscenza: io vi posso supportare ma il resto lo dovrete fare voi. Miraccomando siate coraggiosi/e💪👆

MikiLidiaMac 👑♥

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