10. An unexpected kiss
Il campanello suona e, prima ancora che possa prendere anche solo in considerazione l'idea di muovermi dalla mia comodissima posizione sul divano - cosa che non avrei mai fatto, sia chiaro -, Michael corre letteralmente fuori dalla sua stanza.
«Vado io!» urla, gettandosi a capofitto verso il portone d'ingresso. Si sistema i capelli, già strategicamente spettinati a dovere, e prende un respiro profondo, prima di afferrare la maniglia e girarla.
«Michael, va bene che è arrivata la pizza e tu sei molto affamato, ma-»
«Buonasera.»
Una voce mi interrompe, una voce che riconosco subito e che non mi aspettavo certamente di sentire, o almeno non adesso.
«Hey, Luke!» lo saluta il mio migliore amico, con un tono fin troppo calmo rispetto all'agitazione di pochi attimi fa, e si sposta di lato per permettergli di entrare in casa. Poi si volta verso di me e mi rivolge un sorriso fintamente innocente, mentre io mi trattengo con tutta la mia forza di volontà dall'alzare gli occhi al cielo. A quanto pare in questa casa non sono abbastanza importante da sapere chi viene a cena da noi, fantastico.
Luke Hemmings entra nel nostro appartamento e si guarda intorno per pochi istanti, prima di fare qualche apprezzamento sull'arredamento. Porge un sacchetto, contenente forse qualche lattina di birra, a Michael e si accorge di me, ancora comodamente spaparanzato sul divano.
«Ciao,» dice semplicemente e io mi decido ad alzarmi, giusto per mostrare un briciolo di educazione.
Gli rivolgo un semplice cenno e mi fiondo in cucina, fingendo di dover aiutare Michael a mettere in frigo la birra e lasciando il ragazzo da solo a guardarsi ancora intorno, anche se non sembra affatto in imbarazzo.
«Mi spieghi cosa ci fa Luke Hemmings in casa nostra?!» quasi sbraito, ricordandomi all'ultimo secondo che potrebbe sentirmi dal salotto, cosa che non voglio, e Michael sobbalza.
Il ragazzo si stringe poi nelle spalle. «Ti avevo detto che stavamo organizzando una serata fra uomini, no?»
«Peccato che tu non mi abbia detto quando,» gli faccio notare, iniziando ad alterarmi sul serio.
«Tanto che differenza avrebbe fatto?» chiede di rimando e io mi rendo conto che, in effetti, non sarebbe cambiato molto ed è proprio questo il punto: Luke Hemmings non dovrebbe essere qui per una lunga serie di motivi, la data non ha importanza.
«L'ho trattato come una schifezza, scommetto che nemmeno mi sopporta.»
Michael sorride quasi teneramente, come si farebbe con un bambino. «Nah, stai tranquillo,» dice semplicemente, prima di uscire dalla cucina senza darmi la possibilità di replicare, ma forse è meglio così. Per spiegare uno dei tanti altri motivi per cui non vorrei che lui fosse qui sarei arrivato a dire che sono geloso del loro rapporto, che ho paura di diventare l'amico di seconda scelta, per così dire, e credo che non sia il caso, assolutamente.
Lo seguo in silenzio e trovo Luke seduto sul divano, quel ruffiano del nostro gatto accoccolato sulle sue gambe e intento a fare le fusa come mai prima d'ora. Questo è un vero tradimento, specialmente perché di solito Mr Darby si rifugia in una delle nostre stanze quando ci sono ospiti, visto che non è molto socievole. Ma a lui penserò dopo, visto che per ora mi devo occupare di come Michael si siede in fretta accanto a lui per intraprendere subito una conversazione a dir poco spassosa, visto che ridono entrambi a crepapelle.
Prima che possa mettere le mani al collo al primo che mi capita davanti fra i tre, il campanello suona di nuovo e, a meno che Michael non abbia invitato qualcun altro a mia insaputa a questa festicciola, direi che sono finalmente arrivate le pizze.
Apro la porta e pago in fretta il fattorino, per poi insultarmi mentalmente quando mi rendo conto che avrei dovuto capire subito il motivo per cui Michael mi aveva chiesto di ordinare tre pizze invece di due. Quando sono su quel divano il mio cervello non connette nel modo corretto, non c'è dubbio.
Svogliatamente borbotto a Michael e Luke che sono arrivate le pizze, visto che erano fin troppo occupati a chiacchierare per accorgersene, e i due mi seguono in cucina, dove ben presto il delizioso profumo si diffonde fra le quattro mura. Iniziamo a mangiare e ogni tanto intervengo nei loro discorsi, giusto quando vengo interpellato e non posso fare a meno di rispondere per non risultare maleducato. Ben presto, però, il discorso verte intorno alla mia agenda nera senza che io possa in alcun modo accorgermene ed evitare che succeda.
«A che punto siete arrivati?» chiede Luke, addentando la sua penultima fetta di pizza.
«Ci siamo fermati a te per ora,» rispondo semplicemente, sperando che il discorso finisca così. Tuttavia, sembra che questa speranza sia solo ed esclusivamente mia.
«Il prossimo è un certo Cameron Bennett,» dice Michael, mentre io cerco in tutti i modi di evitare lo sguardo di Luke. «Questa volta vorrei prima sapere perché l'hai picchiato, almeno se dovesse darti un pugno sarei preparato.»
«Io... uhm...» non trovo le parole giuste per spiegare a Michael una cosa piuttosto importante e gli occhi raggelanti di Hemmings non facilitano le cose.
«Cosa?» chiede Michael, passando velocemente lo sguardo da Luke a me e viceversa, come se si trovasse ad assistere a una partita di tennis.
«Cameron potrebbe... ecco, potrebbe essere una ragazza e-»
«Calum!» mi interrompe, esasperato e incredulo. «Non ti è bastata Ryan? Hai picchiato pure un'altra ragazza?!»
Sospiro, mentre i ricordi di quel giorno si fanno spazio dentro di me e nella mia mente si affaccia l'immagine di quella ragazza a dir poco bellissima, gli occhi nocciola, i capelli di un lucente color grano e una spruzzata di lentiggini sul volto.
«Perché l'hai fatto?» chiede ancora Michael e, dall'espressione attenta di Luke, direi che anche lui vuole saperlo.
«Cameron era del quarto anno e... dannazione, era semplicemente perfetta,» mi limito a dire, immaginando ancora una volta il suo corpo, il suo carattere dolce e la sua passione per la letteratura inglese.
«Okay, ma-»
«Non so nemmeno io perché l'ho fatto,» interrompo Michael, per poi sospirare ancora una volta. Forse non è proprio così, ma il motivo per cui le ho dato quello schiaffo di fronte a mezza scuola è così imbarazzante che ho ben poca voglia di spiegarlo ad alta voce, specialmente perché è presente anche Luke Hemmings.
Michael sembra capire quello che mi passa per la testa, perché si limita ad annuire e a stringersi nelle spalle come se non gli importasse, anche se so che non è così: riprenderemo questa conversazione in assenza del biondo, posso leggerlo facilmente nei suoi occhi chiari, ma non sono del tutto sicuro di volerlo fare.
«Vuoi venire con noi domani?» chiede poi a Luke e, prima ancora che io possa sperare con tutto me stesso che lui dica di no, il ragazzo scuote la testa in segno di negazione.
«Devo dare un esame, ma sarà per la prossima volta,» declina l'invito con un sorriso e io mi auguro che Michael non prenda sul serio queste parole.
Ricominciano a parlare e questa volta nemmeno mi sforzo di fingermi gentile e intervenire ogni tanto: mi limito ad alzarmi e a dirigermi in bagno, mentre i due nemmeno si accorgono dei miei movimenti. Una volta in bagno, mi sciacquo prepotentemente la faccia e cerco in tutti i modi di scacciare l'espressione scioccata di Cameron dopo il mio schiaffo, gli occhi sgranati e le guance arrossate per la vergogna.
Dannazione, non funziona.
Sbuffo e mi dirigo nuovamente verso la cucina, sperando che seguendo con molta attenzione i loro discorsi io possa almeno distrarmi in qualche modo. Ci vorrà molto impegno, ma non importa.
Quando sono ormai di fronte alla porta socchiusa, sento un silenzio insolito e, senza sapere il perché, decido di sbirciare cosa stia succedendo senza entrare e quasi non sbatto la testa contro il legno della porta mentre sobbalzo per la sorpresa: Michael e Luke si stanno baciando e, oserei aggiungere, piuttosto appassionatamente.
Cosa diamine mi sono perso?!
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Sono pronta agli scleri delle Muke shippers e, per quanto io voglia sclerare con voi (😍😍), in realtà volevo solo autopubblicizzarmi (esiste questo termine? Facciamo finta di sì😂) e dirvi che ho ricominciato a scrivere Twenty Years Ago e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Perciò, se vi va passate a dare un'occhiata, altrimenti ci vediamo al prossimo capitolo 😘❤
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