9- Un tulipano rosa
«Biondina dove stai scappando?» Ermes mi chiama facendomi bloccare nel bel mezzo del corridoio della scuola. Mi volto verso di lui e come sempre un sorriso genuino è pronto ad accogliermi. Non so come abbia fatto ma si è acquistato la mia fiducia sin da subito.
«Ho bisogno di un po' d'aria» dico appena. Non ho molta fame, tutti gli altri sono seduti in mensa a mangiare e quindi ne stavo approfittando per stare un po' da sola.
«Non vieni a mangiare?» indica dietro di sè, in direzione della mensa. Annuisco e con finto entusiasmo lo raggiungo. Insieme ci dirigiamo nella grande sala, i tavoli come sempre sono pienissimi, nessuno si perde l'ora di pranzo. Io e Ermes prendiamo un vassoio ciascuno, io nel mio metto solo dell'insalata mentre lui mette ogni tipo di pietanza. Sento il mio stomaco reagire alla vista di tutto quel cibo ma non in senso positivo.
Quando raggiungiamo gli altri noto che accanto a Blivius è seduto Resie e dall'altro lato Davor, fisso il mio amico come a fargli capire che voglio sedermi al suo fianco ma lui finge di non vedermi. Come faccio a sapere che stia fingendo? Perché è da ieri sera che si comporta così, da quando sono andata via dalla festa e sono tornata a casa accompagnata da Davor. Non so cosa gli sia preso ma sembra quasi ce l'abbia con me.
Appoggio il vassoio con forza sul tavolo nella speranza che almeno così mi noti ma mi becco solo una smorfia da parte di Resie. Stizzita mi siedo in mezzo ai due cugini, i tavoli sono circolari quindi non posso neanche provare a sedermi di fronte a lui.
Ovviamente come ciliegina sulla torta Davor ora finge di nuovo di non conoscermi, la cosa non mi interessa più di tanto ma ieri abbiamo passato tutta la serata insieme, mi ha accompagnata a casa ed ora neanche un 'ciao'. I ragazzi sono così complicati e poi si sentono in diritto di dire che quelle particolari siamo noi.
«Mangi solo quella?» sono due voci a parlare, lo fanno in contemporanea e dicono la stessa identica cosa. Davor e Blivius si scambiano un'occhiata e poi abbassano il viso sui loro vassoi.
«Non ho molta fame» non so a chi io lo stia dicendo, ma entrambi mi ignorano di nuovo. Ma che problema hanno? Anzi, che problema ha Bliv, ora mi interessa solo di lui. Per il momento decido di concentrarmi sulla mia insalata, la mangio e mi appoggio con i gomiti sul tavolo fissando il mio migliore amico.
Solo dopo svariati minuti si decide ad alzare i suoi occhi verso me «Bro cosa vuoi?» chiede scocciato.
«Ah ora mi degni di nuovo della tua parola?» sbotto infastidita, tutti puntano i loro occhi su di me. Diciamo che lui l'ha detto in modo molto più basso di me.
«Non so di cosa stai parlando» è la sua risposta.
«Blivius è da ieri sera che mi eviti, a casa non mi hai rivolto parola, lo stesso in macchina. Addirittura ieri neanche i vestiti per dormire mi hai dato» cosa è successo alla festa che io non so?
«Metti i suoi vestiti per dormire?» chiede Resie.
«Pensavo avresti messo i tuoi ora che li avevi» replica Bliv.
Ignoro Resie e rispondo alla pantera rosa «Be', pensavi male» i suoi occhi sono puntati nei miei che lo supplicano di parlare. Non capisco perché si sia comportato così ma io odio tutto questo.
Aspetto una sua risposta che non arriva ma con mia sorpresa si alza e mi chiede di seguirlo, così faccio. Usciamo dalla mensa e ci fermiamo nel lungo corridoio, davanti agli armadietti. Siamo da soli e qui possiamo parlare più tranquillamente.
«Mi dispiace ok?» non mi guarda mentre lo dice.
«Posso sapere cosa ti è preso?»
«Non lo so Aly. Semplicemente ho avuto paura, pensavo ti fosse successo qualcosa, poi quando ti chiedo di tornare alla festa per andare a casa mi dici che saresti tornata con Davor» è agitato e si passa le mani tra il ciuffo rosa.
«Posso capire la prima parte ma non il fatto di Davor. Che problema hai?»
«Il problema è che neanche lo conosciamo, non sappiamo che tipo di persona è. Ma ovviamente tu ti fidi di chiunque e sei andata via con lui…»
«…Io non mi fido di nessuno e tu lo sai benissimo Bliv -lo interrompo stizzita- Davor si è dimostrato gentile per tutta la serata a differenza tua che mi hai lasciata sola per tutto il tempo. Quindi scusami tanto se sono andata a fare un giro con lui, scusami se ieri invece di restare a quella stupida festa da sola sono andata a divertirmi, a sorridere un po'. La prossima volta resterò a poltrire sul divano» gli dò le spalle ed esco dall'edificio. Lui non mi segue, non è la prima volta che litighiamo e sa che quando succede ho bisogno di stare da sola.
Sorpasso anche il grande giardino fino ad uscire completamente da scuola, non ho intenzione di andare a casa mia da mio padre, è l'ultimo dei miei pensieri per adesso. Quindi opto per la biblioteca, lì avrò modo di stare da sola e di riflettere un po'.
🌷
Sono tre ore che sono chiusa qui dentro, ho finito Dorian Gray e ho iniziato un altro libro. Per oggi può bastare, guardo l'ora sul cellulare e noto che sono le sei di sera. Riporto i libri al loro posto e dopo aver salutato Milly la libraia, mi dirigo all'uscita è proprio lì mi scontro con un viso conosciuto.
«Allyson» la ragazza della sera prima, quella che era seduta al mio fianco è di fronte a me e mi sorride.
«Ellie giusto?» annuisce e apre la porta per farmi uscire, così faccio mentre lei mi segue.
«Come va?» chiede come se mi conoscesse da sempre.
«Bene, grazie» sorrido appena.
«Vai al liceo poco più avanti?» chiede ancora. Annuisco riportando alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio. «Tu studi?»
«Sì, vado all'università» si aggiusta la borsa che ha sulle spalle e fa un piccolo sbuffo «Hai fame Allyson? -sono pronta a declinare ma lei continua- perché poco più avanti di qui c'è un piccolo fast food che fa dei panini pazzeschi» il suo sorriso si allarga e decido di accettare. Ho bisogno di un'amica nella mia vita.
Effettivamente il fast food è a due isolati dalla biblioteca, arriviamo in dieci minuti in cui abbiamo deciso di parlare un po' di noi. È una studentessa universitaria, vive con Margot, la ragazza paffuta dell'altra sera. Margot è francese, si è trasferita in America un anno fa per gli studi.
Passiamo la serata in modo tranquillo e diverso per me, sono abituata a stare in mezzo ai maschi, sono abituata ai rutti di Bliv e alle canne di Resie, non di certo alla finezza di una ragazza solare come Ellie. Ma devo ammettere che mi piace, è bello passare del tempo con una persona che non sia Bliv o Resie o mio padre.
Mi racconta di come ha conosciuto Margot, di quando si sono incontrate all'università e anche di come ha conosciuto Ermes. Se lo conosce è grazie al giovane vecchio, il quale è amico del riccio da quando erano piccoli. Mi parla anche della complicità che c'è tra lei e Margot e io mi sento in dovere di raccontarle di me, Bliv e Resie. Del rapporto che abbiamo io e Blivius, della nostra complicità e del bene che ci vogliamo. Mentre lo faccio ripenso a lui, alla sua faccia oggi a scuola quando abbiamo discusso e il mio umore cambia totalmente. Odio stare in discussione con il mio migliore amico.
«E invece come hai conosciuto i cugini Arrenson?»
«Chi?»
«Davor e Ermes» dice ovvia. Solo ora mi ritrovo a pensare che non sapevo il loro cognome.
«A scuola.»
«Ieri ho notato che Davor ti fissava per tutto il tempo e quando sei andata via ti è corso dietro come un cagnolino. C'è del tenero tra voi?» sorride curiosa.
«No -urlo- cioè, lo conosco da poco, non ti saprei dire, io non credo» balbetto come una deficiente mentre Ellie scoppia a ridere.
«Il tuo viso ha cambiato colore» mi deride. Mi appoggio le mani sulle guance in imbarazzo.
«È un bel ragazzo» dico da stupida.
«Già, su questo non ci piove» ride ancora e io decido di spostare il nostro argomento su altro. Non voglio parlare di lui, soprattutto dopo che oggi mi ha evitato tutto il tempo a scuola.
Dopo un'altra mezz'ora persa a parlare il mio cellulare vibra, lo prendo e trovo un messaggio da parte di mio padre: Mi manchi, torna a casa.
Il mio cuore come sempre si stringe, i miei occhi si bagnano e per un istante sono tentata di chiamarlo, ma la voce di Ellie mi riporta alla realtà.
«Aly va tutto bene?» mi guarda confusa.
Passo le mani sul mio viso e noto che alcune lacrime sono sfuggite al controllo «Sì. Solo, devo tornare a casa ora» mi alzo e dopo aver pagato ogni cosa ed essermi scambiata i numeri di telefono con Ellie vado via.
Quando arrivo a casa di Blivius lui non c'è, trovo solo Lexar e Ted che cenano. «Tesoro, sei tornata» Ted mi accoglie con amore come sempre.
«Vuoi qualcosa da mangiare?» chiede alzandosi e iniziando a prendere un piatto.
«No grazie, ho già cenato» sorride e si accomoda di nuovo al suo posto.
«Neanche una tazza di tè?» alzo gli occhi al cielo in modo inevitabile.
«Ted ad Aly fa schifo il tuo tè» Lexar risponde al posto mio e il riccio spalanca la bocca sconvolto.
«Smettila di dirlo» urla.
«Ma è la verità» ribatte ancora Lexar. Decido di bloccarli chiedendo loro di Blivius.
«Ragazzi, sapete dov'è andato Blivius?»
«No, ma ha detto di dirti di andare in camera sua non appena saresti tornata» Ted indica la porta della sua stanza e io annuisco lasciandoli alla loro cena.
Mi inoltro nel corridoio e apro la porta richiudendola subito dopo dietro di me, mi guardo in giro, come sempre il letto a due piazze è con le lenzuola disordinate, il computer acceso sulla scrivania nera e alcuni panni gettati sulla poltrona e altri sul pouf blu notte. È un disordinato di prima categoria. I miei occhi si puntano sulle foto che ha attaccate al capo del letto, non sono molte, solo tre, in una c'è lui e Resie, in un'altra ci siamo tutti e tre e nell'ultima solo io e lui. Devo ammettere che siamo un bel trio.
E solo dopo essermi avvicinata al letto riesco a vedere un fiore su di esso. Un tulipano rosa, lo prendo tra le mani e lo annuso, amo il profumo dei tulipani. Sorrido come una cretina perché so cosa vuol dire. Ogni volta che io e Blivius litighiamo o discutiamo, lui per farmi capire che gli è passata -se ha ragione lui- o che vuole essere perdonato -se ho ragione io- mi regala un tulipano rosa, lo compra rosa perché una volta io gli dissi che mi ricordava i suoi capelli e da allora ne prende sempre uno rosa. È una nostra usanza che io amo particolarmente. Probabilmente la maggior parte delle volte discuto con lui solo per averne uno.
Con ancora il fiore stretto al petto vedo anche una maglia a maniche corte e un pantaloncino nero sul letto, so che sono per me. Questa volta rido perché penso alla mia stupida scenata di oggi, davvero gli ho detto dei suoi vestiti? Li prendo tra le mani e mi dirigo in bagno per una doccia veloce e dopo essermi lavata e vestita mi guardo allo specchio, i suoi panni addosso, il tulipano appoggiato sul mobiletto del bagno e un sorriso sul mio viso. Un sorriso che dice esattamente che niente e nessuno mi porterà lontana dal mio migliore amico.
🌷🌷🌷
SCIAO!
Salve, ho aggiornato prima del previsto dato che avevo l'ispirazione -se così vogliamo chiamarla lol- quindi ecco a voi il capitolo nove.
Davor è ritornato ad essere idiota, oggi ha 'evitato' Allyson per tutte le lezioni e anche a mensa, ovvero a mensa ha provato a parlarle ma ha detto la stessa cosa di Bliv e niente, questa cosa a me fa ridere.
Siamo solo al capitolo nove quindi ci sarà modo per farli parlare e per fargli passare del tempo insieme. Questo capitolo l'ho dedicato all'amicizia dato che penso sia molto importante nella vita di una persona. Quindi ho deciso di far concentrare Aly più sul perché non le parlasse Bliv che sul perché non lo facesse Davor.
Blivius tiene molto ad Allyson, suppongo sia così quando si è a conoscenza di una cosa grande come quella che sta affrontando lei. È più forte di lui, non riesce a non essere protettivo e a preoccuparsi per lei. Le vuole bene e soprattutto vuole il suo bene.
Ah, un altro personaggio è entrato a far parte della storia, Ellie, credo che Aly abbia bisogno di un immagine femminile nella sua vita. Quindi molto probabilmente lei e Margot ne faranno parte.
Spero che il finale vi sia piaciuto, il legame che c'è tra Bliv e Aly è unico e forte, hanno delle loro usanze e si vogliono un bene immenso. Ecco anche spiegato perché io metta sempre dei tulipani a fine capitolo. Spero vi sia piaciuta l'idea se fa cagare ditemelo lol.
Come sempre vi ringrazio infinitamente perché leggete la mia storia, perché nonostante non sia una delle migliori voi siete anche qui. Vi abbraccio tutte.
Ps: Mentre leggete la mia storia e leggete dei personaggi avete qualcuno in mente? È la prima storia che scrivo senza cast e lascio spazio all'immaginazione del lettore -anche se in un certo senso l'ho sempre fatto-
Instagram: iamsaravincenti
I love you girls❤
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