5- Ted and Lexar
«Cazzo» Blivius sbraita sottovoce non appena entriamo nel suo appartamento, «Mi sono fatto male al ginocchio» rido sommessa.
È ubriaco. Quando sono rientrata nel locale, l'ho trovato a parlare con un pilastro, credendo fosse Resie. Dopo avergli fatto notare che non si trattasse del nostro amico si è giustificato dicendo «L'altezza è la stessa» così ho deciso di prenderlo sottobraccio e di portarlo all'esterno, giusto per fargli prendere un po' d'aria. Lì ho trovato Resie, con gli occhi rossi e seduto per terra, al suo fianco Ermes.
Il mio amico stava cercando me e Blivius ma dopo cinque minuti di ricerche si è arreso gettandosi a terra, mentre Ermes cercava Davor. Ho detto al riccio che suo cugino se n'era andato e ho salutato Resie. Poi ho caricato Bliv in auto ed eccoci qui.
«Pantera rosa non urlare, sveglierai i ragazzi» parlo a voce bassa mentre lui inciampa in qualsiasi cosa.
«Aiuto, dei ladri in casa nostra» riconosco subito quella voce, è inconfondibile, con quel dannato accento britannico. La luce si accende, Blivius barcolla e borbotta cose del tipo «Chiudete questa dannata luce, sono diventato cieco» mentre Lexar corre verso di noi con una mazza da baseball e Ted continua a strillare «A ladri, a ladri.»
Tutto questo non può essere vero.
«Lexar siamo solo noi» blocco subito il coinquilino di Blivius che mi guarda stranito mentre abbassa la mazza.
«Ma perché stavate camminando al buio?» chiede non capendo.
«Perché non ci vedo, cazzo» Bliv ha ancora le mani sugli occhi. Io lo indico mentre Lexar punta i suoi occhietti azzurri su di me e poi li alza al cielo annoiato.
«Aly tesoro, sei tu?» urla intanto Ted venendomi incontro, mi stringe in un abbraccio, ricambio con un sorriso «Non ti vedo da tantissimo» mi tira facendomi accomodare sul divano rosso di stoffa. Mentre vedo Lexar aiutare Blivius.
«Lo so, sono stata molto impegnata» i suoi occhi verdi a tratti mi ricordano quelli di mia madre e per questo sin da subito mi hanno ispirato tanta fiducia.
«Ti va un po' di tè?» chiede Ted ravvivandosi i riccioli biondi.
«Ted sono le due di notte» Lexar lo guarda sconvolto.
«E allora? C'è per caso un orario per prendere del tè?» sbuffa lui mentre appoggia un bollitore sul fuoco.
Lexar si siede al posto di Ted e mi sorride gentile, indossa dei pantaloni di tuta blu e una maglia bianca sopra, credo sia il pigiama. Noto che anche Ted ha solo una tuta addosso e il torace scoperto, mettendo in bella mostra i suoi tatuaggi, probabilmente stavano dormendo, li abbiamo svegliati.
Ma poi la mia attenzione si concentra su Blivius che inizia a strisciare per terra «Guarda Aly, sono un serpente» sorrido in imbarazzo nel vedere Lexar spalancare gli occhi confuso.
«Che ha la big bubble?» chiede Ted annoiato.
«Ha bevuto più del dovuto» mi gratto il capo.
Lexar borbotta qualcosa e lo aiuta ad alzarsi «Lo porto in camera» annuncia, mentre Ted versa del tè in due tazze, una per me e una per lui. Me ne porge una e si siede accanto a me «Dormi qui?» chiede prendendone un sorso.
Provo a fare lo stesso ma mi scotto «Sì, se per voi non è un problema.»
«Nessun problema» mi sorride e nel giro di pochi secondi ha già scolato tutta la sua tazza di tè. Ma come fa?
«Vado a prendere le lenzuola» si avvia in corridoio, io intanto appoggio la tazza ancora metà piena sul bancone e mi massaggio il viso attenta a non sfiorare il livido.
A proposito del livido, chissà se i ragazzi ci hanno fatto caso. Ted ritorna con lenzuola e cuscino tra le mani «Dai a me» mi avvicino ma lui si scosta.
«Qui ci penso io, tu finisci il tuo tè» indica la mia tazza ma ad essere onesta non mi va più.
«Sto bene così, grazie» gli occhi di Ted si puntano su di me sconvolti. Alza un sopracciglio e appoggia una mano sul petto. Che gli prende?
«Non puoi sprecare una buona tazza di tè, quindi finiscila» sorride appena e riprende a preparare il divano.
«Sto bene così» ripeto.
«Allyson bevi» quasi ordina e nel preciso istante noto Lexar appoggiato alla parete che ride.
«Scusalo, ha una fissa per il tè» Ted sbuffa mentre Lexar si ferma al mio fianco. Sorrido non sapendo cosa dire «Ti conviene finirlo -indica la tazza- oppure non la smetterà più» dice in tono serio.
Non mi va di sentire sbraitare Ted per tutta la notte così bevo il mio tè ormai freddo e, fa abbastanza schifo. Lo finisco e mostro la tazza al riccio che sorride compiaciuto mentre io alzo gli occhi al cielo.
«Dormi bene Aly» Lexar mi sorride mentre Ted controlla ancora la mia tazza sicuro che non ne abbia lasciato neanche una goccia.
È matto.
«Buonanotte ragazzi e grazie ancora per l'ospitalità» entrambi mi sorridono e escono dalla mia visuale.
Stanca morta mi siedo sul divano, passo le mani tra i capelli e poi decido di legarli in una coda alta con l'elastico che porto sempre al polso. Mi tolgo le scarpe e sbuffo, se solo Blivius non si fosse ubriacato ora starebbe frugando tra i suoi cassetti pronto a prestarmi qualcosa di suo per dormire e, invece devo accontentarmi dei miei abiti.
Mi stendo sul divano senza scostare le lenzuola, non fa poi così freddo. Appoggio le mani dietro al capo e fisso il soffitto bianco con qualche macchiolina nera. Dovrebbero riverniciarlo, mi trovo a pensare dopo averlo perlustrato per bene. Finalmente mi decido a chiudere gli occhi sperando di dormire almeno questa notte.
🌷
«Cosa vuol dire che non verrai a scuola?» urlo mentre Bliv si appoggia un cuscino sulla faccia.
Mi sono svegliata con un'ora d'anticipo, mi sono chiusa in bagno e ho provato a sistemarmi nel migliore dei modi. Ma ho gli stessi abiti di ieri sera e ancora quel livido in bella mostra. Poi sono ritornata in cucina e Ted mi ha detto che Blivius questa mattina non sarebbe venuto a scuola.
Sono tentata di strappargli tutti i capelli dal cranio.
«Bro, mi scoppia la testa» questa è la sua giustificazione.
«E io come arrivo a scuola?» sbuffo, lui si scosta il cuscino e mi guarda duro.
«Vuoi che venga a scuola solo perché non hai un passaggio?»
Esito un attimo prima di rispondere «Sì, cioè no. Anche perché ho bisogno di te per sopportare tutto e tutti.»
«Ora va molto meglio» nasconde di nuovo il suo viso «A più tardi Aly» non aggiunge altro. Sbuffo e torno in cucina dove trovo Ted e Lexar a fare colazione.
«Tesoro un po' di tè?» Ted alza la tazza che ha tra le mani e io roteo gli occhi. Quel ragazzo berrebbe tè a tutte le ore.
«No, grazie» sforzo un sorriso. Sono arrabbiata con Bliv, non può lasciarmi andare da sola.
Mi accomodo sul divano e vedo Lexar avvicinarsi a me «Vuoi un passaggio a scuola?» sorride ed io vorrei quasi abbracciarlo. Annuisco in modo isterico e lui ride.
Prima di uscire di casa lui va a prendere le ultime cose che gli servono per il college e poi mi intima di seguirlo, ma Ted ci blocca. «Tesoro, vuoi andare così a scuola?» lo guardo storta. Cosa vuole dire?
Lui vede la mia faccia irritata e si passa una mano tra i capelli prima di indicare il mio viso. D'un tratto non sono più stizzita ma in imbarazzo.
«Che ne dici se lo copriamo un po'?» lo guardo stranita. Come?
Ted sorride e mi trascina in camera sua, seguito da Lexar. Apre il primo cassetto del comodino arancione che ha accanto al letto e mi passa del fondotinta.
«Ted perché hai quella roba?» Lexar alza un sopracciglio mentre il riccio boccheggia «Mi serviva per un travestimento» e lui lo guarda ancora più sconcertato.
Decido di intromettermi «Grazie Ted, sei davvero gentile» mi sposto davanti allo specchio e copro il livido con il fondotinta mentre i due ragazzi sono alle mie spalle e guardano concentrati ogni mio movimento.
🌷
«Grazie ancora per il passaggio ragazzi, e anche per avermi lasciata dormire da voi» Ted sventola una mano in aria e dopo aver aggiunto un «Fatti vedere più spesso Aly» vanno via.
Mi addentro nel lungo corridoio della scuola e faccio una via diritta al mio armadietto, non ho lo zaino. Quindi devo accontentarmi.
Fortunatamente ho l'abitudine di lasciare la maggior parte dei miei libri qui a scuola. Dopo aver preso ciò di cui ho bisogno mi dirigo a lezione.
Quando entro in classe Resie è seduto al suo posto che mi sorride, mi siedo dietro di lui e il biondino subito si volta verso me «Blivius?» chiede accigliato.
«A casa, non si sentiva bene» sbuffa e poi mi costringe a sedermi al suo fianco. Odio stare accanto a lui, parla in continuazione e non mi lascia seguire per nulla le lezioni.
Andiamo avanti così per tutto il tempo, con lui che parla di cinquanta cose insieme. Inizia con la storia del suo piercing alla lingua e finisce con il perché ama tanto i koala.
Non ne posso più.
Io annuisco e quando la campanella suona sobbalzo isterica «La campanella» urlo. Lui mi guarda strano ma si alza e ci avviamo in mensa. Sempre insieme.
Ma quando arriviamo con mia grande sorpresa al nostro solito tavolo troviamo Ermes e Davor. Il mio amico li saluta con euforia, ovviamente ricambia solo Ermes. Mentre io accenno un saluto con la mano e mi siedo.
«Il vostro amico?» chiede il riccio mentre si gusta la sua insalata.
«Chiedi a Aly, è stata l'ultima a vederlo» Resie passa una mano sul naso ancora fasciato e sbuffa.
Sento gli occhi di Ermes su di me e non sono i soli, imbarazzata rispondo «È rimasto a casa, non si sentiva bene.»
Ermes curva il viso «Ma siete fratelli?» perché?
«No» lui annuisce e sposta la sua attenzione su altro.
Io intanto guardo il cibo che ho nel vassoio e un senso di nausea mi invade. Non ho per nulla fame, ci gioco un po' con la forchetta ma alla fine la lascio cadere e appoggio una mano sotto al mento.
«Non mangi?» una voce bassa e roca mi fa sobbalzare. Alzo lo sguardo e Davor, che è seduto davanti a me, mi fissa attendendo una risposta. I suoi occhi scuri sembrano inghiottirmi e mi ritrovo a pensare cosa importi a lui dopo che la sera prima mi ha ricordato che non siamo neanche conoscenti.
«Non ho fame» lo dico in modo freddo e distaccato.
Ho spostato i miei occhi da lui quindi non so se mi sta ancora guardando e soprattutto non so che espressione abbia sul viso in questo momento.
Non ascolto la conversazione di Resie e Ermes, dopo aver sentito la parola banana ho deciso di non prestargli attenzione. Ma prendo il cellulare e noto di avere circa dieci chiamate perse di mio padre e un messaggio da Blivius. Ignoro le chiamate e leggo il messaggio.
Come va a scuola?
Subito rispondo: Male senza te. Resie non ha smesso di parlare per un secondo.
La sua risposta non tarda ad arrivare e quando leggo una risata sono tentata di andare da lui e prenderlo a sberle. Ma lascio correre e mi accontento di posare il cellulare nella tasca dei jeans e, di ignorare il suo messaggio.
Ripenso alle chiamate perse di mio padre, sono tutte di ieri sera. Chissà se era ancora ubriaco oppure no. Tra poco mi tocca tornare a casa e spero solo che lui non ci sia.
Vorrei stare un po' da sola, magari fare una doccia, cambiarmi. Studiare un po' e dormire fino a domani mattina. Non so perché ma mi sento stanca. Forse perché ieri siamo rientrati tardi e questa notte mi sono svegliata diverse volte dai ragazzi.
«Allyson come torni a casa?» Resie punta i suoi occhi su di me. Di solito mi accompagna Bliv e poi accompagna anche lui dato che non ha la macchina, ma molto probabilmente oggi prenderà il bus. Toccherà prenderlo anche a me, se solo non si fermasse due strade prima della mia, dovrò farmi una buona parte a piedi, ma non credo ci sia altra soluzione.
«Prenderò il bus» annuncio.
«Perché non chiami Blivius e gli dici di passarti a prendere?» ipotizza.
«Non voglio disturbarlo. Ha già fatto tanto, ieri sera mi ha ospitata a casa sua» Resie ride e io non capisco cosa ci sia di così divertente.
«Disturbare? Probabilmente sta aspettando solo che tu lo chiami» non penso che stia aspettando una mia chiamata. Anzi, sono più che sicura che sia ancora a disteso nel letto.
«No, andrò col bus» ripeto mentre ci alziamo e insieme a Ermes e Davor usciamo dall'edificio. L'autobus arriverà a momenti.
Io e Resie superiamo il grande cancello e ci sediamo su una panchina in ferro, i due cugini ci seguono. Devono prenderlo anche loro?
Ermes si siede con noi, mentre Davor resta in piedi. Come suo solito prende una cartina e si prepara una sigaretta. Ed io proprio come ieri mi ritrovo a guardare ogni suo minimo gesto. Il modo in cui porta la sigaretta alle labbra, come si passa le mani tra i capelli corvini, i suoi occhi che si guardano intorno. Sembra così misterioso e non so perché ma questa cosa mi attira. Davor senza neanche sforzarsi, mi attira a lui come una calamita.
La tosse di Ermes mi fa distrarre, mi volto e vedo il biondo con una canna tra le labbra «Resie» lo richiamo con voce dura. Possibile che fumi così liberamente?
«Cosa? -alza le mani- è solo una canna Aly, rilassati» scuoto il capo e mi alzo dalla panchina. Non so più come dirglielo che deve smetterla.
Mi appoggio al muro e continuo a guardarlo torvo, nella speranza che il mio sguardo insistente lo convinca a getterla. Ma lui mi ignora.
Non so molto della vita di Resie, della sua famiglia -nonostante siamo amici da anni.- A dire il vero non so nulla di lui se non il nome. Ma ne sono felice, perché nella mia testolina sto provando a dare una spiegazione al suo fumare. Magari una famiglia sfasciata, o un padre alcolizzato -come il mio- qualsiasi cosa. Perché non voglio pensare che lui lo faccia senza un buon motivo, in tal caso la cosa è ancora più grave di quanto pensassi.
«L'hai coperto» sbatto le palpebre ancora intenta a guardare Resie e noto Davor al mio fianco. Anche lui è appoggiato al muro, i piedi incrociati e le mani nelle tasche dei jeans.
«Cosa?» chiedo non capendo. Ogni volta devo fargli ripetere sempre le cose due volte. Penserà che sono una deficiente.
«Il livido... l'hai coperto» d'istinto poso una mano sulla guancia. Sembra che non faccia mai caso a nulla, che sia sempre in disparte. Che viva in un mondo tutto suo. Ma in realtà nota tutto.
Allontano i miei occhi da lui e vorrei dirgli che non era un livido ma dell'irritazione ma so che sarebbe inutile. Annuisco lentamente lasciando uscire un silenzioso «Già» dalle mie labbra.
«Hai davvero un bel viso, non permettere a nessuno di rovinartelo» la voce piatta con la quale lo dice mi provoca un brivido per tutto il corpo.
Vorrei fargli tante domande, vorrei chiedergli come ha fatto a capire che era un livido. Perché non ha creduto alle mie parole, o almeno finto di crederci. Vorrei anche chiedergli perchè dopo avermi ignorato per tutto il giorno poi se ne esce con certe frasi. Ma non ho il tempo di chiedergli nulla, perché il bus è arrivato e lui è già sparito dal mio fianco.
🍌🍌🍌
SCIAO!
Ho messo le banane perché pensavo ad Ashton e al suo stupido costume di banana. Avete visto cosa ha fatto il cog**ne? Ha cancellato/archiviato tutti i post di Instagram. Se alla fine non se ne esce con i 5SOS4 lo stupro.
Comunque, veniamo alla storia. Come già sapete inizialmente questa doveva essere una ff e Lexar e Ted erano Louis e Harry ed è per questo che fisicamente li ho rimasti come loro, non riesco a vederli diversamente. Sorry.
Davor e Aly hanno avuto ancora modo di parlare, non molto, giusto due parole. Ma lui anche se la evita sembra notare ogni cosa. Come vi pare per adesso?
Stiamo all'inizio ne sono consapevole ma ho bisogno di sapere se la storia piace, quindi per favore fatemi sapere cosa ne pensate. Ve ne sarei grata.
Come sempre grazie infinite perché mi leggete, siete meravigliose e vi abbraccio tutte.
Instagram: iamsaravincenti
I love you girls❤
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