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Dopo essersi liberata di Clovis, Padmé si lasciò andare ad un sospiro di sollievo.
-Sei stata grande! - affermò Sabé spuntando da dietro la porta dopo che il senatore di Scipio se ne fu andato.
-Grazie, Sabé, ma penso che questo sia solo l'inizio di una battaglia ben più lunga. Clovis non è una persona che cede facilmente, nonostante io lo abbia già rifiutato più volte, lui tornerà all'attacco, anche dopo il matrimonio. Non si attenderà, purtroppo - affermò la regina appoggiandosi al tavolo con aria affaticata.
-La galassia, è piena di Regine nubili cosa gli ci vuole a trovarne una che faccia per lui? - domandò Eirtaé entrando in quel momento nella stanza.
-Hai ragione anche tu, però...non lo so. Ora come ora non voglio pensare a niente. Sabé puoi andare dai miei genitori, Anakin è sicuramente lì, digli che Clovis è passato e quello che mi ha detto, perché ho la netta sensazione che la notizia potrebbe arrivare ad Anakin e voglio che sappia del mio incontro con Clovis direttamente da me. - dichiarò Padmé.
Sabé annuì, sapeva quanto Clovis e gli altri politici potevano essere terribili quando venivano contraddetti, prima che il senatore diffondesse false notizie circa l'esito della conversazione con Padmé era meglio che Anakin venisse informato.
Dopo che l'ancella ebbe lasciato la stanza, Padmé guardò le altre e sospirò pesantemente.
-Chi c'è per la prossima udienza? -
-Il rappresentante dei minatori di spezie di Onoam - rispose Rabé.
-Bene, lasciatelo passare - affermò Padmé preparandosi ad un'altra giornata di estenuante lavoro.
***
-Rush Clovis? Ancora? Ma non si arrende mai quello? - domandò Sola quando Sabé riportò la notizia dell'incontro tra Padmé e Clovis conclusasi qualche minuto prima.
-Infatti - affermò Sabé.
Anakin, dal canto suo, non si espresse, troppo irritato per poter dire qualcosa che si potesse dire di fronte a due donne.
Il ragazzo era andato a casa di Sola, su insistenza della donna e delle bambine che avevano un sacco di domande da fargli, ma, soprattutto era un modo per coinvolgerlo in una vita familiare che lui non aveva mai avuto, in quanto separato dalla madre a nove anni.
La notizia della comparsa di Clovis non aveva fatto per niente piacere ad Anakin, anche perché lo Jedi sapeva che non possedeva tutti i beni materiali di cui il senatore poteva vantarsi e non aveva nemmeno una dote, a differenza di Clovis, il quale ne possedeva una molto sostanziosa.
Anakin non poteva competere con il senatore per quanto riguardava la ricchezza.
Sabé aveva spiegato quello che era stato detto da Clovis a Padmé, compresa la sua controproposta di matrimonio e di come la regina avesse rifiutato, affermando che aveva già scelto l'uomo da sposare.
-E se Clovis avesse ragione? Se una volta sposata con me, Padmé si pentisse di avermi scelto come marito? Io non sono un politico - affermò Anakin girandosi verso le donne sedute al tavolo del soggiorno della casa di Sola divise da un vassoio con tre tazze di tè fumanti e qualche dolce.
-Toglietelo dalla testa! - Sola scattò in piedi avvicinandosi ad Anakin e poggiandogli una mano sul braccio.
Anakin era molto più giovane di Padmé e Sola lo aveva adottato come il fratello minore che non aveva mai avuto.
-Ma è la verità, Sola - affermò il ragazzo.
-No! Non è vero! E comunque se la mia sorellina avesse voluto sposare Clovis o qualcun altro come lui, secondo te, sarebbe venuta fino su Mustafar per ritrovarti? Io non credo proprio. Conosco Padmé, non lo avrebbe mai fatto se non ti avesse amato, Anakin. Lei ti conosce, sa tutto di te, e ti ama per questo e so che anche tu la ami molto vero? - chiese Sola con un sorriso rassicurante.
-Più di ogni altra persona nella galassia - rispose il ragazzo rosso in viso.
-Questa è l'unica cosa che conta. - dichiarò Sola.
-Sola ha ragione, Anakin non devi pensare a quello che ha detto Clovis, lui vuole Padmé e il non riuscire ad averla gli dà un tremendo fastidio. E questo dovrebbe farti piacere - dichiarò Sabé.
-Hai ragione però non posso fare altro che pensarci - rispose Anakin.
-Beh non farlo, ti consumi il cervello senza motivo.
Anakin fece un mezzo sorriso.
-Comunque non pensavo che fosse così difficile organizzare un matrimonio. - rise Anakin.
-Pensavi che sarebbe stato facile? - rispose Sola.
-A dire il vero non sapevo cosa aspettarmi -
Sola rise di nuovo mentre Sabé pensò che Padmé era stata veramente fortunata a trovare un uomo come Anakin.
Alla regina serviva qualcuno che fosse lontano dal mondo della politica, che la lasciasse lavorare senza intromettersi e che la sostenesse nei momenti di bisogno.
Anakin era tutto questo. Per Padmé avrebbe fatto di tutto, e lo aveva dimostrato seguendola dopo tre anni di autoesilio su Mustafar.
-Vorrei invitare Obi-Wan al matrimonio, ma non so come la prenderà - dichiarò Anakin dopo un po'.
-In effetti dovresti, Padmé mi ha detto che è molto importante per te - dichiarò Sola.
-È come il fratello maggiore che non ho mai avuto. Ma so di averlo deluso lasciando l'ordine tre anni fa, non so se avrò mai il coraggio di affrontarlo - Anakin sospirò appoggiandosi alla sedia.
-Secondo me dovresti andare da lui, sono sicura che gli farebbe piacere sapere che stai bene - intervenne Sabé.
-Sí, forse avete ragione, entrambe, il problema è che non so se sia ancora su Coruscant o dove sia andato. Sono passati molti anni dopotutto.
-Posso confermarti che non ha mai lasciato Coruscant ed è ancora nell'ordine nonostante tutto. Sono certa che vorrebbe sapere che fine ai fatto. So per certo che era molto preoccupato per te, e prima che tu mi chieda come faccio a saperlo, ho i miei informatori - Sabé strizzò l'occhio ad Anakin per poi dargli in mano un comlink.
-Chiamalo - lo incoraggiò Sola e Anakin annuì per poi uscire dalla casa, sedendosi sotto un albero nel giardino.
Prese fiato e compose il numero del suo maestro.
Rimase stupito nel constatare che il numero era sempre quello e non lo aveva cambiato.
Quando la figura olografica di Obi-Wan comparve nel campo visivo del giovane, Anakin sentí il fiato mancargli.
-Ciao, maestro - dichiarò Anakin.
-Anakin! Anakin sei tu? Dove sei stato tutto questo tempo? Perché non ti sei più fatto sentire? Stai bene? Dove sei adesso? - chiese Obi-Wan lasciando Anakin di stucco.
Non si aspettava una reazione del genere dal suo maestro.
-Sí, maestro, sono io. E per rispondere alle tue domande sono stato in esilio su Mustafar fino ad oggi, non mi sono fatto sentire perché avevo paura di quello che avrei potuto subire comparendo di fronte al consiglio. Sto bene, tranquillo e ora sono su Naboo - rispose il giovane accennando un sorriso.
-Mi sono preoccupato. Avrei voluto cercarti, ma non sapevo veramente dove ti fossi cacciato, avrei dovuto immaginare che ti saresti nascosto sul pianeta più remoto della galassia. E comunque avrei gradito sapere da te direttamente che ti sposi con Padmé - lo Jedi incrociò le braccia al petto fingendosi offeso.
-Hai visto gli honolet, quindi. E comunque sì, mi sposo con Padmé e vorrei che tu fossi presente - Anakin aveva deciso di prendere la palla al balzo ed invitare il suo maestro.
Era giusto, dopotutto era l'unica persona vicina ad un padre che avesse mai avuto.
Obi-Wan parve un po' confuso da quelle parole ma alla fine gli fece un sorriso radioso.
-Verrò, sicuramente. Anche perché mi piacerebbe poterti parlare di persona, ci sono tante cose che voglio sapere da te, delle quali è meglio discutere di persona anziché tramite com. Fammi sapere la data così mi prendo un permesso. Su Coruscant è un disastro, nonostante siano passati tre anni dalla morte di Palpatine ci sono ancora troppe cose da fare. - Obi-Wan sbuffò appena, ma poi tornò a sorridere.
-Sono felice per te. Adesso devo andare, mi ha fatto molto piacere sentirti. Saluta Padmé da parte mia -
-Ciao, maestro, a presto - detto questo Anakin staccò la chiamata e sorrise soddisfatto.
-Come è andata? - domandò Sola raggiungendolo.
-Benissimo, sorellona - sorrise Anakin.
La donna sorrise abbracciandolo.
-Felice che sia così, fratellino -
Angolo Autrice: Eccomi qua, con un altro capitolo lungo :) è comparso (seppur brevemente) Obi-Wan, cosa, ne pensate? 😉 😉 😉
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