~6~
La villa dei Naberrie si trovava fuori Theed, abbastanza lontano dalla capitale.
Anakin non sapeva se Padmé aveva avvisato i genitori del loro arrivo e, da una parte, sperava che lo avesse fatto perché non sapeva come affrontare la situazione.
-Non essere nervoso, mio padre non ha mai mangiato nessuno - sorrise Padmé poggiandogli una mano sulla spalla.
-Hai ragione - rispose l'ex Jedi alzandosi dal sedile.
-Se non avete bisogno di noi, milady noi andremo a Theed - affermò Versé.
-Certo andate pure - sorrise Padmé.
Le Ancelle lasciarono i due fidanzati soli e Anakin guardò il bellissimo paesaggio che si stagliava fuori dalla nave.
Naboo gli era mancato, e tanto anche. Sicuramente era molto meglio di Mustafar, soprattutto come paesaggi ma non solo.
-Stai bene? - domandò Padmé.
Anakin annuì.
-Mai stato meglio, angelo. - dichiarò il ragazzo.
In realtà era molto nervoso, nonostante avesse già incontrato la famiglia di Padmé una volta in questo caso lo avrebbe fatto in una veste del tutto diversa e la cosa lo spaventava a morte.
-Stai tremando - affermò Padmé poggiando la mano sul braccio del giovane.
-Passerà, almeno lo spero - dichiarò lui cercando di fare un mezzo sorriso.
-Coraggio, finché siamo rintanati qui non smetterai di tremare, andiamo -
Anakin annuì e, insieme a Padmé scese dalla nave.
-Non è cambiato nulla qui - dichiarò il giovane guardandosi intorno.
La casa era esattamente come Anakin la ricordava, semplice, ma bellissima, nonostante fosse noto che i Naberrie fossero una delle famiglie più importanti del pianeta.
Ruwee, il padre di Padmé, si era fatto da solo, insegnando letteratura all'università di Theed, ed era molto considerato nei circoli letterari della città e non solo.
Come la maggior parte delle case di Naboo era fatta in pietra con i tetti a cupola.
Jobal, la madre di Padmé, aveva infuso in quel luogo il senso di appartenenza su cui erano fondate le case vere.
La casa era abbastanza grande per l'intera famiglia, ma abbastanza piccola da non far pensare a Padmé che stesse entrando in un'altra dimora grandiosa ogni volta che varcava la soglia.
Come soleva dire Padmé, le residenze ufficiali non avevano calore, e lei considerava casa sua quella dei suoi genitori.
-Zia! - la voce era quella di Pooja.
La bambina uscì di corsa, seguita da sua sorella, Ryoo.
-Ciao! - Padmé abbracciò le nipoti con un sorriso e Anakin notò quanto la donna fosse felice quando era con la sua famiglia.
Chissà cosa avrebbe pensato sua madre nel vederlo fidanzato, sarebbe stata felice di vedere il suo unico figlio impegnato con una donna più grande?
Non lo avrebbe mai saputo.
Purtroppo Shmi era morta sei anni prima.
-Anakin! - Ryoo si staccò da sua zia per poi abbracciare anche lui.
-Ciao, Ryoo, non pensavo che ti ricordassi di me - dichiarò il ragazzo ricambiano l'abbraccio, un po' sorpreso da tanto calore.
-Come potevamo dimenticarci di te? Sapevamo che prima o poi saresti tornato, la zia era felice quando c'eri tu con lei - dichiarò Pooja con la classica innocenza dei bambini.
-Pooja! Lo sai che devi tenere la lingua tra i denti! - Ryoo le fece la linguaccia alla sorella minore.
-E comunque avevo ragione io! Anakin è tornato! - affermò Pooja a voce un po' troppo alta.
-Abbassa il volume, è una sorpresa, la mamma e i nonni sono in casa? - domandò Padmé con un sorriso.
-Certo, venite - Pooja prese per mano Padmé e la trascinò dentro casa.
-Coraggio, Anakin, andiamo - rise Ryoo afferrando la mano metallica del giovane e seguendo la sorella e Padmé dentro casa.
-Padmé! Che bella sorpresa! - Jobal poggiò un grande vassoio sul tavolo e strinse forte la figlia.
-Ciao, mamma - Padmé rispose all'abbraccio con altrettanto calore.
-Nonna, nonna abbiamo un ospite in più! - Ryoo arrivò in quel momento trascinandosi dietro dietro Anakin.
Quando Jobal lo vide una luce calda negli occhi.
-Anakin, questa sì che è una sorpresa! - la donna si avvicinò e lo abbracciò.
-Grazie, Jobal, felice di rivedervi - sorrise Anakin.
-Basta con questi formalismi dammi del tu. Dopotutto sei il fidanzato di Padmé, o mi sbaglio? - Jobal strizzò l'occhio in direzione della figlia minore.
-E tu come fai a saperlo? - domandò Padmé.
-Sono tua madre, tesoro, queste cose le capisco - rispose Jobal staccandosi dal futuro genero.
-Dalle urla di Ryoo e Pooja immagino che abbiamo ospiti - Ruwee comparve dietro la moglie per poi attrarre la figlia in un abbraccio.
Anakin intuì che, probabilmente, Padmé non doveva tornare a casa da molto tempo.
-Papà, è bello rivederti -
-Anche per me, piccola, ma vedo che abbiamo un ospite in più - sorrise Ruwee staccandosi da Padmé per avvicinarsi ad Anakin e Jobal.
Anakin sorrise, sentendo la mano umana sudare a contatto con il guanto, sapeva bene quale era l'opinione di Ruwee su di lui quando si erano incontrati la prima volta, e nonostante la sua amata gli avesse detto che l'uomo non aveva cambiato idea sul suo conto, questo rendeva Anakin molto nervoso lo stesso.
-Anakin Skywalker, chissà perché sentivo che prima o poi la tua strada si sarebbe incrociata di nuovo con quella di mia figlia - l'uomo osservò attentamente il ragazzo e Anakin avrebbe tanto voluto sapere cosa stesse pensando.
Ma non poteva.
-Rilassati giovanotto non ho mai ucciso nessuno, Darred può confermarlo - dichiarò Ruwee forse notando il nervosismo di Anakin che a quel punto scoppiò a ridere.
-Ero terrorizzato, lo ammetto - affermò il ragazzo.
-Lo avevo intuito, cosa temevi? Sei l'eroe della galassie! Hai ucciso Palpatine, accidenti! - il padre di Padmé diede una pacca sulla spalla ad Anakin, come per cercare di metterlo a suo agio.
L'ex Jedi riuscì in qualche modo a rilassarsi, forse avrebbe fatto una buona impressione o forse l' aveva già fatta.
-Sediamoci, tra poco dovrebbero arrivare Sola e Darred - dichiarò Jobal riprendendo il suo ruolo di padrona di casa.
Ryoo e Pooja si misero a litigare ad alta voce su chi delle due dovesse sedersi di fianco ad Anakin, il quale si stava divertendo un mondo a vedere le bambine discutere.
-Bambine adesso basta - la voce di Sola proveniva dall'ingresso e lei e il marito fecero presto la loro entrata nella sala da pranzo.
Darred aveva in mano il dolce, evidentemente i Naberrie avevano già programmato un pranzo in famiglia.
-Padmé! - appena vide la sorella minore, Sola la abbracciò felicissima, ma fu ancora più felice quando vide Anakin.
-Oh cielo, Anakin! - la donna abbracciò anche lui, come un fratello che non vedeva da tempo.
E Anakin pensò che era bello avere una famiglia, una vera famiglia, quella che lui, purtroppo non aveva mai avuto, ma che forse lui e Padmé avrebbero potuto costruirne una.
-Ciao, Sola - Anakin ricambiò l'abbraccio poi Sola si rivolse alle sue figlie.
-Allora voi due di cosa stavate discutendo?
-Io mi siedo di fianco a papà - si propose Pooja e questo voleva dire che Ryoo poteva sedersi di fianco ad Anakin.
Jobal era seduta a capotavola con le Sola alla sua destra e Padmé alla sinistra, accanto alla quale vi era Anakin di fianco al quale vi era Ryoo, all'altro capo del tavolo vi era Ruwee con Darred e Pooja.
-Allora immagino che non siate venuti fin qui senza un motivo - iniziò a dire Sola mentre veniva servito il primo.
-In effetti c'è un motivo - rispose Padmé scambiando uno sguardo con Anakin il quale annuì.
Il ragazzo si portò la forchetta alla bocca cercando le parole adatte per dare ai Naberrie quella notizia.
-Io penso di saperlo - intervenne Ryoo alzando la mano come se fosse a scuola.
-Ah, davvero? - domandò Anakin ridendo.
-Sí, però dovrete dirlo voi - rispose la bambina facendo la linguaccia al ragazzo.
-Ryoo! Non si fa - la riprese immediatamente Darred.
-Non fa niente, tranquillo - sorrise Anakin.
Jobal sorrise. Come anche Ruwee, la donna avrebbe voluto per la figlia minore una vita tranquilla e magari un matrimonio e dei figli, ma entrambi i coniugi Naberrie sapevano che Padmé non sarebbe riuscita a stare lontana dalla politica.
-Mamma, papà ecco noi...ci vorremmo sposare - Padmé buttò fuori quella frase con una certa fretta.
Non perché volesse sminuire il momento, perché si trattava di una notizia importante, ma perché aveva urgenza di dirlo.
A quel punto tutti si fermarono osservando attentamente i due ragazzi.
-Lo sapevo - dichiarò Sola alzandosi da tavola e abbracciando le spalle di Anakin.
-E questo dimostra che avevo ragione, Anakin sei il primo fidanzato che mia sorella porta a casa -
Gli altri risero e Anakin sentí la tensione che gli aveva attanagliato lo stomaco fino a quel momento sciogliersi.
-Allora posso solo dire, benvenuto in famiglia, figliolo - sorrise Jobal scambiandosi uno sguardo con il marito che sorrise.
Anche la loro figlia minore aveva finalmente trovato qualcuno con cui dividere la propria vita e questo i due coniugi Naberrie non potevano che esserne felici.
Angolo Autrice : Per ringraziare tutti coloro che stanno aspettando questo capitolo da un po' l'ho scritto bello lungo e spero vi piaccia.
É stato divertente scriverlo perché immagino che ogni futuro genero sia nervoso quando deve andare a casa della futura sposa :) detto ciò come vi è sembrato questo capitolo? 😉 Fatemelo sapere :)
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