~19~
Anakin aveva una sensazione che non lo abbandonava da giorni, praticamente da quando Eirtaé era partita.
Rabé continuava a dirgli che si stava preoccupando per niente, che la sua collega era più che abile di difendersi da sola e che non le sarebbe successo niente di grave.
Per quanto lo Jedi volesse dare ragione alla sua guardia del corpo, la sua mente si rifiutava, o forse era la Forza che lo stava avvertendo di qualcosa che stava per accadere ad Eirtaé.
Dopo l'attentato subito da lui e Rabé, la sorveglianza del palazzo reale e di Varykino era stata intensificata in maniera sensibile, tuttavia era difficile vedere delle differenze perché l'aumento del personale era stato gestito in maniera parecchio discreta.
Padmé non aveva voluto fare discorsi ufficiali circa l'accaduto, per non fomentare ulteriori malumori, già presenti nell'opinione pubblica.
Quel giorno la regina era impegnata nel ricevimento di alcuni dignitari provenienti da Coruscant, per parlare di un decreto portato avanti da Pooja in Senato, i suddetti volevano conferme sul fatto che la senatrice fosse in contatto con la regina, per non disturbarla, Anakin aveva deciso di dare un'occhiata al vecchio ufficio di Padmé situato non lontano dal palazzo reale.
Non sapeva perché l'istinto lo avesse portato proprio lì, a rovistare tra documenti, bozze di discorsi, articoli di ologiornali, tutto questo sotto l'occhio vigile di Rabé che non lo lasciava un secondo da solo.
Il braccio dell'ancella era ancora fasciato, il taglio era risultato molto profondo e aveva richiesto cure particolari, e questo era uno dei motivi per il quale il braccio fosse ancora fasciato.
-Non chiedermi perché siamo qui, sento solo che la soluzione può trovarsi qui in mezzo - affermò Anakin dopo che fu entrato nella stanza.
Come ogni stanza di rappresentanza, anche l'ufficio di Padmé non aveva particolari decorazioni, tutto era molto semplice, così che l'interlocutore si concentrasse solo su Padmé, quando incontrava delle persone, molto spesso colleghi, si recavano da lei.
Vi erano però numerose piante dalle foglie smeraldine, olografie, e tante, tantissime carte.
Sembrava che la ex senatrice di Naboo non amasse i datapad e Anakin ammetteva di essere d'accordo con quella scelta.
I datapad potevano essere hackerati, i fogli di carta no.
-È la Forza a suggerirtelo? - fu la domanda di Rabé mentre si inginocchiava per aprire un cassetto molto basso di un armadietto.
-Sí, ma non so nemmeno che cosa sto cercando - rispose Anakin tirando fuori da un cassetto della scrivania un articolo di giornale che parlava di un traffico di armi illegale che era stata scoperta grazie alla collaborazione tra Padmé, Bail Organa e altri senatori.
La olografia ritraeva l'allora senatrice che spiegava come avevano fatto lei e alcuni suoi colleghi a scoprire quel fatto, tuttavia non era questo che aveva attratto l'attenzione di Anakin, ma ben altro, ovvero l'altra persona immortalata nella foto.
La giornalista aveva i capelli legati in trecce, indossava abiti tipicamente maschili, ovvero una camicia, pantaloni morbidi e mocassini da cui si intravedevano delle calze a righe.
Lo sguardo dello Jedi era però stato attratto dallo stemma che era ricamato sulla manica della camicia.
Un cuore circondato da uno spineto, un simbolo che allo Jedi sembrava familiare.
-Rabé, puoi venire qui un secondo, per favore?
A quelle parole la donna smise di leggere il registro che aveva trovato poco prima per avvicinarsi al viceré.
-Ti ricorda qualcosa questo simbolo? - il ragazzo batté con il dito sulla foto.
L'ancella si accostò allo Jedi osservando attentamente la foto, ma, per quanto si sforzasse non riusciva a ricordare dove avesse visto quello stemma.
-No, eppure non è un simbolo sconosciuto...sono certa di averlo già visto, ma non so dirti dove - dichiarò la donna reprimendo un gremito di dolore forse dovuta al braccio.
-Stai bene? Sembri pallida, Rabé - Anakin la osservò preoccupato e solo allora si accorse di alcuni dettagli.
Il viso dell'ancella appariva stanco e nere occhiaie si allungavano sotto gli occhi, segno che non dormiva da almeno due giorni.
-Non preoccuparti, sto bene, ho avuto solo due nottate difficili - Rabé cercò di sorridere, ma Anakin notò che quel sorriso era velato da qualcosa di più grave della semplice stanchezza, doveva essere preoccupata per qualcosa.
-Cosa ti preoccupa? - aveva imparato molto su Rabé, ma dal punto di vista delle emozioni l'ancella era ermetica, persino per lui.
-Non è niente, Anakin, tranquillo.
Anakin scosse la testa e Rabé comprese che non sarebbe riuscita ad evitare l'argomento.
-Il braccio ogni tanto mi fa male, ma non è quello il vero problema, no le mie preoccupazioni vanno a te e a Padmé. Griffon mi è parso un tipo molto determinato, uno che non sa accettare un "no" come risposta. E poi sono ancora infuriata con me stessa per non essere riuscita ad evitare l'attentato di cui sei stato vittima, Anakin. Questo non riesco a perdonarmelo, se non fosse stato per te, non so cosa sarebbe successo...- dichiarò la donna stringendo la mano intorno al braccio dolorante.
-Rabé! Non è colpa tua, non lo potevi sapere! - Anakin la guardò negli occhi e lei ricambiò lo sguardo da sotto il velo verde acqua che le copriva il viso.
-Forse, ma il mio compito era proteggerti e non posso permettermi distrazioni di alcun genere.
-Ci siamo salvati a vicenda e ora mettiamoci una pietra sopra. E comunque su una cosa hai ragione, Griffon è una persona determinata e forse la sua ossessione per Padmé non è un fatto di pochi anni - affermò lo Jedi mostrando un altro articolo di giornale, datato poco dopo il loro ritorno su Coruscant da Geonosis, quindi le guerre dei cloni erano appena cominciate.
CLAMOROSO , LA SENATRICE AMIDALA RIFIUTA LA CORTE DEL RE DI RIMMEL , CASO DIPLOMATICO?
Così titotalva Gogossip uno dei giornali scandalistici più famosi della galassia, la cosa che sembrava strana ad Anakin era che sua moglie conservasse una copia della rivista nel suo ufficio.
-Penso fosse di Saché, poco dopo che Padmé aveva lasciato Naboo, Saché stette qui per un po', quindi penso che abbia conservato lei questa rivista, era un modo come un altro per evadere qualche minuto dal lavoro. -
Anakin cominciò a pensare che l'ancella gli leggesse nel pensiero.
-Infatti mi sembrava strano che Padmé leggesse Gogossip -
Rabé nascose una risata dietro la mano.
-Lei no, ma molte di noi sì, era divertente, certo quando non eravamo impegnate in missioni segrete per lei o la regina - affermò l'ancella e questo strappò un sorriso persino ad Anakin.
-Meglio se leggiamo questo articolo, sarà anche gossip, ma magari ci fa capire qualcosa di più sul re in questione -
L'articolo era firmato da Magdalena Gunter, una delle firme di punta del giornale, famosa per riuscire a estorcere a chiunque le informazioni che desiderava.
Ma con Padmé non ci era riuscita, anzi.
Con evidente abilità la senatrice aveva evitato tutte le domande scomode circa il suo rapporto con Griffon, affermando che tosse quasi inesistente, e che non capiva il perché di quella insistenza visto che si erano visti solo una volta ad un ricevimento e si erano solo presentati.
Ma quello che Anakin lesse nelle ultime righe gli fece scattare un allarme in testa.
-Torniamo a palazzo, Rabé, devo parlare con Padmé subito, anzi immediatamente.
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