Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

•chapter 8•

Due spazi vuoti.

Due sedie libere, una a capo tavola accanto a me, ed uno difronte.

Mille domande mi ronzano in testa, ma cerco di liberarmene scuotendo la testa, illudendomi che possa realmente funzionare.

Taglio, con forchetta e coltello, il pollo in piccoli pezzettini, la seconda portata che Benjide ha preparato per me precedentemente.

Asciugo le mani sudate sulla gonna blu stretta che avevo sostituito alla precedente, riprendo la forchetta in mano ed inizio a giocare col cibo.

Alzo silenziosamente gli occhi e vedo tutti mangiare quietamente,così torno ad osservare il mio cibo inerme e tagliuzzato grossolanamente.

Per questa cena avevano invitato i rispettivi fidanzati dei mei fratelli e le loro famiglie, oggi Nick presenterà la sua fidanzata alla nostra famiglia.

È abbastanza agitato anche se cerca di non darlo a vedere.

La sua postura era perfettamente diritta e composta, solo la testa era inclinata verso il piatto. Gli occhi erano fissi sul piatto e non scollava quasi mai lo sguardo, nervosamente tra un boccone e l'altro picchiettava le dita, della mano libera,sul tavolo o stringeva la mano di Bethanne seduta alla sua sinistra, è come se il suo tocco lo conforti.

Distolto lo sguardo dalla coppietta felice e mi concentro su un punto indefinito del tavolo, non riesco a smettere di pensare a tutto quello che era successo durante il pomeriggio, il 'litigio', il nostro 'discorso', il quasi bacio e lui.

Pensavo a lui in ogni sfumature appena compresa, anche se so quasi nulla di lui.

So che stava prendendo la seconda laurea in economia.

So che odia la psicologia.

So che se fosse stato per lui non avrebbe scelto quella facoltà.

So che non adora i cani, almeno non Nicky.

Le uniche certezze che ho su di lui forse sono il suo aspetto fisico, quel corpo da adone greco così sensuale ed irresistibile.

probabilmente è solo attrazione fisica, dovrei smettere di pensare a lui in quel modo.

Sospiro, prendo il primo boccone di pollo e l'avvicino alla mia bocca, le mie papille gustative sono in estasi; il sapore vellutato del pollo si accosta perfettamente a quello salato dei capperi e delle olive ed a quello amarognolo del vino bianco.

Dopo solo pochi bocconi l'appetito mi viene meno a causa della portata importante guatata precedentemente e dai pensieri che mi confondono la mente.

Magari non sono sensazioni provate solo da me, magari anch'io lo attraggo fisicamente, quel quasi bacio.

Bevo un sorso di acqua minerale,dal mio bicchiere che avvicino alle labbra timidamente ed anch'io inizio q picchiettare piano le mie dita affusolate sul tavolo, mordo il mio labbro inferiore.

Forse però dovrei smettere di farmi strane idee campate per aria, lui non proverà mai nulla per me ed io dovrei cacciarmelo dalla testa. Inoltre mia madre scoprisse che mi interessasse fisicamente mi ucciderebbe.

A te non può piacere qualcuno. Ripenso alle parole dettomi da lei qualche anno prima.

Smetto di guardare il cibo rimastomi nel piatto e guardo in direzione di Cassandra, lei ed il suo fidanzato si scambiavano sguardi dolci.
Proprio adesso lui le stava dando un piccolo pezzo del suo agnello e lei dopo averlo assaporato ride lievemente.

Mi soffermo su di lei, la sua folta criniera era arricciata in piccoli e lucidi boccoli biondi, a loro volta tirati all'indietro, racchiusi in una spilla per capelli colorata e lasciati ricadere sulle spalle esili.

Il suo corpo da modella era fasciato da un tubino rosso fuoco che mettava in mostra le sue curve.

Sui suoi occhi aveva applicato un grande strato di ombretto facendo alla perfezione uno smokey-eyes con tonalità scure, mettendo in risalto gli occhi glaciali,inoltre ha contornato le sue labbra con del rossetto rosso scuro.

La sua testa si stava lentamente ruotando verso la mia direzione, così velocemente tornai a guardare il mio piatto, facendo finta di mangiare.

Quando un piccolo ed arrogante sacco di pulci inizia a mordicchiarmi il polpaccio così dalle mie esili labbra esce un piccolo gridolino di dolore.

Guardo verso la mia caviglia dolorante ed un chihuahua bianco ha mollato il mio arto ed ha iniziato ad abbaiare.

Riconosco subito il cane, è quello della signora Schwarzenegger, le due sedie saranno occupate da lei e dal figlio maggiore probabilmente.

≪Kiki≫ sbotto irritata e tutti si girano verso di me, mia madre mi guarda malissimo, i suoi occhi castani bruciavano di rabbia.

Inghiottì il groppo che avevo in gola, il mio viso non traspariva emozioni ed in silenzio il chihuahua torto a mordere il mio polpaccio conficcando i suoi denti piccoli ed appuntiti nella mia carne.
≪Vieni qui tesoro mio≫ una voce stridula richiama il cane che corre verso la padrona.

Fece il suo ingresso una donna alta, vestita con vestiti orientali probabilmente originari dell'India. I suoi capelli rossi erano legati in una treccia alla francese, sul viso non c'era nemmeno un filo di trucco, ma sulla fronte ha un punto rosso.

≪Ragazzina≫ dice autoritaria chiudendo i suoi occhi mogano in due fessure e teneva ancora in braccio il suo animale da compagnia. ≪devi smetterla di dare fastidio al mio cane≫ continua sedendosi a capo tavola.

Rimango a bocca aperta, io dovrei smetterla? Di fare cosa? È  stato quello stupido sacco di pulci a disturbarmi, non io!

≪miei cari ≫ posa il cane ai suoi piedi e la servitù le serve il cibo nel piatto ≪scusate il ritardo, ma come sapete ho un'importante azienda da portare avanti. ≫ dice sorridendo mentre porgeva uno sguardo felice a tutti tranne che a me.

≪Non preoccuparti Clarissa≫ dice sorridendo a   sua volta mia madre  ≪tuo figlio dov'è?≫ si guarda in torno.

Io inizio a fissare quella sedia vuota, Jason che probabilmente starà ancora parcheggiando, varcherà tra poco quella porta.

Sorrido al pensiero, è da molto che non lo vedo, da bambini eravamo molto uniti, ma in seguito la convenienza ha sostituito la vera amicizia.

Ci vediamo e mi saluta quando è strettamente necessario, parliamo del più e del meno se rimaniamo soli per qualche stupido motivo e non mi sopporta.

Non so cosa gli sia successo, una volta era il mio migliore amico, ma adesso è cambiato radicalmente; una volta era una persona dolce, comprensiva e gentile, adesso è arrogante, sprezzante e tratta male chiunque.

Anch'io in questi anni sono cambiata, prima ero una persona aperta e socievole, ora sono tutto il contrario, ho anche paura di ride ciò he penso realmente, dopo quello.

Forse è questo che vuol dire crescere, vuol dire cambiare e maturare, chi in meglio e chi in peggio.

Forse aveva ragione Bob Proctor, il cambiamento è inevitabile e che la crescita personale è una scelta, ognuno ha preso la propria strada.

Sorrido amaramente e come tutti, volto il mio sguardo verso la porta, il mio cuore perde un battito e le mie mani iniziano a tremare.

Un uomo di una ventina d'anni avanza a passo lento dalla porta verso la sua sedia, i suoi capelli biondo platino sono tirati all'indietro, probabilmente grazie a del gel.

È vestito in modo elegante; camicia,pantaloni e scarpe rigorosamente neri che sono nettamente in contrasto con la sua pelle candida.

I suoi occhi sono fissi verso un punto indefinito, solo quando si siede mi lancia uno sguardo glaciale e di disprezzo.

I suoi occhi sono più scuri del solito e lasciano trapelare emozioni negative, distolgo lo sguardo ed incrocio quello di mia madre.

Anche a lui viene servito il cibo ed inizia a divorarlo, sua madre a sua volta. ≪Signori miei non preoccupatevi per noi, gustate pure il dolce≫ mia madre annuisce e fa segno a Benjide di andarlo a prenderlo, nel frattempo gli altri tolgono tutto ciò che è già stato usato.

Aiutata dal marito la donna arriva con una grande torta glassata e la posiziona al centro del tavolo, porge a mio padre un coltello bianco per tagliarla.

≪signori miei≫ prende un bicchiere vuoto e con quel coltello picchietta sul vetro per attirare l'attenzione altrui. Tutti guardammo verso di lui, schiocca le dita e Bruss gli versa dello spumante ≪siamo qui tutti per festeggiare le unioni un fidanzamento dei nostri figli≫ guarda ognuno dei suoi prediletti, nel frattempo Bruss versa il contenuto della bottiglia a tutti tranne che a me ≪spero tanto che ognuno di voi, passi anni meravigliosi in compagnia del proprio amato≫

Alzano al cielo il bicchiere e ne bevono il contenuto, quando nel bicchiere di mio padre non rimase nemmeno una goccia ed il suo viso inizio a tingersi di rosso, taglia la torta mettendo in un piattino un pezzo di torta?

Vogliono uccidermi? Torta pesche e fragole? Sono allergica diamine, solo toccarle mi provoca uno shock anafilattico.

Nicolas mi guarda sofferente ed io alzo le spalle. ≪scusatemi, io salgo su, non ho molta fame ≫ faccio un sorriso di scuse.

Con gli occhi di tutti che mi bruciano la pelle, salgo in camera mia e mi stendo sul letto, sospiro e chiudo gli occhi.

Poco tempo dopo però la porta viene spalancata da mia madre ed il mi siedo di botta spaventata.

I suoi occhi sono iniettati di sangue.

≪piccolo scarafaggio ≫ dice avanzando e mi afferra per i capelli.

N/A

Scusate per la lunga attesa e so che il capitolo non è dei migliori....

Proverò a fare un secondo aggiornamento domani, scusate ancora.

-Tessa&Mari

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro