•chapter 6•
Una volta arrivata a casa mi catapultai nella mia camera, non controllai nemmeno se qualcun'altro oltre me fosse tornato, chiusi la porta e gettai lo zaino a terra.
Aspettai un paio di minuti, nessuno arrivò così sospirai contenta, niente punizioni per ora.
Mi avvicinai al letto, mi sedetti e sospirai pesantemente, sapevo benissimo che avrei dovuto finire i compiti in fretta, facendoli bene, se anche quest'anno avessi voluto avere una media alta, ma l'idea di andare, alle cinque del pomeriggio, in quello studio non mi allettava per niente.
Decisi così di valutare le poche soluzioni a me disponibili, anche se già sapevo quale sarebbe stata la mia unica alternativa..
Se non avessi fatto i compiti, avrei avuto problemi il giorno dopo a scuola; altrettanto se non avessi finito i compiti in tempo e mi fossi trastullata, mia madre l'avrebbe scoperto e mi avrebbe punita.
Non avrei potuto nemmeno far finta di non andare, perché lo scoprirebbero e verrei punita comunque, come non avrei potuto rimandare per sempre; i nodi arrivano al pettine e quest'anno sarebbe stato l'ultimo anno, poi sarei stata libera.
Sbuffai pesantemente gettandomi all'indietro, facendo un leggero balzo che provocò uno scricchiolio delle molle del materasso.
Un piccolo gemito uscì dalle mie labbra, la temperatura del mio corpo stando in quella stanza aumentava velocemente, così decisi di cambiarmi per poi concentrami sul mio studio intensivo.
Pigramente mi alzai dirigendovi merso il cassettone ai piedi del letto, frugando tra i vari indumenti trovai un paio di culotte azzurro pigiamino, le afferrai e mi misi difronte all'armadio posto nel lato opposto del mobile appena controllato. Aprì le ante ed andai alla ricerca di una canottiera, all'interno ne trovai una bianca; con tutto l'occorrente entrai in bagno dove indossai il tutto.
Finalmente la mia temperatura stava tornando nella norma, mi guardai allo specchio ed il rossore delle mie guance stava diminuendo, decisi comunque di legare i miei riccioli in una coda alta e trasandata.
Sospirai leggermente e dopo essermi avvicinata al mio zaino, dal quale estrassi il libro di biologia,iniziai così a studiare.
Quando ebbi finito di studiare quella materia e tutte le altre, mi cambiai ed indossai i vestiti preparati da Benjide: camicia bianca, gonna a vita alta lilla e ballerine bianche. Mi sistemai i capelli ed Alfred mi accompagnò nello stupido studio dove adesso mi trovo.
Sono seduta in una delle poltrone rosse di pelle, le mie gambe sono accavallate una sull'altra, per questo la gonna si è leggermente rialzata, inoltre per la noia e l'impazienza picchietto le mie dita contro il mio ginocchio.
Quando sono arrivata nessuno è venuto ad aprirmi, la porta era spalancata e né alla postazione della segreteria né nella sala d'attesa c'era anima viva così ho deciso di sedermi.
Ho provato ad uscire fuori per prendere una boccata d'aria e stare un po' con lá cagnolina dell'altra volta, ma la porta-finestra era chiusa.
Sbuffo rumorosamente, mi alzo all'in piedi, sono stufa di stare seduta così mi alzo ed iniziò a curiosare un po' in giro.
Lo studio è molto più moderno adesso, niente oro e cose vittoriane intorno, adesso l'arredamento è molto più sobrio e moderno.
Alle pareti ci sono alcuni attesti e foto di famiglia, mi avvicino per guardare meglio, anche se la mia statura mi impedisce di vedere degnamente le foto maggiormente in alto.
Una però mi colpisce, un'allegra famigliola era immersa nel verde di un prato circondato da un boschetto fitto e rigoglioso. In primo piano ci sono due giovani Albert e Clarissa Schwarzenegger insieme a tre bambini, tenuto sottobraccio dal padre c'era John Schwarzenegger il maggiore dei figli.
La sua statura era abbastanza elevata per un bambino della sua età e la sua postura fiera lo rendeva ancora più bello.
Indossava una camicia bianca e jeans neri, i capelli neri spettinati, il suo viso sorridente ed angelico, con quegli occhietti azzurro cielo, ti riscalda il cuore e non smetteresti mai di guardarlo.
Vicino alla madre ed imbronciato c'era un piccolo bambino con i capelli biondi, lunghi e ribelli. I suoi occhietti erano chiusi in due fessure, non sembrava affatto contento di dover fare quella foto. Anche lui era vestito abbastanza elegante, ma il suo viso era sporco di marrone, probabilmente stava giocando e fu interrotto. A questo punto suppongo che sia Jason Schwarzenegger.
La terza bambina, che è in braccio al padre, non la conosco, però notò una notevole somiglianza col dottor Jason, stessa pelle candida e sporca di terra, stessa statura, stesso sguardo, dopo tutto sono fratelli.
Non mi stupisco di non conoscerla, fino a 6 mesi fa non sapevo nemmeno che il signor Schwarzenegger avesse un figlio.
≪Le interessa ciò che vede?≫ mi domanda, vicino all'orecchio,una voce roca facendomi sussultare per lo spavento.
Con gli occhi leggermente spalancati, mi voltò lentamente con il viso leggermente arrossato, davanti ai miei occhi c'è il dottor Jason in tutta la sua bellezza, che mi squadra dalla testa ai piedi.
≪Allora? Le interessa?≫ continua leggermente seccato.
≪E-ec-ecco io ≫ inizio insicura balbettando.
I suoi occhi mi scrutano e mi inquietano paura, il profondo verde petrolio ora si è tramutato in due lastre nere. Al solo guardarli un brivido di timore invade il mio corpo e si forma la pelle d'oca su tutto il mio corpo. Le labbra carnose sono serrate in una linea dura e sottile, che velocemente si trasforma in un ghigno, è come se fiutasse la mia preoccupazione.
Fa un piccolo passo indietro e mi guarda, cercando di non farmi notare abbasso leggermente gonna.
≪Nessuno è venuto a ricevermi e non sapendo se ci fosse qualcuno ho pensato di osservare un po' le foto. Ho per caso fatto qualcosa di male?≫ dico leggere mente irritata e gli sfugge una piccola risata.
≪Certo che no, mi scuso, ma sto cercando una nuova assistente≫fa una piccola pausa ≪adesso però che ne dice di iniziare ≫ si sposta di lato per farmi passare, annuisco e mi dirigo verso la porta della stanza.
Quindi ha licenziato la sua segretaria per colpa mia? Per quello che è accaduto ieri, ma perché l'ha fatto è stato solo un battibecco, non è successo nulla di eclatante.
Dio, ho fatto licenziare una persona, magari ha un bambino piccolo e quei soldi le servivano per crescerlo, oppure una parte lo donava ai poveri o per pagare l'affitto, i genitori potrebbero averla cacciata fuori di casa.
Anche questo è colpa mia e solo mia.
Sospiro e non essendo attenta a dove metti i piedi inciampo maldestramente nel tappeto, ma vengo salvata dal dottor Jason che mi afferra appena in tempo.
Il suo viso è a pochi centimetri dal mio, riesco a sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra, le sue mani sono intorno alla mia vita e mi tengono stretta a lui.
Il cuore martella sempre di più nel mio petto, come se volesse scappare via da me.
I miei occhi sono fissi sulle sue labbra, sono rossee e piene, saranno morbidissime e fantastiche da baciare.
Sono come una calamita, vorrei appoggiarci le mie e poter toccare quegli splendidi capelli o toccare quella pelle candida per baciare ogni centimetro del suo corpo.
Cosa sto dicendo? È il mio psicologo, non dovrei pensare queste cose di lui, è una specie di mio insegnante!
Scuoto la testa e mi libero dalla sua presa facilmente bofonchiando un semplice grazie, mi stendo così sul lettino marroncino.
Lui mi risponde educatamente e si siede sulla sedia adiacente.≪Bene Theresa, so molto poco di te, non sono riuscito a trovare nessun file al tuo riguardo, che ne diresti di incominciare parlandomi un po' di te?≫ mi fa un piccolo sorriso.
I miei occhi vagano sul suo corpo, il suo abbigliamento è completamente diverso da quello del vecchio signor Schwarzenegger.
È vestito completamente di nero, camicia nera arrotolata fino ai gomiti e si intravedono alcuni tatuaggi, i pantaloni skinny neri fasciavano alla perfezione le sue gambe lunghe e magre.
Cosa dovrei dirgli che i miei genitori dopo quello che è accaduto non mi degnano più di uno sguardo, lo stesso vale per Cassandra ed Andrew? Che mia madre pretende il meglio ed ha già progettato la mia vita per i prossimi 20 anni per non doversi preoccupare? Che tra un paio di anni dovrò sposarmi con un ragazzo che nemmeno conosco per soldi e per il volere di mia madre? Che il matrimonio dei miei genitori va a rotoli? Che mi sento infelice ed inferiore a tutti, ma che ho paura di dirlo? Che lentamente sto soffocando sotto tutte queste pressioni?
Tutte le medicine che prendo mi stanno uccidendo dentro? Che preferirei dormire e non svegliarmi più? Che a scuola non mi considera nessuno e se lo fanno è per bullizzarmi? Che non ho amici? Che la notte non dormo e sogno sempre quella notte? Che la mia vita sembra perfetta, ma non lo è? Che mi odio?
≪Ehm, Sono Theresa Elisabeth Geruss, sono la quartagenita di Eveline e Mark Geruss. Ho 18 anni e frequento l'ultimo anno del liceo scientifico, frequento questo studio da 4 anni- ≫ incominciai insicura, ma mi fermò.
≪Queste sono informazioni basilari che avrei potuto ricavarmi cercando meglio o su internet≫ dice non curante ed alzando gli occhi al cielo, facendomi sbuffare ed irritare. Che stronzo, penso. ≪Parlami dei tuoi interessi, dei tuoi idoli, di quello che vorresti fare nel futuro..≫
≪uhm, adoro leggere e studiare, infatti l'anno prossimo frequenterò una delle scuole della Ivy League, spero di essere accettata ad Harvard o alla Columbia University, ma penso di andare a Yal- .≫ incomincio, ma mi interrompe,nuovamente, con la sua risata facendomi sbuffare.
≪Ivy League? Leggere? Studiare? Allora i tuoi abiti non sono solo una 'copertura', se la vogliamo definire così, sei proprio un piccolo ed indifeso angioletto.≫ dice passandosi la lingua sul labbro inferiore mandandomi in bestia, arrossisco, non solo perché noto che mi guarda, soprattutto per la rabbia.
≪Non sono un piccolo ed indifeso angioletto, anche se lo fossi a lei non dovrebbe interessare, lei è solo lo stupido ed egocentrico psicologo dove sono costretta a venire. Se fosse stato per me non avrei messo più piede in questo posto triste e noioso.≫ dico convinta e sto per alzarmi, ma lui mi ferma.
≪Allora hai le palle piccolo angioletto.≫ continua a ridere.
≪La smetta di chiamarmi in quel modo.≫ rispondo irritata fulminandolo con gli occhi, se gli sguardi potessero uccidere lui sarebbe già morto.
≪Io ti chiamo come mi pare e piace, non sei costretta a venire qui per forza? Potrei dirti qualunque cosa, ma tu tornerai comunque. ≫ dice ghignando ed afferrandomi il polso.
Mi mordo la lingua, è vero, potrò lamentarmi a vita, ma dovrò tornare qui.
≪perché pensi che questo posto sia noioso e triste?≫sbuffa
≪è la gente che fa tristi i luoghi.≫
≪mi trovi triste e noioso?≫ mi guarda storto
≪probabilmente ≫ mi mordo il labbro inferiore, ma cosa diamine dico.
≪com'è il rapporto con i tuoi?≫ mi molla ed io mi tocco il polso indolenzito.
≪B-buono, molto buono≫ mi mordo il labbro inferiore, un'altra bugia.
≪lo sai che non si dicono le bugie?≫ sorride e si getta con la schiena all'indietro.
≪chi ti dice che sto mentendo?≫ chiedo spalancando gli occhi.
≪è la seconda bugia che mi dici, ogni volta che lo fai ti mordi il labbro≫ fa una piccola pausa ≪non sai mentire angioletto. Siamo finalmente arrivati al 'tu', sai il 'lei' mi fa sentire vecchio.≫
Se ne è accorto perdirindina.
≪eh sentiamo quale altra bugia ti avrei detto?≫ cercò di farmi furba e di evitare la questione precedente,ma lui alla mia domanda sorride ed i suoi occhi sembrano tornare lentamente al colore originale.
≪tu non mi trovi noioso e triste, anzi.≫ incrocia le braccia al petto.
≪come avevo ipotizzato≫ alzo gli occhi al cielo ≪egocentrico≫ sbuffo e lui ride.
≪che hai da ridere tanto?≫ incrocio le braccia.
≪sei buffa≫ si morde il labbro.
≪hai per caso detto una bugia?≫ trattengo le risate
≪tranquilla angioletto, io sono ormai grande, non si nota quando le dico≫ alzò gli occhi al cielo.
≪ti cadranno gli occhi fuori dalle orbite un giorno o l'altro≫ scrollò le spalle.
≪a te taglieranno la lingua un giorno o l'altro ≫ continuo cercando di sviare il discorso sui miei.
≪non dovremmo parlare dei miei problemi invece che parlare del suo egocentrismo?≫
≪del mio egocentrismo? A me sembrava stessimo parlando di te angioletto.≫ scuote la testa ≪hai problemi di alcool o droga? ≫ scosso la testa.
≪non ho mai né bevuto né mi sono mai drogata, se ridi ti trancio un'arteria, sono moto brava in medicina, ho fatto anche un corso extra curricolare≫
≪un piccolo, indifeso e nerd angioletto≫ ride più rumorosamente
≪un grande, rumoroso e fastidioso psicologo≫ ride ancora
≪fastidioso? Le devo stare molto simpatico signorina Geruss.≫ sorride
≪siamo passati nuovamente al lei?≫ sorrido anch'io
≪forse si e forse no.≫ alza le spalle ≪lei cosa preferisce?≫
≪è indifferente≫ annuisce
≪bene≫ si alza e prende una pallina giocattolo
≪è fidanzata?≫ la lancia a terra e poi la riprende, nel frattempo cammina tranquillamente.
≪no≫ dico in modo secco e distaccato.
≪magnifico≫ lo guardo storto, ma sento subito dopo un rumore provenire dalla finestra. Nicky. Il mio sguardo si addolcisce
≪lo sa,oltre ad essere egocentrico e fastidioso, tratta bene nemmeno gli animali≫ dico avvicinandomi al cane e cerco di aprire.
≪non avremmo dovuto parlare di lei e dei suoi problemi e non di me?≫ dice serio e le sue labbra formano una linea sottile.
≪sì, ma quel cane è anche un mio problema. Chiuderlo fuori non è corretto.≫
≪Quindi lei viene qui, insulta me, il mio studio la mia personalità ed adesso insinua che io non sia corretto? Lei non sa nulla di me e quel cane non è nemmeno mio.≫ sembra nuovamente arrabbiato e gli occhi diventano nuovamente neri, stringe la palla in un pugno per poi tirarla chissà dove. ≪per oggi la sua ora è finita ≫ lancia la palla da qualche parte e mi scaraventa fuori dal suo studio.
N/A:
Qualche giorno fa una personcina di nome Dreamerofdreams02 ci ha taggate in questa challenge. Praticamente chi viene taggato deve scrivere 13 curiosità su sè stesso.
Regole:
-Dovete pubblicare tutte le regole.
-Dovete scrivere 13 cose riguardanti voi.
-Non si può dire di no alla challenge.
- Avete una settimana per fare la challenge, se non lo farete dovrete fare tutto ciò che il nominator vi dirà di fare.
-Dovete avere un nome creativo.
-Non dovete scrivere la challenge in un commento privato, ma dovete scriverla in un capitolo o creare una storia per essa.
-Dovete nominare 15 persone.
CURIOSITÀ DI MARI:
1. A volte mi capita di dimenticare pezzi di canzoni e devo andare disperatamente ad ascoltarli, altrimenti mi sento in colpa😂
2. Adoro fare le trecce a spina di pesce.
3. Se una cosa è strana la adoro di più.
4. Adoro aiutare le persone in qualunque modo in mio potere.
5. Spesso la sera fantastico su ciò che potrebbe succedermi il giorno dopo.
6. A volte invento insulti, anche quelli inimmaginabili.
7. Adoro tradurre le canzoni da me anche dopo averle ascoltate solo una volta.
8. Controllo spesso gli ultimi accessi di certe personcine *musica inquietante*
9. Adoro fare rosicare le troie e le bimbeminkia.
10. Adoro fare capire che non conta un cazzo chi si crede dio.
11. Vorrei fare il bagno a mare completamente vestita un giorno😂
12. Molto spesso scrivo ascoltando canzoni nuove, anche se le ascolto per la prima volta, che alcune volte cambiano le mie idee iniziali per un capitolo ahahaha.
13. Mi piace portare le scarpe chiuse anche d'estate.
Queste sono le mie hahaha
Curiosità di Tessa:( molte frasi scritte non hanno senso lol)
1. ehm, sono castana e riccia, sono alta quanto un minion, sono abbastanza magra, abbastanza fotogenica, chiamo tutti coso/cosa perché non mi ricordo i nomi(lol) e non lo so, penso di non essere un'aliena.👽 ah ho 14 anni da tipo 5-6 mesi, ma sono stata promossa per il 2º superiore.
2. Uhm sono in acida de merda, odio chi fa finta di avere un brutto carattere, perché amica se vuoi ti regalo il mio! Odio le persone in generale, le persone che vanno dai 2 ai 18 anni non le tollero propio. Però adoro i neonati, apparte quando cagano o urlano. Molti mi definisco asociale o scontrosa, io mi definisco più che altro una persona che cerca di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Divento rossa ogni COSTANTEMENTE, è una cosa che odio. Non approvo molto la troppa appiccicosità(?), non mi piace qualsiasi cosa manifesti l'affetto, non sono brava in queste cose. Forse sono apatica?
3. Adoro il cibo, il divano, il mio letto ed uscire con gli amici. Adoro gli unicorni e le cose strane in generale. Adoro i disegni altrui, l'arte, la fotografia e vorrei imparare a disegnare, ma sono una frana gnew. Adoro ogni tipologia di vestiario, una delle mie migliori amiche mi definisce una che fa shopping compulsivo. Adoro le persone stronze perché di solito sono le più sincere. Adoro la musica. Adoro i punti.
Adoro i Twenty-one pilots. Adoro scrivere i punti alla fine delle frasi.
4. Odio i bambini viziati. Odio le persone false ed il falso buonismo. Odio le cose rosa e fru fru, i fronzoli e le principessine. Odio i call center. Odio quando le persone origliano o ti spiano. Odio il sushi ed i cinesi. Odio il pesce. Odio i gatti ed i conigli, sono malvagi. Odio gli omofobi. Odio le tazzine da te. Odio gli eroi dei film, i solito adoro i cattivi, perché sono quelli con un passato duro alla spalle. Odio che le persone definiscano Harry Potter satanico. Odio non il fatto di non aver ancora conosciuto nessun fanboy. Odio i tacchi. Odio le cose troppo a fantasia. Odio le doppie facce. Odio le persone che insultano le altre senza motivo. Odio tutti, penso di essere allergica alle persone lol.
5. Mi piacciono un casino i fiori
6. vorrei farmi tutti i piercing ed i tatuaggi che voglio, ma mia mamma e mio padre rompono.
7. preferisco la neve al caldo, preferirei vivere in Alaska.
8. adoro l'inglese, ma odio il fatto che sia un 'obbligo' conoscerlo. Non è giusto, chi è di madrelingua inglese è avvantaggiato, quindi io perché dovrei impararlo? Per far comodo a loro? No grazie.
9. Odio le regole, ma sono una perfettina
10. sono pigra, mangio ogni due e tre.
11. non so cosa mi aspetta il futuro, sono indecisa di conseguenza mi faccio miliardi di filmini mentali.
12. Ho una sedia-armadio in camera mia e mia mamma mi ucciderà prima o poi perché non sistemo mai la mia stanza.
13. Sono una fangirl e penso che chiunque scriva, su wattpad o comunque in generale, metta molto di se in ciò che scrive. Succede spesso che la protagonista delle proprie storie rappresenti chi siamo o chi vorremmo essere.
14. (Ne scrivo una in più perché non lo so) adoro da morire queste sue frasi: 'I am not afraid to walk this world alone' e ' if sad was a drug, I'd be high as fuck'
In alcune delle curiosità è successo che scrivessi molto perché non avevo cosa fare, ora addio cosini/cosine.
Nominiamo
IlovePauloDybala
-Ghoost
anvchorstyles
alesvix
artvhes
StellaBlu4ver
_haaveila
xdrughabit
xartvlesbian_HES94
wolfofwinter99
xdrughabit
_dybalina_
SimoneDeRuggiero
Juvelici0us
sarastacchetti (andate a leggere le sue storie)
MollyNight
hemossmjle
Abbiamo taggato persone a caso, che magari nemmeno seguiamo ahah, scusate
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