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Capitolo 10


Si beh, non so esattamente dove sono. 

Mentre camminavo, ho preso un pullman, e sono scesa alla fermata più lontana possibile, per poi prendere altri pullman per andare sempre più lontano. 

Ho soldi a sufficienza per ciò che ho bisogno. 

Sono su un marciapiede, sono diretta verso una locanda per passare la notte e mangiare. 

Sono le 10 e mezza di sera, quando varco l'ingresso della locanda di nome "Alberona".

-"Buonasera...-" entro e l'edificio si rivela abbastanza spoglio e desolato. 

L'ingresso, da al vedere una sala con una decina di tavoli, alla sinistra, un bancone da bar. 
infondo a sinistra ci sono delle scale a chiocciola che portano al piano di sopra dove ci sono le camere, e poco prima, l'imbocco di un corridoio che da ai bagni e alla cucina. 

L'arredamento è vecchio stile, tavoli e sedie di legno scuro e massiccio, un camino acceso illumina maggior parte della sala insieme a un lampadario al centro del soffitto. 
Al muro, sono appese varie teste di animali, vecchi fucili e armi di vario genere. 

Mentre esamino per bene il posto, sento delle risate provenire dal corridoio. 

Decido di andare a vedere.

attraverso la piccola sala e il corridoio.

-"Scu-scusate..io..-"

Apro la porta e davanti a me si presenta una scena abbastanza bizzarra. 

Una ragazza e un uomo seduti con entrambi i piedi sul tavolo e in mano un boccale di birra.

Lei, una giovane ragazza di 18 anni con lunghi capelli castano scuro ondulati, occhi viola scuro, carnagione olivastra, un fisico sinuoso e un grande seno.
Indossava un bikini marrone con una felpa verde, dei jeans militari e degli scarponi. 

Lui, un uomo di mezza età di 45 anni, alto e molto muscoloso. Con i capelli arancioni tirati all'indietro, la barba ispida, e occhi neri. Una camicia nera, scarponi e pantaloni militari.

-"Stupido vecchio barbone abbiamo degli ospiti-" 
Disse lei ridendo e guardandomi con un sorriso fugace. 

Il signore mi guarda interessato non curante delle parole della ragazza, si mette composto e si mette a fissarmi mentre beve un altro sorso dal suo boccale di birra. 

La ragazza si alza, senza lasciare quel boccale di birra a cui sembra molto legata, quasi fosse diventato un quinto arto. 

-"Piacere, io sono Cana, Cana Alberona-" 
Mi sorride e io contraccambio.

Uh, ecco spiegato il nome della locanda, sono un genio

-"Piacere mio...sono Lucy, Lucy Heartphilia-" sorrido. 

Beh dai, sembrano brave persone, poteva capitarmi un tizio pedofilo fissato con i canguri

Al suono del mio cognome, l'uomo cambia sguardo, e si mostra ancora più interessato. 

-"Benvenuta Lucy-" 
Stringe decisa la mia mano Cana. 

L'uomo si alza, anche lui senza lasciare il suo boccale di birra/ quinto arto, e con passo un po barcollante ma con una figura slanciata e espressione affascinante, viene verso di me e mi tende la mano. 

-"Lui, è mio padre-" disse Cana con una voce esasperata ma con una nota di divertimento e indicando col boccale l'uomo.

-"Piacere Lucy, io sono Gildarts, Gildarts Clive-"
Mi fa un sorriso caldo e rassicurante. 

Ah, ora spiegato il quinto arto in comune.

Dopo raggiunta la sala principale, mi sistemo dietro il bancone con accanto Cana e Gildarts dietro il bancone, impegnato a preparare 3 birre. 

-"Allora Lucy, dicci tutto-" chiese Cana.

-"Ero una serva dell'ambasciata, ma per problemi interni sono stata lincenziata cosi..-" 

-"Te ne sei andata, non sai cosa fare e ora ti trovi in uno stato confusionale..non è cosi, piccola Lucy?-" mi precede Gildarts 

-"Esatto.."- 

Cana era affianco a me che mi ascoltava con un'espressione dolce. 

Gildarts posò le birre sul bancone e lui insieme a Cana iniziarono a bere. 

Ma sarà buona? non ho mai assaggiato la birra e.e

Assaggio. 

E' amara...però è buona. 

Faccio un altro sorso. 

-"Lucy, se vuoi puoi avere vitto e alloggio qui, ci serve personale e visto che te hai esperienza in campo, sei perfetta-" propose Cana, e a me non pareva vero. 

Minchia che culo

-"Oh..ehm, okay!-" risposi con il sorriso a 32 denti

Gildarts posò le chiavi della mia camera sul bancone e disse "Numero 3, tutta tua cara!-" 
Presi le chiavi e le misi nella tasca dello zaino e continuai a bere la birra. 
Chiacchierammo e ridemmo fino a notte fonda. 
Saranno state le 3 e mezza/4 quando ognuno entrò nella propria stanza per andare a riposare, finalmente a riposare. 
Chiusi a chiave dietro di me la porta a doppia mandata, come mia abitudine. 

Stavolta non c'è nessuno a impedirmi di farlo.

Sono..malinconica? 

L'entrata, da a vedere a un piccolo salotto, con un divano e la tv posizionata davanti a quest'ultimo.

Dietro, c'è una piccola cucina con un tavolo e una sedia. 
Sulla parete di destra ci sono due porte, la prima è un grande bagno con la vasca e la seconda è la camera, con un grande e armadio e il letto posizionato sotto una grande finestra che da a vedere sul fiume della città. 
Accanto al letto c'è una scrivania e al centro della stanza, un enorme tappeto rotondo peloso. 

Dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua in cucina, vado in camera. 
Poso lo zaino sulla scrivania e metto i vestiti che mi ero fermata a comprare prima di venire qui nell'armadio. 
Sistemo quello che c'è da sistemare e mi concedo un lungo bagno caldo. 

Bene Lucy... diamoci da fare.

Aspettiamo.

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Ve l'avevo detto che avrei aggiornato presto! 
Con i vostri commenti mi avete strappato un sorriso e anche una lacrima, siete una delle mie gioie più grandi, grazie di cuore a tutti voi! 
Questo capitolo è la svolta della storia in poche parole, quindi da qui incontreremo molte persone che conosciamo gia da molto, moooolto tempo! Scrivetemi nei commenti chi vorreste incontrare e io cercherò di fare il possibile! 

Vostra zia Bunny <3

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