39 - Confessione
Abel mi fece ripetere tutto ciò che Azaly mi aveva raccontato sull'arcangelo Uriel, così da poter correggere e completare ciò che la sua povera ex ragazza mi aveva detto solo pochi minuti prima.
Non appena ebbi finito, il mio angelo fece un lungo sospiro che non preannunciava nulla di buono. Aveva ancora le mani intrecciate dietro la mia schiena e lo sentivo rigido di tensione.
«Ci sono molte cose che Uriel ha nascosto ad Azaly nel tentativo di proteggerla; cose che non ha mai ammesso nemmeno con me, ma di cui sono certo. Lei non può nemmeno immaginarlo, ma la verità è che Uriel... la ama» mi rivelò, e io non potei fare a meno di sbarrare gli occhi per la sorpresa. «Prova dei sentimenti per lei da quando eravamo poco più che bambini e sono sicuro che ha continuato ad amarla per tutti questi anni. Il problema è che il suo ruolo di arcangelo lo avrebbe portato ad allontanarsi da lei in continuazione, a correre tantissimi pericoli e ad essere temuto da tutti gli angeli comuni, perciò, per Azaly, restargli accanto sarebbe stato un sacrificio enorme».
Ero scioccata. Questo fantomatica autorità del loro mondo, per cui Azaly ancora soffriva tanto... era davvero innamorato di lei!
Abel accennò un sorriso per la mia espressione stupita, ma era ancora molto teso. «Col passare degli anni Uriel ha iniziato ad allentare sempre di più il nostro legame, e sono convinto che l'abbia fatto per impedire ad Azaly di ricambiare i suoi sentimenti. Lui... si fidava di me, sapeva che anche io la amavo e desiderava vederla felice accanto a me, vederci felici insieme. Me lo ha detto lui stesso, ormai una vita fa. Anche la freddezza di cui Azaly ti ha parlato... non so, non riesco a credere che sia del tutto naturale. E in ogni caso sono sicuro che lei riuscirebbe ad affrontare qualunque sacrificio per Uriel, ma lui non ha voluto sentire ragioni e io purtroppo non posso andare contro le intenzioni del mio arcangelo, né avrei mai potuto tradire la fiducia del mio migliore amico raccontandole ciò che sapevo».
Che storia romantica e triste... ma Abel conosceva Azaly troppo bene per sbagliarsi su una cosa del genere, lei era sicuramente in grado di farcela. Beh, tutto dipendeva dai suoi sentimenti, non ero sicura che ormai potesse amare il loro arcangelo più di quanto amasse Abel.
«Stando alle parole di Azaly, però...».
«Era troppo tardi, lei ne era già innamorata» proseguì per me.
Sospirai. «Quindi è stato tutto inutile...».
«Non proprio. Dopo essersi arresa al suo cambiamento, Azaly è riuscita a metterci una pietra sopra e a vivere degli anni sereni insieme a me. Ama ancora il ragazzo che ormai crede scomparso per sempre, ma grazie alla sua indole razionale ha messo tutta se stessa nella nostra storia. Sarebbe andato tutto per il meglio, se io non avessi rovinato tutto».
Lasciò andare stancamente il viso sulla mia spalla, teso e tormentato. Quanto dolore e sensi di colpa si era tenuto dentro, per tutto questo tempo, senza poterne mai parlare con nessuno? Ora finalmente comprendevo tutta quella resistenza nel parlarmi del suo passato...
«Per oltre un anno ho visto Uriel costringersi a tenersi a distanza dalla ragazza che amava e a rimanere impassibile davanti alle sue lacrime» riprese, stringendomi più forte. «Per me è stata una tortura resistere con te anche solo un mese, mentre lui ha continuato ben oltre, fidandosi di me e dei miei sentimenti per lei. E Azaly... era straziante vedere la ragazza che mi piaceva ridotta in quello stato. E alla fine, a causa dei miei sentimenti proibiti, ha perso entrambi. E lo stesso vale per lui».
Povero Abel, non trovavo giusto che provasse tutto questo rimorso per dei sentimenti che non aveva nemmeno scelto di provare. Era chiaro che non avrebbe mai voluto tradire il suo amico, stava tremando al solo ricordo.
Sfiorai la sua schiena attraverso il tessuto leggero della maglia. «Gli sei ancora affezionato, non è vero?» immaginai.
«Molto. Uriel per me è stato... un fratello. Prima di diventare così freddo era il mio punto di riferimento di fronte a ogni difficoltà. La sua amicizia per me è stata motivo di grande orgoglio, mentre io ai suoi occhi resterò solo una tremenda delusione. Mi aveva affidato la cosa più preziosa che aveva al mondo e io l'ho fatta soffrire nel peggiore dei modi: con una relazione proibita dalle leggi capitali, le stesse che Uriel è costretto a far rispettare. Non riesco nemmeno a pensarci, se qualcuno facesse soffrire te in questa maniera credo che impazzirei». Premette il viso nell'incavo del mio collo, agitato e quasi nauseato dalla sola idea. «E' per questo che all'inizio non ti ho detto nulla. I sensi di colpa mi tormentavano già da prima di arrivare qui, quando mesi prima avevo capito che Azaly ed io non eravamo fatti per stare insieme».
Questo non era giusto, Abel non aveva fatto nulla di male per meritare di provare un tale rimorso.
«Non puoi rimproverarti di questo, tu hai fatto tutto quello che potevi. Ti sei sempre preso cura di lei e Azaly stessa mi ha detto che con te è stata felice» cercai di consolarlo.
«Lo è stata» ripeté, chiarendo che questo era avvenuto in passato. «Scusami se ti ho nascosto delle cose così importanti. Anche quando con Azaly andava tutto bene ho preferito non dirti nulla per non costringerti a nasconderle qualcosa di così grande. Avevo immaginato che col tempo vi sareste affezionate l'una all'altra».
Un lieve sorriso contrastò con i suoi occhi ancora lucidi, ma mai quanto i miei, che trattenevano le lacrime a stento al pensiero del dolore che entrambi avevano dovuto affrontare. Tutto questo era ingiusto.
«Non colpevolizzarti, Abel, tu hai sempre agito con le migliori intenzioni. E poi non è detto che debba finire male, non credi che un giorno potrebbero tornare insieme?».
«Lo vorrei tanto. Sono convinto che, accanto a lui, Azaly sarebbe felice nonostante i sacrifici, ma non so se Uriel accetterebbe mai di rischiare».
Non faticavo a credergli. Azaly era intelligente, furba, aveva una pazienza incredibile e non faceva mai nulla di "sbagliato". Era a dir poco perfetta per quel compito, ma che ne poteva sapere qualcuno che non le rivolgeva la parola da anni?
«E non è tutto» mi distrasse dai miei pensieri. «La cosa peggiore sarà quando lui verrà a portarmi via. Ci ritroveremo l'uno contro l'altro proprio a causa dei miei sentimenti, così lo avrò deluso due volte: per quello che ho fatto ad Azaly e per quello che ho fatto a me stesso».
Nascose il viso tra le mie braccia, pieno di una vergogna che non meritava assolutamente.
L'unica cosa che riuscii a fare per consolarlo fu stringerlo forte e terminare quella conversazione in un lungo e dolce bacio, sperando che riuscisse a fargli percepire tutto il mio appoggio e il mio amore. Un amore che sembrava crescere ad ogni piccola cosa che scoprivo di lui.
*
Ci consolammo l'un l'altra, restando a baciarci e coccolarci fino a crollare dal sonno a notte fonda. La mattina ero ancora piuttosto giù, ma dopo lo sfogo del giorno prima Abel stava molto meglio e riuscì a risollevare il mio umore con una promessa: uscire insieme nel pomeriggio. Un'uscita vera, di quelle in mezzo alla gente. Aveva intenzione di trasformarsi in essere umano per regalarmi un vero appuntamento.
Arrivai a scuola piena di entusiasmo. Lasciai Abel con Azaly sulla panchina in pietra e salii in classe con Chris, che però sembrava piuttosto pensieroso. Era davvero raro trovarlo in quello stato e mi fece preoccupare abbastanza da chiedergli spiegazioni con una certa insistenza. Erano due le persone a cui teneva di più, ma quella mattina Azaly era relativamente serena, per cui...
«E' qualcosa che riguarda Melanie, vero?» intuii. «Mi devo preoccupare?».
Le sue guance si imporporarono all'istante. «No, con Melanie va tutto bene. ...Anche troppo». Le ultime due parole le sussurrò appena.
«Che vuol dire troppo?» insistei, avendo già un sospetto. Mi dispiaceva metterlo in difficoltà, ma ero davvero preoccupata.
Chris mi rivolse uno sguardo colpevole. «Se te lo dico... mi prometti di non parlarne con i nostri angeli?».
«D'accordo, te lo prometto» accettai con una certa tensione. Non era un buon segno.
«Ok. Il fatto è che lei mi piace molto, ormai è inutile negarlo» ammise, imbarazzatissimo. Si guardava continuamente intorno per paura che qualcuno ci sentisse. «Ma ho paura che se lei è la persona giusta, allora Azaly...».
«Ah. Ora capisco». Proprio come pensavo.
«Non fraintendermi, con Azaly è tutto come dovrebbe essere» si piegò meglio, pieno di imbarazzo. «E' solo che non sono ancora pronto a perderla».
Beh, lo capivo perfettamente. Tentai di confortarlo ricordandogli che il suo angelo non se ne sarebbe andato fino a che lui ne avesse avuto bisogno, ma suonarono parole vuote perfino a me. Il "bisogno" di qualcuno era slegato dall'affetto, almeno secondo gli angeli, e in ogni caso Azaly non sarebbe mai stata sostituibile. Che senso aveva, fingere che sarebbe andato tutto bene?
Alla fine strinsi semplicemente le sue spalle in un gesto di amicizia, per fargli capire che gli ero vicina, e quel gesto sembrò riuscire a confortarlo almeno un po'. Era grazie al suo dolce angelo che eravamo riusciti a ricostruire quel bel rapporto tra di noi e quello era solo uno dei suoi meriti: i nuovi amici, la fiducia verso il padre, la capacità di mostrare le incertezze quando invece un tempo nascondeva tutto dietro a un sorriso divertito... Chris era cambiato tantissimo, grazie a lei, e volente o nolente, a breve sarebbe stato in grado andare avanti da solo.
*
Durante le lezioni non riuscii a concentrarmi su altro che sulle possibili destinazioni per l'appuntamento di quel pomeriggio. Grazie alla forma umana di Abel avremmo potuto andare anche in luoghi affollati, così mi venne un'idea: la libreria della zona commerciale. Era così piena di testi sulle scienze naturali, che Abel amava, che mi sembrò la meta perfetta.
Dopo pranzo terminai i compiti in tempo record, ansiosa di rivedere Abel in forma umana. Quando si trasformò, il ragazzo dagli occhi chiari che emerse dalla luce bianca mi attrasse come non aveva mai fatto prima. Aveva una semplice camicia bianca che gli stava benissimo e dei jeans scuri che gli cadevano perfettamente; non riuscivo a smettere di guardarlo.
Probabilmente anche lui provava sensazioni diverse dal solito, perché venne subito a baciarmi con trasporto, per poi abbracciarmi così forte da sollevarmi da terra.
«Ti avverto, oggi non riuscirò a trattenermi dal baciarti ogni volta che posso». I suoi sorrisi allegri erano qualcosa di indescrivibile...
Come per confermare le sue parole, iniziò a darmi dei lenti baci sul collo che mi diedero i brividi.
«Oh, fai pure» scherzai, ricambiando i suoi baci non appena me lo lasciò fare.
Si prospettava un pomeriggio estremamente gradevole.
*****Angolo autrice*****
Ora finalmente posso dirvelo: il secondo libro, come sapete, ripete la storia di Abel e Sarah dal punto di vista di lui, mentre il terzo racconta la storia di Azaly e Uriel dall'infanzia fino a molto dopo il viaggio in questo mondo (ovviamente coinvolge in buona parte anche Abel). Il terzo è il libro che preferisco in assoluto e sono già felicissima di poter condividere una parte della storia con voi tramite il racconto di Abel, in ogni caso lo renderò comprensibile anche senza leggere il secondo per chi non avrà tempo di leggerli tutti e tre. Mi auguro che questo capitolo vi sia piaciuto ♥ il prossimo avrà toni più leggeri. Mi raccomando, commentate o votate! Soprattutto i lettori silenziosi :3 grazie di essere arrivati fin qui <3
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