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Capitolo 8: Sentimenti

5 anni prima

Sophie guardava fuori dalla finestra pensierosa, l'inverno era alle porte e la temperatura a Parigi scendeva di giorno in giorno.
Osservava attentamente le persone camminare lungo le Champs-Élysées, frenetiche attraversavano la strada, diretti ognuno in un luogo diverso.
Lei era avvolta da una coperta e sorseggiava lentamente il suo tè, voleva tanto far parte di quell'ammasso di gente: voleva solo poter essere normale per una volta nella sua vita.

Eppure in quell'istante si sentiva felice, non era mai stata certa di poter amare qualcuno, ma con lui si sentiva al settimo cielo, è vero litigavano tanto, ma tornavano sempre l'uno dall'altro. Erano come una droga: non riuscivano a smettere di assaporarsi a vicenda. Volevano sempre di più, il sesso tra di loro non era solo sesso, non era un rapporto carnale e basta, c'era molto di più. La fiducia, il sentirsi finalmente a casa, l'odiarsi per poi amarsi, tutti e due ne avevano bisogno. Erano due anime in fuga, e dopo tanti anni in solitudine, finalmente avevano smesso di scappare.

Sophie si sentiva così mentre osservava il cielo grigio parigino, finalmente sentiva dentro di sé che niente sarebbe andato male, anzi, voleva rimanere così per sempre.
Micheal era dovuto andare via per sbrigare alcuni "affari", lei invece era libera, non doveva lavorare e aveva tutto il tempo del mondo da concedersi.
Infatti, cosa che non aveva mai fatto in vita sua, decise di vedere un film. Voleva concedersi di liberare la mente a nuove esperienze, così prese il computer di Micheal, il suo era rimasto a New York per la fretta; lo accese e aspettò.
Non so descrivervi come il mondo le crollò addosso.
Tutta la felicità che aveva provato svanì ancora prima che potesse apprezzarla.
Non ci mise molto a trovare la password per accedervi, essendo una spia sapeva perfettamente come sbloccare un semplice computer, quello che trovò tuttavia, non era per niente semplice.

Vi era una cartella numerata con la data che rovinò per sempre la sua vita, incuriosita la aprì.
Ecco in quel preciso momento si sentì il suo cuore dividersi in mille pezzettini, ma così piccoli che sarebbe stato impossibile ricomporlo.
Aveva cercato a lungo la verità su quella notte senza trovare alcuna traccia, ed invece aveva tutto davanti il naso. Per tutto questo tempo aveva la verità a portata di click. La cosa peggiore è che Micheal sapeva e non le aveva detto nulla, anzi, stava cercando di aiutarla a scoprire qualcosa che lui già sapeva. L'aveva imbrogliata per tutto questo tempo, l'aveva presa in giro, nonostante tutto quello che lei aveva passato, nonostante si fosse aperta con lui.

Sophie non poteva credere ai suoi occhi, non riuscì nemmeno a piangere, non sapeva come reagire, sentiva solo un grosso peso nel petto farsi sempre più prepotente. Grosso come un macigno si faceva spazio nel suo torace, spazzando via ogni barlume di felicità che avesse mai provato. Non riuscì nemmeno a finire di leggere tutto il rapporto che chiuse di scatto il computer. Rimase per interi minuti a fissare il vuoto, con gli occhi colmi di dolore, un dolore talmente forte da bruciare ogni singola fibra del suo corpo, tanto da renderle difficile respirare.
Micheal tornò poco dopo, la trovò in quello stato e si avvicinò per cercare di capire cosa la turbasse, quando vide il suo computer nelle sue mani, sbiancò.
Capì subito cosa lei avesse trovato e si maledisse per non aver almeno avuto la decenza di mettere una password un po' più complicata.

<<Sophie, posso spiegare.>>
Disse sotto voce.

Ma Sophie non voleva sentire nulla di quello che aveva da dire, voleva soltanto avere la forza di reagire e andare via da lì, voleva scappare e tornare a casa, anche se una casa non l'aveva. Qualsiasi posto sarebbe stato meglio.

<<Come hai potuto. Per tutto questo tempo mi hai mentito. Mi hai manipolata. Tu sapevi tutto.>>
Sophie sputò fuori quelle parole con rabbia.

<<Forse all'inizio, ma i miei sentimenti adesso sono veri.>>
Rispose Micheal con calma.

<<Sentimenti? Come osi anche solo metterli in mezzo. Hai una vaga idea di come io mi senta adesso?>>
Sophie stava iniziando ad alzare la voce.

<<Non avevo idea di chi fossero, Sophie devi credermi.>>
La supplicò l'uomo.

<<Crederti? AHAHAHAHAH>>
Sophie scoppiò in una risata isterica.

<<La tua parola per me non vale più niente. Tu non vali più niente. Tutto quello che è successo sarà soltanto un brutto ricordo.>>
Disse continuando.

<<Per me sei morto.>>
Concluse.

Sophie corse in camera da letto e recuperò un po' delle sue cose, le infilò in fretta dentro una borsa, voleva lasciarsi tutto alle spalle e andare via.

Micheal cercò di sbarrarle la strada e lei lo colpì in pieno viso. I due su guardarono negli occhi per un tempo indefinito. Poi Sophie lo superò e aprì la porta, ma prima di chiudersela alle spalle Micheal disse:

<<Ricorda che lavori per me.>>

Sophie sorrise e poi chiuse con violenza la porta alle sue spalle, mentendo fine a l'unica cosa che le aveva regalato un briciolo di normalità.

Presente.

<<Quindi andiamo semplicemente in Iraq?>>
Chiese Clint.

<<Non è così semplice, per quanto voi non siate abituati ad eseguire degli ordini governativi, non possiamo intrufolarci in uno Stato con cui il governo non è esattamente in ottimi rapporti.>>
Rispose Sophie.

<<Okay, quindi cosa proponi
biondina?>>
Le domandò Tony.

<<Ci serve una copertura, una base, armi... Qualcuno che conosce il territorio e può aiutarci a muoverci meglio.>>
Rispose seccata Sophie.

<<Bene, possiamo chiamare il Sottosegretario della Difesa e procurarci il tutto.>>
Disse Nat.

<<Non credo che vi appoggerà, vi ricordo di tutte le truppe americane in Iraq. Credete veramente che qualcuno come lui possa ammettere che qualcosa sia sfuggito al suo controllo?>>
Domandò Sophie.

<<Ha ragione, il Governo non ammetterà mai che qualcosa sia sfuggito al loro radar.>>
Confermò Banner.

<<Bene, qualcuno proponga un piano.>>
Si intromise Tony, mentre mangiava uno snack.

<<Sophie la tua organizzazione non può fornirti nulla?>
Le chiese Nat.

Sophie ci pensò per un po': in realtà poteva benissimo fare qualche chiamata per farsi dare quello che voleva, ma sapeva anche che Micheal ha occhi e orecchie ovunque e che avrebbe sicuramente scoperto il suo giochino. Doveva chiamare direttamente lui, sapeva anche che non le avrebbe detto di no, si sentiva ancora in colpa per tutto quello che aveva causato.

<<Posso fare un tentativo.>>
Ammise infine.

Si allontanò dal gruppo per prendere una boccata d'aria e per poter valutare bene le sue opzioni: poteva chiamare Olivia e chiederle un parere, anche se sapeva perfettamente quello che pensava sugli Avengers, nonostante fosse stata lei ad accettare il tutto; oppure poteva chiamare Micheal.
Non sapeva nemmeno se quello fosse il numero giusto, non si erano più sentiti da quel fatidico giorno, era sempre Olivia a chiamarlo e quando non c'era lei, trovava il modo di fargli sapere le cose indirettamente.

Prese un bel respiro e lo chiamò. Il cellulare iniziò a squillare e ad ogni squillo il cuore di Sophie perdeva un battito, di nuovo quel peso si faceva largo sul suo petto.
Micheal ci mise un po' prima di accettare la chiamata, era sorpreso di una cosa del genere. Non aveva mai avuto il coraggio di cancellare il suo numero di telefono, o le sue foto. Se pur titubante accettò, si portò il cellulare all'orecchio sinistro e pronunciò il suo nome.

<<Micheal...>>
Disse Sophie in un sussurro.

<<Come posso aiutarti?>>
Le chiese con l'amaro in bocca.

<<Potresti raggiungermi al quartier generale degli Avengers?

Dobbiamo parlare di quella famosa missione.>>

Domandò con voce ferma, come se tutto questo non la turbasse.

Micheal sperava che si trattasse di altro, prese un bel respiro e le rispose:

<<Sophie siete state congedate, non c'è nulla di cui discutere.>>

La ragazza alzò gli occhi al cielo, odiava dover supplicarlo, odiava anche stare lì in quel minuto al telefono con lui. Nonostante tutto l'odio riusciva comunque a causarle sensazioni che detestava, sensazioni che non voleva più provare soprattutto per lui.

<<Per favore, è una cosa importante.>>
Insistette.

Micheal sbuffò, infondo se l'aveva chiamato doveva essere veramente importante.

<<Va bene, dammi un paio di ore e sarò da te.>>
Chiuse infine la chiamata Micheal.

Sophie non si era accorta di non essere più sola, Thor l'aveva raggiunta.
Non amava molto la compagnia, soprattutto quando voleva spegnere il cervello e dimenticare il passato.

<<Stai bene?>>
Le chiese preoccupato.

Sophie annuì, non aveva voglia di iniziare una stupida conversazione con l'uomo. Voleva solo avere con sé la sua migliore amica per poter sfogare tutta la sua frustrazione.

<<Anche se non ci conosciamo, so essere un buon ascoltatore.>>
Le disse.

Sophie alzò gli occhi al cielo.

<<Ti ringrazio, ma vorrei stare sola. Puoi comunicare agli altri che fra due ore Micheal sarà qui per parlare della missione.>>
Thor annuì, si voltò e si incamminò verso l'entrata.

Prima di andar via si voltò per un secondo, guardò Sophie che nonostante gli sforzi non riusciva a non far vedere quanto soffriva. Non sapeva nulla della ragazza ma non riuscì a pensare quanto fosse bella. Lì in quella veranda, con il tramonto sullo sfondo, sembrava un'opera d'arte. Le sorrise per l'ultima volta e poi rientrò, lasciandola sola come aveva richiesto.

Sophie guardò verso l'orizzonte cercando di preparare sé stessa a quello che sarebbe successo da lì a poco, non ci sarebbe stata Olivia a difenderla e a parlare al posto suo, doveva affrontarlo da sola. Perquanto avrebbe voluto vendicarsi per tutto il dolore, non riusciva a non pensare a come sarebbe stata la sua vita se non avesse mai scoperto quel tradimento.
Chissà, avrebbe vissuto felice e nella menzogna?
Nessuno poteva rispondere alle sue domande, doveva metterci un punto. Quello sarebbe stato il momento perfetto, era l'unico modo di imparare ad affrontare Micheal, di accettare tutto quello che era successo tra i due ed andare avanti. Non c'è miglior vendetta dell'indifferenza, doveva essere indifferente nei suoi confronti d'ora in avanti, niente più sentimenti. Niente di niente.

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Buona pasqua carissimi lettori!!!

Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere nei commenti la vostra opinione!
Non dimenticate di votare!

A presto!!

Ps: mi scuso per eventuali errori

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