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You...

"Mary! Muoviti, tra poco dobbiamo partire per Hogwarts! Quanto ci vuole per quella pozione?" Urlò Rose.
"So che gli ormoni per Scorp ti danno problemi, ma aveva detto che sarebbe passato prima qui, quindi datti una calmata." Risposi.
"Ragazze! Piantatela di litigare!" Si intromise la signora Potter.
"Scusa!" Esclamammo insieme io e Ro.
Quella era la mattina per partire verso Hogwarts e visto la mia insistenza per andare a salutarli, mi avevano lasciato fare una pozione polisucco per andare a King's cross.
In casa vi erano i Potter, io, Rose e suo padre, che erano passati la mattina presto dopo aver alloggiato al paiolo magico con il resto della famiglia.
Scesi di fretta le scale e mi diressi in cucina dai ragazzi.
"Sono pronta." Declamai ansimante.
"Mary, il maglione..." disse Albus.
Mi guardai il cardigan e mi accorsi che fosse al contrario.
"Ma andiamo!" Sbuffai, andando in salotto per sfilare la giacca e girarlo.
"Comunque stai male con quell'aspetto alla americana." Commentò Rose, sedendosi sul divano.
"Non ho scelto io a chi prendere l'identità e poi i vestiti sono italiani, me li ha portati Victory dopo il suo viaggio nella mia terra nativa." Le ricordai.
"Nessuno crederà che mio cugino sia uscito con una come te." Ripetè.
"In effetti non è il mio tipo..." disse Al.
"Non capisco se volete che vengo con voi o no." Sbuffai.
"Certo che voglio che mi vieni a salutare, ma tu, non una tipa sconosciuta." Ribattè Rose.
"Concordo" confermò Albus.
"Beh, è l'unico modo e poi voglio vedervi lasciare la stazione per il vostro ultimo anno." Mi lamentai.
"Dovresti esserci anche tu..." mormorò Rose.
"Lo so...ma tecnicamente non ho finito nemmeno il quinto..." ammisi, dato che non avevo potuto fare gli esami.
"Potremmo chiedere ai nostri genitori di farti fare l'esame come se fossi privatista." Propose Albus.
"Non potrei usare il mio nome." Ribattei.
"Potresti usarne un altro e poi, a guerra finita, lo convertiremo come Marianna Capaldi."continuò Rose.
"Provate a chiedere, ma io dubito." Acconsentii incerta.
A salvarmi da altre loro idee fu il campanello, che fece precipitare sia una Rose emozionata, che un Ron aggressivo davanti alla porta, la quale li separava dai Malfoy, padre e figlio.
La coppia fece accomodare l'altra e i due giovani ci raggiunsero in salotto.
"Un altro anno senza la McAllister è un anno sprecato, sono felice di vederti Mary." Mi salutò lui abbracciandomi.
"Non parlarmene." Sospirò Albus, salutando l'amico.
"Siete pronti per il settimo anno?" Chiesi eccitata.
"Io no, devo studiare un sacco: voglio il punteggio massimo ai MAGO e poi sarò anche prefetto...tutto ciò mi mette ansia." Entrò in crisi la rossa.
"Sicura che non puoi venire Mary? Non so se reggerò mia cugina per un intero anno se parte con questo spirito." Entrò Lily nella stanza.
"Eh no, starà qui con me e poi abbiamo anche noi di che pensare." Rispose James, affiancandomi.
"Lo sai, anche Ces avrebbe dovuto iniziare il corso per Auror lo scorso anno." Gli raccontai.
"Mi spiace per tuo fratello." Sorrise dispiaciuto.
"Dai, mica è morto." Sdrammatizzai.
"A che punto sei col piano?" Chiese Albus.
"Non lo so, non sono sicura che funzioni e non so nemmeno da dove lanciarlo...vorrei che ci fosse Ludo." Sospirai.
"Il druido?" Chiese Rose.
Io annuii confermando e poi sospirai nuovamente, prendendo la borsa e preparandomi a uscire di nuovo dopo settimane.
"Forza, il treno vi aspetta." Li incitai, prendendo la mano libera di Al e con l'altra lanciando incantesimi sulle loro valige, in quanto maggiorenne.
"Non vedo l'ora di avere diciassette anni." Commentò Scorp esasperato, facendo ridere me e James, mentre gli altri concordarono con lui.
"Tanto non posso neanche guidare..." sbuffai.
"Perché no? Mio padre ti insegnerebbe." Propose Lily.
"Primo: rischio di essere scoperta dalla sede e uccisa; secondo: vorrei che fosse Marco a insegnarmi." Puntualizzai.
"Usi quella parola con troppa leggerezza." Farfugliò Albus ringhiante.
"Sta tranquillo, non lascerò che accada con altrettanta facilità." Gli sorrisi, tirandolo verso la porta.
"Allora andiamo?" Chiese il signor Potter nel corridoio.
"Si." Confermammo insieme.

Caricammo i bauli sulle macchine e in cinque minuti eravamo alla stazione.
Come al solito ci dirigemmo al binario 9 e 3/4, passando per il muro di mattoni.
La piattaforma era piena di gente allegra e urlante, come al mercato.
La confusione nel nostro mondo è ordinaria amministrazione e io l'ho sempre adorata per l'energia che trasmette la massa di gente dagli abiti bizzarri e gli oggetti animati.
Tra la gente, mano a mano con Albus, vidi Emma, Loren, Fred, Rox, Dom, Hugo, la ministra, i loro genitori, Luis, Molly, Lucy, Lorcan, Lysander, perfino vedere Shelly mi fece emozionare.
Mi strinsi ad Albus, il quale mi baciò i capelli, mentre io cercavo di non piangere e correre ad abbracciare tutti i miei compagni.
James corse da Emma, abbracciandola e baciandole la guancia, per poi dirigersi verso di noi.
"Emma, mi sembri molto bella, sono felice che hai ripreso qualche chilo." Commentò Albus.
"Grazie, James mi ha aiutata molto..." rispose lei lanciando sguardi grati al suo ragazzo.
"Visto che questo stordito del mio ragazzo non si spiccia, temo che dovrò fare da sola. Piacere, Marika Gold."mi presentai alla mia cara amica come se non la conoscessi.
"Emma Longobottom." Mi sorrise e io non riuscii a non abbracciarla.
Appena resami conto di ciò che avessi appena fatto, mi staccai bruscamente, cercando una scusa:" mi spiace, mi hanno parlato molto di te e sono un po' espansiva..." tentai.
"Oh, ehm, non c'è problema, credo. È stato un piacere e poi gli abbracci sono sempre graditi e sono contenta che Albus abbia trovato qualcuno, dopo...beh, dopo...Jessica..." disse a fatica.
"Capisco, non deve essere facile per te." Mormorai.
"Sono convinto che sia stata più dura per Jess stessa." Intervenì James.
"Non lo so, ho sempre pensato che sia troppo meravigliosamente forte per lasciarsi consumare dalla mancanza."ribattè Albus, probabilmente cercando di farmi un complimento.
"Forse, ma è da insensibile dire una cosa del genere, Albus." Controbatté Emma, più dura del diamante e più fredda di un iceberg.
"Sai cosa intendevo." Obiettò il corvino con tono aggressivo.
"Smettetela.-Si intromise James.-Avete ancora un anno da passare insieme e penso che lo scorso vi siate già rovinati abbastanza per questo argomento. Dovete avere tatto tra voi stessi, siamo le persone che più ne soffrono, ve lo abbiamo ripetuto mille volte, non possiamo aggredirci tra noi." Concluse.
"Credo che sia quasi ora che partiate..." sussurrai colpevole.
"Lo credo anche io, c'è troppo sangue freddo da queste parti." Confermò Emma, tirando James tra la folla.
"Che cosa ho fatto?" Chiesi al corvino.
"Niente Mary, non è colpa tua..." mi sussurrò abbracciandomi, per poi portarmi dagli altri.
"Dove sono Rose e Scorp?" Domandai al gruppo notando la loro mancanza.
"Non lo so." Risposero Draco e Ron all'unisono.
I due si guardarono furiose e misero a cercarli.
"Forse dovremmo aiutarli, per evitare che li trovino." Suggerì Lily.
"Ed evitare la scena dei loro padri che li beccano nascosti da qualche parte a limonare? Mai!" Ribattè Hugo divertito, per poi ricevere una gomitata da sua madre, la quale tentava faticosamente di non ridere.
"Forza ragazzi, si sta facendo tardi, tra poco daranno l'ultimo fischio. Muovetevi." Li incitò la signora Potter, notando l'ora.
"Vi voglio bene, passate un buon anno e scriveteci molto...Albus Severus fa attenzione e non combinare guai." Li salutò il signor Potter, abbracciando i figli e tenendo un tono serio.
"Tranquillo papà, a presto mamma."ricambiò il ragazzo.
Mentre Lily abbracciava i genitori, io e Al ci fermammo un secondo a parlare.
"Tu..." sussurrò lui.
"Tu..." riposi.
"Mi mancherai, cercherò di tornare ogni qual volta mi sia possibile." Disse.
"Anche tu, ma dedicati ai MAGO, preferisco parlarti per via epistolare, ma saperti impegnato con la squadra e la scuola. Se mi vuoi seguire per davvero, devi imparare più cose possibili e sistemare quella cosa all'aquila...meglio non rischiare." Risposi, seguendo le parole con un bacio.
"Ci vediamo presto..." mi ribaciò.
"Presto..." confermai con un terzo contatto.
Sciogliemmo l'abbraccio, giusto in tempo perché potessi abbracciare anche Ro e Scorp, che erano tornati seguiti dai genitori con i capelli arruffati, i visi rossi e il respiro un po' affaticato.
"Non rimanere incinta mentre sono via." Mi raccomandai, abbracciando Ro.
"Staremo attenti." Rise lei.
"Non perderla di vista." Dissi all'altro.
"Fidati, non ci riuscirei neanche volendo." Rispose lanciandole un occhiata affettuosa.
"Allora, com'è essere beccati a limonare?" Chiese Albus, prendendo il baule.
"Imbarazzante, ma dopo questa estate vogliamo un po' di euforia, la gioia del binario ci ha fatto invogliare." Rispose Scorp orgoglioso, mentre saliva sul treno.
Anche in quella conversazione, dirigendosi al mezzo per il loro ultimo anno, mi lanciarono qualche occhiata nostalgica.

Sentii James avvicinarsi e abbracciarmi, mentre il treno fischiava e gli alunni si affacciavano verso i genitori.
Il mezzo che per anni ci aveva ospitati, iniziò a muoversi e lasciare la stazione, portandosi via una parte di tutti i presenti.
"Io non avrò mai dei figli, non potrei affrontare questa cosa con una creatura che ho creato io." Ammisi per sdrammatizzare.
James rise ed annuì, appoggiandomi pienamente.

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