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Whoever is shouting, is dead

Un urlo si elevò nella stanza, uccidendoci come coltellate profonde.
"Chi ha urlato, è morto!" Esclamai, rigirandomi verso il corpo di Albus.
"Rose, perché l'hai fatto? Volevi provocare un genocidio?" Chiese Scorpius.
"No, no, no, no! Cosa abbiamo fatto?! Jessica muoviti, andiamo in camera." Mi chiamò la rossa.
"Ma che hai, fammi stare qui, sto comoda." Mi lamentai stringendomi al petto del corvino.
"Felice di renderti felice." Mi sussurrò dolce, attirandomi a se.
"Sul serio?! Ti rendi conto di con chi abbiamo dormito? Cazzo! Sono Albus e Scorpius!" Disse lei.
"Già, ma io non tornerò qui molto presto e voglio godermi tutto, anche dormire tra le braccia di un bel ragazzo!" Ribattei, per poi baciarlo.
Lui rimase sorpreso, ma poi rispose, parecchio coinvolto.
"Beh, non è la mia ultima notte, quindi vado a farmi una doccia e poi torniamo nella nostra camera." Proclamò, facendo sbattere la porta del bagno.
Io ed Al ci staccammo, guardando nella direzione della stanza e ridemmo.
"Sono così terribile?" Chiese Scorp sul letto, dispiaciuto.
"No, è solo che sei un Malfoy e lei una Weasly, le sembra di tradire la sua famiglia nel caso in cui si innamori di te." Gli spiegai, accoccolandomi come prima.
"E come faccio a convincerla?" Domandò ancora confuso.
"Già il fatto che ammetti di amarla è gran cosa, sarà due anni che cerco di fartelo capire...secondo devi essere meritevole e per lo zio solo colui che lo batterà a scacchi magici e batterà la famiglia a quiddich sarà abbastanza in gamba per sua figlia." Disse Albus.
"Concordo e poi sei già a buon punto, le piaci: è un inizio." Suggerii io divertita.
"Piantatela, gufetti." Ringhiò lui.
"Tecnicamente non stiamo insieme, ci siamo a malapena baciati." Lo corressi.
"'Malapena' due pluffe!" Mi diede un pizzicotto sul fianco, il corvino.
"Ok...ci siamo baciati parecchio, meglio?" Chiesi scocciata.
Lui mi baciò approfonditamente per quasi due minuti e poi esclamò, con orgoglio:" ora si."

"Non possiamo smaterializzarci in camera?" Sbuffai scocciata.
"No! Siamo principianti! Potremmo spaccarci!" Esclamò indispettita.
"Tu sei una principiante!" La corressi.
"Che intendi?" Chiese torvo Scorpius.
"Davvero pensate che faccio due giorni di viaggio per arrivare a casa? Ho imparato a smaterializzarmi due anni fa!" Risposi.
"Cosa? Solo al terzo anno?" Quasi urlò Rose sconvolta.
"Sai fare anche l'expecto patronus?" Domandò curioso Albus.
"No, quello no..." dissi leggermente imbarazzata.
"Come mai non te lo hanno insegnato?" Mi interrogò.
"...ci hanno provato...ma non sono capace." Risposi.
"Se vuoi ti insegno, potresti incontrare dei dissennatori una volta scoperto chi sei, oppure ti potrebbe servire per inviare messaggi." Si propose Al.
"E quando? Partiamo...domani pomeriggio! E non abbiamo ancora preparato neanche una borsa, devo ripulire tutto! È un disastro!" Mi disperai.
"Penso che imparare un incantesimo salvavita sia più importante." Mi contraddisse Scorpius.
"Non se devi togliere erbe e amuleti da nascondigli in un castello di sette piani, per non parlare degli incantesimi nascosti e le trappole magiche nella foresta proibita...ci metterò tutta la notte!" Mi agitai.
"Tranquilla, ti aiuterò.-Sospirò Rose -ma ora andiamo in camera, devo cambiarmi, le calze a rete mi danno fastidio." Si lamentò.
"Ci vediamo dopo ragazzi." Li salutai.
L'altra gli fece un cenno col capo e mi affiancò.
Presi la bacchetta e iniziai a disegnare tre piccoli cerchi nell'aria, con un rapido movimento del polso.

Apparimmo davanti a camera nostra ed facemmo il nostro ingresso, trovando Emma avvinghiata a James, mentre Loren dormiva ubriaca sul letto disfatto.
"Wow...pensavo che i Griffondoro fossero più pacati, invece siamo delle mine vaganti." Commentai.
Emma e James si girarono, guardandoci come bambini quando vengono colti con le mani nella Nutella.
"Rose...i miei soldi..." sorrisi vittoriosa.
"Che boccini, devo dei soldi anche a Malfoy, grazie alla tua notte di follia." Si lamentò.
"Così impari a scommettere." Ghignai.
"Rose, Jessica, com'è che arrivate tanto tardi? Vestite come ieri sera? Dove avete dormito? Non siete mai tornate." Ci interrogò James, alzandosi dal letto di Emma e facendoci vedere i suoi adorabili boxer dei Chudley Cannons.
"Te lo dirò senza ridere e con tutto il rispetto che ho nei tuoi confronti...non siamo noi quelle appena uscite dal letto della figlia del migliore amico di nostro padre, con solo le mutande che ci ha regalato l'anno scorso nostra madre per il compleanno." Disse Rose, mentre io cadevo a terra dalle risate.
"Almeno non ho il reggiseno in mano e il rossetto tutto sbavato..." ribattè lui.
"Ehm...James, tesoro, in realtà hai un po' del mio rossetto sparso..." lo avvertì Emma, rossa come un peperone.
"Ecco...è un altra cosa!" La smentii lui.
"In realtà non lo è, anzi, almeno noi ci siamo svegliate più vestite di te!" Scoppiai di nuovo a ridere.
"Non ti conviene ribattere, è una battaglia persa." Lo affiancò Emma, poggiando la testa sulla sua spalla.
"...ok, vado in bagno...e, Rose, non azzardarti a dirlo ai parenti." La avvertii lui, sparendo dietro la porta e lasciando Emma con noi, che ridavamo come se non ci fosse un domani.
"Oh, Emma cara, te la sei proprio giocata bene!" Disse la rossa tra le risate.
"Ridi, non hai idea di quanto siano veritiere le tue parole!" Sì pavoneggiò.
"Dimentichi che presto tuo padre lo scoprirà e sai bene cosa pensa dei Potter, soprattutto di James." Le ricordai.
"Si, si, sono bravi ragazzi, ma meglio non innamorarsi. James non è un farfallone e se ci provasse lo sterilizzerei come un cane." Disse, alzando il tono della voce, per farsi sentire anche dal bagno.
"Questa era crudele, complimenti!" Battei le mani, stendendomi sul letto.
"Dobbiamo svegliare Loren." Propose Rose.
"No, durante i postumi della sbornia è sempre irritabile." Ribatté Emma.
"Non era una delle tue migliori amiche?" Chiese la rossa.
"Oh, lo è, ma non mi va che inizi a lanciare fatture." Rispose.
Ridemmo tutte, poi James rifece il suo ingresso in camera, indossando la maglietta e i jeans della sera prima.
"Vado in camera, voglio vedere in che stato sono gli altri, vengo qui più tardi." Ci avvisò baciando la mia fronte, quella di Rose e divorando le labbra di Emma.
"Va bene, dopo mi aiuti a fare il baule... devo mettere a posto..." non riuscii a sentire il resto della frase perché gliela sussurro nell'orecchio, ma dalla faccia di lui presumo fosse qualcosa di interessante.
"Ci sarò sicuramente." Confermò baciandola, per poi uscire contento.
"Lo tieni proprio al guinzaglio." Rise Rose.
"No, alle redini...mi ha fatto vedere una specie di ballo fatto dal suo patronus: è un cavallo." Raccontò lei sognante.
"Che cosa carina!" Mi intenerii subito.
Discutemmo delle nostre serate romantiche per un ora, fino al risveglio di Loren, che divenne isterica e ci mandò tutte a quel paese.

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