What there is after
Sono tre settimane che Scorp è appiccicato a Rose, senza mollarla un attimo.
Durante la nostra assenza lei aveva aperto un archivio trappola, che ha lanciato un incantesimo il quale ha fatto vibrare tutto nella stanza, facendo rompere le finestre che l'hanno tagliata e facendola colpire dai vari oggetti presenti, un paio di penne nella gamba e una pinzatrice contro la spalla, mentre uno schedario l'ha messa al muro.
Appena estratta la bacchetta, si liberò e annullò il tutto, prendendo i documenti pericolosi.
Purtroppo il suo brutto aspetto mandò in tilt il povero biondo, che non riuscì più a scollarsi da lei, soprattutto mentre la risistemavano al Snt.Mungo.
Secondo le mie fonti la sede si ritrovò in gravi guai, a corto di soldi e merce di scambio, per la prima volta vulnerabile e impotente dopo tanto tempo.
Io sono stata poco bene durante gli ultimi 10 giorni, prendendomi una brutta influenza intestinale che mi ha causato nausea continua.
Il mio legame con Albus si fece piuttosto diverso, soprattutto quando interagiamo fisicamente o proviamo forti emozioni.
Quando vomito pure lui sente la nausea, quando ci baciamo tutto è mille volte più passionale e quando ci agitiamo, l'altro lo sente.
È come amplificare tutte le sensazioni e non ci siamo ancora abituati.
Vittoria e Giulio si stanno ambientando un po' a fatica, dopo il lungo ricovero in ospedale.
Attualmente vivono nella casa di Londra, mentre io mi sono trasferita da Rose finché non potrò tornare a studiare e diplomarmi.
La reazione della preside quando venne a sapere tutto ciò che era successo fu incredibile,per la prima volta la vidi travolta dalle emozioni e non composta e attenta come al solito.
"A che pensi?" Mi chiede Al, porgendomi il mio panino salmone e filadelfia.
"La reazione della McGranit, era così shoccata..." ridacchiai.
"In effetti lo era. Hai ancora la nausea?" Chiese premuroso.
"Tu come ti senti?" Domandai di rimando.
"Uffa, spero ti passi, odio essere malato..." sbuffò.
"Almeno così possiamo sempre sapere come sta l'altro." Risi.
"In realtà non ci tengo a provare i dolori mestruali..." borbottò.
In quel momento mi zittii, riflettendo sul fatto che in effetti non li aveva ancora provati...in tre settimane...
"Tutto ok?" Mi osservò.
"Ehm...si...devo parlare con Ro dopo...potresti portare Scorp a fare una partita?" Gli proposi, ricevendo in risposta un gran sorriso.
Finito il pranzo andammo a fare una passeggiata, per poi chiamare l'altra coppia, che quella mattina era andata al Sant' Mungo per un Check up a Rose.
Scorp fu un po' riluttante ad andare, ma non si fece nemmeno pregare troppo.
Allora dopo averli congedati con un sorriso di facciata, trascinai la bionda in camera nostra.
"Che hai? Sei una corda di violino." Constatò lei.
"Albus non ha ancora sentito i dolori mestruali e io ho l'influenza da una settimana e mezza!" Esclamai agitata.
"Non ti seguo..."affermo confusa.
"Rose...ho un ritardo ed ho la nausea...sai di cosa sono sintomi?" Domandai ansiosa.
"No...è...è impossibile...non d-dopo tutto quello che è suc-successo!" Balbetta avendo capito.
"Il weekend che è venuto a trovarmi abbiamo finito col fare sesso non protetto, poi ho preso la pillola del giorno dopo...inoltre essendo stata attaccata e maledetta non pensavo che potesse essere ancora vivo!" Esclamai.
"Primo, non possiamo saperlo! Secondo, l'incantesimo che ha usato Albus avrebbe dovuto rilasciare un energia pari a una bomba atomica...se invece lo avessi assorbito spiegherebbe perché é ancora vivo!" Ipotizzò indicando la mia pancia.
"E la pugnalata di Victoria?" Chiesi ancora.
"Primo sei stata curata, secondo sono intervenuti i tuoi poteri e terzo, magari essendo ancora un embrione non ha percepito nulla." Continuò.
"Non può essere vero...è impossibile!" Ansimai agitata.
Sentii di nuovo una nausea allucinante.
"Mary, calmati...facciamo così: settimana prossima ho un altra visita all'ospedale. Ti prenderò di nascosto un test di gravidanza. Poi vedremo..." cerca di consolarmi.
"Rose! Io ho avuto in circolo anche il veleno di Vic!" Aggiungo sempre più spaventata.
"Significa che se c'è, mio nipote sarà estremamente potente..." fa un mezzo sorriso.
Ma io non resisto e scoppio a piangere fra le sue braccia, disperata e impaurita.
I ragazzi tornarono a casa quasi subito, iniziando a chiamarci agitati.
Appena mi ripresi , scendemmo da loro, che ci strinsero preoccupati.
"Che succede?" Domandò Albus.
"Niente, stiamo bene!" Risposi tranquilla.
"Ma...allora perché avevi così tanta paura e angoscia?" Chiese lui.
"Oh, scusate, colpa mia: le ho fatto vedere la scena di un Horror con sacrifici umani..." sussurra Rose colpevole.
"E perché?" Chiese Scorp.
"Ci avevano mandato il link...solo che dopo essere tornata alla sede sono un po' sensibile ai tavoli di marmo sopra i quali vengono incise le persone..." borbottai imbarazzata.
"Capisco...Al, forse è meglio tornare al campo. Ragazze, vi consiglio un film più comico." Ci fa l'occhiolino il biondo, poggiando una mano sulla spalla dell'amico facendolo scostare da me.
Io e Rose ridacchiammo e quando se ne andarono facemmo i pancake e i popcorn, iniziando a guardare uno di quei buffi film americani, dopo aver invitato anche Lily.
Quella settimana fu un inferno: i miei sbalzi d'umore, che notai sempre più spesso, la nausea, la fame, il sonno e l'angoscia persistente per il test, che avrebbe rivelato l'evidenza.
Andai anche a trovare Giulio e Victoria, nella speranza di rilassarmi, ma lei già si comportava come se fossi una balena, proibendomi il caffè e facendomi stare tutto il tempo sul divano.
Al contrario, Giulio, non capiva tutte le accortezze della vampira, guardandola storta di tanto in tanto e cercando aiuto in me per capire che succedesse.
Quando finalmente Rose arrivò a casa con il fatidico test, ci isolammo in camera, mettendoci all'opera.
"Secondo le istruzioni devi far cadere una goccia di sangue nella pozione.
Se questa di disperde significa che non sarai madre, ma se invece toccherà il fondo rimanendo unita, preparati a cambiare pannolini..." sospira agitata, prendendo una boccetta con un liquido trasparente.
Con un gran respiro, mi bucai il dito, facendo cadere una goccia di sangue nella boccetta.
Osservammo la goccia entrare in contatto con il liquido e perdemmo il respiro all'esito.
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