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The day-part 1

Domenica Albus non mi parlò, rimanendo rigido, fino al momento in cui rimanemmo nuovamente soli.
"Ora io uscirò da quella porta a prenderti la pillola...quando torno dovrai spiegarmi un bel po' di cose..." disse austero, sbattendo la porta dietro di se.
Ci pensai, all'infinito, fino ad avere un discorso filato e sensato in mente.
Lui tornò nel giro di mezz'ora.
Leggemmo subito le regole, prendendola come indicato.
Una volta che il problema fu oltrepassato, ci sedemmo sul divano.
"Parla pure..." mi incitò.
"Questa notte, alle tre, io e i miei fratelli andremo in Italia insieme a degli auror e i tuoi genitori camuffati. Vi avevo chiesto di venire con me...all'inizio...ma più studiavo quel posto, più mi accorgevo di quante variabili ci fossero, di quanto fosse incredibilmente pericoloso.
Poi riuscii anche a finire il sortilegio...ma non potevo scrivervi, non potevo portarvi all'inferno. Albus, ti prego, non puoi credere che riesca a portare il ragazzo che amo, un mio carissimo amico e la mia migliore amica in assoluto. Albus, non chiedermi di portare Rose e te lì, non chiedermi di farvi assistere a tutto quello, non chiedermi di farvi assistere a una mia possibile morte o io assistere alla vostra..." lo supplicai, avvicinandomi sul punto di piangere.
Lui mi guardò e mi baciò, stringendomi tra le braccia e sussurrando:" scusa, ma è proprio quello che voglio fare, non posso stare a casa ad aspettarti."

Rose e Scorpius arrivarono quella sera, subito dopo una lettera di Albus.
Tutti erano contrari alla loro presenza, ma furono irremovibili, come se ne dipendesse la loro vita.

Alle tre ci riunimmo, con vestiti scuri e mantelli, nel cuore del ministero, per prendere una passaporta che ci avrebbe condotti in Italia.
Aspettammo in legione che la madre di Rose desse il via libera, in modo tale da disorientare la sede.
Una serie di magici e illogici eventi sconvolse l'Italia, incrementando i livelli di energia magica nazionali.
In seguito avremmo liberato degli animali magici e per ultimo avevamo anche dei folletti e orchi, che non sono mai troppo.
Mi dispiacque per i babbani, ma fui certa che i maghi avrebbero tenuto tutto segreto, come dal loro codice e accordo con lo stato.

Molti maghi della sede si erano già sparpagliati per l'allarme diffuso, così noi approfittammo del casino e ci materializzammo nella foresta.
I mantelli ci proteggevano dagli incantesimi di rivelazione, mentre con la magia cercavamo di evitare le fatture e maledizioni o porre rimedio agli ostacoli, ad esempio creando un ponte di sassi per superare una piccola frattura nel terreno oppure levitare fino al canale di scarico per introdurci dentro la sede.
Con me c'erano Albus, il signor Potter e Rose, poiché avremo usato il sangue degli weasly-potter come sigillo.
Intanto la signora potter e gli altri auror rimasero fuori con Scorpius, facendo da vedetta e creando dei campi illusori per chiudere la sede in entrata e uscita se avessero iniziato a rientrare.

Dopo aver risalito il canale, passammo per una botola ed entrammo nella sala controllo degli impianti.
Immobilizzammo un paio di addetti, poi li feci confessare dove fossero mia sorella e i reperti, ma loro mi seppero dire solo la seconda.
Uscimmo dalla stanza e seguimmo il percorso studiato, fino alla stanza dove lanciare il sortilegio.
Tutte le piante erano morte e rinsecchite e la camera sembrava un set di un film dell'orrore.
Detta così sembra abbastanza semplice, ma incontrammo più di un paio di maghi, che però pensai più opportuno uccidere, malgrado le lamentele dei miei accompagnatori.
"Da quando uccidi a sangue freddo?" Chiese sconvolto il signor Potter.
"Non mi ricordo...otto anni, mi pare..." ci pensai.
"Otto anni?" Ripetè Albus sconvolto.
"Ah, la storia di Vittoria?" Domandò Rose.
"Esatto..." sospirai.
"Che storia?" Chiese il signor Potter.
"L'ho letta nel fascicolo di Vittoria, una mezzavampiro. Era l'unica ad avere contatti con Marianna." Disse la bionda.
"Per insegnarmi ad uccidere mi dissero che se non lo avessi fatto Vittoria sarebbe morta di fame, così iniziai è uccisi una persona ogni settimana per darne il sangue alla piccola, che cresceva rapidamente ma ancora non poteva cacciare. Mi chiesero se avessi preferito la morte di una neonata mia simile o sfamarla a spese di altri. Non riuscii a non aiutarla, purtroppo, ma chiesi di uccidere solo persone che avevano ucciso." Spiegai.
"Sono sconvolto..." mormorò Al.
Io e Rose ridemmo, per poi tornare all'allestimento del sortilegio.
"Ok, mi serve la polvere di frassino, l'olio di ricino, l'occhio di tritone e la soluzione salina." Elencai alla bionda, che prese ogni cosa dalla borsa.
"A cosa ti serve la soluzione salina?" Chiese Al.
"È difficile conservare i bulbi oculari dei tritoni, allora li si disidrata e poi con una iniezione di quella si rinvigoriscono." Spiegò il signor Potter.
"Esatto, ora mescoliamo tutto..." dissi battendo gli ingredienti nel mortaio.
"Ti dò la linfa di Diorenica Trittania." Aggiunse Rose porgendomi la boccetta.
"Perfetto..." mormorai, mettendone una goccia nel composto per vederlo poi polverizzarsi.
"La diorenica fa reagente rendendola finissima e pronta all'uso." Spiegai.
Mi concentrai il più possibile, incanalando tutta l'energia e sentendo gli occhi diventare azzurri.
Allora recitai una formula antica dei druidi e reclamai il cerchio di frassino, il cerchio dell'Yggdrasill, un limite che amplifica infinitamente un incantesimo semplice ed isola chi vi è all'esterno da chi vi è all'interno.
Seguendo i miei sussurri la polvere iniziò a staccarsi, disegnando il cerchio sul pavimento.
Quando fu terminato, il contorno diventò di un luminoso grigio perla, fino a quando non chiamai Albus.
Lo baciai approfonditamente, per poi tagliargli il palmo e far cadere una goccia di sangue nel cerchio.
"Ora siamo protetti, solo voi potete entrare o uscire. Lo stesso varrà per me fintanto che ho addosso del materiale genetico di Albus." Lì avvertii.
"Bene, possiamo passare al sortilegio quindi..." annunciò Rose.
"Già, ma ci vorrà almeno mezzora." Sospirai, iniziando a mettere l'acqua nel calderone.
"Squame di drago, epifisi di Kappa, melassa di Glumbumble, uovo di fwooper, ali di fata, polvere dei cinque alberi e infine i denti di quella dannata sirena, mi ha quasi strappato i vestiti mentre cercavo di catturarla..." sbuffai.
"Quando hai preso una sirena?" Chiese il signor Potter.
"Al lago nero...volevo vedere la partita dei Griffondoro contro i Serpeverde...sono pur sempre una fiera grifona...giocavano i miei migliori amici e il mio ragazzo...e poi mi sono camuffata a dovere..." dissi arrampicandomi sugli specchi.
"Sei venuta alla partita?" Chiese Albus meravigliato.
"Certo! Almeno una dovevo vederla, dopo un anno di lontananza..." risposi.
"Io lo sapevo già." Sorrise Rose trionfante.
"Davvero? Come?" Domandò il mio corvino.
"Scorp ha notato che non è riuscita a trattenersi dal fare il tifo per te e poi è scappata subito... ha un gran fiuto..." spiegò la bionda.
"Wow, non sapevo di essere così fuori d'allenamento..." sbuffai.
"Piuttosto come va il sortilegio?" Chiede il signor Potter.
"Devo solo rinunciare al mio ricordo più bello, poi sarà pronto." Spiegai.
"Che ricordo è?" Domandò Rose.
"È il sortilegio a scegliere..." rivelai.

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