Passionate days
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Allora, chi non è tipo da bollini rossi è meglio se salta questo capitolo.
Sinceramente io l'ho scritto basandomi su cosa avevo letto in altre storie...spero solo di essere stata realistica.
Quella stessa sera Al mi accompagnò all'hotel per prendere le valige e, quasi fuggendo via, raggiungemmo il suo appartamento.
Furono giorni pieni di passione, coinvolgenti e che non lasciarono spazio ad altro.
Non seguimmo veramente il libro, ma ci allenammo davvero molto.
Alternavamo le sessioni a pisolini, altre sessioni in cucina, spuntini, altre sessioni in bagno, docce.
Insomma, sembravamo in calore, come animali , ma poter provare letteralmente il piacere che prova la persona con cui stai facendo l'amore è imbattibile, tanto da ringraziare questo rito solo per quello.
"Dici che lo rimpiangeremo?" Mi chiese una volta, nel mezzo della notte, mentre eravamo accoccolati nel letto.
"Non credo, a meno che non ne escano sorprese, in quel caso ti castrerei, oltre a mandarti una strillettera da far invidia a Molly Weasly." Lo minacciai additandolo sul petto nudo.
"Questo mi tranquillizza davvero molto..." mormorò con un sorriso incerto.
"In ogni caso se io posso lavorare con il mio ex, credo di riuscire a rimanere in buoni rapporti con il tipo con cui sono legata." Aggiunsi.
"Chi è il tuo ex?" Chiese irritato.
"Cosa sei? Geloso?" Ribattei, accarezzandogli il petto e salendo a cavalcioni su di lui.
"No, ma tu istighi la mia curiosità..." replicò languido, prendendomi i fianchi e avvicinando i nostri bassoventri, tanto quanto bastava per farli sfiorare vicendevolmente.
"Bugiardo" ridacchiai con un sospiro che nascondeva un gemito, per poi avvicinarmi a baciarlo.
"Da che pulpito viene la predica." Mi biasimò, girandoci per invertire le posizioni e iniziando a stuzzicarmi il collo.
"Io sono un attrice." Risi, cercando di nascondere gli schiamazzi per il solletico.
Era eccitante, ma la mia pelle era maledettamente delicata.
"Lo sai che chi soffre il solletico è più bravo a letto?"Ridacchiò sussurrandolo vicino al mio orecchio, per poi succhiarmi il lobo nudo da ore e riprendere la dolce tortura.
"Mmmhh...qu-quindi sarei più brava d-di te..." lo schernii tra i gemiti e i sospiri.
"No, io sono imbattibile." Si vantò, riprendendo a giocare con il mio seno.
Io mugugnai qualcosa di incomprensibile, lasciando continuare i gemiti e i sospiri uscirmi di bocca.
Tanto era inutile trattenerli, lui era davvero bravissimo, sexy e poi quando ami qualcuno gli rendi tutto più facile...beh, con me lui aveva un vantaggio non da poco.
Bisogna anche contare che la mia eccitazione raddoppiava, dato che sentivo anche l'effetto che facevo a lui...fisicamente e moralmente.
"Ba-aah-ro-ne" balbettai quando scese ancora di più, mentre io iniziavo a stringere i lembi di lenzuola a i suoi capelli in carezze e giochi.
"Ne vado fiero..." sorrise sghembo, accarezzandomi le cosce, per poi iniziare a stuzzicare il clitoride.
Ed ecco che aveva superato il confine, quello che manda in tilt il mio cervello e non permette più di dire frasi di senso compiuto, a malapena versi, chiamate di nomi e in secondi momenti richieste sulla velocità...
Ma lui stava ancora giocando, mozzandomi il respiro.
Dio, potevo sentire come si divertisse nel vedermi così travolta dai suoi gesti e tutta la voglia che aveva.
Il mio cervello aveva abbandonato ogni speranza di lucidità ed ero totalmente annebbiata dal desiderio, mentre lui aveva abbandonato l'uso della mano, per passare a quello della lingua, terribilmente efficace.
La mia pelle si imperlava di sudore, il respiro irregolare e i versi riempivano la stanza, il mio corpo si lasciava fare di tutto da lui, non c'era verso, sarebbe stato la mia maledizione a vita.
Ogni mio pensiero si interruppe quando iniziò a giocare con la bocca stuzzicando il clitoride, mentre le sue dita si insinuavano in me.
Subito inarcai la schiena sbottando un gemito.
Lo sentii ridacchiare, cosa che un po' mi seccava...ma sapevo che dopo avrei avuto la rivincita.
Non ero per niente l'unica che non riusciva a trattenersi quando si baciavano i punti delicati.
"A-aah-l..." lo chiamai stringendo sempre di più le lenzuola quando muoveva le dita dentro di me.
"Sei bagnata...e bellissima..." mi elogiò facendomi impazzire sempre di più con quei gesti maledetti.
I gemiti si facevano sempre più forti, mentre mi portava al limite.
"Mmmh...s-sto...aaah...A-Al!" Dissi quasi urlante.
Subito cessò di stuzzicarmi, mi diede un bacio là sotto e prese un preservativo.
Lo mise velocemente e appena finito si avvicinò a me, iniziando a baciarmi.
Allora iniziò il vero piacere...
Entrò dolcemente, muovendosi lentamente senza fatica, e accelerando il ritmo senza fretta.
Ormai non ci baciavamo più, troppo occupati a sospirare, gemere e avviarci verso quel fremito tanto bramato.
Dopo tutto quel divertimento sapeva bene dove fosse il mio punto g e non fece fatica a trovarlo, velocizzando e aumentando la forza.
Mi sentivo come in un turbine, non capivo più nulla, dimenticavo tutto.
Sentivo solo me, lui, e l'eccitazione sempre più crescente, mentre le sue mani mi accarezzavano le cosce, il sedere, il busto, il seno e le mie la sua schiena, oltre a giocare con i capelli corvini.
Finalmente quell'esplosione di piacere ci avvolse come l'acqua dopo un tuffo nell'oceano.
Improvvisa, attesa, che ti accarezzava, che ti faceva buttare la testa all'indietro, che ti faceva urlare, che ti portava in paradiso per un secondo.
Il fremito aveva raggiunto ogni capillare, ogni cellula, ogni cosa.
Andava oltre la ragione, oltre la magia.
Era più alta, era come la versione fisica dell'amore.
L'unico modo per percepirlo concretamente.
Così allettante.
"Non mi hai ancora detto del tuo ex." Rise Al, sdraiandosi accanto a me, stanchissimo.
"Chi?" Chiesi ancora stordita.
Scoppiammo entrambi a ridere, dandoci un ultimo bacio.
"Allora, propongo un oretta di sonno, poi tocca a me." Dissi, cercando di riprendere il respiro.
"Sono decisamente d'accordo!"esclamò alzandosi per andare in bagno e liberarsi del profilattico.
Quando tornò si coricò accanto a me e ci abbracciammo di nuovo sotto le lenzuola.
"Ti amo." Mormorai sentendo gli occhi pungere, terrorizzata all'idea che presto quel paradiso sarebbe finito.
Lui mi baciò i capelli stringendomi di più a se e sospirando, per poi sussurrare a sua volta un ti amo.
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