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News from the ministry

Come ogni settimana, i gufi si riversarono nella sala grande, consegnando puntualmente ogni lettera al giusto interessato, ma quella sera le lettere erano allegate a numeri di famosi giornali per maghi, tutti che descrivevano la stessa situazione in prima pagina: svolta nel caso dell'auror fuggitivo, la ministra della magia non si esprime, misteri al ministero.
Come lessi quei preoccupanti articoli, lanciai occhiatine ai miei cugini, per poi alzarmi di scatto e dirigermi da Albus e Scorp, che sapevo avessero gli allenamenti della squadra.

"Fate le valige: torniamo a casa!" Dissi furente, arrivando in campo e sbattendogli l'articolo in faccia, mentre loro andavano con la squadra verso gli spogliatoi.
"Che significa?" Chiese Scorp, sorpreso.
"Significa che Jessica aveva ragione: siamo i figli di potenti, dobbiamo sapere di più. Andremo al ministero e incontreremo il ministro della magia, lo manipoleremo, ci faremo raccontare il più possibile e poi le chiederò di andare a fare la spesa per la torta di zucca. Scorp tu devi convincere tuo padre a farti raccontare le dicerie che aleggiano a Diagon Alley ed eventualmente da qualche aggancio, magari tua madre si presterà alla causa, potrebbe aiutarci.
Al dovrà trovare la maniera, qualsiasi trappola va bene, per far parlare zio Harry." Chiarii con tono determinato.
"Tu diventerai ministro della magia." Commentò Al.
"Zitto, comunque ricordate che sono loro a parlare, non noi. Siamo in vantaggio: sappiamo la storia e possiamo percepire ogni cosa che dicono, sapendo a che ricollegarla. Lo faremo per Jessica e la sua famiglia!" Conclusi, sentendomi un qualche coach motivazionale.
I due annuirono e mi salutarono, promettendomi parola dopo cena.
Tornai in fretta e furia in camera, preparando il baule, per poi correre dalla preside, chiedendo i permessi per un paio di settimane.
Raccontai che io e i ragazzi ci fossimo per sbaglio contaminati con spore di Ladrent, una pianta ai margini del bosco proibito e che creava brutti attacchi di tosse, se non febbre alta.
La nostra permanenza lontano da Hogwarts avrebbe evitato una contaminazione e avremmo avuto via libera.
Prima di scendere in sala grande, diedi una guardata agli appunti di Jessica, notando tra le note alcune formule per una pozione che simulasse malori.
Era una formula semplice: radici di mandragola, due fagioli sopoforosi e cinque petali di Fanged Geranium essiccato battuti nel mortaio.
Preparai dodici ampollette, poiché la pozione durava solo poche ore e sperai che quattro a testa bastassero.
Una volta in camera, le misi in un astuccio a cui avevo fatto l'incantesimo di espansione irriconoscibile, il più utile a mio parere.
Appena arrivata, fui intercettata dal sorriso di Scorp, che mi fece segno di raggiungerli vicino al tavolo dei professori.
"La McGranitt ha detto che fino alla nostra partenza dormiremo in infermeria e mangeremo in un tavolo a parte." Annunciò, appena fui davanti a lui.
"Grande...così abbiamo il vantaggio di poter parlarci e organizzarci." Commentai.
"Ho ricevuto un gufo da mamma: ci viene a prendere in macchina domani e poi ci accompagna nelle rispettive abitazioni, ha già parlato sia con gli zii che con il signor Malfoy." Ci avvisò Al, correndo da noi affrettato.
"Mio padre ha accettato di farmi andare alla malfoy manor con Ginevra Potter? Che cavolo gli ha detto tua madre?!" Esclamò Scorp sbigottito.
"Solo che mobilitare una limousine per un ragazzo che potrebbe fare il viaggio con la compagnia dei suoi amici era assurdo. Andremo prima dagli zii e poi alla villa." Spiegò.
"Perché? La Malfoy Manor è più vicina di Godric's Hallow e poi noi viviamo nello stesso paese." Esclamai confusa.
"...zio Ron ha paura che tu ti avvicini a quel posto. Anche se ora riesce a sopportare i Malfoy, non riesce a ignorare cosa hanno fatto alla zia lì dentro..." rispose abbassa voce.
Mi toccai l'avambraccio, protettiva, stringendo le braccia al petto e cercando gli occhi di Scorp, che guardava il pavimento con la mascella serrata e i pugni stretti.
"Mio padre è sempre esagerato...ma prima o poi dovrà accettare che io, mamma e Hugo varcheremo la soglia di quella casa." Dissi sempre più sicura delle mie parole.
"Perché dovreste?" Domandò Scorp.
"Perché prima o poi compirai gli anni e so che sei nato in estate. Dubito che per festeggiare la maggiore età non inviterai i tuoi amici più cari a casa e, per tua sfortuna, i tuoi amici più cari sono i miei cugini,più qualche serpe... e penso che nonna stia già preparando il tuo maglione per natale: mi ha scritto chiedendomi quale fosse il tuo colore preferito e quale ti donasse di più." Replicai, sotto lo sguardo stupefatto è divertito dei due.
"Rose Minerva Weasly, sei una ragazza incredibile..." commentò mio cugino, mentre il biondo annuiva concordante.
"Giusto per sapere, che le hai risposto...?"aggiunse poi Malfoy.
"Colore preferito: verde.
Colore che ti sta meglio: nero, risalta la pelle chiara e gli occhi grigi." Risposi, senza dare tanta importanza alla cosa.
"Occhio aguzzo, Ro..." commentò ammiccante, avvicinandosi eccessivamente.
"Mi spiace deluderti, ma mi ero fatta consigliare da Loren, l'occhio è suo...no, mi sbagliavo, mi piace deluderti." Ribattei, divertita, avvicinandomi anche io spavalda e facendolo sbuffare, per poi allontanarsi.
"Avete finito, gufetti?" Chiese Al, stufo dei battibecchi.
"Ehi amico, tu e Jess facevate sempre così: ora tocca a noi divertirci, che ne dici Weasly?" Esclamò Scorp, reclamando il mio appoggio.
"In parte ha ragione, rispetto alla parte del 'divertirsi' dovremmo parlarne." Risposi.
"Ro, dimmi cosa fare per farti tornare come l'ultima notte prima della fine della scuola e io la farò, qualsiasi cosa sia!"mi pregò occhigrigi.
"Scorp...rinuncia, hai idea di quante regole stiamo infrangendo? Potremmo essere espulsi!" Esclamai sconcertata.
"Espulsi, ma felici..." ribatté lui.
"No" persistetti schietta.
"Un giorno ti convincerò a lasciarti andare..." sbuffò.
"Mi prendete in giro?" Chiese disperato Al, dirigendosi verso la porta della sala grande.
"Ho fame..." mormorai dopo qualche secondo di silenzio.
"Anche io, andiamo." Aggiunse il biondo, esortandomi a sedere con lui al tavolino riservato ai malati.
"Vi ho preparato queste: sono da prendere per sembrare malati..."dissi a lui, mostrandogli una boccetta da sotto il tavolo.
"Perfetto, se mi dai anche quelle di Al ne prendiamo una goccia a testa, di nascosto, e ci ammaleremo lentamente." Concluse lui, facendo scivolare la mano tra le mie, nascoste dalla tovaglia, e prendendo la pozione.

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