Malfoy Manor
Il Malfoy Manor regnava orgoglioso e imponente nel paesaggio.
Scesi davanti alle scale di marmo, sulla candida ghiaia, osservai il portone nero e la struttura scura.
"Andiamo Rose..." sussurrò Scorp dolce al mio orecchio, allacciando il braccio attorno alla mia vita.
Salii gli scalini agitata.
"Pensavo che sarei stata più disinvolta, ma la vostra casa fa davvero effetto..." commentai a voce bassissima, sapendo che la vicinanza gli avrebbe comunque permesso di sentirmi, in tutta la mia ansia e tra gli sciocchi risolini.
"Beh, magari un giorno ti ci potresti abituare e poi è meglio un approccio tranquillo, solo noi due, piuttosto che una affollata festa di compleanno, no?" Chiese divertito.
"Inizio a credere che non mi abituerò mai a qualsiasi cosa abbia a che fare col tuo cognome." Sospirai rassegnata.
"A volte è solo meglio non abituarsi mai, dolce Ro." Sussurrò, aprendo il grande portone scuro.
L'entrata era ampia, con moltissime parti in marmo stracciatella o nero, rendendo facile notare il lusso della struttura.
"Sai, per tradizione i proprietari della villa cambiano al momento del matrimonio, infatti quando mamma e papà si sposarono i miei nonni decisero di trasferirsi nella residenza d'Irlanda. Mio padre, invece, dice che non vede l'ora di levare le tende e partire per la Spagna, il posto preferito di mamma." Rise il biondo, allontanandosi da me e facendomi sentire piccola in quel contesto.
"Signorino! Sono due giorni che Dotty non la vedeva! Dotty era preoccupata! Dotty pensava alla sua febbre, signorino!" Iniziò la Elfa evidentemente di una certa età, che parlava con apprensione.
"Stai tranquilla, Dotty, sono stato bene, abbiamo solo avuto un contrattempo. Comunque lei è la mia amica Rose Weasly, falle preparare una camera, per favore, possibilmente vicina alle mie e a cena evita le arance, è leggermente intollerante." Chiese lui cortese, presentandomi.
"Uh! Lei è la signorina Rose! Dotty la conosce! Il signorino parla sempre di lei! Dotty sa anche che lei è la figlia della ministra della magia! Dotty è lieta di averla in casa! Dotty verrà più tardi a comunicarle la compiutezza della camera e Dotty vorrebbe sapere cosa gradite per cena." Esclamò lei premurosa.
"Grazie mille, Dotty...davvero Scorp le ha parlato di me?" Chiesi divertita.
"Il signorino parla continuamente a Dotty di lei!" Continuò l'ingenua elfa.
"Direi che può bastare!" Si intromise il biondo, sconsolato.
"A dopo Dotty, ci trovi nel salotto della cultura." Mi spinse via, verso una porta, sotto lo sguardo rassegnato e confuso della elfa.
"Hai parlato di me alla governante?" Richiesi sempre più compiaciuta.
"Si, Ro, ho parlato di te alla elfa che ha contribuito alla mia crescita, sei soddisfatta?" Sbottò esausta.
"Quasi..."sussurrai, controllando non ci fosse nessuno, per avvicinarmi e baciarlo.
"Godric! Sono tre anni che ho aspettato questo momento!" Esclamò dopo qualche minuto di bacio.
"Possibile che dovevamo aspettare di essere minacciati da un sicario immortale per renderci conto al 100% di quello che volevamo?" Domandai, ridendo per la mia stessa stupidità.
"Che sciocchi, avrei dovuto baciarti almeno due anni fa, mi sarei risparmiato di vederti uscire con quelle mebe dei tuoi ex, almeno" sospirò lui.
"Ma che dici? Io ho un ottimo gusto per i ragazzi!" Ribattei.
"Mi spiace, tesoro, hai avuto buon gusto solo con me." Si vantò.
"Egocentrico...sei il primo che rimpiango di aver baciato dopo soli dieci minuti!" Mi lamentai.
"Round due?" Chiese avvicinandosi.
"Mi piace come funziona il tuo cervello." Risposi soddisfatta, baciandolo.
Dopo mezz'ora di effusioni proibite, ma non gravi, ci mettemmo a ragionare sul caso, controllando se ci fosse il libro del giardino segreto tra gli scaffali di quella stanza.
Con la nostra solita fortuna, non trovammo nulla, ma Dotty fece capolino dopo un oretta, portandoci del pane alle noci e comunicandomi che la camera fosse pronta.
La ringraziai lieta e lei ci osservò addolcita, prima di lasciarci nuovamente soli.
Finito il pane, andammo a cercare la mia camera momentanea, che era esattamente dalla parte opposta della camera di Scorp, nello stesso corridoio.
"Fatti un bagno, almeno ti rilassi un po'" mi consigliò il biondo, lasciandomi nella mia camera e salutandomi con un bacio sfuggente.
"Torna qui, non stiano insieme da tre anni! Voglio un bacio serio!" Mi lamentai subito, ma fui facilmente accontentata.
Quando Scorp mi lasciò veramente sola, osservai attentamente la camera.
Era tutta in legno, con un aspetto un po' antico e disegnato un cielo stellato sul soffitto, con le stelle che si muovevano.
Su tutti i mobili di legno, erano disegnati fiori bianchi e sbiaditi, intagliati anche nel legno del letto a baldacchino.
Le pareti erano bianche, come la porta del bagno, con la maniglia oro.
Nella stanza c'erano due comodini, un bellissimo lampadario, un grande armadio, una scrivania, una toeletta e una piccola libreria.
Le finestre erano grandi, dando una sensazione di luce e pace.
Spostandosi in bagno vi era una elegante vasca bianca, come i servizi dalle maniglie oro e la cornice di un bello specchio a figura intera.
Preparai la vasca con l'acqua calda e i sali che avevano messo su uno sgabello bianco accanto alla prima.
Tutto pareva così elegante e principesco che vi avrebbe potuto alloggiare la Regina.
Una volta uscita dalla cullante vasca, che mi aveva fin troppo rilassato, mi vestii e truccai, per poi bussare alla porta davanti alla mia.
Allo spalancarsi di questa mi venne un mezzo infarto, in quanto al di là della soglia vi era uno Scorp dal sorriso sghembo che sfoggiava il torace indossando una camicia aperta.
Maledetto.
"Rose Weasly alla mia porta! Quale onore!" Esclamò, avvicinandosi, mentre io andavo beatamente a fuoco.
"Scorpius Malfoy! T-ti sembra il m-modo di presentarti alla po-porta?" Chiesi stizzita, balbettando un po'.
"S-sei mo-molto cari-na quando bal-balbetti!" Rispose imitandomi.
"Idiota."mi girai, tornandomene in camera mia, se non fosse che mi avvolse da dietro, facendomi pietrificare.
Ripeto, maledetto!
"Cinque minuti: finisco di vestirmi e scendiamo a mangiare, ok Ro?" Sussurrò al mio orecchio.
"Va bene." Dissi, stupidamente, lasciandomi trascinare nella sua stanza.
Era molto moderna, rispetto alla mia, più scura ed ampia.
I toni principali erano il mogano, il verde smeraldo e l'argento, tipico serpeverde incallito.
"Ti piace? L'ho arredata io!" Esclamò orgoglioso.
"Fantastico: serpe fino al midollo!" Risposi sarcastica.
"Ehi! Guarda che ho visto la tua camera!" Si lamentò.
"Hai vinto..."sbuffai.
"Però non hai visto tutto...prova a entrare qui dentro..." mi disse, indicando una porta, oltre la quale scoprii un salottino con vari giochi per maghi e babbani, tutta colorata di grigio e arancione, con stemmi degli Chudley Cannons e magliette firmate, incorniciate alle pareti.
Giuro che desiderai di morire lì.
"Scorpius, mi vuoi sposare?" Chiesi guardando meravigliata gli oggetti da collezione della mia squadra del cuore.
"Sai, non sei la prima che me lo chiede una volta entrato qui...ma di solito sono ragazzi a farlo. Comunque ci sto, anche se proporrei di aspettare un annetto: è illegale sposarsi da minorenni." Rispose, facendomi ridere.
"Lo sai che era una battuta, vero?" Domandai preoccupata, nell'attimo in cui il dubbio si fece spazio nella mia mente.
"Si, Ro, tranquilla...poi non capisco la tua reazione, non sarebbe tanto male essere la signora Malfoy." Rispose, avvicinandosi al mio orecchio e abbracciandomi, mentre respirava le parole sulla mia pelle, con tono roco è allettante nell'ultima frase.
Mi girai e lo baciai con dolcezza.
"Weasly-Malfoy, voglio il doppio cognome..." sussurrai sulle sue labbra.
"Ogni tuo desiderio è un ordine, ma prima vorrei un appuntamento." Ribatté.
"Buona idea." Risi io, abbracciandolo stanca.
"Ro, inizio a temere che tu ti sia addormentata, ne sono felice, ma sarebbe ora di cena e abbiamo mangiato poco-niente in questi due giorni...Dotty e gli altri elfi hanno preparato un intero banchetto, non mi sembra il caso di sprecarlo." Lo sentii argomentare.
"Va bene..."mugugnai, staccandomi assopita e con malavoglia.
Lui mi cinse la vita e mi accompagnò fino alla lontana sala da pranzo, dove ci ingozzammo di ogni ben di Dio.
Dopo cena provammo anche a chiacchierare, ma finimmo con l'addormentarci sul divano, beatamente accarezzati da Morfeo.
La mattina seguente mi ritrovai nel letto che mi avevano dato, tra le lenzuola di flanella.
Confusa, scesi dal letto e mi misi gli abiti puliti che trovai sul comodino.
Una volta pronta, bussai alla porta di Scorp, che non rispose, così provai a girare sola tra i corridoi, perdendomi.
Finii in una sala enorme, da ballo, con le finestre altissime ogni centimetro accuratamente decorato, le espressioni dei quadri crucciati su di me e sia le pareti sia il soffitto affrescati meravigliosamente.
"Mi scusi, lei chi sarebbe? Eddy ha trovato un intrusa! Un intrusa!" Iniziò ad urlare un vecchio elfo, allarmato.
"Ehi! No no! Zitto! Aspetta!" Cercai di intervenire preoccupata.
"Eddy non conoscere la signorina, Eddy chiamare altri per cacciarla!" Saraitò lui, per poi ricominciare a urlare.
"Oddio! Scusa! Silencio!" Mi scusai. Lanciando l'incantesimo in un momento di panico, per poi correre da lui e non lasciare che scappasse.
"Mi chiamo Rose Weasly, sono un amica di Scorp e mi ha ospitata per una notte...ma mi sono persa e non so come raggiungerlo...presumo sia a colazione...mia mamma è la ministra della magia, mio padre il capo divisione degli Auror. Ho sedici anni e vivo a Godric's Hallow!" Dissi a raffica, finché l'elfo non sembrò aver capito.
"Ora ti libero, potresti aiutarmi a trovare Scorp?" Lo supplicai, allora lui fece un cenno.
"Finite incamtatem" sussurrai, agitando leggermente la bacchetta.
"Io sono Eddy." Mormorò l'elfo.
"Piacere, elfo Eddy." Sorrisi.
Iniziai a seguirlo tra i corridoi, fino a essere portata a un portone famigliare.
Lo aprii e fui pervasa da un senso di sollievo, nel vedere Scorp.
Corsi da lui, abbracciandolo.
"Ciao bellissima, tutto bene?" Chiese divertito.
"No che non va bene! Mi sono persa e starei ancora vagando se non fossi stata presa per un intrusa da uno dei tuoi elfi, che poi, grazie a Merlino, ha capito che non mentivo." Ribattei arrabbiata.
"Mi spiace, forza siediti e dimmi chi devo premiare per averti salvata dagli ambigui corridoi di casa mia." Rispose, spostando le porta accanto alla sua.
"Eddy, mi ha trovata in quella che credo fosse una sala da ballo." Dissi pensierosa.
"Uh! Il vecchio Eddy! Davvero ti ha accompagnata lui? Di solito odia gli sconosciuti." Commentò stupito.
Io annuii sicura e lui rise.
"Piaci proprio a tutti!" Sentenziò.
"È un pregio!" Ribattei.
"Un pregio per te e un problema per me." Aggiunse, per poi baciarmi.
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