Jurney to Ilvermorny
"Sean, ora mi parlerai?" Chiesi stanca del silenzio che ebbe sostituito la sua reazione.
"Sei una maga, tuo fratello è un mago, c'è un intero mondo che viaggia in parallelo al mio. Ogni cosa in cui credevo, ogni sicurezza è andata in fumo." Sentenziò frustato.
"Perché credi questo? La conoscenza porta a consapevolezza. Tu hai avuto il dono di sapere del mondo magico! Pensa come ti si aprirà la mente sapendo che c'è di più! Molto di più! Pensa a quando io e Kilian ti mostreremo l'altro mondo. Potresti essere uno dei pochissimi babbani a conoscere le creature più disparate e dalle doti incredibili. Certo il nostro mondo non è perfetto, ma nemmeno il vostro.
I babbani sono affascinanti, grazie a loro e i loro musei ho potuto essere ispirata a fare alcune delle mie più importanti invenzioni, tipo il convertitore di incantesimi in energia, che sfrutta l'elettricità delle piume dei tuonialati. Le tasche portabacchetta negli stivali. I vostri cellulari hanno ispirato anche l'invenzione dei Mirrowl, per non parlare delle bevande o i mezzi. La vostra tecnologia ci aiuta da secoli, come la nostra magia ha nutrito la vostra fantasista.
I due mondi si sono incontrati milioni di volte, solo che i babbani non hanno mai accettato a pieno il nostro, lo hanno rinnegato, ci hanno cacciato e ucciso." Cercai di farlo ragionare.
"Babbo Natale esiste?" Chiese.
"Cosa? No! Anche se esistono gli incantesimi molto difficili che però potrebbero essere applicati per autenticare la sua leggenda." Risposi.
"Perché non ci avete sterminato?" Continuò.
"Primo perché alcuni di noi possono nascere come voi; secondo perché siete autodistruttivi e terzo ci avete insegnato che è la cosa più stupida e rurale possibile. Non si può applicare il damnatio memoriae su un popolo." Spiegai.
"Ultima domanda: i super eroi sono maghi?" Chiese.
"No...ma le creature magiche e qualche mitologica esistono." Conclusi.
"Una vita di storielle che diventa reale...se me lo avessi detto due anni fa sarei stato il ragazzo più felice del mondo..." sbuffò.
"Che intendi?" Domandai incuriosita.
"Da piccolo ero un fanboy, adoravo il soprannaturale. La cosa si è conclusa al terzo anno di liceo. Era figo leggere le leggende, ma mi annoiavo a fantasticare solo, quindi ho mollato.
Ho finito le scuole superiori e sono andato all'università.
Così, a metà del mio primo anno da uomo del collage...scopro che tutto ciò per cui ho sbavato da sbarbatello era reale e mi ritrovo con una stronza, ma bella strega in macchina e suo fratello come amico, che potrebbe uccidermi con una parola." Farneticò lui, sempre più agitato.
"Due." Lo corressi, rossa per gli aggettivi usati per descrivermi.
"Come?" Disse non capendo.
"Due parole. Servono due parole per la maledizione senza perdono capace di uccidere: avada kedabra." Precisai.
"Grande!" Sbuffò sarcastico, passandosi la mano tra i capelli.
"...che cos'è un fanboy?" Domandai dopo qualche secondo.
"Non sai cosa sia un fanboy!?" Ribatté stupito.
Io annuì e lui rise sonoramente.
"I fanboy e le fangirl sono persone che leggono molto o guardano morbosamente la televisione e passano il tempo a fantasticare su coppie romantiche o cose fantasy. Quelle che invece si occupano anche della fantascienza sono chiamati nerd." Spiegò intonando un prof.
"Merlino! Che cosa strana!" Esclamai.
"Cara Holland, il tuo lessico è musica per le mie orecchie!" Disse sognante.
"Tu stai fuori come un fantasma..." mormorai, mentre lui rise di gusto.
"Non ci credo che ci abbiano messo quaranta minuti a farci uscire da quella coda..." imprecò Sean, dopo un lungo silenzio, colmato dalla musica babbana.
"C'è di peggio: una volta a Beauxbatons si formò un ingorgo di carrozze volanti e i Thestral iniziarono a litigare con i Abraxas! C'erano anche Etoni e Grani...un vero casino!"raccontai, ridendo al ricordo di Madame Benedict che urlava ai cocchieri di calmare i cavalli, cercando di non finire negli zoccoli di qualche Thestral invisibile ai suoi occhi.
"Che cosa sarebbero?" Domandò non capendo.
"Cavalli alati." Risposi disinvolta, mentre lui si strozzo con la sua stessa saliva.
"Stai bene?" Esclamai spaventata.
"Si, si...penso di star ancora metabolizzando..." si scusò.
"Babbani: chi vi capisce è bravo...eppure a scuola avevo O in babbanologia..." mormorai tra me e me.
"In cosa?" Chiese lui.
"Babbanologia, ovvero lo studio della vita e storia dei babbani, o come venire chiamati qui no-mag.
Stavo pensando ai Thestral...sono una specie un po' particolare, perché sono visibili solo da chi ha visto qualcuno morire. Quando ci fu l'incidente nel corteo di Beauxbatons Madame Benedict non li poteva vedere, come la maggior parte dei miei compagni.
Se invece riuscissi a trovare una tonalità di colore, uno spettro con il quale poterli far vedere anche agli altri, l'allevamento e la cura di questi animali potrebbe essere più semplice! Se ci penso, una famosa Magizoologa inglese, Luna Lovegood-Scamander, è famosa perché si dice utilizzi degli occhiali per rintracciare le tracce degli animali.
Se solo Eliza fosse ancora ad Hogwarts potrei chiedere informazioni a Lysander e Lorcan! Magari la loro madre ha usato un particolare vetro o filtro...oppure potrei sfruttare la tela di Acromantula come ho fatto per la lente dello scovamagia!" Iniziai a ragionare ad alta voce, prendendo il taccuino e scarabocchiando appunti e idee.
"Potrebbe essere il mio primo progetto a Ilvermorny! Sono così agitata! Per di più non mi fa impazzire la divisa che ci danno...è scura, io sono abituata al chiaro colore celeste..." continuai, senza riuscire più a fermarmi dal parlare a vanvera.
Capitava spesso quando mi saltava in mente un nuovo lavoro, questa iniziava a funzionare e non si stoppava prima della fine.
"Dovresti chiedere se hanno un laboratorio." Propose Sean.
"Babbano, certo che hanno un laboratorio, se no come farebbero le pozioni?" Chiesi sarcastica.
"Ma tu sei sempre mestruata?!" Sbottò stufo.
"Come prego? Senti, idiota babbano, attento a ciò che dici. Io sono qui in macchina con te solo perché mio fratello ci farebbe il culo se mi spaccassi nel tentativo di smaterealizzarmi! Purtroppo non sono veloce nello studiare come altri e mi tocca frequentare i rispettivi anni alla mia età! Se hai problemi, non preoccuparti! Mi mancano solo due anni per essere maggiorenne e non aver bisogno del controllo di un adulto." Sbraitai furiosa.
"Perché continui a sottolineare che sono un babanò?" Domandò irritato.
"Si dice babbano! E sono le tue stupide domande ad irritarmi!" Urlai.
"Sai cosa? Ora mettiamo della musica e stai zitta fino ad Ottawa, pensi di resistere 2 ore?" Ribatté.
"Ottimo!" Esclamai.
La musica in macchina non era tanto male...fin quando non parti una canzone bellissima.
Era basata sul suono della chitarra acustica, molto gentile, che ti accarezzava.
Hold Me, Tors.
Mi faceva tornare alla mente le serate in famiglia o al bar del paese vicino a scuola.
"Scusa..."mormorai.
"Avevi accettato di non parlare..." sbuffò, ma mi girai e lo vidi coprire un sorriso con la mano.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro