Jupiter's treasure
Seguendo Hermione arrivammo finalmente a alla stanza segreta e blindata dove era celato il tesoro di Giove.
"Tutto ok cara?" Mi aveva chiesto durante il tragitto.
"Non molto: penso che Al fosse qui e Ev è così lontana..." risposi con quasi la nausea per la paura.
"Capisco, ma qui sarebbe stato un macello se l'avessi portata." Sospirò la donna.
"Cesare, Greta e Ottavio?" Chiese Rachele subito dopo.
"Ci attendono davanti alla porta da stamattina ogni cosa sembra in fermento: un mantello si è pure messo a fluttuare!" Esclamò preoccupata.
"Mi faccia indovinare, ha iniziato quando siamo arrivati?" Chiesi demoralizzata.
"Temo." Mormorò.
"Le onde di energia magica stanno oscillando in modo strano..." disse poi Ludo, sospettoso.
"L'ho notato anche io." Confermò Cesare scocciato.
"Greta!!" Trillò Rachele, catapultandosi sulla piccola castana e aprendo le danze dei saluti.
Dopo esserci stretti tutti, prima di entrare nella stanza, Ottavio si soffermò.
"Che succede?" Chiesi preoccupata.
"La magia è instabile, le altre realtà si stanno agitando come il mare mosso, tra poco sarà in tempesta." Rispose preoccupato.
"Muoviamoci." Ci incitò Hermione.
Entrammo nella stanza e vedemmo tutti gli oggetti nelle teche, perfettamente ordinati.
Alcuni brillavano, altri si muovevano, certi tremavano come foglie.
"Sono in fermento" commentò Hermione.
"Mariana, non avvicinarti, sembrano attratte da te." Mi avvisò Rachele.
"Come mai dovrebbero esserlo?"domandai agitata.
"Hai addosso energia, ne sei impregnata come una spugna e loro la sentono." Rispose Cesare.
"Energia?" Chiesi stranita.
"Di Evelyn..." mormorò, quasi ringhiò, Greta contro gli oggetti, che a quel nome si agitarono di più.
"Perché si comportano così? Che ha mia figlia?" Domandai spaventata.
"È nata sotto la luna rossa?" Chiese Cesare.
"Si, allora?" Domandò Ludovico.
"A Natale, due anni fa, eravamo in missione e un tizio disse che la persona che avrebbe distrutto la Petra Genetrix sarebbe nato morto sotto una luna rossa, poi avrebbe respirato." Spiegò Cesare con rabbia.
Fu un flash.
Il ragazzo leone...
-Lui diventò un giovane ragazzo, dai capelli biondi e gli occhi castani.
"Bravo...ora dimmi perché ci avete attaccato." Gli chiesi.
"Il pacco contiene un libro in cui è raccontata una leggenda che narra come acquisire la forza contenuta nel cuore della Petra Genetrix." Rispose il ragazzo.
"E chi ne sarà il portatore." Lo interrogai.
"Il prescelto, colui che è nato morto alla luce di una luna rossa e poi ha respirato." Rispose.
"Bravo, ora resta immobile." Ordinai infine.
Adriano gli si avvicinò e lo uccise con gli artigli.
Soffiai sul volto del giovane, sussurrandogli uno 'scusa' e distruggemmo i tre cadaveri.
Rendemmo la macchina un mucchio di polvere e poi ci smaterializzammo a una stazione dei treni, tornando a casa come babbani.-
"No...no...NO!" Crollai a terra urlando è piangendo.
"Perché non me ne sono ricordata...perché lei?" Chiesi disperata.
"Marianna, tirati su, è il suo destino, non potevi farci nulla. È prescelta." Disse Cesare con tono duro.
"È mia figlia!" Urlai sentendo le zanne, gli artigli e gli occhi azzurri.
"E anche la prescelta. Lo sai, pendono ben due predizioni su di lei." Aggiunse Greta.
"Cosa può proteggerla?" Chiesi correndo tra le teche.
"Questo forse...le darà una vita normale..." suggerì Rachele, davanti a uno degli espositori.
Corsi da lei e osservai un oggetto.
Era una cavigliera.
"A cosa serve?" Chiesi.
"Blocca la magia di ogni mago. Se Ev è tanto forte, almeno eviterà incidenti e limiterà i danni." Rispose.
"Questo invece?" Intervenne Hermione.
Mi diressi da lei e mi mostrò un gioiello.
"È uno degli anelli di Merlino, usati dai suoi studenti per incanalare la magia." Spiegò.
"No, col tempo potrebbe sovraccaricarlo." Disse Rachele.
"Venite qui." Ci chiamò Ottavio.
Noi lo raggiungemmo velocemente e ci mostrò un arco.
"Questo è l'arco di Artemide..." sussurrò Ludovico.
"È perfetto: si dice sia stato forgiato da Vulcano e che usi moltissima energia. Inoltre può trasformarsi in qualsiasi oggetto e arma. Può diventare una bacchetta." Lo valutò Rachele.
"Vada per arco e cavigliera, l'anello no." Sentenziai.
"Intanto come calmiamo gli oggetti?" Chiese Hermione.
"Dipendono dall'energia di Ev, controllata lei, si pacheranno. In ogni caso faremo un campo di rune per contenerli." Disse Ludovico.
"E metteremo del frassino." Aggiunse Cesare.
"Ragazzi...c'è la collana di Uni..."ci avvertì Greta incantata davanti alla vetrina.
"Gre, allontanati!" Urlò Ottavio.
Lei si destò e ci corse incontro spaventata.
"Cos'è?" Chiese Hermione.
"Alla sede si narra di una guerra spietata tra due gruppi di streghe: quelle di Benevento e le Ianare...streghe nate il giorno di Natale con il cuore votato al male." Spiegai agitata.
"Si dice che le Ianare iniziarono a uccidere i babbani, così le streghe di Benevento fecero un incantesimo, utilizzando la collana di Uni...le uccisero tutte con una potente maledizione cooperata e poi risucchiarono tutto il male dei loro cuori nella collana. La collana si dice contenere tutte le urla strazianti del male, unita al vaso di Pandora, i doni della morte, lo scrigno delle anime, le perle di Persefone e le lacrime di Osiride sono i miracoli della morte." Concluse Ludovico.
"Ma la magia ha sempre un prezzo...chi usa la magia della collana viene risucchiata da questa. Quella notte tutte le streghe che parteciparono alla battaglia persero la vita." Aggiunse Ottavio.
"È una delle prime storie ci insegnano alla sede. Una delle leggende più importanti." Intervenne Greta.
"Tutti la conosciamo, il momento più buio per la stregoneria in Italia." Commentò Rachele.
"È l'unica a non brillare... è spenta. Non come le altre cose..." puntualizzò Hermione.
"Evelyn ha energia di luce...la collana di sveglia con la magia nera." Dissi seria.
"Immagino durante le guerre magiche..." sospirò la donna.
"Durante la vita di Greendelwald." Aggiunse Rachele.
"È tardi. Prendiamo i due oggetti per Ev e prepariamo per sigillare il posto." Destai tutti dal coinvolgimento con la vicenda.
Passammo un tempo infinito a creare le rune necessarie, ma una volta sistemate, crearono un campo perfetto, come quello a Hogwarts.
"Chi chiude il cerchio di frassino?" Chiese Cesare preoccupato.
"Ci vorrebbe un babbano..." riflettei.
"Sean?" Propose Rachele.
"È a Hogwarts." Replicò Ludovico.
"E noi possiamo smaterealizzarci." Sbuffò.
"Non così lontano!" Esclamò Hermione.
"Chi glielo dice?" Ridacchiò Ottavio, estraendo la bacchetta.
"Uff..odio quando lo facciamo..." sbuffò Ludovico.
Facemmo incontrare tutte le bacchette e poi ci smaterializzammo a Hogwarts, appena fuori dalla barriera.
"Ottimo lavoro Mary! Ora dobbiamo camminare!" Sbuffò Ottavio.
"Zitto piccoletto." Replicai, avviandomi alla scuola.
Arrivati nella infermeria trovammo tutti tranquilli a parlare, mentre Sean cullava Ev.
"Ciao amore, vieni dalla mamma." Dissi avvicinandomi a lui e prendendo la piccola.
"Presumo tu resti qui." Ridacchiò Cesare.
"C'è la fate anche senza di me." Sorrisi.
"Aw! Fammi vedere un po' la mia nipotina prescelta!" Esclamò Greta.
"Come prego?" Chiese la preside.
"Mai stare tranquilli col nostro sangue..." sospirai.
"Ehi, ragazzi, vi voglio presentare il mio amico, Sean. Fratello, loro sono mia sorella Greta e i miei fratelli Cesare e Ottavio." Sorrise Ludovico.
"Cesare non era il vostro cane?" Chiese il ragazzo ingenuo, facendo quasi scoppiare a ridere tutti, eccetto Ludo, se stesso e Ces.
"Primo: non sono il loro cane...secondo: mi trasformo in un lupo!" Si lamentò lui, rabbioso.
Dopo aver spiegato velocemente la situazione, i miei fratelli rapirono Sean, portandolo al Ministero, mentre io rimasi a scuola.
"Che significa prescelta?" Chiese Minerva, con aria preoccupata.
"A quanto pare questa piccola è nata per tutto forchè per caso: pende una leggenda su di lei, oltre forse una predizione fatta da Greta." Dissi abbattuta.
"Marianna...sfogati pure." Mi si avvicinò abbracciandoci.
"Ho-ho paura che sa-sarò u-una madre orr-orribile..."dissi iniziando a singhiozzare e stringendo la bambina.
"Non sarai orribile." Mi sussurrò rassicurante.
"N-non le da-darò u-una vita nor-normale...ne-nemmeno un pa-padre..." continuai disperata.
"Va tutto bene...sono sicura che non ne soffrirà...ha una bellissima e grande famiglia da entrambe le parti...percepirà il vostro amore." Continuò.
"Mi-Minerva..." iniziai, vedendola annuire. "Po-posso is-iscrivere E-Ev qui?" Domandai cercando di riprendermi.
"Che intendi?" Chiese.
"Quando co-compirà u-undici anni...voglio che venga a Hogwarts, subito. Forse sarà pronta o no, ma voglio che venga subito." Dissi.
"Marianna, credo sia meglio se stia ancora un paio d'anni in Canada...ma al quarto sara ben accetta qui, te lo giuro." Mi sorrise comprensiva.
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