I'll be okay
"Dove andrai? Quanto starai ancora qui?" Mi chiese Rose, mentre mangiavamo due brioche alla cioccolata, sedute sulle scale del cortile che davano al sentiero per la casa di Hagrid.
"Qui? In Inghilterra?" Le domandai.
Mi fece un cenno e sospirai sconfortata.
"Tre giorni, credo, il tempo di scendere dal treno, arrivare a casa, fare le valigie e salutare la mia famiglia." Le risposi.
"Non pensi di salutare anche la mia famiglia?" Mi domandò.
"Non so come..." ammisi con un sorriso amaro.
"Come pensi di salutare la tua?" Sussurrò.
"Gli ho scritto mesi fa...sono fuggitivi anche loro: capiranno...e poi troverò il modo di parlargli, mia sorella è mutaforma...potrebbe fare da ponte." Dissi guardando in lontananza.
"Com'è scappare?" Mi chiese, con voce ancor più bassa.
"È come morire per davvero. Come essere malati. Dover lasciare alle spalle tutto il mondo, sperando e pregando chissà quale Dio di essere trovata da chi mi ama oppure poter morire per davvero, senza il peso di essere un mostro e immaginare ogni singolo giorno i volti di chi mi vorrebbe con se nel momento in cui gli viene detto che Jessica McAllister è morta per avvelenamento da Clipnis, una muffa che cresce solo sulla mandragola marcita. Ecco com'è." Le parole uscirono intrinseche nell'aria, volando via lentamente ed espandendosi nello spazio, inarrestabili, fino a perdersi in quel quadro.
"Di chi hai paura?" Mi interrogò ancora.
"James, Lils, Lorcan, Lysander, Emma, Loren, Roxy, Dom, Luis, Fred, Hugo, Molly, Lucy...tutti, i miei fratelli, le mie sorelle, i miei tutori e, soprattutto, la mia sorella più piccola e la mia sorella di un anno in meno. Arrivò subito dopo di noi. Aveva sempre gli incubi, quindi le diedi in regalo l'anello con lo stemma della famiglia di mio padre. Faceva parte dell'ordine di Iside, era il Principes Magus...poi fu ucciso e presero mia madre, incinta di neanche 10 giorni. Iniziarono a fare esperimenti su di lei...e me. Eravamo i soggetti perfetti: la figlia del capo spodestato e quell'essere della vedova." Risi amara pronunciando quelle parole.
"Perché non sei come le altre Veela?" Mi chiese ancora.
"I tratti sono di mia madre...ma i colori sono di mio padre...dicevano avesse sangue di lupo." Risi ancor di più.
"Infatti hai le zanne..." sussurrò.
"Sono la creatura più bizzarra esistente, la prima figlia barzelletta." Mi voltai verso di lei.
"Sei una maga, questo importa." Disse Rose, decisa.
"Sono una ricercata che sta per scomparire nel nulla, senza lasciare tracce perché non è mai esistita, se non per chi l'ha toccata con mano testimone." La corressi.
"La tua morte potrebbe uccidere i miei cugini, sai?" Mi domandò.
"Non succederà, Al sa tutto e anche James: mi aiutava i primi anni ad Hogwarts...e poi ci sei tu a prendertene cura e sono sicura che mia sorella cercherà di colmare il vuoto." La rassicurai.
"Sa che ti fingerai morta?" Chiese.
"No, per lui sarò morta...solo capirà che non lo sono davvero o almeno che dietro che un mondo intero." Risposi.
"Se non ti uccidono, ti vengo a cercare e lo faccio io." Esclamò esasperata.
"No, mi vuoi troppo bene!" Risi divertita.
"Io ti odio." Sentenziò superiore.
Le feci un buffetto e ci guardammo, per poi scoppiare a ridere e abbracciarci.
"Mi mancherai tantissimo." La strinsi il più forte possibile.
"Non parlarmene!" La sentii fare la medesima cosa.
"Voglio un mondo di bene, a tutti voi." Sospirai.
"Amore mio! Rosa della mia vita! Cosa ci fate lì così malinconiche?! Si va in vacanza! Abbiamo superato gli esami! Stasera si festeggia, mie signore, le serpi hanno in mente le cose in grande stile!" Ci abbracciò James, con poca delicatezza e molto entusiasmo.
"Mio lord! Voi si che mi riempite la vita! Come farei senza di voi?" Recitai con fare teatrale.
"Sareste in convento, signorina, e sarebbe un peccato capitale sprecare tanta bellezza, perché mie care donzelle... sono i vostri sorrisi a darmi tanta carica!" Continuò facendoci girare, per poi staccarsi e muoversi come in una commedia.
"O signore! Voi si che siete un uomo d'oro!" Si inchinò Rose, trattenendo una risata.
"Ma! Mio signore...codesta donzella vorrebbe chiedervi un favore..."intervenni io con fare signorile.
"Oh care, sposterei le montagne per le mie donne." Disse lui.
"Vi chiedo di conquistare e farvi conquistare da una fanciulla, per una notte, questa notte, all'alba sarete padrone del vostro fato." Proposi speranzosa con un sorriso.
"Per quanto il mio cuore sia attirato da voi, temo che non palpiti per nessuna.- Se ne rammaricò -ma sono curioso: mi illumini sull'identità della fanciulla." Sorrise sghembo.
"Come posso rifiutare la richiesta di quegli occhi castani, il volto furbo e i capelli arruffati dai toni scuri...ebbene, la signorina in questione risponde al nome di Emma..." ammisi.
Lui mi guardò un attimo confuso.
"Perché vuoi che passi la serata con Emma?" Domandò.
"Perché voglio vedervi trascorrere una tranquilla serata e poi siete tanto carini insieme...dai: abbiamo notato tutti che la tratti diversamente." Lo incoraggiai, ma lui mi lancio un occhiata torva.
"Non fingere: non sei così sfrontato con lei, sei sempre gentile, disponibile, non flirti e fai osservazioni intelligenti che non ti avevo mai sentito interpellare." Lo additò Rose.
"Emma è carina, ma mi sentirei a disagio uscendo con una vostra amica." Di difese il moro.
"Sul serio? Tu? James Sirius?" Chiese la rossa stranita.
"Si! Problemi?" Domandò precipitoso.
"No...sei solo cotto..." borbottai.
"Jessica McAllister, non ti ci mettere!" Mi maledisse con occhi ustionanti.
Io scoppiai a ridere e, dopo aver ripreso fiato, gli presi dolcemente il viso tra le mani e gli dissi:" prendila, tienila stretta e baciala, come se fosse il vostro ultimo giorno, sempre."
Lui mi guardò sorpreso, poi Rose mi prese per il braccio e corremmo via, verso il dormitorio.
"Anche io!- sentii gli occhi inumidirsi- Anche io vivrò questa mia ultima notte!" Urlai al mondo, dal balcone della torre di astronomia.
"E noi la vivremo con te!" Urlò all'infinito anche Rose.
Quella sera cenammo sulla torre di astronomia, con la musica babbana al massimo e la burrobirra.
"Uccidetemi al sorgere del sole, voglio morire felice." Sussurrai dopo una bottiglia.
"No, prima voglio trascinarti all'inferno e il paradiso." Mi sorrise Albus sulla pelle, anche lui leggermente andato.
"Tenete le energie per la festa." Ci avvertii Scorpius, addentando un panino, beatamente sdraiato sul grembo di Rose.
"Raga...sembriamo dei drogati." Risi io.
"Vero, ma per una sera facciamo che non abbiamo regole." Propose la rossa.
"La Weasly ribelle? Potrei amare questa notte!"esclamò il biondo, seguito dalle nostre risa.
"Allora, il programma è -iniziò Albus, richiamando l'attenzione- cena qui, festa, giro del castello per salutare Hogwarts, rilassarsi nel bagno dei prefetti e concludiamo con dormita nella nostra camera, ho già accordato con gli altri. Esigo una notte da grifoni!" Ci spiegò il moro.
Elevammo frasi e mugugni di consenso e rimanemmo a guardare le stelle.
"E se ci beccano?" Chiese Rose, in un momento di lucidità.
"Abbiamo le bacchette!" Ribatté Scorp.
"Tranquilla...ci penso io..." sorrisi maliziosa, facendo brillare gli occhi.
"Whisky-incendiario" pronunciò Albus, facendo aprire il passaggio per la sala comune di Serpeverde, dove erano già tutti a ballare e far casino.
Avevamo corso e riso per tutto il tragitto, dalla torre fino ai sotterranei.
La puzza di alcool e fumo era quasi visibile, aleggiante nella stanza.
Vidi alcune coppie, compresi Adri e Viv, a coccolarsi sui divani o negli angoli, mentre la musica raggiungeva dirompente ogni timpano dei presenti.
Ci buttammo tra la folla, ballando tra noi e chiunque conoscessimo.
I corpi erano tanto pressati tra loro, che non avevo nemmeno bisogno di autosostenermi, poiché sarebbe stato impossibile cadere.
Scoppiammo a ridere, semi incazzate, quando arrivò un vodka e lemon su me e Rose, che lanciò un urlo isterico:" chi cazzo è stato?!"
Poi trovai il corpo di Al, che mi fece ballare e girare.
Tra un giro e l'altro, mi accarezzava, lo sentivo annusare il mio profumo, come io cercavo il suo.
Di tanto in tanto faceva anche sfiorare le labbra sulla pelle del collo, spostando il tessuto della maglietta per raggiungere la clavicola e la spalla.
"Al! Mi lasceresti fare una foto con Jess? Voglio un ricordo!" Chiese James, avvicinandosi abbastanza da farsi sentire.
Al ci fece una foto, dove eravamo abbracciati sotto la luce soffusa delle candele e quella improvvisa della fotocamera.
"Vado da Emma, un po' di incoraggiamento?" Mi sorrise speranzoso.
"Vai tigre, falla cadere ai tuoi piedi, sei James Sirius! Solo il tuo sorriso scioglie la neve di gennaio!" Gli urlai nel timpano, spingendolo verso la lontana chioma bionda.
Mi sentii riafferrare da Al, che mi guardò scontroso.
"Io lo posso avere un ricordo?" Mi chiese nell'orecchio.
"No!" Gli risposi, sorridendo.
"Perché?" Domandò scocciato.
"Perché devi avere una ragione per volermi rivedere!" Dissi.
Lui mi guardò negli occhi, sorridente.
Mi accarezzava la guancia col pollice, la mano appoggiata sul collo e l'altra sul fianco.
"Ne ho già altre..." sorrise.
"Non bruciarti, Potter, le ustioni sono molto dolorose." Gli sorrisi, baciandogli la mascella, fino all'orecchio, mordicchiai il lobo, poi scesi con i baci, lungo il collo, verso il copino, come scusa per stringerlo, sempre di più.
"Andiamo nella biblioteca?" Chiesi staccandomi.
"Perché?" Domandò sorridendo.
"Voglio correre, tra gli scaffali e i libri, vedere le vetrate alte come i palazzi, sentire il profumo di quel posto e rotolare sul tavolo. Ultima notte...voglio sentire tutto." Gli spiegai.
Scese con la mano lungo il braccio, fino ad afferrare la mia.
"Andiamo a cercare i nostri amici." Mi disse.
Chiamammo l'altra coppia, ma si aggiunsero anche il clan Weasly, il Potter, mio fratello, mia sorella, i gemelli e le mie coinquiline.
Corremmo in folla verso la biblioteca e aprimmo le porte con le nostre bacchette.
Feci i primi passi camminando, entrai per prima, poi velocizzai, fino a correre e lanciare anche il giubbetto, mentre avevo abbandonato le scarpe appena usciti dai sotterranei.
Passai le mani sui libri, sentendo le fessure tra gli uni e gli altri.
Volteggiai alla luce della luna, che attraversava le finestre e, infine, mi distesi stremata sul tavolo che usavamo solitamente per fare i compiti.
Accanto a me si distesero Lily e le sue cugine.
"Che impressione..." sospirò la più giovane.
"Sapete, ho sempre voluto farlo." Scoppiai a ridere, seguita da loro.
"Scorp! Rallenta! Ho paura!" Sentimmo strillare Rose da qualche corsia di distanza.
Ci scambiammo occhiate complici e corremmo a vedere.
Rose era su una scala, in alto, con poco sotto Malfoy, che le cingeva i fianchi col braccio e il petto, assicurandosi che la ragazza fosse ben attaccata alla scala.
Intanto il biondo spingeva, facendo andare la 'trappola di legno' più o meno veloce.
"Vuoi fare un giro?" Mi propose Al.
"Non esagerare...ti prego..." lo supplicai, dopo un sospiro.
Salimmo su una scala, di qualche blocco di scaffali più in là.
La velocità aumentava, lentamente e costantemente, mentre io stringevo la presa con i paletti e mi appiattivo il più possibile alla scala.
Tenevo gli occhi chiusi, assaporando il brivido e urlando spaventata.
In qualche secondo il trabiccolo rallentò e si fermò, mentre io mi aggrappavo morbosamente, come un koala, al corpo di Potter.
"Non farmi fare mai più una cosa del genere: con le scale è troppo spaventoso." Lo avvisai.
"Con una scopa lo faresti?" Chiese lui
"Certo, quella la so controllare!" Ribattei.
"Per ora pensa a calmarti e staccarti, inizi a farmi male e poi abbiamo ancora il bagno in programma." Rise lui.
Annuii felice e mi scollai.
Io, Al, Rose e Scorp lasciammo gli altri con una scusa e andammo nel bagno dei prefetti.
"Accendo le candele." Dissi, aprendo il pugno e soffiando sulla fiammella nella direzione delle candele, che si accesero.
"Questa me la devi insegnare!" Esclamò Rose.
"È un incantesimo delle megere: me l'ha insegnato la mia tutrice. Mi ci è voluto un anno per imparare." La avvertii.
"Puoi lasciarmi le istruzioni scritte." Sorrise speranzosa.
"Rosie...lascia perdere...lo troverai scritto da qualche parte nella zona proibita della biblioteca." Si intromise Scorp, facendola sbuffare.
"Allora, ho recuperato quattro costumi, mentre preparo la vasca voi andate a cambiarvi di là, dopo andremo io e Scorpius." Disse Albus.
Io e la rossa andammo a mettere i bikini che ci aveva procurato.
"Oddio! Questo è di Dom!" Disse lei quando vide il costume nero.
"Questaltro, invece, è di Roxy." Continuò osservando il secondo, a fascia color azzurro con delle pietre.
"Io prendo quello nero!" Mi prenotai, strappandoglielo di mano.
"Non è valido! Roxy ha una taglia in più della mia!" Si lamentò.
"Allora rifarò il nodo." Le feci la linguaccia, sfilandomi la maglietta.
"Ti odio." Disse slacciando i pantaloni.
"Bugiarda." Risi lanciandole in faccia la mia gonna.
"Ehi! Ma quelle scarpe sono mie! Quando le hai prese?" Domandò.
"L'anno scorso!" Ammisi, ricevendo un'occhiata assassina.
"Sistemami il costume, va!" Sbuffò lei girandosi e alzando i capelli, così che potessi stringere il nodo del costume.
"Non va bene!" Si lamentò.
"Ho un idea: aderente, cinto perfettamente " pronunciai, puntandole la bacchetta.
Il costume la avvolse come fosse fatto apposta.
"Jessica! Perché hai fatto questo incantesimo! Lo sai che fa diventare i vestiti come una seconda pelle." Si arrabbiò.
"E allora?" Chiesi confusa.
"E allora speriamo solo che l'acqua sia calda..." disse sconsolata.
All'inizio non capii, ma appena ci arrivai scoppiai a ridere.
Una volta pronte, andammo alla vasca e ci immergemmo tra le bolle, mente i ragazzi andavano a cambiarsi.
"Disastro?" Le chiesi.
"No, grazie a Merlino." Sospirò lei.
Risi ancora e poi chiacchierammo, aspettando gli altri due, che non si fecero attendere più di tanto.
"Ci vorrebbe un po' di musica." Si lamentò Rose.
"Ogni vostro desiderio è un ordine...per stanotte." Disse Scorp, precisando la frase.
Rose sbuffò, ma poi sorrise, quando il biondo mise un po' di musica tranquilla.
Ci rilassammo nell'acqua, quasi anestetizzati, sospirando e mormorando alcune frasi.
"Al...mi sto addormentando..." ammisi richiamando la sua attenzione.
"Rose l'ha già fatto." Disse Scorp, che la teneva per non farla affogare.
"Va bene, ciurma, andiamo a nanna." Disse il corvino.
Mi aiutò ad uscire da quella meraviglia, poi andai a cambiarmi, mente gli altri due cercavano di svegliare la rossa.
Tornai vestita, ma scalza.
Vidi Rose semi cosciente e mandai le serpi nello spogliatoio, mentre io aiutavo la ragazza a vestirsi.
Ci trascinammo sconvolti verso il dormitorio di sepeverde, per poi andare in stanza dei ragazzi e crollare sui letti.
"Non andare." Mi sussurrò Al, stringendomi a se.
"Tranquillo, starò bene." Gli risposi, baciandolo nell'angolo della bocca, per poi girarmi e dormire.
Spazio autrice
Ciao a tutti, vorrei dirvi che purtroppo le scene della parte in cui Rose e Mary ballano nella sala di Serpeverde sono ispirate a fatti veri, nei quali (purtroppo) sono stata io l'isterica ad urlare, mentre la mia amica si mise a imprecare in francese...e non è la nostra disavventura peggiore.
Ovviamente dopo l'episodio è tutta fantasia, perché io sono una 4ever alone in ambito ragazzi.
Spero che la scena possa far capire alle più giovani quanto disagiante, ma divertente sia andare in discoteca.
Ma, avvertenza, non bevete burrobirra prima di andare, potreste trovarvi a ballare con gente strana ed è meglio essere più lucide di Rose. Io ero sobria, quindi...brava me!
Ci si vede ai tre manici di scopa! Kisses
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