Follow my lips
"Odio gli esami." Sbottai!
Aprile iniziava e noi ci eravamo confinati, come gruppo di studio, nella stanza delle necessità.
I presenti sono: la sottoscritta, le mie compagne di stanza, Al con la sua camera, mio fratello, mia sorella, James, Will, Samantha, Allison Rodriguez e i gemelli.
"Che cosa?! Riley verrà a Hogwarts!" Esclamò Samantha, che fino a poco prima parlava sottovoce con Allison.
"Vuoi urlarlo più forte?" Le chiese l'interlocutrice, rossa in viso.
"Parlate di Riley Legrand?" Chiesi, fin troppo speranzosa.
"Si, la conosci?" Chiese Allison.
"Si...per un compito extra: siamo state amiche di penna per un po'..." risposi vaga.
"Da quanto mi ha scritto arriverà il mese prossimo, starà qui per una settimana." Mi informò la castana.
"Che forza! Proprio in tempo per il tuo compleanno! Potremmo invitarla ai tre manici di scopa con noi!" Suggerì Emma.
"Che cosa?" Domandò Adriano, esterrefatto, sformando l'imbottitura della poltrona su cui sedeva.
Viv gli sussurrò qualcosa all'orecchio e lui si illuminò.
"Ok, noi ora andiamo, ne riparleremo." Si congedò velocemente, portandosi via Viviana con foga.
"Chissà che gli ha detto." Commentò una serpe, divertito.
"Fate schifo..." dissi loro.
"Come fai a sapere a ciò che pensiamo?" Domandò uno sospettoso.
"Vi si legge in faccia, pervertiti." Rispose Rose.
"A me stanno simpatici." Rivelò Lory.
"Non L'avremmo mai immaginato."mormorò sarcastica Emma.
"Oh! La piccola Emma tira fuori gli artigli! Brava ragazzina." Si complimentò James, molto divertito dalla scena.
Le due si erano fatte rosse, la bionda per le parole del foglio del prescelto e l'altra per la rabbia.
"G-grazie..." rispose lei guardando dalla parte opposta al castano.
"Non ci credo!" Sbottò Rose, scattando in piedi e guardando le sue coinquiline, compresa io.
"Oh mio Godric!" La seguì Loren.
Dopo qualche istante realizzai anche io anche si riferivano e le osservai sconvolta.
"Per la barba di Merlino! Avevo ragione io! Rose, Loren, mi dovete cinque galeoni!" Dissi vittoriosa.
Non è bello da dire, ma avevamo scommesso su chi fosse la cotta segreta della nostra amica e stavo vincendo io. James mi avrebbe reso ricca.
"No! No! No! Non fatevi film mentali! E non ci credo che avevate scommesso!" Sì arrabbiò la bionda.
"Ma di che parlano?" Chiese Lorcan.
"Non ne ho idea." Rispose Lysander.
"Potreste renderci partecipi?" Domandò Scorpius.
"No!" Esclamammo in coro.
"Aspettate un minuto...non è che voi tre avete... no! Miseriaccia, siete pazze!" Si arrabbio Rose.
In effetti avevamo scommesso anche su lei e Malfoy.
"Ok...forse...ma magari anche tu...no! Non lo hai fatto sul serio! Rose! Quante volte devo dirtelo? No! Mai e poi mai!" Dissi categorica.
"Stesso discorso varrebbe per voi!" Ribatté lei.
"Ehi! Voi lo fate sempre con me! Ma se succede tra di voi è un dramma." Si infuriò Loren.
In effetti avevamo scommesso più volte su in quanto tempo avrebbe finito la sua relazione col ragazzo del mese.
"È tutta colpa di Rose! Lei ha proposto per prima!" Esclamò in sua difesa Emma.
"Non è vero! Ha iniziato lei con quella sulla torta di compleanno del secondo anno!" Ribattè Rose, indicando la bionda.
"Ma poi siete state voi a estendere la cosa!" Si lamentò Emma.
"Ok! È colpa di tutte!" Esclamai stufa.
"Bene!" Risposero loro in coro.
Ci risedemmo e scoppiammo a ridere, mentre gli altri ci guardavano come se fossimo pazze.
"Però i galeoni li voglio davvero, devo comprare un quaderno nuovo." Dissi infine e le due mi sorrisero roteando gli occhi.
"Ottimo! Chi conosce viene ad accompagnarle in infermeria?" Domandò Vinkally, compagno di Al e Scorp.
Tutti ridemmo e poi tornammo a studiare.
"Jessica! Svegliati cazzo! So di essere fantastico, ma siamo in ritardo per Astronomia!" Gridò una voce maschile, smuovendomi.
"Può aspettare...5 minuti Ces." Mugugnai spalmandomi meglio su qualcosa di morbido e caldo che abbracciavo.
"Non può aspettare! Wigraft ci prende e ci butta nel lago nero se non ti stacchi da Al e non andiamo!" Continua una voce femminile.
"Concordo con la Weasly! Anche se sei innamorata non possiamo tardare! Loren è già andata." Disse un altea voce maschile.
Poi mi sentii alzare e allontanare dalla fonte di calore.
Non vedevo nulla e non riuscivo a svegliarmi, la testa mi girava.
"Ragazzi...non penso stia dormendo...ha della schiuma violacea agli angoli della bocca!" Si allarmò di nuovo la prima voce.
"Voglio dormire..."mugugnai ancora.
"Che le succede!" Gridò la ragazza con voce spezzata.
"Al! Tienila! Quello è veleno di felce Narocchi!" Gridò la seconda voce maschile.
"Cioc...cio...ciocc...lata..."cercai di dire, mentre le forze mi abbandonavano.
"Che le succede! Fate qualcosa! Jessica!" Gridò la ragazza, piangente.
"Rose! Calmati!" Urlò il secondo ragazzo.
"Starai bene, te lo prometto...ora ti aiutiamo...Scorpius! Rose! Voi siete i migliori in pozioni! Pensate a qualcosa!" Diceva il primo ragazzo.
Sentivo una mano che mi accarezzava i capelli, mentre qualcuno mi teneva saldamente e stringeva.
"Al! Quella pianta è stata distrutta da anni! Dopo che la usarono per uccidere le creature magiche, venne bandita dal paese!" Disse un ragazzo.
"I..r..s..ir..ir..s...cioc...lat..." sussurravo, disorientata.
"Cosa stai dicendo?" Mi chiese con un filo di voce.
"Ir...lata..." l'aria mi mancava, non riuscivo a parlare, eppure stavo bene.
"Jessica...non ti capisco, ti prego, sforzati..." mi supplicò.
"Ir...is...lat...cioc...olata" cercai di ripetere più forte.
"Iris e cioccolata...iris e cioccolata! Ma certo! Ci ha detto come salvarla! Ci servono cioccolato e petali di iris!" Esclamò la ragazza.
"A che servono?" Chiese un ragazzo.
"Ho letto su un vecchio libro che in antichità veniva usata polvere nera,mischiato con fiori blu per curare dal veleno...devono essere cacao e iris. C'è una pianta di iris nella serra 2 e possiamo trovare la cioccolata nelle cucine. Dobbiamo muoverci." Spiegò lei, allontanandosi, fino ad urlare per farsi sentire.
"Muovetevi! Io sto con lei!" Gridò qualcuno vicino a me.
"Starai bene." Sussurrò.
"Isis malis rimedium." Mormorai.
"Isis malis rimedium." Ripetei.
"Isis malis rimedium."continuai.
"Isis malis rimedium." Ancora.
"Isis malis rimedium." Ancora.
"Che dici?" Chiese il ragazzo.
"Isis mali rimudium." Sentivo gocce calde percorrermi le guance.
"Isis malis rimedium." Un calore dall'interno iniziava ad accendersi come un fuoco intenso.
"Isis malis rimedium." La voce aveva assunto il tono incantatore.
"Isis malis rimedium." Il buio diventò luce.
"Isis malia rimedium!" E i sussurri divennero urla.
"Isis, malis rimedium et magicae diss-" sentii qualcosa trapassarmi il ventre.
"Marianna...svegliati..." un sussurro e vidi due occhi rossi come il sangue e le zanne di mio fratello.
"Adriano..." lo chiamai.
"Mari!" Urlò Viviana, dietro di lui, mentre egli ritirava la spada dal mio corpo.
"Viv." Le sorrisi.
"Dobbiamo scappare." Mi guardò rammaricata.
Sentii gli occhi lacrimarmi.
Lei si avvicinò e mi baciò, facendo rimarginare la ferita.
"Ora starai bene." Disse col fiatone.
"Nessuno starà bene." Ribattei tra le lacrime.
Adriano la abbracciò, mentre io mi diressi da Albus.
"Mi dispiace...mi dispiace così tanto..." e piansi.
"Che è successo?" Mi chiese confuso.
Lo guardai, scuotendo leggermente la testa.
"Segui le mie labbra..."gli sussurrai, mordendomi il labbro inferiore e poi baciandolo con tristezza, mentre risvegliavo il mio potere e gli portavo via la volontà.
"Perderai ogni ricordo di ciò che hai visto...racconterai che ho vomitato e ho riacquisito conoscenza...sarai sveglio dal limbo, ma il collegamento sarà integro." Gli ordinai, posando le mie labbra un ultima volta sulle sue.
Rimase statico il tempo necessario di realizzare il suo finto ricordo e poi riacquisì consapevolezza...era tutto coperto.
Viv e Adri erano andati via, rimanevamo solo noi e il finto vomito violaceo per terra, che Al ripulì con un semplice incantesimo.
Dopo un po' arrivarono Scorp e Rose, che accorsero preoccupato.
"Perché ti hanno avvelenata?" Chiese il biondo.
"Non lo so." Mentii.
Da lì a poco avrei dovuto cambiare scuola, identità, vita e avrei lasciato tutto...per diventare Eliza Martin.
Era ovvio...volevano farmi reagire utilizzando il mio dono.
A volte, infatti, le creature e mezzecreature possono reagire ai veleni o le malattie grazie alle loro abilità.
Ricordo quando me lo insegnarono, mi riempirono di veleno, fino a quasi uccidermi.
"Di la formula" mi intimavano.
"Preparate la stanza mortuaria, non reagirà." Li sentivo.
Alla sede l'unico modo che conoscevano per insegnarci era ricordarci della morte: la paura doveva essere la nostra ragione di sopravvivere.
Un giorno il Princeps Magus mi convocò: voleva vedere i miei occhi.
Ricordo che non li sapevo ancora controllare bene e che si attivassero solo con le emozioni forti.
Non dipendendo dalla magia, me lo insegnarono appena arrivata.
Claudia ci curava le ferite, era l'infermiera dei bambini.
Marco era una guardia.
Un giorno il Princeps e molti Guardiani andarono fuori dal paese per un incontro.
Fu il giorno che uccisero io Princeps Magus dell'ordine di Mitra.
Da allora ne salì al potere un altro, peggio del precendente.
Approfittando dell'assenza dei potenti, ci liberarono e portarono via con loro.
Avevo solo undici anni.
Dopo quattro anni chiusa là dentro mi avevano liberata.
Eppure ne ho ancora i postumi.
Conosco il latino, gli incantesimi e rituali antichi, ho il terrore dei ripiani di marmo o pietra e il costante istinto di nascondermi e coprire le mie tracce o uccidere.
"Dalle grandi doti" ci chiamavano.
"Strabilianti", "forti", "superiori".
Eppure nessuno che pensasse alla nostra umanità.
Io me lo ricordo, non volevamo essere questo.
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