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Blond hair

"Ciao bionda." Mi si sedette accanto Scorp.
"Ciao biondo, come mai tutta questa energia? Non hai neanche bevuto il tuo te." Chiesi sorridente.
"Per prima cosa il colore dei tuoi capelli nuovi mi fa impazzire, come quando eravamo in Australia...- disse sussurrandomi all'orecchio e stuzzicandomi con la vicinanza- in più ieri abbiamo vinto e mi sono accorto di una ragazza che osservava la partita da lontano, una ragazza che non ha potuto fare a meno di tifare per Albus a gran voce..." rivelò dopo essersi scostato un po' dal mio collo.
"Intendi dire che è venuta qui? Perché non ci ha incontrati?"domandai stupefatta, capendo si stesse riferendo a Mary.
"Sono andato a controllare: il bosco è a posto, ma sugli scogli ho trovato delle tracce di sangue, penso fosse qui per catturare qualche mostro marino." Spiegò sbrigativo.
"Dobbiamo avvertite Al!" Esclamai.
"Non lo so, se non se ne è accorto da solo, non vorrei rovinare il piano di Mary...in più credo che siamo alla fine dell'atto: magari non vuole che la accompagniamo, vuole tenerci qui, al sicuro, se no non avrebbe fatto la barriera protettiva." Ribattè lui.
"Allora perché me lo hai detto?" Chiesi rabbiosa.
"Perché sei la mia ragazza e so che saprai contenerti. Se vorrà ci chiamerà, hai sentito cosa aveva detto all'inizio: se vogliamo seguirla finiamo studiare." Continuò con fare comprensivo.
"Ti odio, lo sai?" Dissi.
"Tu mi ami." Sorrise, per poi baciarmi.
"Ci vediamo dopo cena nella stanza delle necessità?" Chiese.
"Domani ho una verifica..." borbottai.
"Perfetto, ti aspetto alle nove." Mi sorrise per poi darmi un ultimo bacio e lasciare la stanza.
Maledetto.

Quel pomeriggio, dopo le lezioni, non riuscii a dedicarmi poi tanto allo studio dell'ultimo capitolo di trasfigurazione.
Camminai, come presa da una sensazione, nel cortile della scuola, senza una meta distinta nella mia mente, fino al campo da quiddich, dove trovai mio cugino...odio il subconscio.
"Ciao Al." Lo salutai urlando.
"Ehi, Rose, come va?" Chiese scendendo alla mia altezza.
"Tutto bene, faccio solo un po' fatica a concentrarmi subito dopo pranzo." Risposi.
"Ti capisco, vorrei tornare a casa..." sbuffò lui.
"Hai sentito Mary, ci uccide se non studiamo..." ribattei.
"È Marianna, non zia Herm." Rise Al.
"Divertente..." commentai sarcastica.
"Non arrabbiarti, sai che le voglio bene, solo a volte è un pò troppo seria, mentre ai suoi tempi passava il tempo nei guai con papà e lo zio." Sbuffò lui.
"Passava il tempo a tirare fuori dai guai zio Harry e papà -Lo corressi- e lo faceva studiando quante più formule e nozioni possibili."
Ci fu silenzio, dopo quella frase, per un po', sostenuto dal soffiare del vento.
"Ieri mi sentivo fortissimo." Affermò all'improvviso.
"Per quanto mi costi ammetterlo, siete stati proprio bravi." Mi complimentai.
"Ti è mai capitato di sentirti improvvisamente forte e capace di muovere le montagne o fare imprese titaniche?" Chiese poi.
"Si, quando ero con Scorp a casa di Mary.
Non avevo paura, mi sentivo forte, che avrei potuto fronteggiare quell'essere immortale e tornare a casa con quel biondino. Che anche se lui era aggressivo e voleva proteggermi, io sarei stata capace di sconfiggere Lucifero e proteggere lui. Mi sentivo come un lupo di un branco." Risposi.
"Io ieri mi sentivo così, come se anche fossi caduto non mi sarei potuto ferire, sentivo la forza in ogni cellula e di potere vincere sul serio, che dovevo farlo, che se non lo avessi fatto sarebbe stato l'errore più grande di tutti, quando era solo una partita, una stupida partita." Ammise amareggiato.
"Voglio quella sensazione quando andremo alla Sede." Affermai.
"Anche io..." sorrise.
"Mi sembra strano essere ad Hogwarts, non mi ricordo più come la vivevo prima della partenza di Mary." Rivelai.
"Io, paradossalmente, sono più contento adesso: pur lontana che sia, la ho e so che mi basterebbe tornare a casa e l'avrei lì con me." Ribattè.
"Non hai paura di o per lei? Sono due settimane e mezza che hanno rapito sua sorella e lei passa il tempo a studiare come insinuarsi là dentro..." domandai.
"In effetti mi terrorizza l'idea che lei parta all'insaputa di tutti e non tornasse più, che si butti accecata dalle emozioni." Ammise osservando solo il paesaggio, stringendo i pugni e serrando la masciella.
"E noi che potremmo fare per salvarla? Ci sarebbero dei metodi magici, ma la maggior parte sarebbero troppo pericoloso."riabbatto io.
"Di che metodi parli?" Chiese sconvolto.
"Elisir rigenerante, incantesimi proibiti, sigilli potenzialmente letali...ti basta?" Risposi sperando di dissuaderlo.
"Dove li hai trovati?" Chiese sconvolto.
"Un po' da Mary e un po' dalle incursioni notturne con Scorp in biblioteca." Dissi con nonchalance.
"Da quando vi infilate in biblioteca? Insieme?!" Domandò scorbutico.
"Lo scorso Marzo...ero preoccupata per Marianna, temevo che comparisse ferita o maledetta oppure che avesse bisogno di aiuto contro la sede, così ho studiato molto. Ci andavo da sola, all'inizio, ma poi Scorp mi scoprì e iniziò ad accompagnarmi, temeva che fossi tanto distratta da essere scoperta..." spiego irritata.
"E non mi avete detto nulla?" Continuò.
"Non volevamo recarti altra ansia...inoltre più cose sai tu, più saresti potenzialmente pericoloso..."risposi.
"Pericoloso? Merlino! Che cavolo dici? Potreste insegnarmi delle cure nel caso qualcuno si ferisse e non lo fate?" Urlò.
"Albus! Alcune di quelle procedure potrebbero generare esplosioni di energia magica o uccidere qualcuno o far perdervi la vostra umanità! Io e Scorpius anche se ci vedessimo morire tra la braccia non stipuleremmo un accordo con la morte stessa, tu invece ne saresti capace, ti conosciamo e sappiamo che faresti realmente qualsiasi cosa se vedessi Marianna morire."spiegai, lasciandolo visibilmente interdetto e sconvolto.
"Non puoi farmi questo, anche tu uccideresti per Scorpius..." sussurrò.
"È vero, ucciderei per lui, ma certo non causerei un cataclisma solo perché accecata dalla paura di perderlo, farei ogni incantesimo possibile per rallentare il processo e avere il tempo di trovare una soluzione, ma non stipulerei il patto di sangue assoluto o l'incantesimo della resurrezione...se non il sigillo della vita, che potenzialmente sterminerebbe ogni cosa intorno a noi entro settanta chilometri, minimo." Ribattei.
"Ma è Scorpius..." sbraitò.
"Ma Scorpius non è una bestia!" Urlai infine, portandomi poi le mani alla bocca, resami conto delle mie parole.
"Marianna non è una bestia e comunque non l'ha scelto lei..." mormorò furibondo, come non mai, tanto da vedere il fuoco nei suoi occhi.
"Lo so, ma la sua energia è molto diversa dalla nostra e servirebbero incantesimi molto più potenti e catastrofici..."sussurrai debole.
Lui mi linciò con lo sguardo un ultima, terribile, volta e volò verso Hogwarts.
Lo osservai allontanarsi, per poi sedermi su una panchina e riflettere su ciò che era successo.
L'unica cosa degna della mia attenzione sembrava essere la collina del primo appuntamento con Scorp...quella di San valentino...

Non studiai nulla e dopo cena mi presentai nella stanza delle necessità.
"Ciao bionda!" Mi accolse lui, abbracciandomi.
Io lo guardai in silenzio, abbozzando un sorriso, poi gli presi il collo della maglia e lo feci abbassare alla mia altezza per baciarlo.
Un bacio lento, che sembrava l'anticamera di una sera fatta senza respirare.
Si staccò per riprendere fiato solo quando lo spinsi a sedersi sul divano che era lì con me sopra.
"Ehi, Weasly, cos'è tutta questa iniziativa?" Chiese sogghignando.
"Ho litigato con Albus e ho detto che Marianna è una bestia...anzi...l'ho urlato." Ammisi abbassando lo sguardo colpevole.
"Ro...non è la fine del mondo, dagli qualche giorno e se ne dimenticherà..." sorrise confortante.
"Non lo so, non lo avevo mai visto così furente, mi ha perfino spaventata." Sospirai.
"Stai bene?" Chiese preoccupato.
"Si, quello si..." mormorai, prima di baciarlo nuovamente, forse per conforto.

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