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Asthma

Eravamo in cucina, stavamo mangiando delle schifezze comprate al supermercato un oretta prima, dato che non c'era più niente in frigo.

Mancava un giorno, ma noi non volevamo pensarci.

Ridevamo e parlavamo di un caso assurdo in cui avevo dovuto portare un tizio in centrale, un vecchietto pazzo, che aveva cercato di scappare e si era messo a correre nudo per strada.

Improvvisamente il mio cellulare iniziò a squillare.

Lo controllavo all'incirca un paio di volte al giorno.

Vedendo un numero sconosciuto e dal Canada, risposi pensando fosse il lavoro.

"È la signora Smith?" Chiese una giovane donna.
"Si, signorina." La corressi.
"Sono la caporeparto di sua figlia. Ha avuto un attacco d'asma ieri durante la passeggiata, eravamo troppo in alto per chiamarla, ma la sua amica Andrea ha curato perfettamente Evelyn.
Ora sta benissimo, anzi, si è messa a cucinare con le compagne.
Dice che non c'è bisogno di farla venire a prendere prima, ma ho preferito chiamarla comunque." Disse la donna.
"Ma sta scherzando?! Mia figlia ha avuto un attacco d'asma e lei non mi ha nemmeno chiamata? Ma le pare normale? Se non ci fosse stata Andrea ora magari sarebbe morta! Secondo lei è un comportamento responsabile? È la prima volta che Evelyn sta così tanto fuori casa! Non ho parole!" Sbraitai furiosa, sotto lo sguardo spaventato e confuso di Albus.
"Cerchi di calmarsi..." tentò lei.
"Mi passi subito mia figlia!" Strillai.

La sentii mugugnare qualcosa e dopo un po' di silenzio, sentii la voce della mia bambina.

"Ciao mamma!" Trillò felice.
"Ehi! Amore...come stai?" Chiesi più dolce.
"Benissimo! Pensa che io e Andrea abbiamo imparato a fare i nidi per gli uccelli! E la nostra squadra ha vinto la caccia al tesoro! Poi la responsabile ci ha parlato delle piante e gli animali durante la passeggiata di ieri! Poi abbiamo fatto un laboratorio di tiro con l'arco! La sera c'è il falò! Ti ho anche preso una sorpresa, anche a zio Ludo. Per zia Rachele non ho trovato nulla, idem zio Sean. Tranquilla, non è nulla di vivo!" Raccontò come un fiume in piena.
"Sono felice che ti diverti.-dissi lanciando un occhiata ad Al, che mi cingeva il fianco un pò preoccupato- ma come stai? Ho saputo dell'attacco d'asma..." continuai agitata.
"Oh! Quello? Non è stato niente di speciale. Andrea mi ha dato subito il ventolin e mi sono calmata, poi arrivata al campo ho preso la medicina e ora sto alla grande!" Continuò entusiasta.
"Ti sei spaventata?" Chiesi per sicurezza.
"Un po', perché di solito ci sei tu o uno degli zii, ma poi Andrea mi ha calmata. Non venirmi a prendere in anticipo, per favore, mi diverto tanto e qui fa fresco. L'hai detto tu che l'aria di montagna mi fa bene. Resta con zia Rose." Raccontò, frenando subito il mio istinto di precipitarmi al campo.
"Amore..."sospirai.
"Tranquilla mamma, stiamo benissimo...e cerca di non urlare contro alla responsabile, mi sembra un po' spaventata..." sussurrò l'ultima parte, facendomi scoppiare a ridere.
"Ricorda: una parola e sono lì. Ti ho dato il Mirrowl. Chiamami stasera, ok?" Le chiesi.
"Certo! Ora mi chiama An! Ti voglio bene mamma!" Squittì felice.
"Ti voglio bene anche io!" Ribattei velocemente, prima che chiudesse la telefonata e scappasse via.

"Tutto bene?" Chiese Al subito dopo, mentre io osservavo il cellulare.
"Ieri ha avuto un attacco d'asma...la sua migliore amica già sa come comportarsi... capita ogni tanto. Ora dice di stare bene e parla a macchinetta come sempre...quindi mi sembra verosimile."sospirai angosciata.
"Bella gatta da pelare tua figlia..." ridacchiò.
"Non immagini quanto." Sbuffai, sedendomi sulle sue gambe.
"La andrai a prendere?" Domandò un po' dispiaciuto.
"No...tanto per un giorno...devo cercare di resistere. Tra un po' partirà per la scuola di magia e non posso precipitarmi lì ogni volta che mi dicono di un problema..." dissi sconsolata, nascondendo la testa nell'incavo del collo di Al.
"Hai solo ventotto anni, mi sembra un po' ingiusto che debba penarti così..." si rammaricò lui.
"Per questo ho incoraggiato suo padre a concentrarsi sul lavoro...almeno uno dei due doveva essere libero di realizzarsi. Infondo io ero già indietro, anche se ora ho il diploma e tutto. Hermione e Minerva mi hanno aiutata moltissimo." Dissi.
"Le donne di questa famiglia sono formidabili e la McGranitt è impareggiabile." Ridacchiò, facendomi il solletico al fianco.
"L'importante è che tutti siamo soddisfatti della nostra vita." Sorrisi.
"Evelyn sta per andare a scuola...starà via la maggior parte dell'anno..." valutò con tono di chi ha un idea pericolosa.
"Si..." confermai incerta.
"Potresti venire qui per quei mesi!" Propose.
"Al...ho un lavoro e poi ci sono tre persone che mi aspettano a casa...inoltre Evelyn cosa penserebbe se vado a vivere in un altro paese dall'altra parte dell'oceano mentre lei è a casa?" Esposi ben poco convinta della sua idea.
"Dai, sareste comunque lontane! E poi non penso che ai tuoi fratelli darebbe poi così tanto fastidio! Mica lì abbandoni...stai dal tuo ragazzo per un po'.
La cacciatrice di taglie puoi farla anche qui...oppure potresti stare al ministero. Stanno ancora facendo molte indagini sui documenti della sede e il fattore lingua non facilita le cose." Cercò di convincermi.
"Evelyn si trasferirà a Hogwarts al terzo anno, quando io sarò certa che, caschi il mondo, lei saprà sopravvivere. Magari allora potremmo pensare seriamente di vivere insieme...per intanto credo di poter venire nel weekend...mia sorella sta cercando di creare dei portali..." dissi lui.
"Beh, a trent'anni sarò ancora bello e giovane come ora...ma stavolta dovremmo fare le cose sul serio...ti fidi abbastanza da darmi il tuo indirizzo?" Chiese con occhi speranzosi.
"Come resisti alla tortura?" Domandai a mia volta.
"Non mi hanno mai sottoposto." Pensò ad alta voce.
"Facciamo così...guardami negli occhi: io vivo a Toronto, la casa bianca sulla Grace Street...ma non potrai ricordarti queste informazioni se non lo vorrai veramente, se non vorrai pronunciarle ad alta voce con tutto te stesso." Lo incantai, per poi baciarlo, sboccandolo dal limbo.
"Grace Street, la casa bianca." Sorrise.

Avrò fatto la cosa giusta?

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